Senza di te, la vita sa, di fumo e di malinconia.
In quella silenziosa e grigia mattina di Novembre, le strade della Londra magica erano
deserte.
Solo il ticchettio della pioggia che cadeva sull'asfalto rigido e un rumore regolare di tacchi
rompevano il silenzio. Una figura gracile, magra, ma ben piazzata camminava lenta sul
marciapiede ingiallito. Il corpo fasciato da un pesante mantello nero, che a giudicare dal
tessuto, doveva essere molto costoso e di buona fattura, e il volto completamente nascosto sotto
un cappuccio nero. Camminava dritta e spedita, con l'aria di chi sapeva quel che faceva.
Girò in un vicolo stretto, sudicio e scuro. Alzò leggermente lo sguardo un un imponente portone
di ferro nero, lo toccò e pronunciò solo due parole in una strana lingua. Era un sibilo, un
sussurro.
-Hassssssssa hiaaa-
Un serpente di ferro nero si abbassò ed il pesante portone si aprì lentamente, cigolando
appena.
Il portone celava quella che sicuramente, era una delle sette meraviglie del mondo.
Un Giardino molto curato, immenso, con piccoli sentieri ed una stradina centrale, grande che
portava ad una grande fontana a forma di serpente, dietro essa, una grande abitazione scura
e lussuosa.
La giovane ragazza non si soffermò a lungo sullo splendore del posto e camminò dritta verso
l'abitazione. Con un colpo della sua lunga bacchetta nera come la pece, le porte dell'abitazione
si apalancarono, lasciando alla giovane, la gradevole visione di un elegante e sfarzoso salotto.
C'erano quattro lunghi divani in pelle nera posizionati su un lungo e pregiato tappeto grigio
topo. Uomini e donne in abiti scuri erano comodamente adagiati su divani e poltrone. Molti
sembravano più grandi della ragazza, ed i loro occhi erano vitrei e spenti, come senza vita.
-Oh, sei qui Blair, vieni. Salator ti illustrerà la tua missione.- Disse una donna bionda,
apparentemente sulla quarantina.
Blair annuì con rispetto, prima di rispondere e allontanarsi verso Salator, un'uomo assai più
vecchio di lei, con una folta barba grigia ed abiti eleganti.
-Grazie, Madre.-
Salator condusse Blair in una stanza circolare, non molto ampia, ma comunque comoda e ben
arredata.
Blair si tolse il cappuccio, lasciandolo cadere sulle spalle.
Aveva lunghi capelli undulati, neri come la pece, in netto contrasto con la pelle lattea e priva di
imperfezioni.
Taglio d'occhi felino e occhi grigi, freddi come il ghiaccio, contorniati da lunghe ciglia scure.
Le labbra erano sottili e molto rosse, a forma di cuore.
Il risultato era splendido. Una ragazza meravigliosa, ma con una pagliuzza di infelicità nel suo
gelido sguardo.
-Sai perché sei qui, vero Blair?- Le chiese l'uomo, metre faceva apparire dal nulla sue
bicchierini di firewisky.
Blair. Blair Bellatrix Black. Ultima discendente della nobile famiglia purosangue dei Black.
Figlia di Regulus Arturus Black e Moira Greengras.
Blair non rispose, si limitò a guardarlo negli occhi con aria imprescrutabile.
-Molto bene, allora. Dovrai catturare Noha e Malika Selwyn. Dovrai portarli qui, e se non te la
senti di ucciderli, ci penseremo noi. Tutto chiaro?-
Blair avrebbe dovuto annuire, ed eseguire. Ma non ci riuscì. La voce le uscì spontanea dalle
labbra.
-Ripetimi ancora perché dobbiamo essere noi a farlo. Ci sono quelli dell'Ordine, no?-
La risata fredda di Salator riempì la stanza, non era gioia, era puro scherno e divertimento.
-L'Ordine? L'Ordine spedirà quei due ad Azkaban con una riduzione di pena e qualche servigio!
Noi li vogliamo morti! Ma solo dopo...-
-Dopo?-
L'uomo ghignò sadico, prima di rivolgersia ancora a Blair.
-Dopo che li avremo interrogati. Solo loro sanno Dove sia il medaglione dei Black!-
Le pupille di Blair si dilatarono dalla sorpresa.
