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Autore: NowKissMe YouFool    20/06/2012    10 recensioni
"Lou..vai nel tuo letto. Non puoi ammalarti anche tu.." sussurrò Harry, ma senza convinzione; non voleva che l'amico lo lasciasse, quell'abbarccio gli dava conforto e vigore.
"Ssshhh..cerca di dormire ora" rispose Lou, lasciandogli un timido bacio sulla fronte.
Allora dopo qualche minuto, i due si addormentarono; e fu così che gli altri li ritovarono il giorno dopo: abbracciati, con i respiri che si mischiavano e i cuori che battevano l'uno accanto all'altro.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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cap10


Ricordi




Harry si alzò presto quella mattina. Era un'abitudine che aveva preso ormai da un pò di tempo; gli piaceva affacciarsi alla finestra ad osservare la calma quasi spettrale delle strade e il sorgere del sole, che cercava di infiltrarsi tra le nuvole con i suoi raggi pallidi. Il silenzio e l'atmosfera sospesa di quei momenti lo facevano sentire lontano dai problemi e dalle preoccupazioni, permettendogli di iniziare la giornata nel migliore dei modi, anche se non era di buon umore.
Quel giorno però non sentì il bisogno di alzarsi e aprire la finestra; era troppo occupato a stare a letto a rievocare tutti i particolari del bacio con Louis, avvenuto esattamente 13 ore prima; si, aveva anche tenuto il conto delle ore..un atteggiamento a dir poco maniacale. Ma non gli importava, perchè quel ricordo portava nel suo cuore una pace e una serenità che mai avrebbe creduto di poter provare.
Non gli interessava che la situazione fosse ancora dannatamente incasinata e confusa, l'importante era l'aver saputo che Louis ricambiava i suoi sentimenti; Tutto ora gli sembrava più semplice, il futuro non lo spaventava, avrebbe affrontato altri eventuali problemi solo quando se ne sarebbe presentata l'occasione.
Infinitamene felice, si mise seduto sul letto e accese il suo portatile. Senza sapere bene cosa fare, iniziò a scorrere delle vecchie foto; arrivato a quelle dei tempi di X Factor, un sorriso spontaneo gli nacque sulle labbra. Poi notò che in fondo alla cartella c'erano anche dei video: ne aprì uno a caso, e si mise le cuffie, per non fare troppo rumore.
Sullo schermo comparve la sigla di X Factor, e subito dopo si ritrovò a guardare sè stesso, seduto sul gradino più basso di una scala, con Louis accanto e gli altri seduti alle sue spalle.
"Oddio.." si ritrovo a sussurrare, sorridendo, mentre il suo alter ego sullo schermo annunciava l'inizio del Video Diary della terza settimana*. Una nostalgia indicibile si impadronì di lui, mentre guradava i loro volti, così diversi, quasi da bambini.
Liam iniziò a parlare, descrivendo la settimana appena passata, e la loro preoccupazione per Harry, che aveva preso la febbre; e intanto Louis aveva iniziato a fare il cretino, toccando amorevolmente la fronte dell'amico.
E poi, sentendo la risata contagiosa di Niall, la voce stridula di Louis che gridava " I'm a song!" e "She's mine!" e notando come quest'ultimo lo stuzzicava, mordendogli la spalla, non potè fare a meno di essere travolto da un'ondata di ricordi. E per un attimo fu come essere tornato indietro nel tempo....


