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Autore: PathosforaBeast    20/06/2012    3 recensioni
Cosa resta ad un cacciatore quando la sua preda è morta?
Nulla, solo una carcassa ed un brivido feroce.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La sua figura alta e slanciata era fasciata in un elegante completo blu cobalto con ricami argentei che richiamavano la bianca piuma contrastante con la pelle di ebano.
I verdi occhi erano nascosti da un’anonima maschera che indossavano tutti gli uomini e le donne presenti a ‘Le Rive Bleu’ per festeggiare il Carnevale.
Questo rituale ebbe inizio qualche anno prima solo per semplice diletto ma col tempo Madamoiselle Blanche riusciva a preparare il tutto senza aver bisogno di preparare inviti ritrovandosi così maschere di raso e pizzo pullulanti nella sua abitazione primaverile.
La trama da seguire era sempre la stessa: di mattina ci si divertiva con danze e lauti pasti ma all’oscurar  del sole un velo di malizia e mistero ricopriva tutto.
Anche quell’anno nulla si accingeva al cambiamento.
Il giovane si guardò intorno e i suoi occhi furono illuminati dal sole rosso: molti potevano addirittura giurare che su quell’uomo così composto ed elegante fosse comparso un ghigno compiaciuto.
Ora le vere danze avevano inizio: teste bionde, more e rosse trovavano le loro compagne e si dirigevano verso le camere da letto.
Madamoiselle Blanche, vestita di un abito scarlatto, con la sua solita nonchalance si circondò di due- tre ragazzi piuttosto avvenenti.
Rimasero in pochi ma nessuno aveva voglia di restare a bocca asciutta.
Gli occhi verdi iniziarono a scrutare le varie ragazze rimaste … le più giovani, sicuramente le migliori.
D’un tratto si fermò.
Una docile e minuta figura scrutava intensamente il tramonto sorseggiando un drink.
Con
Passo lento e studiato distrusse gli ultimi metri che li dividevano e legò al polso di lei un vistoso fiocco rosso.
Sarebbe stata sua.
Lei, appena titubante, cercò il suo sguardo sperando di cogliere un minimo di sicurezza e lo seguì solo quando lo trovò.
Attraversarono insieme il lungo corridoio riccamente addobbato di specchi.
Si trovarono davanti ad una porta di noce e la presa  della giovane divenne ancora più salda.
Presero la chiave per entrare e non appena fu aperta lei venne assalita da quelle braccia forti e gentili che l’avevano condotta fin lì.
Labbra intrise di passione e terrore si scontravano.
A poco valevano le proteste, i calci, i pugni perché l’esile figura venne presto sovrastata sul letto dall’ uomo che cercava un oggetto in un comodino lì vicino.
Appena i polsi furono liberi la ragazza tentò una corsa disperata  per uscire dalla violenza, per preservare la sua virtù, ma un pugnale conficcato all’ altezza del cuore glielo impedì.
Cosa resta ad un cacciatore quando la sua preda è morta?
Nulla, solo una carcassa ed un brivido feroce.
Ma accontentarsi di un corpo morto è fin troppo poco rispetto al sublime piacere di vedere un viso deformato dalla morte.
Le tolse la maschera e quel volto fu l’inizio del suo crollo.
L’inizio della fine.
-Sorella mia…-
   
 
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