-Il medaglione? Quello... quello che un tempo era.. l'Horcrux di Voldemort?-
-Esattamente, Blair, ed anche se ora non c'è più, non dovresti pronunciare il suo nome lo stesso
. In segno di rispetto...-
-Rispetto? Io non porto rispetto per quel folle, zio e tu lo sai- Disse Blair, gelida e disgustata allo
stesso tempo.
-Be', queste sono scelte di vita- Disse l'uomo con noncuranza. -Comunque Blair, quello, si
quello. E' un cimelio che è sempre appartenuto ai Black, e anche se spezzato io, noi, lo
rivogliamo indietro. Poi provvederemo ad aggiustarlo. Tutto chiaro?-
-Come il sole, zio. Ma vedi, dalla tua perfetta spiagazione non è emerso che dobbiamo ucciderli
per forza, non ti pare?-
-Si, se non vogliamo che ci denunci. Abbiamo già abbastanza guiai con la giustizia, Blair-
-E se provvedessi personalmente a schiantarli e a modificargli la memoria? Non dovranno
essere uccisi per forza-
L'uomo si limitò a scrollare le spalle.
-Fa un po come ti pare, Blair. L'importante è che la nostra famglia abbia indietro ciò che gli
spetta.-
Blair fece un leggero e poco profondo inchino e voltò le spalle a suo zio, uscendo dalla stanza
circolare e dal freddo maniero.
*
A tre lunghissimi anni dalla caduta di Voldemort, la tana sembrava più allegra che mai.
C'erano proprio tutti quel giorno. Molly, Arthur, Charlie, Percy, Bill e Fleur, Fred e George ,
Ron ed Hermione e Ginny ed Harry.
Tutta la famiglia al completo.
In più, questa volta, c'erano anche Neville e Luna. la maggior parte Auror del ministero, e tutti
membri del glorioso Ordine della Fenice.
Dopo aver mangiato, bevuto e cantato allegramente, si riunirono tutti in salotto, intorno al
fuoco scoppiettante.
-Allora, a quando?- Chiese Neville ad Harry
-Giovedì sera. Ho saputo da fonti certe che i Selwyn saranno nella loro vecchia residenza, sono
gli unici ex Mangiamorte che non abbiamo ancora preso, oltre ai morti in battaglia, dopo di
che...-
-Avremo finito la collezione, no, George?-
-Giusto Fred!-
-Sempre che non arrivino prima gli Avengers- Intervenne Ron, mentre Hermione faceva una
smorfia disgustata.
-Quelli, stavolta non si immischieranno- disse Harry con disgusto, mentre glia ltri annuivano.
Fred, invece, era come bloccato. Quella parola, quella frase, quella setta spietata e potente.. Gli
Avengers...
Ma non finì là, Fred pensò che quella sera qualcuno voleva distruggerlo, fargli a pezzi il cuore,
letteralmente.
-Ho sentito che hanno catturato anche i Lewance, la settimana scorsa, sembra che stiamo
cercando qualcosa...-
-
Chi li ha rapiti?- chiese Neville
Fred sperò di non sentire quel nome, non voleva...
-Augustus e "miss Black" - Disse Ginny imitando il tono adorante della gente nel chiamarla. -
Blair-
Un tuffo al cuore, una pugnalata... male fisico.
Strinze i pugni e si alzò.
-Vado a letto- Una smorfia di dolore gli deformava il viso sempre allegro. Tutti si guardarono
incerti, mentre Luna giocava con un rapanello e George si mordeva le labbra. Gli altri avevano
dedotto, provato, immaginato, azzardato ipotesi... lui sapeva.
*
Come Blair sapeva quel giovedì sera non tardò ad arrivare. La sua missione.
E se ci fosse stato anche l'ordine? E se.. ci fosse stato lui?
Fred.
No, non voleva pensarci. Bastò un attimo, un bagliore di luce, e immaginò gli occhi di lui
riflessi nei suoi. Oro e argento.
Sentì gli occhi pizzicarle, ma non ci badò. Finì di vestirsi e con uno schiocco di dita, si
smaterializzò fuori la vecchia residenza dei Selwyn, dove l'aspettavano i rinforzi.
Sentì la solita sensazione della terra mancare da sotti i piedi, buio pesto.
