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Autore: Itchi D Panda    19/06/2012    1 recensioni
Trunks e Goten incontrano due ragazze...ragazze con un oscuro passato alle spalle e che, in qualche modo, hanno avuto a che fare con i saiyan. Come andrà a finire??
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Goten, Nuovo personaggio, Trunks
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Scusate tanto il ritardo (di nuovo -.-'') d'ora in poi cercherò di pubblicare il capitolo ogni martedì. Mi raccomando, recensite (ultimamente mi sento molto forever alone D:) e buona lettura!!

Capitolo 10



-Aspetta…io..-
-Sara..-
-C’è un’ultima cosa che vorrei dirti…- lei distolse lo sguardo dal ragazzo e guardò a terra.
-…Non sono perfetta. Ti darò fastidio, ti farò arrabbiare, dirò cose stupide e me le rimangerò.
Ma metti tutto questo da parte.. non troverai mai una ragazza che ci tiene e ti ama più di me. In tutta la mia vita ho sempre avuto paura di perdere le persone che amo…purtroppo mi è successo, però…a volte mi chiedo se c’è qualcuno che ha paura di perdere me? Ho imparato che le opportunità non vanno mai perse perché quelle che lasci andare tu, le prende qualcun altro…non ho più voglia di soffrire Goten…perciò fammi una promessa: promettimi che non succederà mai più, neanche per sbaglio. Promettimi che non mi farai soffrire più, perché non l’ho dato a vedere ma io ci stavo male davvero…- si fermò un secondo- Sai, il dolore scava a fondo, come se fosse una persona che sta cavando una buca dentro il tuo cuore. È come liquido, scava e scava, senza fermarsi. Finchè non arriva qualcuno a colmare questo buco che prima si svuota e poi si colma..-
-Sara, non posso prometterti tutto il mondo, ma posso provare a darti una vita molto felice.Non posso prometterti che non mi arrabbierò mai, ma posso cercare di essere paziente, la maggior parte del tempo. Non posso prometterti che non commetterò mai errori, ma posso fare del mio meglio per correggerli. Non posso prometterti che io ti prenderò al volo ogni volta che cadi, ma posso cercare di essere sempre vicino in modo che io possa aiutare a rialzarti. Non posso prometterti che il nostro amore durerà per sempre come nei libri di fiabe, ma posso prometterti che non importa: quello che non dimenticherò mai sono i ricordi che ho fatto con te. Non voglio dire “per sempre”, non voglio illudere nessuno-
Sorrisero entrambi e poi Goten senza preavviso la baciò. E fu come la prima volta, il calore che invadeva il corpo, non pensare a nulla, stringere tra le mani il volto di colui che si ama e , finalmente, assaporare il bacio così tanto atteso, così mancato e così desiderato.
-Adesso…puoi lasciarmi..- Si staccarono per riprendere fiato, e Sara commentò.
-Comunque…ti devo presentare una persona, vieni- lo prese per mano e se lo trascinò verso casa.
Un ragazzo muscoloso stava allenandosi in giardino tirando pugni e calci a vuoto
-C’è qualcuno nel tuo giardino- commentò Goten
-Lo so…- rispose Sara sorridendo. Atterrarono e lei urlò
-Jaaaareeeeed!!!-
-Jared!?!?-
-Vi ho visti, non urlare…-
Jared si avvicinò: indossava un pantaloncino compratogli dalla sorella, scarpette ed era senza maglietta. Aveva una cicatrice sul pettorale destro e un’altra molto più grande che gli squarciava metà schiena. Proprio lì, sotto la cicatrice, vi era tatuata una tigre che ruggiva su una roccia e prendeva tutta la schiena: vale a dire enorme. Jared si avvicinò ai due con un sorriso
-Lui è mio fratello-
-Tuo fratello? Ma..ma non era morto?- Goten era sbalordito
-Credevo…beh ma non ci pensiamo…Jared, lui è Goten, Goten Jared-
-Piacere…- Jared strinse un attimo gli occhi -..saiyan-
-Piacere…ma come fai a sapere che sono un saiyan scusa??-
-Uno dei miei poteri è quello di saper individuare le razze in pochi secondi…-
-Scusa Jar…ma la tua schiena? Chi te l’ha fatta quella cicatrice?-
-Secondo te? Quel maledetto saiyan è l’artefice di tutto-
-Hai…hai combattuto contro Vegeta??-
-Sai il suo nome?-
-Beh sarebbe…sarebbe il padre del mio migliore amico…insomma…-
-Ma si ma si parliamo d’altro- Sara sapeva meglio di tutti che Jared era un tipo vendicativo. Lui era buono, ma non c’è persona più cattiva di quando si arrabbia un buono.
