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Autore: niki_    20/06/2012    3 recensioni
Roxas Yoake e Axel Shogo sono migliori amici, frequentano la stessa combriccola di amici che si conoscono da quando sono nati.
Il Destino opera per strani mezzi, molto spesso incomprensibili.
Per Roxas le cose sono addirittura più complesse: rifiutato da una ragazza, si ritrova a dover baciare il proprio migliore amico. Le cose si evolveranno fino a che punto?
Estratto dal prologo:
"Come vuoi, Roxy!", cinguetta salutandomi con la mano, si gira sui tacchi e se ne torna in salotto. Sicuramente ho le visioni, ma per un secondo mi è sembrato che nei suoi occhi fosse apparsa la solita scintilla che si manifesta quando vuole conquistare una ragazza...
Un muro! Ho urgentemente bisogno di un muro dove sbattere la testa!

[Roxas centric]
[ATTENZIONE: il personaggio di Xion potrebbe risultare OOC. Questo è dovuto alla totale ignoranza dell'autrice che non ha mai giocato a 358/2 Days. Mi scuso per questo]
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Axel, Roxas
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
Capitoli:
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Fifteen days to fall in love - 01. Shower - Se il vostro amico è un idiota patentato, non permettetegli mai di trascinarvi in cose degne di lui.

Buonsalve a tutti!
Bene, fa un caldo della miseria, le vacanze sono iniziate da una settimana e io ancora non sono potuta andare al mare. Massì, manteniamo il colorito "bianco mozzarella che fa un baffo a Riku" per tutte le vacanze!
In ogni caso, la forzata permanenza a casa mi ha dato il tempo di completare questo capitolo altrimenti chissà di quanto sarebbe slittato l'aggiornamento...
Ah, la frase in latino l'ho tradotta molto letterale. Non avevo voglia di cercare traduzioni migliori e latino non lo voglio più vedere per un po'!
Ritornando alla questione aggiornamenti... Ecco, c'è un piccolo problema. Dato che sono stata promossa (non ho preso il debito né di greco né di latino. Evvai!) parto l'otto luglio per l'Australia. E sto fuori dieci mesi. Per ovvie ragioni il prossimo aggiornamento sarà molto in là, ma spero che per la fine dell'estate almeno uno riesca a farlo. Incrociamo le dita.
Voglio ringraziare di cuore chi ha recensito il prologo. Grazie infinite anche a chi ha messo questa storia fra le preferite (2) e fra le seguite (12). ♥
A presto, si spera!

01. Shower - Se il vostro migliore amico è un idiota patentato, non permettetegli mai di trascinarvi in cose degne di lui.
Ci erano voluti sei anni per ammaestrare Sora sul comportamento da tenere in quei delicati venti minuti nei quali passo dolcemente dal coma profondo al dormiveglia e infine alla sveglia vera e propria, ma ne era valsa ampiamente la pena: se non ho quei venti minuti di pace e tranquillità resto intrattabile per tutta la giornata. Sora dice che in quello stato farei inacidire il latte direttamente nelle mammelle delle mucche.
Peccato che non sia riuscito ad addestrare Axel altrettanto bene: due coperchi che sbattono a pochi centimetri dal mio naso - che nella mia testa assumono la stessa potenza di un tuono in un temporale particolarmente violento - mi svegliano di soprassalto.
"Buongiorno, Roxy, è l'ora del pancake!", esclama giulivo il fulvo, allungando a dismisura la prima o di 'buongiorno' e la e finale di 'pancake', seduto sul mio stomaco.
Mi porto una mano sul cuore cercando di calmarmi e ricordare quella roba zen su come controllare la propria rabbia a cui Naminé mi aveva costretto a iscrivermi. "Scendi immediatamente da lì, non sono il tuo cuscino", sibilo seccato con la voce roca dal sonno.
"Ah no? Peccato perché sei comodo...", fortunatamente per lui, Naminé lo prende per un orecchio e lo trascina via prima che possa strozzarlo. Se il buongiorno si vede dal mattino, posso tornare a dormire e svegliarmi direttamente lunedì perché ho il vago presentimento che sarà una giornata di merda.