"Come sta il mio cucciolo?" chiese Louis, gridando e sbattendo la porta alle sue spalle. Hazza gli lanciò contro un cuscino, dal letto in cui era disteso. Stava tentando di addormentarsi, ma riposare nella casa di X factor a volte era davvero impossibile; figuriamoci poi se si divideva la stanza con quattro pazzi scalmanati.
"Stavo meglio prima.." rispose Harry, mentre Lou si sedeva sul letto.
"E daii..fammi un sorriso. Sai che adoro le tue fossette!" ribattè il più grande, pizzicando forte le sue guance pienotte.
"Mi fai male!" si oppose Harry, scacciando le sue mani, ma senza riuscire a trattenersi dal ridere.
"Oggi abbiamo scelto la canzone; mi è mancata la tua voce rompipalle sai.." lo informò poi l'amico, stendendosi accanto a lui.
"Quale avete scelto?"
" My life would suck without you. Sappi che ho detto agli altri che anche tu saresti stato daccordo, soltanto perchè mi piace e volevo cantarla."
"Che differenza fa se mi piace o no? Tanto non potrò cantare questa settimana.." sbuffò Harry, demoralizzato.
"Non dire cazzate. Tu sei Harry Styles e non ci puoi mollare per un pò di febbre..ti rimetto in sesto io!"
Detto questo Lou si catapultò sull'amico, iniziando a fagli il solletico dappertutto; gli infilò le mani sotto la maglia, e le sue dita fredde provocarono un brivido sulla pelle calda del più piccolo, che tentò di difendersi inutilmente, piegandosi in due e facendosi scudo con le braccia.
"Basta Tommo, ti prego" disse infine, con il poco fiato che gli era rimasto.
"Ti arrendi facilmente Hazza" commentò Lou, sdariandosi e poggiando la testa sul suo petto.
"Non dovresti starmi così vicino; se prendi la febbre anche tu siamo fottuti.."
"Io non mi ammalo mai, ho gli anticorpi più forti del mondo" rispose il più grande, inizando a massaggiargli con delicatezza la pancia.
"Aahah sai Lou, sei proprio starno a volte." disse Harry, chiudendo gli occhi per la stanchezza.
"Solo a volte?"
"Vorrei averti conoscito prima..."sussurrò il più piccolo, prima di addormentarsi definitivamente.
Louis lo strinse in un tenero abbraccio e si appisolò su di lui.  
Ma la quiete nella stanza venne interrotta ben presto dall'entrata di Niall, che li svegliò entrambi, cantando "Never say never" a squarciagola.
"Scusate..ho interrotto qualcosa?" chiese l'irlandese, notando i loro sguardi assassini.
"Secondo te?" rispose perentorio Louis, alzandosi mezzo addormentato .
"Beh se volete un pò di privacy chiudete la porta a chiave, la prossima volta" scherzò Niall, iniziando a riordinare  i suoi vestiti, sparsi per tutta la camera.
"Sai Horan, grazie a te sto diventando razzista nei confronti degli irlandesi.."
Il battibecco tra i due si dilungò per qualche minuto, finchè Louis non trascinò Niall fuori dalla stanza, tirandolo dai capelli.
Harry, rimasto solo, sbuffò e si girò sul fianco; sentiva che la febbre stava salendo.