La Vecchia residenza dei Selwyn era sfarzosa, ma irrimediabilmente sfasciata e ricoperta di
sudiciume e polvere.
-Augustus, Rogher, Beth, Cusso'oe- Disse salutando gli altri. -Sono già arrivati?-
-Si, miss Black, sono dentro. Aspettiamo un suo ordine per intervenire.- disse Augustus con
voce roca.
-Bene, c'è traccia di quelli dell'ordine?-
-No- Rispose ancora Augustus
-Bene. Pronti?- Disse rivolta agli altri, che annuirono.
-Allora andiamo.-
Si diressero a passo spedito verso il cancello di Selwyn Manor, Blair davanti con i suoi uomini
alle spalle.
-Bombarda Maxima!- Disse Blair. Il cancello scoppiò, lasciandoli passare.
Si diressero al piando di sopra, dove trovarono Selwyn e consorte, terrorizzati con be
bacchette sguainate. Blair rise, una risata fredda e un ghigno sadico. In certe situazioni,
somigliava molto a sua zia Bellatrix.
Poi, si udì un tonfo sordo ed un rumore di passi. Quelli dell'ordine erano davanti a loro.
Agustus lanciò un'incantesimo di protezione, per impedirgli di entrare. Ma potevano sentire,
potevano guardare.
-Expelliamus!- Gridò Blair, e subito i coniugi furono disarmati.
Fece apparire delle corde invisibili dal niente con un incantesimo silenzioso. ed i Selwyn si
ritrovarono sospesi a mezz'aria. Blair li fece sbattere violentemente contro al muro e poi li
buttò a terra.
Noha tossì, sputacchiando un po di sangue. Trovando un briciolo di coraggio Malika parlò.
-C-c- cosa v-v- vuoi Blair?!-
-Tu sai cosa foglio, Malika, lo sai... e devi dirmi dov'è, altrimenti la prossima volta non sarò
così caritatevole.- Rispose prontamente Blair. La sua voce era fredda e spietata, colpiva come
una lama tagliente.
-I-i- io non...-
-Dov'è?!- Blair stava perdendo la pazienza, voleva finire quella missione subito. Pur conscia
che il più grande problema sarebbe arrivato dopo... a tempo debito.
-RISPONDETEMI!-
Non arrivò risposta, solo tremolii.
-Bene... CRUCIO!-
Un lampo verde colpì entrambi i coniugi. Due in uno.
Si contorsero a terra, sentendo le ossa bruciare e il respiro mancare.
In quel momento però, quelli dell'ordine entrarono nella stanza.
-Expelliamus!- Gridò Ron.
Blair barcollò, ma non cadde, e la sua bacchetta rimase saldamente nella sua mano destra.
Era potente, Blair, molto potente.
-Stupeficium!- Ron venne schiantato contro il muro, faticando a rialzarsi. Glia ltri membri
dell'ordine combattevano contro gli Avangers, in una situazione di parità.
Blair stava per attaccare quando vide Fred.
Un tuffo al cuore, un dolore lancinante, letale. Non riuscì a respirare per qualche secondo. La
guardava negli occhi, e lei ricambiava lo sguardo. Erano fermi lì. con la bacchetta a mezz'aria.
Le bruciarono gli occhi, e per un attimo che a lei parvero ore, si perse nei ricordi.
Vedeva lei e Fred, nel parco della Londra Magica, vicino ai Tiri Vispi. Rideva. Era felice, per la
prima volta nella sua vita. Poi vide il suo sguardo di ghiaccio. e Fred che le accarezzava la
guancia, dandole coraggio.
Le immagini si fecero vivide...
-Me lo fai un sorriso, Blair?- Disse lui guardandola negli occhi.
Lei non riusciva a sorridere. Era segnata da un destino incontrovertibile. Era un' Avanger,
ora. Era una Black, da sempre. Era innamorata di quel ragazzo dal sorriso brillante e dagli
occhi color caramello. Non voleva che si mettesse nei guai per colpa sua e della sua
schifosissima vita grigia.
-No, Fred, devi andare, è pericoloso.. non capisci non possono vederti con me, io...-
-Non m'importa-
-Smettila Fred, va via ti prego, io sono pericolosa per te non costringermi a...-
-A cosa? uccidermi? Non potresti Blair. Tu non uccideresti nessuno.-
Blair scoppiò in una risata amara.