-Beh, Goten, è stato un piacere conoscerti. Vi lascio soli, vado a fare una doccia…ah e buona fortuna-
Jared si allontanò in un attimo ed entrò in casa
-Buona fortuna? Ma che significa?-
-Ehm…vedi ti devo dire altro…su di me, sul mio carattere..- Sara si accasciò sull’erba-Fino a poco tempo fa non avevo mai amato nessuno. Non ne capivo il motivo, non comprendo il perché. Fino a poco tempo fa ero solo una spietata principessa nuviana, che non sopportava le smancerie, che odiava in qualche modo l’amore. Le uniche persone che io ho mai amato sono state mio fratello e la mia amica. Mia madre anche, sì, ma lei mi trattava come una bambina, e io non sopportavo questo atteggiamento…- si fermò un attimo e fece una risatina- pensa che l’ultima cosa che ha sentito da me è stato un “va bene” anche annoiato…e mio padre…ahah mio padre..lui non aveva ancora capito chi comandava su quel pianeta…però sai una cosa..tu sei riuscito a cambiarmi, sei riuscito a muovere qualcosa nel cuore di ghiaccio che ho sempre avuto..come se si fosse sciolto…sì forse sarò ancora scorbutica, permalosa, orgogliosa e chi più ne ha più ne metta…- si fermò e si stese sull’erba
-Sai chi mi ricordi in questo momento?-
-Non lui-
-E invece sì…di poco però…- Forse un po’ gli ricordava Vegeta.
-Se è così sto zitta…- lei era molto più che quello.
-No dimmi…-
-Ok ma non ti scandalizzare…la prima volta che ho ucciso avevo 8 anni…-
-Ucciso?!-
- Ho ucciso un assassino…uccideva gente e in più le derubava…sai, ho provato una sensazione strana…come se avessi tutto il potere…ma poi in un certo senso mi sono pentita, mi sentivo un assassino…ricordo ancora quel giorno e di sicuro non lo dimenticherò mai…- esitò un attimo – Attorno a me non c’era altro che quel liquido rosso, il sangue. Era ovunque, sulle mie mani, sui miei vestiti, sul mio pugnale…ma soprattutto su quel cadavere che…che era irriconoscibile… quasi non sapevo cosa avevo appena fatto..solo otto anni, la mia prima vittima…mi sentivo una bestia affamata, con la voglia di uccidere, con la voglia di sentire il sapore della vittoria, l’odore del sangue…è stato orribile…sono scappata e mi sono chiusa nella mia stanza per giorni, senza mangiare nulla. Non avevo lavato neanche il mio pugnale che era sporco di sangue, come i vestiti. Gettati a terra in un angolo…poi una settimana dopo Jared forzò la porta e in un certo senso mi ha salvata. Volevo morire e ancora oggi non riesco a scrollarmi questo senso di colpa-
-Eri una bambina-
-Avevo ucciso-
-Era un ladro, un assassino. Sarebbe morto comunque-
Sara scosse la testa e si mise seduta chiudendo gli occhi –Non puoi capire. Non conta perché hai ucciso, conta averlo fatto. Dopo, le cose non sono più come prima-
-Questo è perché non sai perdonarti. Se tu ci avessi almeno provato, forse ora…-
-Ci sono cose senza perdono- strinse gli occhi di nuovo ma non poté fare a meno di ripensare a quel giorno. Ancora vedeva quell’uomo mentre le cadeva addosso, pieno di sangue e col suo pugnaletto conficcato nel cuore, ancora vedeva la gente che la guardava con un’espressione stranita, quasi di orrore.