La Riunione prevede che la mattinata sia dedicata allo studio prima del divertimento pomeridiano così ci dividiamo in tre gruppetti per le tre scuole che frequentiamo: da un lato c'è Xion con Kairi che ragionano sui loro problemi di matematica per il Liceo Scientifico, da un'altra Axel e Riku sopra i libri di psicologia per il Pedagogico e infine io, Naminé e Sora che ci consumiamo la vista consultando una vecchia copia ingiallita del Rocci cercando di decifrare gli astrusi ragionamenti di Platone.
"Allora", Sora riemerge dal libro della grammatica agitando le braccia come se fosse uno spirito ritornato dall'Aldilà e poi si blocca inclinando la testa "Non ho capito una mazza", annuncia annuendo fra sé.
Gli tiro una penna centrandolo in pieno naso. "Concentrati di più allora", mi chino nuovamente sul quaderno annotando a margine il significato di un verbo "Non è difficile, Sora, se hai studiato".
"Andiamo, Roxy, siamo gemelli!", protesta.
"Martedì c'è il compito in classe. Non ci sarò sempre a pararti il culo, fratellino", lo guardo dall'alto in basso.
Ecco, se c'è qualcosa di più odioso della mia professoressa di latino è senz'altro il fatto che mia madre abbia preteso dalla preside di farci mettere in classe insieme. Insomma, perfino Kairi e Naminé sono riuscite a separarsi e ad andare in due scuole agli antipodi! E loro sono gemelle siamesi mancate!
"Anche se sei più vecchio di tre minuti non vuol dire che mi puoi chiamare 'fratellino'! Comunque questa è l'ultima che mi passi, giurin giurella", fa gli occhioni dolci.
"Ci credo: è l'ultimo compito prima degli scrutini", indico con la testa il calendario alle mie spalle.
"Silenzio...", sussura Naminé, sfogliando accuratamente il vocabolario, prima che Sora possa controbattere nuovamente.
"Scusa", mormoro e riprendo da dove ho lasciato la versione.
Ora che anche Sora torna a scervellarsi - riesco a sentire il cigolare della ruota del criceto che aziona il suo cervello - il silenzio è assoluto. Sorrido lievemente girando pagina: amo il silenzio perché mi rilassa ed è così assordante da impedirmi di pensare. Perfetto, insomma, per poter mettere in un cantuccio gli incubi notturni che mi hanno impedito di dormire in cui un Axel-piovra mi baciava stritolandomi fra i suoi tentacoli e con una Xion che si allontanava in controluce - scena degna di ogni film romantico-tragico - sentenziando un "Lo sapevo, Roxas, che eri finocchio. Per questo non volevo stare con te".
"Impossibile", bonfocchio scuotendo il capo così forte da farmi venire il mal di testa "Io non sono così. A me piacciono le ragazze".
"Di questo ne sono certa, Roxas. Per favore, mi dici come hai fatto questa frase?", Naminé mi sorride gentilmente indicandomi la quarta riga e la rumorosa risata di Sora fa voltare tutti.
Mentre lancio l'evidenziatore in faccia a mio fratello sento solo gli occhi di Xion trapassarmi da parte a parte e il solito, dolce sorriso aprirsi sulle sue labbra.
In realtà sento anche quelli smeraldini di Axel e la sua risata bassa e lunga.

"Maledizione, piove!", Sora, tenendo sottobraccio il pallone di calcio, indica fuori crucciato "Niente partitella".
"Peccato, non possiamo stracciarvi", Kairi con già i capelli legati in due basse code di cavallo incrocia le braccia al petto mettendo - casualmente, s'intende - il seno più in risalto.
"Solo perché avete vinto l'altra volta non dovete montarvi la testa", scuoto la testa "Senza contare che avete vinto perché siete fallose... Naminé, lasciatelo dire: sei un macellaio! Con un'altra entrata di quel genere mi portavi via la tibia".
Lei mi fa una linguaccia "Ha parlato quello che si butta a terra appena lo sfiori".
"Non è colpa mia se Xion pesa tre quintali", sorrido mentre quella urla un "Ehi!" seguito da diversi insulti a mio carico.
Poi mi ritrovo schiacciato a terra con Xion seduta sul mio stomaco. "Allora? Peso così tanto?", mi chiede, offesa, portandosi ad un palmo dal mio naso.
Sono semplicemente pietrificato, non riesco a muovere un dito. So che non c'è niente, so di essere già stato rifiutato, ma non posso fare a meno di sperare che mi stia così vicino sempre - magari anche di più - e arrossire come una ragazzina protagonista di uno shojo manga. Maledizione, sono un uomo con tutti gli attributi non una svenevole bambinetta!
"Oh", lei si accorge di quanto mi si è avvicinata e si alza di scatto "Scusa, Roxas", sorride nuovamente imbarazzatissima.
"Figurati", mi porto una mano dietro la testa e mi scompiglio i capelli in un gesto che ricorda tanto Sora.
Axel, dietro di me, giocherella con un accendino "Bene, che si fa adesso?", domanda guardandoci annoiato.
"E se giochiamo di nuovo al gioco della bottiglia?", propone Sora con un sorriso che parte da un orecchio e arriva all'altro lanciando un'occhiata fugace a Riku.
"Scordatelo", sentenzio dandogli uno scappellotto.
Quindici anni fa nell'utero materno, oltre alla divisione iniqua dei neuroni, qualcosa è andato storto. Posso solo sperare che colpirlo gli faccia ripartire le rotelle del cervello perché la lista dei trapianti è molto, molto lunga.