-E tu cosa ne sai, eh? Fred, Sono un'avanger!-
-No, sei Blair. Sei la ragazza più orgogliosa e fiera che io abbia mai conosciuto. Sei misteriosa,
tu...-
-Si nasconde qualcosa di terribile dietro ai miei misteri, Fred!-
-Non m'importa. Ancora una volta... Non m'importa. E non m'importa nemmeno quanto
tempo ci vorrà a farti capire che non ti mollo, Blair, non ti mollo-
Gli occhi solitamente freddi di Blair si inumidirono, permise alle lacrime di bagnarle il volto.
Fred le asciugò a la strinse a se. Lei dovette far violenza su se stessa per staccarsi da qual corpo
che tanto a lungo aveva agognato.
-Scusami, Fred.- Disse staccandosi definitivamente da lui.
-Ti amo- E corse via.. lontana dalla parte migliore di se, lontana dall'amore.
Fred rimase li immobile, confuso, rimorginando ancora sulle sue parole, col cuore a mille.
Fine Flascback.
Fred non alzò la bacchetta, rimase immobile, a fissarla. Un sussurro... con voce tremula e
incrinata.
-Blair-
Blair abbassò la bacchettaall'istante.
Corse verso i Selwyn e li afferrò.
-Non uccidete! Sono stata chiara? Non provateci nemmeno-
-Ma miss Black gli ordini non erano questi...- osservò Agustus
Guardò Fred negli occhi, un'ultima volta, poi, si ritrasse da quel lontano contatto come scottata.
-Be' gli ordini sono cambiati! Fate come vi dico e ritiratevi!-
Il tempo di guardarlo l'ultima volta negli occhi, il tempo di
ordinare qualcosa ai suoi uomini e si smaterializzò, dove sapeva di essere al sicuro da quella
pozze dorate.
*
I membri dell'ordine tornarono a casa, feriti e ansanti. Si sedettero su divani e
poltrone sfiniti, imprecando.
-Com'è possibile che ce li siamo lasciati sfuggire?!- disse Neville incredulo.
-Com'è possibile che ci abbiano lasciati andare via così devi dire!- continuò Harry
-Secondo voi gli faranno del male?- chiese tristemente Luna.
-Del male? Dopo aver avuto le informazioni che vogliono li uccidranno, sono gli avangers, che
ti aspettavi!- rispose sardonico Ron.
-No, non moriranno.- disse Fred all'improvviso
-E tu come fai a dirlo?- chiese Ginny
-Be', loro ascoltano solo "Miss Black", no?-
-Esatto, quindi lei...-
-Probabilmente li schianterà e gli modificherà la memoria, tutto qui.-
-Fred, "Miss Blair Bellatrix Black" è la degna erede di Bellatrix Lestrange!- disse Hermione
esasperata! Stano, Fred non capiva...
Fred sorrise amaro e scosse la testa.
-E' inutile che vi preoccupiate, io vi ho avvertito. Stanno bene. Staranno bene.-
-Mhà. Comunque... Perché miss Black ha dato l'ordine di ritirarsi e di non ucciderci?
Insomma.. ci avevano in pugno!- Disse Harry con un po di risentimento nella voce roca
L'ha fatto per me...
Solo questo pernsò Fred in quel momento.
Mi ama ancora?
La sua mente continuava a pensare beffarda, fregandosene di lacerare il cuore del suo possessore.
Nessuno rispose. Fred si alzò dalla poltrona, terribilmente serio. Poi, però riprese il suo
abituale sorriso, che nonostante ciò non arrivò mai agli occhi e si congedò dagli altri, salendo
in camera.
Si stese sul letto, voleva dormire, per non pensare.
Ma la sua mente, beffarda e avida di attenzioni scivolò tra i ricordi...
Flascback.
Blair rideva ad una sua battuta, era tranquilla, serena. Sembrava... felice.
Poi tutto cabiò... tornò indietro nel tempo.
Una bellissima ragazza fredda schiva camminava a testa alta per le vie di Diagon Alley.
Era appena uscita dalla Gringott che si scontrò con un ragazzo leggermente più alto di lei.
Magro , con i capelli rossi e gli occhi dorati, ed il sorriso più bello che avesse mai visto.
-Scusa, non ti avevo vista- Disse lui sorridendole.