Si alzarono, e lei continuò
-Poi..quando è arrivato lui…o meglio loro…mi sentivo come una bestia affamata, vogliosa di distruggere e uccidere tutto, volevo sentire il sapore della vittoria,il rumore delle ossa che si spezzavano, della carne che si tagliava. E quel che mi faceva arrabbiare di più era quando vedevo lo sguardo della gente pieno di pietà, quando sentivo le grida impaurite e il loro implorare salvezza, quella che…che non è mai arrivata. Questo mi faceva arrabbiare più di tutto…perché loro erano assetati di distruzione, di rabbia, di sangue e stavano radendo al suolo qualsiasi cosa…inoltre avevo preso iniziative da sola…l’indipendenza fa parte di me, da sempre. Sono sempre stata una ragazza sulle sue, che se la cava da sola. Il fatto di riuscire a risolvere i problemi da sola, di arrangiarsi in qualche modo mi dava soddisfazione perché lo avevo fatto senza l’aiuto di nessuno…mi sono sentita male in qualche modo…avevo troppa rabbia in corpo, che offuscava tutto, troppa voglia di distruggerli, troppo dolore a volte represso, troppa tristezza, troppa aggressività, forza, disperazione, tormento…-
 
Non riuscì a finire di parlare che un boato interruppe la conversazione, mentre la terra tremò
-Ma che succede??- Goten perse l’equilibrio mentre Sara riuscì a stare in piedi e con un fare preoccupato sussurrò
-Credo di saperlo….aspettami qui-
Corse a perdifiato dentro casa, in un attimo fu al secondo piano e con un respiro affannoso urlò bussando alla porta del bagno
-Jared?? Jared esci!!-
Pochi e interminabili secondi di attesa, poi la porta si spalancò ed uscì un Jared dai capelli bagnati, che si stava mettendo una maglietta di fretta
-Scusa se non te l’ho detto, mi è passato di mente!! Lith…Lith è tornata…e questa è la seconda volta-
-Me lo dovevi dire prima! Ascolta di sicuro con questa gonna non riuscirai a combattere, vai a mettere i tuoi vestiti-
-Li ho persi…-
-Non esattamente. Li ho portati io. Ora scendo-
In un baleno Jared fu fuori e Sara corse nella sua stanza: sul suo letto c’erano i suoi vestiti da cadetto. Non poteva crederci: Jared glieli aveva riportati!! La scossa terminò e Sara intuì che doveva fare al più presto. Cominciò con i pantaloni, la casacca, gli stivaletti e i laccetti di cuoio a cui assicurò il suo pugnale. Le aveva riportato tutto. Corse di sotto e si catapultò in giardino: ora c’erano anche Alyah e Trunks, quest’ultimo guardava Jared un po’ stranito
-Ma chi è scusa??-
-Dopo te lo spiego…-
Pochi secondi e davanti a loro apparve Lith, con i suoi soliti capelli neri come la pece, la sua pelle pallida e i suoi occhi neri e rossi come il sangue.
-Ma chi si rivede…oh…ecco il nuovo arrivato…-
-Che tu sia dannata, Lith!-
-Nervosetto il nostro Jareddino? Bah, sapevo che in qualche modo ti eri salvato…-
-Jared??- Trunks era ancora più confuso- Il fratello di Sara è tornato?-
In quel momento Jared non era al pieno della sua potenza, ma emanava una potente aura che i due saiyan percepivano chiaramente.
-Bando alle ciance, mostro. Fatti avanti e combatti-
-Hey bellezza, non azzardarti a chiamarmi così. Mostro ci chiami solo chi ti compete-
-Mostro ci chiamo chi voglio. E ora…- fece un ghigno -…diamo il via alle danze-
In un lampo Lith fu davanti a lui, quest’ultimo stringeva forte i polsi di lei, fino a farle male
-Ascoltami bene, brutta strega, non ti conviene metterti contro di me. Si da il caso che io sono ormai molto più forte e ho il potere di eliminarti in pochi minuti. Quindi va’ via e non rompere più-
-Non mi fermerò finché la mia vendetta non sarà compiuta-
Si divincolò dalla presa e con un balzo si allontanò. Pronunciò una parola e una spada di modeste dimensioni si materializzò accanto a lei. La prese, e Jared si bloccò per un secondo.
-Hai rubato le formule di mia madre…-
-Ora ci sei arrivato?-
-Maledetta…- un sussurro.
Afferrò la spada di Sara che dopo tanti anni finalmente brillava al sole cocente di quel pomeriggio. Era strano, ma l’elsa della spada di sua sorella sembrava fatta apposta anche per lui. Era come se l’avesse maneggiata da sempre, nonostante fosse tanto diversa e più leggera dalla sua. Il cristallo blu e bianco brillò tra le sue mani, si sentì in gioco e sorrise ancora. Si mise in posizione di combattimento. Il principe ricordava perfettamente il modo impetuoso, violento di combattere di Lith. Nonostante fosse una donna, era molto forte e non si lasciava mettere i piedi in testa. Forse per la sua razza. Quando combatteva nella sua mente c’erano solo le singole parole “annientare, distruggere, vincere”, sempre l’instancabile desiderio di uccidere chiunque gli si parasse davanti. Jared no. Per lui non era la stessa cosa.
Fu da subito guerra aperta. I duellanti cominciarono a colpirsi velocemente, in un modo quasi impercettibile. Lith combatteva di forza, era agitata e attaccava quasi sempre dall’alto a due mani, con tutta la sua forza mentre Jared si limitava a parare con la spada blu e bianca che fendeva l’aria, disegnando fregi invisibili. Il principe era calmo: è vero, non combatteva da tempo, ma era consapevole di essere forte. Poco dopo iniziò ad attaccare e il suo primo colpo andò a segno. Lith sentì la spada tagliarle la carne del fianco e incidere: si portò una mano alla ferita la quale non era molto profonda, ma perdeva sangue, sangue blu, l’unica razza che lo aveva per davvero. Cercò di portare il suo corpo malridotto al limite, sforzandosi, e riuscì ad incidere in profondità l’avambraccio di Jared penetrando finché non sentì l’osso.
