the steady of you.

i’ve been away too long
and i’m calling out your name
i’ve been staying the same too long

bloom, paper kites

"Professor Paciock, aspetti un attimo!" grida una voce infantile.
Una bambina gracile, del secondoanno, gli si avvicina di fretta con un pesante libro in mano.
"Devo ridarle il volume che mi ha prestato. E' stato molto interessante. La ringrazio, professore." gli dice sorridendo impacciata, aggiustandosi la sciarpa giallo-nera.
"Di niente, Emily. Ricordati della pergamena sulla Mandragola che vi ho assegnato per queste vacanze di Natale, mi raccomando." le risponde premuroso, guardandola andare verso la carrozza che la porterà alla stanzione.

"E' sempre un trauma sentirti chiamare professore, Neville." gli sussura qualcuno da dietro, e prima ancora di girarsi e scorgere la folta chioma rossa della donna ne riconosce la voce così accogliente.
"Ginny", mormora sorridendo.
"E' passato tanto tempo." afferma lei guardando il castello alle loro spalle, un'espressione nostalgica dipinta sul viso.
Neville si prende qualche secondo per osservarla: i capelli sono ricresciuti e le arrivano ormai sotto le spalle, i lineamenti si sono fatti più morbidi, ma le stesse lentiggini infantili che un tempo le costellavano la pelle del naso non sono sparite.
Potrà avere le unghie curate e il vestito fatto su misura, ma Neville la vede ancora come la coraggiosa ragazzina cresciuta da sei fratelli maschi che l'aveva invitato al Ballo del Giglio.
"Si. Tanto tempo." conferma dopo un attimo di esitazione. "Cosa ti porta qui ad Hogwarts, Ginny? Non hai la tua squadra di Quidditch da allenare a tempo pieno?" le chiede sinceramente interessato.
"C'è la pausa natalizia del Campionato, e non volevo lasciare Lily da sola sul treno. D'altronde é il suo ultimo anno, non avrò più molte scuse per rivedere la scuola."
"E Albus e James? In vacanza con amici?" domanda.
Ginny annuisce. "Torneranno giusto in tempo per il Pranzo di Natale alla Tana." dice sorridendo al pensiero.
"Ah, mi ricordo quando ci sono venuto l'anno della fine della Guerra, é stato l'evento più caotico della mia vita. E non c'erano ancora i ragazzi."
Lei ridacchia felice ricordandosi dell'euforia generale di quell'anno, delle torte in più che aveva preparato sua madre e del tavolo stregato con la magia per fare posto a tutti.
"Ho saputo di cos'è successo con Harry. So di essere piuttosto in ritardo, ma voglio che tu sappia che mi dispiace." sussura imbarazzato, pentendosi all'istante di aver sollevato l'argomento.
Ginny avverte l'imbarazzo dell'altro e gli poggia comprensiva una mano sulla spalla, sorridendogli accogliente.
"Non ti dispiacere, Neville. E' stato un anno fa, e io e Harry abbiamo preso una decisione da persone mature. Semplicemente, abbiamo capito che era meglio quando eravamo solo amici. Non so se mi spiego, ecco, ma penso sia stata la cosa migliore."
"Quindi suppongo che vada tutto bene, ecco." conclude lui insicuro.
"E' così." conferma.

"Hai impegni per il giorno di Natale?" riprende Ginny tranquillamente, la tensione di prima sparita.
"Immagino che riceverò i soliti inviti mondani da parte dei pezzi grossi del Ministero. Sai, da quando mia nonna non c'è più mi ritrovo costretto ad accettarli. D'altronde, a quanto dicono, sono un grande eroe di guerra, no?" mormora sconsolato.
La rossa stringe ancora di più la mano sulla sua spalla.
"Vorrei tornare quel ragazzino grassoccio e maldestro che sono stato un tempo... la vita era un po' bella allora, non credi?"
"Credo proprio di si, Nev." risponde, usando quel soprannome così vecchio che non sente da anni.
"Insomma, non che la mia vita faccia così schifo, ora. Ho un bel posto fisso qui a scuola, ho i miei studenti, una casa accogliente e tutto il resto. E' che tempo fa sembrava tutto molto più... normale."
"Posso concederti un giorno di normalità, se lo vuoi." sussurra Ginny, impacciata per la prima volta durante quell'incontro.
Neville la guarda senza capire, e lei sfoggia uno dei suoi più bei sorrisi coronato da un leggero rossore sulle guance.
"Vieni con me alla Tana, a Natale."
Lui sussulta, colpito e lusingato dall'offerta.
"Dici sul serio?" mormora. "Pensi che mi vorrannto anche se non sono stato io il Prescelto?"
Vorrebbe suonare ironico, ma risulta piuttosto depresso e malinconico.
"Non essere sciocco, Neville. Sarai in famiglia, dopotutto. Sarai solo il caro vecchio Nev, il professore di Erbologia ancora goffo e sorridente di un tempo. Prescelto e non-Prescelto sono termini banditi dalla tavola. Possiamo farci compagnia a vicenda: ho bisogno di qualcuno che mi salvi dai cappelli del C.R.E.P.A. di Hermione."
Neville scoppia a ridere sollevato, e Ginny capisce immediatamente che é stata un'ottima idea invitarlo.

"Mamma! Sono qua!" la voce di Lily interrompe la risata della donna, che saluta la figlia intimandola ad aspettarla in carrozza.
"Allora... ci vediamo il venticinque, quindi.""Ci vediamo il venticinque, si."

Si perdono in un abbraccio un po' troppo lungo per essere considerato semplicemente amichevole, e Neville può constatare che Ginny ha lo stesso profumo che aveva colto al Ballo, e gli piace pensare che quell'aroma sia solo ed esclusivamente per lui.

Scritta per la sfida lanciatami da Trick che chiedeva una Neville/Ginny, rating e lunghezza a scelta, con prompt non essere il prescelto e "Vorrei tornare quel ragazzino grassoccio e maldestro che sono stato un tempo... la vita era un po' bella allora, non credi?"

Ammetto che mi é davvero piaciuto tornare a scrivere su questo fandom, spero di riprendere la mano.
Alla prossima sfida, mondo!

Crack, fanon o canon?
Slash, Het, Threesome?
GOD SAVE THE SHIP!
I ♥ Shipping è un'idea del « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »