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Autore: Kim NaNa    20/06/2012    11 recensioni
I vent'anni di una fanciulla.
Una crociera intorno al mondo
Un segreto in fondo al cuore.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru/Marzio, Usagi/Bunny
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
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Rumori dal mare.
 
Era rientrata nella sua lussuosa cabina Usagi, quando si lasciò cadere sul soffice letto profumato di pulito.
Pensò a Mamoru, ai suoi gesti, ai suoi sguardi e concluse di non piacergli molto nonostante l’invito a quella piacevole gita. Scosse il capo per allontanare quei pensieri che la mandavano in confusione e, dopo essersi cambiata d’abito, scese per la cena.
Kaede sprizzava scintille nel suo vestito in lamé arcobaleno, più chiacchierona che mai, con Mamoru e Motoki cortesi come sempre, nonostante negli atteggiamenti del bel moro, Usagi avesse intravisto qualcosa di forzato.
Forse, avrebbe preferito trovarsi ad un tavolo di soli uomini.
Dopo cena, Kaede ed un suo amico amerdicano, Tom Hanry, la invitarono ad andare a ballare con loro al bar del teatro.
“Deciditi!” insisté Kaede.
“Non ti fa bene stare sempre da sola!”
Che avessero compassione di lei? Usagi detestava quell’idea, ma, avendo paura di mortificare quella cara donna, accettò.
Alcune coppie erano già sulla pista e Tom invitò subito Usagi a ballare.
Qualche istante dopo, Mamoru entrò nella sala accompagnato da Rei Hino. Si sedettero poco lontano e ordinarono da bere. Poi l’uomo si sistemò meglio nella poltrona e osservò le coppie che ballavano. Vide Usagi e le fece un cenno di saluto prima di girarsi verso la compagna.
Con l’occhio critico tipicamente femminile, Usagi esaminò Rei e la sua toeletta, e concluse che, nonostante la sua bellezza, la ragazza era molto vanitosa.
Quasi subito, Usagi si rimproverò.
Perché mi interesso tanto alla signorina Hino? Non ho nessun motivo! Eppure… per quanto mi sforzi, non riesco a fare a meno di guardarla.
Mamoru se ne accorse, ma il suo sguardo restò indecifrabile.
“Allora, ti piace?” le chiese Kaede.
“Molto! È una serata davvero piacevole e divertente.” Rispose lei.
Tom si alzò e, non vedendo in giro il cameriere, andò a ordinare le consumazioni.
Kaede guardò, furtivamente, il tavolo di Mamoru  e Rei e si chinò verso la ragazza dai lunghi capelli biondi.
“Credi che il nostro bel Chiba sia innamorato?”
“Come faccio a saperlo?” rispose lei, contrariata e sorpresa di esserlo.
“Sono insieme tanto spesso…”
“Già, ma non penso che per Mamoru sia una cosa seria.”
“Hai senz’altro ragione, tesoro. In fondo, fino a questo momento non si è lasciato mettere il cappio da nessuna, almeno in apparenza.”
“In apparenza?”
“Non sappiamo nulla di lui… potrebbe essere sposato, o divorziato… chissà…”
“Sei terribile, Kaede!” esclamò Usagi, ridendo.
“Motoki dice che è uno scapolo nato.”
“Allora deve conoscerlo da parecchio tempo.”
“Questo non lo ha detto.”
“Ti ha svelato che professione fa Mamoru?”
Usagi scosse il capo.
“Non gliel’ho domandato, comunque. Se Mamoru avesse voluto che lo sapessimo, ce lo avrebbe detto lui sin dal primo giorno, così come ha fatto Motoki. Ho l’impressione che non gli piaccia molto parlare di sé.”
“Lo credo anche io. E la mia curiosità aumenta. Ma sta’ sicura che scoprirò presto quali sono i mezzi di sussistenza del nostro bel compagno di tavolo!”
“In principio, ho pensato fosse un pianista.” Disse Usagi, pensosa.
“A causa delle sue mani? Sono bellissime, vero?”
“Sì. Poi mi è venuto in mente che potrebbe essere un pittore!”
“No.” Affermò Kaede. “Non è abbastanza estroso. È un uomo di ferro, il nostro Mamoru Chiba!”
“E cinico, aggiungerei.”
“Effettivamente, spesso è sarcastico, il che è irritante, lo riconosco. E poi non manca di arroganza. Dev’essere molto autoritario, ma è talmente affascinante!” Gli occhi di Kaede si spalancarono, sognanti, fissando Mamoru che girava loro le spalle. Con un tono un po’ strano, proseguì: “Non lo trovi affascinante anche tu, Usagi?”
“Fisicamente? Sì, molto.”
“Ti innamoreresti di lui?”
Usagi arrossì e si affrettò a rispondere di no, che non lo credeva possibile.
“Di un uomo così spocchioso?” aggiunse. “No, Kaede.”
La donna alzò le spalle.
“Mi era appena venuto in mente che fareste una bella coppia, voi due!” Mormorò con una punta di rimpianto nella voce. “Un romanzo d’amore a bordo di una nave da crociera da sogno… con un matrimonio finale. Sarebbe stato meraviglioso!”
Usagi arrossì maggiormente e provò un vero sollievo quando Tom tornò al tavolo.
“Ci portano subito i rinfreschi.” Disse, sedendosi.
Poi si accorse della presenza di Mamoru e Rei e si alzò di nuovo, facendo grandi gesti.
“Buonasera! Unitevi a noi. Più matti ci sono, più ci si diverte.”
L’invito fu talmente cordiale che fu difficile non accettare.
In breve tempo, tutti e cinque sedevano intorno allo stesso tavolo.
“Parlavo prima con quel tipo, là in fondo.” Disse Tom, indicando un uomo dalla bassa statura e i capelli grigi.
“Indovinate cosa fa per vivere?”
“Non no la minima idea.” Rispose subito Kaede, allegra. “Allora? Non mi faccia stare sulle spine! Fuori il rospo!”
“Possiede una sala di bingo.” Annunciò l’uomo con finta serietà.
“E con una sala di bingo guadagna abbastanza da offrirsi una crociera?” chiese Usagi, sorpresa. “Sembra una cosa impossibile!”
“Non solo per lui, ma anche per sua moglie e per i suoi cinque figli!” ribatté Tom, sottolineando le ultime parole mostrando le cinque dita di una mano. “Sono venuti tutti e sette!”
“Come fa la gente a sperperare i suoi soldi in tali sciocchezze?” disse Mamoru con evidente disprezzo.
“Per evadere dalla routine quotidiana si fa questo ed altro. E poi quasi tutti abbiamo l’istinto del gioco.” Rincarò Kaede.
Rei si voltò per la prima volta verso di lei.
“Per quanto mi riguarda io non gioco mai. E quanto a mettere piede in una sala di bingo…” Fece una smorfia sdegnosa. “…non penserei nemmeno alla possibilità di farlo!”
Neanche Usagi lo aveva mai fatto, ma sentiva il bisogno di difendere gli appassionati di gioco.
“Forse lei fa parte dei pochi privilegiati che non hanno alcuna necessità di distrarsi, signorina Hino?” Chiese, con finta dolcezza.
Gli occhi violacei si posarono su Usagi. Kaede che osservava le due ragazze, si disse che non aveva mai visto una tale differenza tra coetanee. Una spontanea, schietta ed indulgente, con un che di tragico intorno ad ella. L’altra misteriosa, impenetrabile e di poche parole.
“Ho altre distrazioni.” Rispose secca Rei, “e non vado a raccontarle in giro.”
Usagi cercò di dominare la collera che l’aveva colpita, mordendosi le labbra.
“Ad ogni modo… Ognuno vive a modo suo, come può.” Aggiunse Mamoru, in un tono poco lusinghiero, gli occhi fissi sul soggetto della loro conversazione.
Usagi e Kaede si scambiarono un’occhiata: Scopriremo mai la professione di Mamoru Chiba?
“Secondo me, il nostro Mamoru dev’essere una persona importante…” disse il giorno dopo Kaede, stesa su una sedia a sdraio vicino ad Usagi.
Incuriosita, la ragazza alzò gli occhi verso l’amica.
“Che cosa te lo fa pensare?”
“Ricordi? Ti avevo detto che sarei arrivata a chiarire il mistero e… l’ho chiesto a Motoki. Non è molto loquace, ma cominciato col dire che non ne era sicuro e io gli ho risposto di non fare lo stupido, perché erano amici. E allora mi ha detto di non potermi rivelare nulla su Mamoru, ma mi ha assicurato che è qui solo per rilassarsi un po’. Sapessi, Usagi… ho una tale voglia di sapere!”
Usagi non poté fare a meno di mettersi a ridere.
“Ma non è una cosa di importanza capitale, no?”
“Invece, sì. Mi incuriosisce… Anche tu, a proposito…” si interruppe bruscamente e  portò la mano alla bocca. “Bene!” Disse, rassegnata.
“È giusto che tu lo sappia, mia cara. Anche tu mi sorprendi.”
“Davvero, Kaede?” Chiese Usagi dopo un breve silenzio.
Devo dirle la verità? No, la compassione di Kaede sarebbe insopportabile per me.
“Sì, bambina. Anche tu. Non sei abbastanza ricca da permetterti un viaggio come questo… normalmente. Mi sbaglio?”
“No. Hai ragione, Kaede.”
“Allora?”
“Ho venduto una casa, per poter venire.”
“Venduto?” ripeté sconcertata la donna. “Così hai parecchio denaro?”
“Non proprio.” Rispose Usagi, scuotendo la testa. Ormai aveva deciso cosa dire.
“Ma ho stabilito che quella proprietà non mi avrebbe fatto comodo quanto un bel viaggio…”
“Ottima idea!”
Usagi vide illuminarsi il viso dell’amica. Tuttavia il seguito fu inatteso e lei dovette ricorrere a tutto il suo ingegno per rispondere a proposito.
“Capisco… ma c’è un’altra cosa e questa mi preoccupa, mia cara. Non credere che voglia essere indiscreta… in verità, mi preoccupo per te e… Tu hai un segreto. Te lo si vede negli occhi, a volte. È come se tu fissassi una strada lunga, dritta, alla disperata ricerca di qualcosa d’inafferrabile…”
“Ma no!” la interruppe Usagi. “Kaede, tu ti lasci trasportare dalla tua immaginazione!” Scoppiò in una risata poco convincente e Kaede scosse il capo.
“La mia immaginazione, non mi allontana mai dalla realtà.” Ribatté la donna, in tono serio ma dolce.
“Qualunque cosa sia, non ti chiederò più niente. Voglio solo dirti questo: malgrado il mio aspetto frivolo, sono comprensiva e… ci si può fidare di me.”
Usagi non dubitava affatto della sincerità di quelle parole e si rese conto che in seguito, quando l’ora fosse stata vicina, lei avrebbe avuto bisogno di confidarsi. Così disse, con calma e gratitudine: “Me lo ricorderò Kaede. Te lo prometto!”
“Bene! E adesso torniamo al misterioso Mamoru Chiba.”
“Dicevi che forse era un uomo importante.”
“Sì, ne sono quasi sicura. Motoki non mi ha voluto dire altro. È un uomo molto chiuso Chiba…”
“E tu non hai il coraggio di domandarglielo direttamente…”
“Esatto. In genere, io vado d’accordo con tutti, ma con lui… mi manderebbe a quel paese!”
“Probabile.” Disse Usagi con una smorfietta. “È cinico per natura e sprezzante. E suppongo anche che morda, se lo importunano.”
Risero.
“Forse è semplicemente un uomo d’affari.”
“Uhm… non sembrerebbe.”
“Un attore! Potrebbe essere un attore!”