Appena finito di piovere Axel, dopo aver spillato a mio fratello fino all'ultimo centesimo della sua paghetta con il trucco di carte più vecchio del mondo, esce in giardino urlando un "Battaglia di palle di fango!" seguito a ruota da Riku e Naminé. Anche Sora, desideroso di vendetta, corre fuori strillando "Banzai!" per poi essere centrato in piena faccia dal tiro, preciso al millimetro, dell'albino. Xion ricordando a Kairi che i fanghi fanno bene alla pelle riesce a convincerla a uscire a giocare lasciandomi da solo sotto il portico.
"Ehi, Rox, vieni anche tu!", Naminé si pulisce la guancia sporca di fango e agita la mano richiamando la mia attenzione.
"Nah", mi siedo sulla panchina sotto la finestra del soggiorno "Sto bene così, grazie".
"Sembri un imperatore romano che guarda i giochi gladiatori, sai?", inclina la testa.
"Ave, Cesare, morituri te salutant!", Axel si porta la mano sul petto non ricordandosi di avere una palla di fango "E che cazzo!", borbotta fissando la bella macchia che è apparsa nella sua maglia nera dei Muse.
"Come siamo colti", inarco un sopracciglio.
"Ehi, Sora, sai cosa significa quello che ha detto Axel?", lo stuzzica Riku.
"Eh?", quello sembra cadere dalle nuvole.
"Puppa!", gridiamo in coro per poi scoppiare a ridere.
"Non è divertente", Sora incrocia le braccia al petto gonfiando le guance.
Riku gli batte una mano sulla spalla. "Non te la prendere, ti aiuto io se vuoi a tradurla visto che non lo sai", lo rassicura "Vuol dire, più o meno 'Salve, Cesare, ti salutano coloro che stanno per morire'".
"Alla faccia del Classico, So'!", lo prende in giro Xion.
"Ma io la sapevo tradurre è che Riku mi...", prova a ribattere, ma lo fermo alzandomi e sporgendomi verso di loro "Sì, sì, certo. Lo sapevi far...".
SPLAT!
Mi ritrovo al buio con qualcosa di freddo, appiccicoso e viscido che mi cola lungo il viso.
"Ah, pensavo partecipasse anche lui ora che si è alzato dal trono", ridacchia qualcuno. Axel.
Mi pulisco gli occhi e la bocca fissandolo con un'occhiata apparentemente tranquilla, come se non fosse successo niente. Guardo Naminé che storce la bocca per implorarmi di non fare niente e lasciar correre, ma l'ho detto: se non ho i miei venti minuti di dolce risveglio sono irritabile peggio di una donna col ciclo.
Quindi mando a 'fanculo la mia parte pacifista e mi butto a capofitto nella mischia desiderando ardentemente di spaccare la testa del fulvo con le mie mani.

"Ti prego, posso?".
È da mezz'ora che Axel sta nel vialetto di casa mia implorandomi di farlo entrare.
"Ma perché? Mi risulta che a casa tua ci sia una doccia!", sbuffo roteando gli occhi.
"In teoria sì, ma in pratica stanno ristrutturando un paio di tubi e ci manca l'acqua fino a domani mattina", mi spiega.
"Potevi farla da Riku, no?".
"Mi sono scordato! Solo quando siamo arrivati qui davanti e Sora ha gridato che la faceva prima lui mi è tornato in mente!".
Sbuffo nuovamente e Axel unisce le mani come a pregarmi "Eddai, siamo migliori amici! Che ti costa far fare una doccia ad un puzzolente?".
"E sia, ma prima io, ok?", acconsento aprendo la porta e gridando un "Sono a casa! Sora porta il tuo culo fuori dalla doccia immediatamente perché sono venti minuti che stai sotto e dopo finisci l'acqua calda!".
Le urla beduine del mio gemello, chiuso nella sua camera a giocare a qualche videogame, mi annunciano che il bagno è libero e che c'è ancora un po' d'acqua calda a mia disposizione.  Lascio Axel alle chiacchiere con mia madre e mi infilo in bagno, spogliandomi a tempo record per poi gettarmi sotto il getto della doccia.
Sto iniziando a rilassarmi così tanto che sto quasi per prendere in considerazione l'idea di mettermi a canticchiare quando uno spostamento d'aria gelida mi fa aprire gli occhi di scatto.
"Dai, Roxy, scansati: la stai finendo tutta!", sorride goioso Axel spingendomi contro il muro per potersi appropriare del getto d'acqua.
"Ma che cazz... Axel! Ma sei nudo?", lo squadro dalla testa ai piedi.
"Come dovrei farla la doccia, scusa?", inclina la testa di lato come se stesse dicendo un'ovvietà "In ogni caso, già che ci siamo, perché...", punta lo sguardo verso il basso "Perché non ci confrontiamo?".
3. Una vena inizia a pulsarmi sulla tempia.
2. Stringo i pugni fino a far sbiancare le nocche.
1. Inspiro profondamente mentre Axel si tappa le orecchie sapendo perfettamente cosa sta per succedere.
"ESCI IMMEDIATAMENTE DA QUI, AXEL!".
Credo che farmi irritare sia il suo nuovo passatempo, sì. Lo sapevo che dovevo tornare a dormire, lo sapevo!

14 giorni prima che Roxas si innamori.

  
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