La ragazza lo guardò dal basso verso l'alto, con aria superiore.
-Ehm.. posso fare qualcosa per farmi perdonare?-
-Si, oh si!- Pe un momento gli occhi di ghiaccio della ragazza brillarono.
-Potresti toglierti dai piedi per esempio- disse con voce fredda, distaccata.
-E' davvero questo quello che vuoi? Potresti non vedermi mai più e perntirtene-
-Oh.. è vero... Ma sai, FRED, credo di sapre dove trovarti quando ti cerco-
Gli occhi di Fred si dilatarono dalla sorpresa.
-Cosa sei, una specie di Leggilimen's?-
-Molto meglio, Wealsey, molo meglio. Ci sono molte cose che mi riescono, cose che tu e la tua
geniale e diabolica mente ideatrice di scherzi non potete nemmeno immaginare-
-Oh, grazie per i complimenti, si be', sono il migliore nel mio campo.-
-Oh, anch'io sono la migliore nel mio, ovviamente.-
-Oh, e di che ti occupi?-
-Potrei fartelo provare... ma sarebbe alquanto doloroso- Sibilò a pochi centimetri dal suo viso.
-Non vorrei sciupare questo bel faccino.-
La suo voce era fredda, ma a Fred sembrò così calda e melodiosa che desiderò di ascoltarla per
sempre. E poi.. il suo profumo... gli inebriava i sensi. Era un odore leggero e per niente dolce,
non era nemmeno amaro, era... fresco e sapeva di buono.
La ragazza ghignò e si allontanò dal suo viso, guardandolo l'ultima volta negli occhi, voltò
l'angolo e sparì, Fred la rincorse.
-Hei, aspetta. Come ti chiami?-
Lei si voltò un attimo, poi parlò.
-Avrai tempo per conoscermi, Weasley. Mi odierai anche, ne sono certa.-
-Come potrei odiarti, se nemmeno ti conosco e già mi sento legto a te?-
Fred poteva leggere la sorpresa negli occhi di lei. Il suo sguardo si addolcì per un istante, ma
poi tornò quello di sempre.
Come vorrei pensare che fosse davvero così-
Poi si voltò e se ne andò, lasciando Fred con un mezzo sorriso in volto. Non avrebbe mai
dimenticato quella ragazza, ed era certo l'avrebbe rivista. Fine Flascback.
*
Blair si smaterializzò direttamente nel salotto della grande villa degli Avangers, insieme agli
ostaggi e poco dopo raggiunta anche dai suoi uomini.
-Moira, Salator, c'è Blair.- Disse un'uomo sulla quarantina chiamando la donna bionda dalla pelle
diafana ed i lineamenti regali molto marcati, e lo zio, Salator.
-Ottimo lavoro, Blair!- Disse "allegro" Salator.
-Com'è andata?- Chiese freddamente sua madre.
-Bene, madre... ma c'erano quelli dell'ordine. Ho dato l'ordine di ritirataquando avevo preso i
corpi, per non risciare di perderli. Vuole essere lei ad interrogarli, madre? O tu, zio?-
-Ci penserò io Blair, grazie.- Rispose Salator.
-Bene- disse Blair alvando la bacchetta e puntandola sui visi dei coniugi. - Innerva!-
I Sewyn si ridestarono e tossicchiarono, guardandosi intorno spaesati.
-Noha, Malika, quanto tempo è passato.- Disse Salator con inquestante tranquillità. Sembrava
addirittura allegro, ma la felicità non arrivava mai ai suoi occhi, era solo falsità la sua.
Blair si ritrovò a pensare a Fred, lui si che era sempre allegro, i suoi sorrisi erano gioiosi, così
caldi, intensi... perfetti....
Strinse gli occhi, costringendosi a non pensare, non doveva pensare a lui. Tornò a guardare gli
altri, che sembravano essere andati avanti.
-Dimmi dov'è il medaglione, Noha!-
-I-i- io..-
-NOHA!-
-E' nella foresta proibita, ad Hogwarts, ma è protetta da incantesimi potentissimi.- Fu Malika
a rispondere, mentre il marito la guardava dolorante.
-Ma-Malika... p. perché?-
-Oh, andiamo Noha, è da pazzi continuare a tener fede a qualcuno che è morto e sepolto!-
Noha abbassò la testa, inerme.
