Guanti. Ci accompagnano d'inverno, insieme alla sciarpa e al berretto. Guanti. Ci riscaldano le mani e le dita. Guanti. Permettono di poter giocare a palla di neve, senza trasformare le mani in due sculture di ghiaccio. Guanti. Possono rendere più fine, ed elegante, un vestito. Guanto. Può far impazzire i duellanti. No! Non sto scherzando. A Pegasus non bastava inventare (o reinventare, dipende dai punti di vista) il Duel Monsters, non gli bastava che le carte del suo gioco fossero trasformate in ologrammi, no. Lui voleva contrassegnare la gente in possesso di deck. Ci aveva provato nel Regno dei duellanti, ma ora voleva diffondere una vera e propria moda.

Quale modo migliore per diffondere il suo fine, elegante, sfarzoso, e parecchio discutibile gusto.

Un'idea gli svolazzava per la testa come gli uccellini che compaiono sulla capoccia dei cartoni quando danno una zuccata (?) a qualcosa. Forse il motivo, e ridico, forse, era la fioriera cadutagli in testa.
Capita.
Tu stai beatamente passeggiando sul marciapiede, vicino a un palazzo, sotto un balcone, e BOOM!
Colpito e atterrato. Si! Insomma; come si può affondare se cammini sopra del cemento?
-Ogni duellante avrà un guanto indaco, a righe blu, con pois verdi, triangolini gialli, cerchietti marroni, quadratini grigi, sfumature arancioni e stelline uvetta!-
Detto questo, il presidente delle industrie Illusion si allontanò di corsa, seguito da varie occhiate perplesse. Non sempre si è capiti, quando si urlano per strada le proprie idee.

Quale modo migliore per diffondere il suo fine, elegante, sfarzoso, e parecchio discutibile gusto.

Quando George Cloney compra una giacca, metà della popolazione mondiale maschile (per chi se lo può permettere) compre la stessa giacca. Quando Shakira compra un paio di scarpe, metà della popolazione mondiale femminile (sempre per chi se lo può permettere) compra lo stesso paio di scarpe. Quando Seto Kaiba cominciò a giocare a Duel Monsters, chiunque avesse la voglia di costruire un deck, si mise a giocare a Duel Monsters. Se Il presidente della Kaiba Corporation, avesse indossato un guanto da duellante, metà dei duellanti mondiali, avrebbe comprato lo stesso guanto. In poche parole, oltre a lanciare una nuova moda, avrebbe arricchito parecchio il creatore del guanto in questione. Questo era il ragionamento quasi senza pieghe di Pegasus. Ma Seto avrebbe accettato?

-Scordatelo Pegasus!- Tuonò Seto da dietro la sua scrivania.
-Kaiba-boy, perché no?-
-è ridicolo! Sia l'idea che... il guanto.- Il moro che tremava al ricordo del disegno di quel coso, molto originale/bizzarro/assurdo/improponibile/da_mente_malata.
-Suvvia, lanceresti una moda.-
-No!-
-Non lo faresti nemmeno se te lo chiedessi come favore personale?- Seto sembrò pensarci su... -Mi stai prendendo in giro?- gli occhi ridotti a due fessure con istinti omicidi.
-N...- Pegasus non fece in tempo a finire la frase, che il collegamento fu staccato.

Quale modo migliore per diffondere il suo fine, elegante, sfarzoso, e parecchio discutibile gusto.

Dopo il rifiuto di Kaiba, che mai si sarebbe aspettato, J. Crawford optò per un'altra persona. Un ragazzo, o meglio, un ragazzo dall'aspetto di un bambino, con due grandi occhioni viola e un'insolita capigliature multicolore sparata in aria., (?) caratterizzato da un alter-ego dalla medesima pettinatura e dal fisico opposto. Ecco, proprio questo ragazzo, lo stava fissando con occhi parecchio confusi e svariati punti interrogativi vagavano intorno alla sua testa.
-Che ne dici Yugi-boy?-
-Perché proprio io?-
-Perché Seto ha rifiutato- Il piccolo puccioso gnappetto continuava ad essere parecchio confuso. -E che genere di guanto sarebbe?- Osò chiedere.
-Un guanto indaco, a righe blu, con pois verdi, triangolini gialli, cerchietti marroni, quadratini grigi, sfumature arancioni e stelline uvetta!-
-Sì, nonno, arrivo subito!- urlò Yugi mentre si dirigeva verso meta ignota. Sugoroku non aveva detto/urlato/chiamato niente/nessuno. La cosa lasciò perplesso Pegasus.

Quale modo migliore per diffondere il suo fine, elegante, sfarzoso, e parecchio discutibile gusto.

L'ultima spiaggia: Katsuya Jonouchi. Dopo il secco rifiuto di Seto e i misteriosi, inesistenti impegni di Yugi con suo nonno, l'ultima speranza era il biondino.

-Allora Jonouchi-boy, ci stai?-
-Ehm... non saprei, come mai lo chiedi a me?-
-Seto e Yugi hanno rifiutato.-
-Ah...- Katsuya era, se possibile, più perplesso del solito.
-Avanti! Abbandona il tuo look da cane randagio e convertiti a uno stile fine, elegante, e sfarzoso come il mio! Devi soltanto indossare un guanto, non mi sembra di chiedere troppo-
-Se accetto, la smette di mandarmi videocassette con questi discorsi su un guanto e sulla moda?-
-Sì-
-Accetto!-
Il giorno dopo, a casa Jonouchi, arrivò un pacco dalle industrie Illusion, con dentro il guanto di cui aveva parlato Pegasus. Da allora, Jonouchi, non osò mai più accettare dei vestiti/accessori senza prima averli visti. Nessun negoziante osò mettere quell'oggetto in vendita. Pegasus, ceduto allo sconforto, preferì perdere il duello con Mai e cedere la sua anima all'Orichalcos.