Federica

Avevo corso per la città senza una meta precisa,sapevo solo che dovevo allontanarmi da casa Leto il più possibile.
Trovai un parco abbastanza lontano e con poche persone,era il posto perfetto. Mi sedetti sull’erba fresca e ripresi a piangere,senza un vero motivo.
O forse era solo la delusione di aver constato che lui non avrebbe mai provato mai un reale interesse  e la scusa dell’essere mio amico era solo una copertura.
Rimasi svariati minuti a piangere,fin quando non sentii una voce maschile chiamare il mio nome. Ma quella voce non era la sua,nonostante fossi delusa avrei tanto voluto che fosse lui a chiamarmi.
Mi voltai nella direzione della voce,ritrovandomi due iridi verdi fissarmi preoccupate.
“Matt?” domandai,sorpresa di vederlo. “Cosa ci fai qui a Los Angeles?”
“Non è questo che importa adesso. Che cosa ti è successo?” chiese lui,sedendosi accanto a me.
Lo abbracciai e sentii di nuovo le lacrime rigarmi il volto. “Ehi,non piangere. Raccontami cosa ti è successo.”
Tra un singhiozzo e un altro riuscii a spiegargli la situazione e lo vidi irrigidirsi e i suoi occhi caricarsi d’odio.
“Io lo uccido!” esclamò,perdendo la calma. “Non doveva nemmeno avvicinarsi a te!” continuò,sempre più arrabbiato.
“E’ tutto ok,Matt. E’ colpa mia,non avrei dovuto illudermi. Voglio tornare a casa e dimenticare questa storia.”
“Va bene,torniamo a New York.” Mi sussurrò lui e sentii il mio respiro tornare regolare.
“Adesso mi spieghi come mai sei qui?” chiesi,non appena mi ripresi da quel lungo pianto.
“Ho dei parenti qui a Los Angeles,ero passato a trovarli.” Rispose,tenendomi stretta contro il suo petto.
Matt si irrigidì improvvisamente e lo sentii mugugnare tra i denti qualcosa che non capii.
Ero ancora tra le sue braccia,ma sapevo che Jared era lì. Ci stava guardando,potevo sentire il suo sguardo glaciale su di me. Le lacrime ripresero a scorrere silenziose e con la coda dell’occhio vidi Matt lanciare sguardi carichi d’odio a Jared.
“Con quale coraggio ti presenti qui,dopo averla fatta soffrire?” sbraitò Matt,mentre cercava di alzarsi.
Io lo trattenni,evitando di far scatenare una rissa e non appena alzai lo sguardo,incrociai quei meravigliosi zaffiri. Vi leggevo dispiacere e sensi di colpa,non splendevano come sempre.
“Devo parlare con lei.” Disse Jay calmo.
“Non se ne parla. E’ meglio che te ne vai,se non vuoi farti male.” Lo minacciò Matt.
“Non ho paura di un ragazzino come te.” Sorrise beffardo,si stava prendendo gioco di Matt e questo lo mandava ancora più in bestia.
Matt si avventò contro Jared,che prontamente si scansò facendolo cadere a terra. “Basta!” urlai io,in preda ad un fiume di lacrime.
“Come stai,Matt?” chiesi,avvicinandomi a lui.   
“Io bene,ma tra poco qualcuno si farà molto male.” Sussurrò tra i denti.
“No,qui nessuno si farà male.” Dissi io. Poi mi voltai verso Jared,che mi guardò mortificato. “Perché mi hai seguito,Jared?”
“Ho bisogno di parlarti.” Si avvicinò a me a passi incerti ma lo bloccai.
“Non credo ci sia bisogno di parlare. Torna a fare la tua vita da rockstar,io tornerò alla mia vita. E’ stato bello conoscerti,ma le nostre strade si dividono qui. Dimenticami,io farò lo stesso.”
Non era ciò che il mio cuore voleva,ma non mi importava. Io ero andata negli Stati Uniti per studiare,c’era stato l’imprevisto,seppur piacevole,di incontrare l’uomo che riusciva sempre a farmi stare meglio solo ascoltando la sua voce,ma era giunto tutto alla fine.
Incontrarlo era stato la realizzazione di un sogno,ma era ora di tornare alla realtà.
Lo lasciai lì,col ricordo delle mie parole,e me ne andai con Matt.
Copiose lacrime ripresero a scorrere silenziose sul mio volto e mi ritrovai di nuovo abbracciata a Matt. Avrei voluto Jared al posto suo,ma non sarebbe mai stato possibile.
Saremmo ripartiti immediatamente per New York,così chiamai Shannon e gli spiegai brevemente cosa fosse successo.
Jared non sarebbe tornato a casa,così io avrei voluto la possibilità di passare a prendere le mie cose senza il rischio di incontrarlo.
Così tornai di nuovo a casa Leto,non potendo fare a meno di ricordare del bacio che c’era stato tra quelle mura. Trattenni le lacrime,mentre un nodo alla gola si stava formando.
Chiesi a Matt di aspettarmi in giardino,ci avrei messo poco ma avrei dovuto farlo da sola. Shannon venne ad aprirmi e mi abbracciò,sussurrandomi solamente “Mi dispiace.”
Mi diressi di sopra e presi le mie cose velocemente,ricordandomi che le mie parole erano state un po’ troppo dure.
Scrissi un biglietto,poche righe,e lo depositai sul cuscino della stanza di Jared. Mi fermai ad osservare le sue chitarre,le accarezzai dolcemente ed uscii,lasciando che un’ultima lacrima solcasse il mio volto.
Scesi le scale e trovai Shannon che mi attendeva.
“Mio fratello è un idiota,ma ci tiene a te credimi.” Mi sussurrò lui,stringendomi in un abbraccio.
“Shan,non rendere le cose più difficili.” Mi strinsi tra le sue braccia,non potendo evitare di scoppiare a piangere di nuovo.
“Non piangere,per favore. Non posso vederti così,il tuo viso così delicato e bello non può essere rovinato dalle lacrime.” Disse lui,accarezzandomi i capelli.
“E’ stato bello conoscerti,Shanimal.” Gli lasciai un bacio sulla guancia e sorrisi appena. “Grazie di tutto.” mi diressi verso la porta e lo salutai un’ultima volta.
“Se mai avessi voglia di parlare con qualcuno,io sono qui.” Sorrise e io non potei fare a meno che sentirmi in colpa.
“Sai bene che non è possibile.” Dissi a malincuore,chiudendomi la porta alle spalle.
Matt non disse nulla,si limitò a prendere la mia valigia e a caricarla sul taxi che nel frattempo era arrivato.
Scese il silenzio assoluto fin quando non arrivammo in aeroporto.
“Vuoi qualcosa?” mi domandò. Scossi la testa e andai a sedermi.
Volevo dimenticare,fare finta che non fosse mai accaduto nulla ma sapevo bene che non sarebbe mai successo.
Jared sarebbe rimasto per sempre nel mio cuore,marchiato a fondo. Un ricordo indelebile.
Dopo aver fatto la fila per il check-in,ci dirigemmo verso il gate. Mi voltai un’ultima volta e feci un lungo sospiro prima di salire sull’aereo.
Mi sedetti accanto a Matt e puntai lo sguardo fuori dal finestrino,sentendo che lentamente ci stavamo alzando.
Una lacrima scese solitaria,mi sarebbe mancato.
Addio per sempre,uomo