-Molto bene, ora mi dispiace tanto cari... Avada...-
-NO!-
Salator si fermo, con la bacchetta a mezz'aria.
-Non erano questi i piani, zio! Lasciami fare come d'accordo. Fidati di me, farò un buon
lavoro.-
-D'accordo Blair, fa un po come ti pare-
-Stupeficium!- Noha cadde a terra, privo di sensi seguito un'attimo dopo, da sua moglie Malika
e da un'altra luce rossa.
Blair si abbassò e cominciò a lavorare con le loro menti. La cosa che sapeva fare meglio.
Manipolare le menti. Lei, la più grande Leggillimen's e Occlumante rimasta sulla terra.
Sapeva, che a lavoro finito, i due coniugi si sarebbero recati alla tana Weasley, la tana del
lupo, dritti tra e braccia dell'ordine. Weasley... un colpo al cuore, un sorriso triste, un'altro
colpo. Poi, distesa nel suo letto dalle morbide coperte di seta, Blair, si lasciò cullare dalle
braccia di Morfeo.
*
Alla Tana quel giorno era particolarmente silenzioso. Glia animi ancora scossi e le menti
ancora turbate per la brutta fine dell'operazione "Selwyn".
A ora di Pranzo, però sembrava tutto normale. Il lungo tavolo peno di ogni ben di dio. La solita
gente, la solita festa... il solito Fred, che ora correva vita insieme a George dalla furia della
mamma che si era "casualmente" svegliata con i capelli blu ed un naso da clown attaccato alla
faccia.
Mentre mangiavano, il campanello suonò due volte. Ginny corse ad aprire e rimase sulla
soglia, col fiato sospeso.
Non sentendo parlare nessuno, devisero di andare tutti a vedere.
I conuigi ed ex mangiamorte Selwyn erano sulla soglia, aspettando solo do consegnarsi agli
auror e ai menbri dell'ordine. La cattura fu immediata, tra la gioia e l'incredulità de tutti.
Fred rimase a pensare ancora un po.
Prima che partissero per andare al ministero, trasportati da Harry e Ron, Capo-Auror, la
signiora Selwyn si avvicinò a Fred e gli diede un bigletto bianco, poi, si allontanò senza dire
una parola.
Fred aprì il bigletto, il cuore minacciava di esplodergli dal petto, riconobbe l'elegante grafia;
Non porti troppe domande, te ne prego.
Ho pensato che fosse la cosa più giusta, e volvo ringraziarti, Fred.
B.B.B ღ
Solo questo. Semplici parole che ebbero in Fred Un effetto devastante. LEI ringraziava LUI? Era ridicolo! La sua Blair... lei era buona, lui sapeva, era certo che non li avrebbe uccisi, lei non l'avrebbe permesso.
Aveva visto tanta gente morire con crudeltà davanti ai suoi occhi, aveva subito e affrontato atrocità assurde, che andavamo oltre l'essere umano.
Aveva vissuto con tanta freddezza e cattivaeria intorno a se, che a volte pensava essere la sua natura. Ma non lo era, non era così... lei era la sua piccola Blair. E lui doveva salvarla...
Slavarla da una vita che non era la sua, da un destino troppo rude e troppo macchiato per lei.
Non si accorse che tutti lo fissavano, e sinceramente, non gli importava.
Hermione prese il biglietto che Fred Aveva lasciato cadere sulla poltrona, lo lesse e lo tese a George. Entrambi lo guardarono con apprensione.
Era solo una la domanda... quella che non voleva che gli facessero... o almeno, non aveva voluto. Ora che la risposta era così chiara e così limipda, Fred voleva rispondere. E la tanto amata e odiata domanda arrivò.
La voce del suo gemello, così simile alla sua...
-La ami ancora?-
Tutti guardarono, Fred, poi di nuovo George, poi Hermione. Ancora Fred.
-Più di prima- Fred sapeva ciò che aveva detto e sapeva che i visi delusi e apprensivi dei compagni e familiari, che sprezzavano anche di odio e disgusto non facevano alcun effetto su di lui. In quel momento pernsò solo che Blair, tra giusto 3 minuti esatti sarebbe uscita dlla Gringott per la sua visita mensile. Sapeva dove trovarla, doveva andare da lei. Prese il mantello, e una voce lo fermò.