Qualche ora dopo Louis aprì gli occhi, ritrovandosi immerso nel buio opprimente della stanza; l'ennessimo scricchiolio proveniente dal letto accanto al suo l'aveva fatto svegliare completamente, anche se già da qualche minuto  sentiva Harry rigirarsi tra le lenzuola e respirare a fatica. Voltandosi notò che il letto dell'amico era vuoto, e la sua attenzione fu attirata dal fascio di luce provenietnte dalla porta socchiusa del bagno. Era troppo preoccupato per tornare a dormire, così si alzò, anche se non ne aveva proprio voglia, e lanciò un'occhiata all'interno del bagno, per assicurarsi che fosse tutto apposto. Ebbe un tuffò al cuore quando vide Harry seduto a terra, con le spalle appoggiate contro il muro e la testa abbandonata scompostamente sulle braccia.  In un attimo entrò e si inginocchio accanto a lui; sentì il respiro accellerato e affannoso dell'amico e la sua apprensione crebbe ancora di più.
"Hei Hazza, che cos'hai?" chiese, posandogli una mano sulla spalla.
Harry alzò la testa, inspirando profondamente; aveva gli occhi verdi lucidi, cerchiati da occhiaie scure che li facevano sembrare ancora più grandi, e che contrastavano con il resto del viso, di un bianco cadaverico; le labbra, di solito morbide e rosse, apparivano asciutte e screpolate, con un taglio verticale nella parte inferiore; probabilmente se le era morse.
"Mi gira la testa.." rispose con un filo di voce, strascicando le parole.
Lou gli prese la testa tra le mani e gli tastò la fronte; scottava.
"Hai la febbre alta! Hai preso qualche pillola?"
"Ne ho prese al meno tre..ora mi viene da vomitare" sbuffò Harry, sollevandosi lentamente e avvicinandosi al water.
Sembrava un gattino appena nato, che muove i primi passi con difficoltà e tenta di aprire gli occhi invano, miagolando timidamente per ricevere aiuto. Louis non riusciva a vederlo ridotto in quel modo; una morsa gli strinse il cuore, in un miscuglio di compassione, tenerezza e dolore: era come se anche una parte di lui stesse soffrendo insieme al suo amico. Gli si avvicinò e gli tenne i capelli lontani dal viso, mentre il più piccolo era scosso dai conati.
Quando il peggio fu passato, Louis gli passò un asciugamano e lo aiutò a sedersi di nuovo a terra, sentendo il bisogno di sostenerlo il più possibile: non l'aveva mai visto così fragile.
"Non devi restare per forza qui a guardare questo schifo.." riuscì a sussurrare dopo un pò Harry, sospirando.
"Beh io voglio restare. Va meglio ora?" chiese il più grande, bagnando l'asciugamano e tastandogli delicatamente il collo e la fronte. A quel contatto fresco Harry sentì un benessere immediato; riuscì a rilassare i muscoli e a calmare il respiro, attenuando il senso di nausea.
"Non voglio che tu mi veda ridotto in questo stato" biascicò, chiudendo gli occhi e abbandonandosi a quella sensazione rinfrescante.
"Ho visto cose peggiori fidati; non ti libererai di me così facilmente"
Harry sorrise, malgrado il mal di testa e poi disse con stanchezza: "Allora portami a letto, Boo"
A quelle parole Lou lo afferrò dalla vita, facendo passare un braccio dietro le sue spalle, e lo accompagnò letamente fino al letto, dove Harry si buttò, esausto. Louis si sdraiò accanto a lui, facendogli poggiare a testa sul proprio petto; lo vedeva così piccolo e fragile che non se la sentiva di lasciarlo solo, nemmeno per un secondo; e quando il più piccolo prese a tremare e ad agitarsi, lo strinse in un dolce abbraccio ed iniziò a massaggiargli i capelli.
"Lou..vai nel tuo letto. Non puoi ammalarti anche tu.." sussurrò Harry, ma senza convinzione; non voleva che l'amico lo lasciasse, quell'abbarccio gli dava conforto e vigore.
"Ssshhh..cerca di dormire ora" rispose Lou, lasciandogli un timido bacio sulla fronte.
Allora dopo qualche minuto, i due si addormentarono
; e fu così che gli altri li ritovarono il giorno dopo: abbracciati, con i respiri che si mischiavano e i cuori che battevano l'uno accanto all'altro.





Louis si svegliò nella stanza inondata di sole e si stiracchiò pigramente, assaporando il profumo del caffè che sentiva provenire dalla cucina. Il pensiero che era stato l'ultimo prima di addormentarsi, fu anche il primo della giornata: Harry ; ma stavolta non aveva niente a che fare con il bacio. La voce del più piccolo infatti, rimbombava nella grande casa forte e allegra, intonado una canzone che entrambi cnoscevano fin troppo bene..
"Isn't she lovely, isn't she wonderful, isn't she precious..."  
Quelle parole arrivarono alle orecchie di Louis chiare e  dolci come miele; una serie di immaggini piacevolmente nostalgiche gli invasero la mente, e ricordò la prima vota che aveva sentito quella strofa cantata dal suo migliore amico...



Louis entrò nel bagno a testa bassa, si diresse verso uno dei lavandini liberi e si sciaquò la faccia velocemente; faceva molto caldo e senza dubbio la tensione e l'attesa peggioravano le cose. Mancava ancora parecchio al suo turno per il provino, ma non poteva fare a meno di provare un pò di paura. Anche se era andato lì, ad X factor, quasi per scherzo e senza farsi illusioni, sentiva un minuscolo barlume di speranza nel suo cuore; ed era terrorizzato che questo si potesse trasformare in delusione, una volta che i giudici gli avessero detto "NO". Perchè lui era convinto che l'avrebbero rifiutato, ma allo stesso tempo non riusciva a scacciare quella punta di ottimismo, tipica del suo carattere. Quando i ragazzi accanto a lui furono usciti, si guardò allo specchio e sorrise alla sua immagine riflessa.

"Comunque vada, almeno ci hai provato.." disse a sè stesso, con convinzione.
Solo qualche secondo dopo si accorse di non essere solo; vide riflessa nello specchio,esattamente alle sue spalle, una chioma riccia, e si voltò di scatto. Da uno dei bagni era uscito un ragazzetto, con il viso tondo, occhi grandi e labbra a forma di cuore, che adesso lo guadava stranito; Lou notò che aveva le guance rossissime e gli occhi lucidi: sembrava che avesse pianto.
"Si, stavo parlando da solo, se è questo che ti stai chiedendo" gli disse Louis, senza il minimo imbarazzo.
Una delle cose positive del suo carattere era proprio questa: non gli interessava ciò che la gente poteva pensare di lui, era solare ed estroverso, e cercava
sempre
di far sentire tutti a proprio agio. E in effetti, con sua grande soddisfazione, il ragazzo di fronte a lui sorrise, abbandonando l'espressione depressa di poco prima, e mostrando due adorabili fossette sulle guance.
"Si, capita anche a me a volte.." rispose con voce roca, avvicinandosi per lavarsi le mani.
"Hai già fatto l'audizione?" chiese il più grande, per attaccare bottone. Non sapeva perchè, ma quel tipo gli sembrava interessante.
"No, ma tra poco è il mio turno" fece l'altro,con voce strozzata.
"Sei un pò agitato, eh?"
"Non dovrei?"
"No! L'importante è rilassarsi ed essere sè stessi" gli consigliò Lou, con un sorriso.
"Tu sei già passato?" gli chiese il ragazzo, guardandolo con un misto di invidia e ammirazione.
"Veramente no; sto aspettando anche io.."
"Vorrei avere il tuo ottimismo" sospirò il piccoletto, appoggiandosi al muro.
"Daii! Male che vada almeno ci abbiamo provato; e poi, potremmo avere altre oppurtunità..oppure potremmo finire a vivere sotto un ponte. In ogni caso la vita continua" disse Louis allegramente, mollandogli una pacca sulla spalla.
Il più piccolo rise, e sembrò per un momento mettere da parte le sue preoccupazioni.
"Già, la cosa peggiore che mi potrà capitare sarà continuare a lavorare in panetteria. Comunque, io sono Harry.." disse poi, tendendo la mano.
Louis l'afferrò prontamente e si presentò "Louis Tomlinson, piacere!"
"Beh ci vediamo in giro.." concluse Harry, avviandosi verso la porta.
"Si..e buona fortuna, Harry" gli gridò Louis, prima che si chiudesse la porta alle spalle.
Harry si girò e le fossette ricomparvero sul suo volto : "Anche a te, Louis"

