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Paul’s point of view

Aveva le guance rossissime, e mi guardava con quei bellissimi occhi blu, che sembravano scavare dentro la mia anima.
“ Volentieri” mi disse, sfoggiando uno dei suoi sorrisi migliori.

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La sera dopo Jill e Paul si recarono all’Ye Cracke, un pub che non distava troppo dal Liverpool Institute e dal College of Art. Non il luogo più adatto per un primo appuntamento con una ragazza, a dire il vero.
Jill non ci aveva mai messo piede nel futuro , perché anche nel 2012 non aveva una gran fama. Con la classica scusa del “dormo da un’amica” la ragazza aveva liquidato i dubbi della madre a riguardo dell’uscita, non dovendo così fornirle eventuali spiegazioni.
La prima cosa che notò appena messo piede lì dentro fu il pungente odore di nicotina che le penetrò nelle narici, seguito dal rumore di una bottiglia rotta e da risate di un gruppo di ragazzi.
Paul accompagnò Jill al tavolo e si dileguò per andare a ordinare delle birre.
Jill, sola al tavolo, si sentiva gli sguardi puntati addosso e non potè fare a meno di sentirsi incredibilmente a disagio.
Si mise a fissare un quadro appeso alla parete destra, quando una voce interruppe il flusso dei suoi pensieri:
“ E tu da dove spunti? Non ti ho mai vista in questo locale. Non dovresti stare qui tutta sola…”
“Non sono sola, sto aspettando un amico”
Jill guardò il ragazzo dalla voce fin troppo nota: inconfondibili occhi a mandorla, capelli castano chiaro e naso aquilino. La fissava maliziosamente.
In due giorni ho conosciuto Paul McCartney e John Lennon, com’è piccolo il mondo!
Proprio in quel momento giunse Macca con due boccali di birra in mano, e alla vista dell’amico si mise a urlare :”Lennoooooon!”
Appoggiò poco delicatamente queste sul tavolo di Jill e abbracciò John “McCartneeeeey! Questa fanciulla allora è la tua nuova fiamma?”
Paul strinse i denti, presentandola come un'amica. Cosa vera, in realtà.
I due blaterarono un po' e poi John si allontanò per tornare dal suo gruppetto.
“Cos'hai Jill?” chiese Paul.”
“Cos'ho? No, niente... e' che non sono mai stata in un pub” cercò di giustificarsi.
“ Sei molto pallida. “ disse, preoccupato, il ragazzo. “ Vuoi che ti riaccompagni a casa?”
“A dire, il vero, non mi sento benissimo. Vado un attimo fuori a prendere una boccata d'aria, rientro tra due minuti” disse questa all'accompagnatore. Si sentiva soffocare in quel posto.
Velocemente, raccattò la borsetta nera e si diresse alla porta.
Paul la fissava deluso, ma decise di non trattenerla.
Uscita dall' Ye Crake, Jill si allontanò dal gruppetto di ragazzi fuori, sperando che fossero troppo ubriachi per notarla.
In un certo senso le sue aspettative si realizzarono: troppo ubriachi lo erano, ma uno la notò, e le si avvicinò di soppiatto. Quando la ragazza si fermò, un poco distante dal pub, il ragazzo la bloccò al muro e si mise a baciarla affannatamente in bocca, impedendo alla ragazza di urlare o scappare. Jill non riusciva a vedere in faccia il ragazzo, a causa del buio, e maledisse sé stessa per non essere rimasta dentro con Paul.

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Paul's point of view

Dovrebbe già essere tornata, non avrei dovuto lasciarla uscire da sola da questo infimo locale, pensai, mentre mi diressi frettolosamente all'uscita. Mi guardai intorno e non vidi Jill. Improvvisamente, appena voltai l'angolo, vidi un ragazzo che le metteva le mani addosso.

“Lasciala stare!” urlai, mentre accorsi verso i due, cercando di liberare Jill.
Il ragazzo appena udì la mia voce scappò, senza lasciarmi nemmeno il tempo di scorgerlo in volto. Però, aveva un non so che di famigliare, quel ragazzo....
Abbacciai forte Jill, che tremava come una foglia sotto le mie braccia.

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Buondì! Innanzi tutto mi scuso per il ritardo ma non sapevo proprio come proseguire il capitolo, quindi vi prometto che farò del mio meglio perchè non passi così tanto tempo all'uscita del prossimo ;) Che ne pensate? Idee?