“Impossibile. Lo avrebbero riconosciuto in molti se fosse famoso.”
Usagi si portò la mano sotto il mento e torturò l’unghia del suo pollice con i denti.
“Forse è un attore di poca fama che viaggia in incognito.” Suggerì la ragazza, ricordando la conversazione tra i due uomini, che aveva sorpreso, il primo giorno.
“No. Ti dico che li conosco tutti… di vista.”
“Anche le attrici?”
“La maggior parte, salvo una o due che non mi piacciono e di cui non vado mai a vedere i film. Vado a tutte le prime, sai? Adoro il cinema!”
“Conosci Minako Aino?”
“È molto bella. Ha un bel naso, occhi grandi, non so di che colore, ma immensi. Ehm… come i tuoi, Usagi. E lucenti capelli biondi, pelle chiara e ben fatta. Insomma, è veramente bella, ma moralmente? È vero che oggigiorno non si bada più di tanto a queste cose, ma gli scandali rovinano anche le celebrità. Ecco perché non vado a vedere i suoi film. Perché mi hai chiesto di lei?”
“Pare che sia a bordo sotto falso nome e reciti una parte.”
“Ne sei sicura? Come lo sai?”
Usagi raccontò della conversazione che aveva udito il giorno della partenza.
“Motoki diceva di aver riconosciuto l’attrice, ne era certo. Pare che sia famosa per queste stravaganze. Se ne va da sola in crociera, ma si vocifera che cerchi un cantante squattrinato, che l’ha mollato quando ancora non era una star.”
Kaede spalancò gli occhi per la sorpresa.
“Davvero? Che strano comportamento il suo… E chi sarebbe il cantante, lo sai?”
“Ehm… aspetta, fammelo ricordare… Ah, sì. Yaten Kou, mi sembra!”
“Me lo ricordo!” esclamò Kaede.
“Era uno dei componenti di una famosa boy band che spopolò più o meno cinque anni fa… I Tree Lights si chiamavano. Si sciolsero pochi mesi dopo e non se ne seppe più nulla.”
“ A me la signorina Aino fa pena. Ho l’impressione che sia una persona molto sola…”
La donna dai neri capelli aggrottò le sopracciglia.
“Forse non tiene solo ad apparire una bella e stupida bambola… ma ormai la sua immagine pubblica ha preso il sopravvento ed è a quella che deve il suo successo. Hai idea di dove sia sulla nave?”
“No.”
“Lo scoprirò io.” Esordì Kaede, con una tale veemenza da far ridere Usagi.
“Presto saprai tutto sul conto di ogni passeggero!” Dichiarò.
“Quando torneremo a Tokyo, senz’altro. In caso contrario, nessuno potrà dire che…”
Tokyo… Casa…
Usagi si sentì venir meno e Kaede, accorgendosene, le chiese con premura se si sentisse male.
“No, no… Sto bene.” Mormorò lei. “Pensavo.”
“A qualcosa di spiacevole, direi!”
“Non è niente.” Insisté Usagi.
La donna si strinse nelle spalle, poi l’arrivo di Tom le impedì di proseguire.
Voltò lo sguardo e incrociò il profilo di lui: Mamoru Chiba. Fiero e nobile, perso in chissà quale misterioso pensiero.




NdA: chiedo scusa per l'enorme attesa che ha interessato questo capitolo, ma mi sono incasinata (mi dovrei bacchettare le mani) scrivendo contemporaneamente altre long che richiedono, anch'esse, di essere aggiornate. T__T
Forse questa fic, in questo momento, potrà sembrare noiosa, ma una cosa che ho imparato su questo sito è che non bisogna mai tralasciare niente al caso, perchè un lettore attento potrebbe porre tutte le domande opportune. :D
Ma ditemi, voi che ne pensate?
La vostra Nanà-sshì è sempre lieta di leggere opinioni e consigli.
Al prossimo aggiornamento e, come dico ormai di consueto:
FIGHTING!!!

Kim Na Nà
 
   
 
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