-Dove vai?-
Fred non ci pensò un'attimo.
-Da lei-
Poi, con uno schiocco di dita sparì, inghiottito dal buio della smaterializzazione.
*
Blair era fuori la Gringott, era uscita in quell'istante, quando qualcosa, o meglio, qualcuno gli apparve davanti.
Il suo cuore sprofondò, e la sua gola, secca, le impediva di spiccar parola. Avrebbe vuoluto scappare ancora, ma non riusciva a muoversi. Le gambe come paralizzate, non avevano intenzione di spostarsi dal liscio asfalto grigio.
-Blair- Una voce, un sussurro... carico di tanta dolcezza che avrebbe fatto sciogliere il più grande dei ghiacciai. Gli occhi di Balir brillarono di luce propria, come non accadeva da tempo.
-C'è ancora una via d'uscita Blair, c'è sempre una scappatoia.-
Blair scosse il capo, rassegnata.
- No, non c'è.-
-E invece si, Blair, vieni via con me. Giuro Blair, ti prteggerò, a costo della vita.-
Gli occhi di Blair si colmarono di lacrime, non provò a ricacciarle in dentro, ormai era inutile fingere che fosse forte, che tutto andava bene. Non era così, le non era forte, e niente andava bene.
-E' proprio questo il punto, Fred, non lascerò che tu ti metta nei guiai, capito? Glia avangers fanno sul serio.-
-Parli di loro come se fossero estranei, questo vuol dire che non ti senti una di loro, Blair.-
-E' la mia famiglia, Fred. Per quanto io possa odiarli, e per quanto il mio odio possa essere reciproco, è comunque la mia famiglia.- Le lacrime scendevano ormai copiose, rigando il visto di Blair. Fred la strinse forte a se.
Si sentì protetta, dopo tanto tempo, aveva ritrovato la sua casa, il suo porto, tra le braccia di lui, il cuore accanto al suo. Le sue braccia erano il suo tempio, la sua roccia, la sua fortezza.
Le labbra calde di lui si posarono su quelle fredde e morbide di lei, leggere, desiderose di quell'affetto che era mancato a lungo. Le sue labbra, erano la sua ancora di salvezza.
Fred assaggiò ogni centimetro delle labbra di lei, a differenza del suo aspetto, avevano uin sapore dolce, intenso. Fragola. Un sapore delicato e sopraffino, Cannella. Un sapore fresco e assai piacevole, Menta.
Si staccarono quasi a forza, solo perché ad entrambi serviva ossigeno.
-Diventerò una spia per l'ordine se è necessario, mi farò anche torturare, ma resterò con te, Fred. Ho bisogno di te- Ed era la verità. Linfa vitale, ecco cos'era. D'amore non si muore no, ma si vive una vita inutile, vuota, che è anche peggio.
-Spia? No, no Blair. Tu sei una strega potente, inutile negarlo. Saresti un'auror eccellente-
-Auror? io? Chi sarebbe il pazzo che mi assumerebbe al ministero eh? Harry Potter? io non credo proprio, Frad, mi odia, mi odiano tutti li, ed io non li biasimo.-
-Vedremo.-
-Fred, gli avanger vogliono il medaglione di Salazar Serpeverde, quello che era appartenuto ai Black. Vogliono trovarlo, prenderlo. Si trova ad Hogwarts, nella foresta proibita, protetto da incantesimi molto potenti.-
-Ti aiuterò io, Blair, è una missione suicida, e tu non l'affronterai, non da sola.-
Fred la guardò ancora negli occhi.
-Blair, un'ultima cosa...-
-Dimmi-
-Non ti ho ancora risposto... io... non ti risposi, quella volta, nel parco. Ti amo anch'io, Blair-
Blair Sorrise a trentadue denti, Un sorriso aperto, colmo di gioia. Non le importava quanto sarebbe durata, ora era felice, tutto quà.
Le loro labbra si incontrarono ancora, ed ancora, dimenticarono il futuro che li attendeva.
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Questa è una One-short, ma se avrò abbastanza successo, la continuerò in un'altro caiptolo, uno però! v.v
COMUNQUE, FATEMI SAPERE! se piace, continuo, altrimenti ehm.. THE END! <3
Un bacio.
Francesca <3