Due ore dopo Louis era dietro le quinte, insieme ad una decina di ragazzi che aspettavano di esibirsi. Nonostante l'agitazione e la confusione, il suo sguardo si posò su un monitor lì vicino, che aveva attiratto la sua attenzione. Sullo schermo c'era il ragazzo che aveva conosciuto poco prima, Harry, intento a cantare "Isn't she lovely" di Steve Wonder; quello che gli era sembrato poco più di un bimbetto spaventato adesso si muoveva con convinzione sul palco, mettendo in mostra tutta la sua bravura. Il suo timbro di voce era graffiato, intenso e allo stesso tempo molto elastico: non stava sbagliando una sola nota. Louis sentì quella voce entrargli nella testa e penetrargli fino alle ossa: un brivido gli percorse la schiena e gli venne la pelle d'oca; non potè fare altro se non rimanere come incantato di fronte allo schermo e pensare "E' incredibile..devono prenderlo per forza"
E intato Harry era arrivato alle battute finali della canzone
"..making one as lovely as she...."




"...but isn't she lovely, made from love!"
Harry sentì un applauso alle sue spalle e si voltò di scatto. Louis era appoggiato al muro, all'entrata della cucina, intento a battere le mani, e lo guardava con degli occhi così teneri, che il più piccolo si sentì sciogliere.
"Scusa..ti ho svegliato?" chiese timidamente, arrossendo senza alcun motivo.
Loui lo guardò ancora per qualche secondo, poi si avvicinò, superando la tavola  con la colazione già pronta, e gli cinse la vita, abbracciandolo da dietro.
"E' stato il miglior risveglio di tutti i tempi.." gli sussurrò, posando il mento nell'incavo del suo collo per poi baciarlo lievemente.
Harry, sorpreso da quella tenerezza, che sinceramente non si aspettava, si voltò, desideroso di replicare ciò che era accaduto la sera prima.
Ma Louis lo baciò per primo, cogliendolo alla sprovvista. Le labbra del più piccolo sapevano di latte e marmellata di more; Lou le assaporò con delicatezza, delineandone il contorno con la lingua. Poi si insinuò nella sua bocca, beandosi del sapore dolce della sua saliva, accarezzandogli il palato, facendogli passare lentamente la lingua sui denti per poi unirla alla sua.
Harry appoggiò le mani sulle braccia dell'amico, che gli cingevano la pancia, e poi intrecciò le dita con le sue, stringendolo forte.
Fu un bacio infinitamente lungo e dolce, che riuscì a mantenerli in un' atmosfera di completa felicità per qualche secondo.
Ma quando Harry si girò verso l'altro,strusciando il bacino contro il suo, Lou si irrigidì. Si staccò da dal più piccolo con naturalezza, gli lasciò un bacio sulla guancia, quasi come per scusarsi, e si sedette al tavolo
"Allora..cosa abbiamo in programma per oggi?" chiese allegro, cominciando a mangiare.
Harry sospirò e si sedette accanto a lui. Non era deluso, niente avrebbe potuto farlo star male quel giorno; capiva che Louis aveva bisogno di tempo per chiarirsi le idee, e lui lo amava abbastanza da essere disposto ad aspettare.









* il mio video diary preferito :3 http://www.youtube.com/watch?v=sjtm0Hk6388











Salve a tutti!!
Nell'attesa che mi torni l'ispirazione per la mia long ho deciso di pubblicare questa fluff.
Dato che in questi giorni non ho nulla da fare (e menomale!)  ho riguardato tutti i video diary e le esibizioni di x factor, e alla fine la nostalgia era così tanta che non ho potuto fare a meno di scrivere ç__ç
Ma nemmeno così riesco ad esprimere quanto ami quei cinque coglioni, o quanto desideri un coming out da questi due che mi fanno dannare l'anima.
Spero comunque che questa storia riesca a trasmettervi almeno un pò di quello che loro riescono a dare a me.
Aspetto i vostri commenti.
Ci risentiamo presto con "Complicated", vi amo!

   
 
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