-Un braccio è un prezzo equo, pur di ucciderla e finire presto quest’incubo- pensò
La testa gli girò per le varie ferite, ma concentrandosi riuscì a stare in piedi. Lith riuscì a incidergli anche la spalla.
-Come vedi non sono impreparata. Cosa credi, che abbia passato una vita a combattere senza aver imparato nulla? Ormai so tutto-
-Invece hai ancora molto da imparare-
Tentò un’altra mossa, che andò a segno. Lith cercò di colpirlo ma Jared parò e sfruttando della distrazione dell’avversaria riuscì a metterle la spada sul petto, là dove si trovava il cuore. Con la mano libera afferrò la spada di Lith dalla lama e, nonostante il profondo taglio che si era appena formato, riuscì a scaraventarla lontano e buttare Lith a terra trattenendola con la spada puntata. Si sentiva malissimo, aveva perso molto sangue dalla spalla e dal braccio, e quasi svenne dalla nausea, ma si trattenne. Pensò a tutti gli omicidi che aveva compiuto in passato quella donna, all’angoscia che gli aveva provocato spronandolo ad allenarsi per anni, al disgusto che provava per lei. Si era promesso di non sporcarsi le mani, ma ora non aveva più importanza. Era successo anni fa. Valeva la pena infrangere quella promessa per una giusta causa
-Questo è per tutto. È finita, Lith, per sempre- sussurrò, e affondò la spada nel cuore di Lith. Subito dopo svenne per il troppo sangue che aveva perso.
-Incredibile…- Trunks e Goten non avevano mai visto nulla di simile. Sì, di combattimenti ne avevano visto, ma così, con le spade…
-Jared…- Sara gli andò vicino e gli tastò il collo – E’ ancora vivo per fortuna…forza portiamolo dentro- cercò di caricarselo sulle spalle e, aiutata da Alyah, salì fino alla sua camera (che prontamente Monique, giorni fa, aveva provveduto ad arredare)
Jared si risvegliò tutto fasciato, con le ferite che gli bruciavano
-Ma che…che è successo?-
-Nulla di che…hai combattuto con Lith..- Sara rispose prontamente
-Questo lo ricordo…-
-Sei rimasto ferito e sei svenuto…-
-Ah…- cercò di guardare la ferita alla spalla, ma il dolore lo costrinse a stare fermo
-Perché mi hai fatto vestire così, se poi hai combattuto solo tu?-
-Beh…mi mancava la mia sorellina assassina-
-Ehm…- Alyah era dietro di loro, stava stravaccata su una sedia e si sentiva poco bene. Ansimava ed era tutta sudata, inoltre si teneva la pancia -Non mi sento molto bene…-
-Ho un presentimento…- Sara si alzò e corse in bagno. Uscì fuori con una tovaglietta e cominciò a detergere la fronte sudata di Alyah – Continua tu Trunks…io vado a prendere una cosa-
-Mi spieghi che sta succedendo?-
-Non ne sono sicura… abbi pazienza-
-Ho una nausea che non vi immaginate…- Alyah gemeva dal dolore, si mise diritta, piegata un avanti e si strinse ancor di più la pancia.
Sara corse al piano di sotto e si fiondò in cucina. Per fortuna suo padre non c’era. Svuotò la dispensa e cominciò a leggere tutto ciò che era dentro le bibite e alla fine ne uscì un miscuglio bluastro. Arrivò al piano di sopra in un lampo
-Bevi questo…-
-No…- Alyah si rifiutò di assaggiare quel composto
-E bevi non fare la capricciosa…-
-Ma che vai a pensare...è orripilante quel coso-
-Eddai Alyah non fare la scema. Muoviti e bevi-
Alyah guardò il bicchiere con una nota di disgusto e lo prese in mano. Lentamente lo avvicinò alla bocca, poi bevve tutto d’un fiato stringendo gli occhi
-Bleah..-
-Allora??-
Alyah arrossì e le sue unghie cominciarono a colorarsi di lilla
-Oh no…- la sua faccia tramutò da disgustata a disperata
-Dio! Per l’amor del cielo, Aly, lo sapevo!!-
-Mi volete spiegare cosa succede?!?- Trunks si era spazientito
-Beh ecco…vedi Trunks…- Sara cercava di prendere tempo per rendere la notizia più accessibile- E va bene…Alyah è incinta!-
Il saiyan rimase muto per un attimo ad occhi spalancati. Poi svenne.
  
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