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Autore: BeeMe    19/06/2012    3 recensioni
Una giornata qualunque. Una chiassosa giornata qualunque.
E' questo l'inizio della fine.
Incomprensioni, amori, cuori spezzati infrangono l'ordine delle cose a Jump City e i Teen Titans s ritrovano nell'occhio del ciclone.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi piace la notte....

Senza l’oscurità non si potrebbero vedere le stelle

 

Corvina arrossì sotto la luce della luna e lasciò andare la mano che Robin le stringeva.

-Allora?

Il tono di voce del ragazzo era normale, magari leggermente condizionato da ciò che aveva appena detto, ma non particolarmente.

-Cosa ne pensi?

Voleva sapere se la sua recita le piaceva, se ora pensava che sarebbe stato capace di sedurre una ragazza.

-Penso che funzionerebbe... Peccato solo che tu non abbia gli occhi più belli del mondo!

Corvina ridacchiò piano e poi anche la risata di Robin, più profonda, riecheggiò nell’aria e raggiunse una piccola farfalla verde che cercava disperatamente di scappare.

La risata di Corvina cessò di colpo.

-Ehi, cosa c’è?

I suoi occhi viola erano velati, come se stesse cercando di vedere qualcosa di più di quello che vedono tutti i comuni esseri viventi, qualcosa di più lontano.

-Niente, è solo che credevo che ci fosse qualcuno...

-Non c’è nessuno, siamo solo noi due.

La ragazza ritornò in sé e guardò Robin dritto negli occhi.

-Cosa c’è?

Era la seconda volta che ripeteva la domanda, ma adesso aveva un altro significato.

Lei non rispose e abbassò lo sguardo.

-Se non vuoi dirmelo fa niente...

Il ragazzo-meraviglia prese il viso della maga fra le mani e lo rialzò.

-Puoi tenerti i tuoi segreti e io mi terrò i miei. Una volta, una persona saggia mi detto che alcuni segreti è meglio non svelarli e io non ti obbligherò a fare niente.

Un piccolo sorriso sbocciò sul volto di Corvina che poi sospirò sdraiandosi sul tetto dell’ospedale.

-Oggi c’è un cielo magnifico...

Il suo sguardo era rivolto verso la luna, ma si accorse che Robin si era sdraiato al suo fianco dal tonfo che fece quando atterrò.

-Hai proprio ragione, ma anche durante il giorno non era male.

Ci fu un attimo di silenzio che nessuno dei due voleva riempire.

In quel momento erano solo loro, senza nessuna preoccupazione, senza nessun vincolo.

In quel momento sembrava tutto perfetto.

E fu in quel momento che Corvina capì che la dichiarazione d’amore era dedicata a lei.

Si tirò su di botto e rimase a guardare il ragazzo dai capelli neri che ora si era girato su un fianco per osservarla meglio.

-Robin... - iniziò a disagio -Quella dichiarazione... Per chi era?

Lui si passò una mano sulla nuca, imbarazzato.

Non sembrava voler rispondere e la ragazza insistette: -Per chi era?

Corvina detestava dover ripetere qualsiasi cosa, ma odiava di più non avere delle risposte.

-Era per una ragazza molto speciale per me...

Robin la stava prendendo troppo alla ragazza.

Corvina stava per ripetere per la terza volta la domanda, quando lui ricominciò a parlare: -Era per una ragazza che in questi anni mi è sempre stata vicina, una ragazza che mi capisce, una ragazza senza la quale la mia vita sarebbe inutile.

Ora il ragazzo era in piedi di fronte a lei.

-Corvina... Quella dichiarazione... Era per te. Io... ho scoperto di amarti solo quando credevo di averti perso. A volte è così, ci si rende conto delle cose più importanti solo quando non ci sono più...

La ragazza dai capelli viola rimase in silenzio. Nessuno fino a quel momento le aveva mai detto quelle cose, l’aveva mai fatta sentire così importante.

-Corvina...

Il suo nome sembrava così dolce se pronunciato da lui.

-Corvina ti prego dì qualcosa...

-Io...

In quel momento la maga si rese conto di non riuscire a trovare le parole.

Di solito sapeva cosa provava dal momento che ogni sua emozione era prima accuratamente classificata e poi, se ritenuta pericolosa, nascosta in profondità dentro di lei.

In quel momento, però, c’era solo Robin.

Non c’era più la timida e misteriosa Corvina o almeno se c’era Corvina non riusciva a trovarla.

La sua mente era vuota, non sapeva cosa dirgli.

-Io non so cosa dire...

Ecco, aveva appena detto quello che non doveva dire.

Improvvisamente la sua bocca decise che non poteva non aggiungere qualcos’altro e ricominciò a parlare: -Mi sento come se qualcuno mi avesse spento la mente, non so cosa provo per te, Robin. Non riesco a trovare il confine fra amicizia e amore nel nostro rapporto, io...

La maga non riuscì a finire la frase che il ragazzo-meraviglia si chinò su di lei e la baciò.

Corvina non sapeva cosa fare e l’istinto prese il sopravvento: la ragazza si strinse contro Robin e ricambiò il bacio.

Se la sua mente non voleva decidere allora ci avrebbe pensato il suo corpo.

Eppure qualcosa le diceva che era sbagliato, che non avrebbe dovuto farlo.

E mentre premeva le sue labbra contro quelle del leader dei Teen Titans, una vocina le diceva che  in realtà stava approfittando di Robin, che il suo cuore apparteneva a qualcun altro.

  
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