 Jared

Le sue parole erano state come lame,mi avevano distrutto.
“Dimenticami,io farò lo stesso.” Non riuscivo a capacitarmi che mi avesse lasciato,che mi avesse chiesto di dimenticarla.
Come avrei potuto dimenticare la ragione del mio sorriso,la luce dei miei occhi? Era diventata essenziale,quanto l’ossigeno per i polmoni.
Sentii la guancia bagnata,una lacrima calda aveva preso a scorrere in silenzio. Non piangere,è roba da deboli.
Rimasi ancora un po’ in quel parco deserto e mi ritrovai inconsapevolmente a cantare.

Lie awake in bed at night 
And think about your life 
Do you want to be different? 
Try to let go of the truth 
The battles of your youth 
'Cause this is just a game 

It's a beautiful lie 
It's the perfect denial 
Such a beautiful lie to believe in 
So beautiful, beautiful it makes me 

It's time to forget about the past 
To wash away what happened last 
Hide behind an empty face 
Don't ask too much, just say 
'Cause this is just a game 

It's a beautiful lie 
It's the perfect denial 
Such a beautiful lie to believe in 
So beautiful, beautiful it makes me 

Everyone's looking at me 
I'm running around in circles, baby 
A quiet desperation's building higher 
I've got to remember this is just a game 

It's a beautiful lie 
It's the perfect denial 
Such a beautiful lie to believe in 
So beautiful, beautiful it makes me 

Me ne tornai a casa,distrutto e col cuore a pezzi. Mio fratello mi strinse in un caloroso abbraccio e mi ritrovai a piangere sul suo petto.
“L’ultima volta che ti ho visto così è stato per Cameron.” Mi fece notare. “Sei innamorato di lei,fratellino?” più che una domanda era un’affermazione.
Annuii,sciogliendo l’abbraccio e salendo lentamente le scale. Shannon sapeva bene che volevo rimanere solo e così non mi seguì. Entrai nella mia stanza e mi buttai sul letto,fin quando non posai lo sguardo sul cuscino.
C’era un biglietto,scritto con una grafia a me sconosciuta ma leggera e comprensibile. Una calligrafia femminile.
Il mio cuore ebbe un sussulto,presi quel biglietto tra le mani e lo lessi.
“Mi dispiace essere stata così diretta,ma è meglio per entrambi che le nostre vite tornino ad essere quelle che erano prima. Conoscerti è stata la realizzazione di un sogno,sono felice che sia accaduto ma è ora di dirsi addio. ‘Believe me when I say goodbye forever is for good’.Federica.”
Mi uscì un sorriso,aveva citato una frase di The Kill. Ma se credeva che avrei rinunciato a lei,che l’avrei dimenticata,si sbagliava.
Ero pur sempre Jared Leto,e non mi sarei mai arreso. Solamente che non avevo idea di cosa fare.
‘Torna a fare la tua vita da rockstar,io farò la mia.’ Quella sua frase mi fece venire in mente un’idea.
Ma realizzarla avrebbe richiesto parecchio tempo,tempo che io avrei trascorso senza lei. Ma per riaverla,avrei fatto di tutto.
Saltai giù dal letto e corsi giù per le scale,facendo irruzione nella sala insonorizzata dove mio fratello stava suonando Christine.
“So cosa fare per farla tornare da me.” Esclamai,prendendo una delle mie chitarre e seguendolo nelle note di ‘Attack’.
Shannon mi guardò curioso,gli lanciai uno sguardo eloquente e sorrise. Aveva capito a cosa mi stavo riferendo.
“Conta su di me,Jay. Quando vuoi,hai delle idee davvero brillanti.” Mi sorrise e riprendemmo a suonare.
Era questo che amavo di mio fratello,riuscivamo a capirci con un solo sguardo.
Preparati ad una sorpresa che ti lascerà senza fiato,angelo mio. Tornerò da te,questa è una promessa.