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Autore: Sallivergron    21/06/2012    2 recensioni
Questa storia parla di una scuola d'arte, la Ohio School of Arts, un istituto che dedicato interamente alle discipline che tutti noi vorremmo fare a scuola- almeno credo - quali il ballo, il canto e la recitazione. I ragazzi saranno sottoposti a due prove e continue novità. Non sempre la loro vita sarà facile. Ogni capitolo sarà narrato in prima persona da un personaggio. Seguite questa storia e fatemi sapere che ne pensate!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kurt Hummel, Noah Puckerman/Puck, Rachel Berry, Santana Lopez, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avevo l’appuntamento con Quinn, lei era davvero fantastica. Credo di non aver provato mai tanto piacere stando con una ragazza. L’andai a prendere. Mi stava aspettando sul vialetto di casa. Non sono mai stato un tipo puntuale.
-Ciao- la salutai mettendomi una mano dietro la testa. Si notava tantissimo quanto fossi in imbarazzo, non tanto perché avessi un appuntamento con lei, la vedevo tutti i giorni e ci parlavo sempre, credo che fossi imbarazzato per il ritardo. Infatti secondo Santana Quinn odia i ritardi, lei è sempre puntualissima e precisa, io sono disordinato e ritardatario.
-Ciao- rispose. Stranamente sorrideva, mi sarei aspettato una reazione negativa. Meglio per me no? Da galantuomo per cui mi spacciavo le aprì lo sportello dell’auto e la feci entrare. Lo richiusi ed entrai in macchina.
-Dove andiamo?- mi chiese
-Ti porto al cinema e poi a cena. Che ne dici?- domandai
-Perfetto. Adoro il cinema e adoro mangiare- esclamò ed io sorrisi. Ecco a cosa serve avere una migliore amica. I ragazzi non possono dirti con certezza come comportarti come una ragazza, ma un’altra ragazza può eccome! Devo dire in mia difesa che non è stato tutto merito della mia amica. L’idea del cinema è venuta a me. So quanto Quinn adori i film e la recitazione e mi è sembrata la cosa migliore.
Arrivati al cinema ci fermammo a guardare le locandine degli spettacoli in programmazione. Mi parve di vedere nascosta dietro una sagoma pubblicitaria la mia amica Santana con indosso degli occhiali scuri. Pensai di essermi sbagliato. Dopo qualche minuto ne fui certo, la mia cara amica era venuta a spiarmi e a quanto pare non era sola. Dissi a Quinn di scusarmi un attimo e la raggiunsi.
-Che ci fai qui?- domandai.
-Scusi ci conosciamo?- chiese lei cercando di fregarmi
-Su Santana non fare la stupida, ti riconoscerei ovunque- risposi
-Cavolo eppure avevo il travestimento- esclamò lei
-Adesso capisci perché hai preso un’insufficienza in Arte del camuffamento?- domandai ironico
-Ah ma chi se ne importa. È stato un piacere carissimo Sam, adesso devo andare- affermò e tentò di andar via.
-Dove credi di andare? Dimmi perché sei qui- esclamai
-Volevo vedere un bel film- rispose
-Santana davvero, che ci fai qui? Non dirmi che sei venuta a spiare il nostro appuntamento- domandai
-No, non sono qui per questo!- replicò poco convinta
-Sam! Sam!- mi chiamo Quinn -Stai parlando con una sagoma?- chiese
-No, mi piaceva quello che c’era scritto- risposi
-Ok!- commentò lei poco convinta. Le sorrisi.
-Hai scelto il film che vuoi vedere?- domandai
-Certo, voglio vedere questo- rispose indicando una locandina.
-Perfetto, vado a fare i biglietti, aspettami qui- dissi e mi allontanai. Mentre ero in coda notai davanti qualche persona prima di me un ragazzo. L’avrei riconosciuto dovunque, era l’unico con quel taglio di capelli.
-Noah! Noah! Che ci fai qui?- domandai raggiungendolo
-Ehm sono venuto al cinema con Santana- rispose lui.
Sorrisi, c’erano due possibilità. La prima: Santana non mi aveva mentito ed era lì per vedere il film con Puck, La seconda: Aveva indotto il ragazzo con l’inganno  a portarla al cinema, se c’era una cosa che la mia cara amica sapeva fare benissimo, quella era manipolare la gente. Il che non è molto positivo. Feci i biglietti e raggiunsi Quinn. Entrammo in sala. I nostri posti erano situati più o meno al centro della sala, mentre notai che Santana e Puck erano finiti infondo. Cosa avevano in mente? La proiezione cominciò. Decisi di non badare a ciò che facevano quei due e di concentrarmi solo su Quinn e sul nostro appuntamento. La guardai, era talmente tanto presa da quel film da farmi tenerezza. Avrei voluto darle un bacio. Usando la solita mossa dello sbadiglio le circondai le spalle con il braccio. Lei mi guardò e mi sorrise. Aveva un odore buonissimo. Ad un certo punto della visione mi girai per un secondo. Ero curioso di sapere cosa stessero facendo quei due. Lì guardai, stavano scherzando tra di loro. Sembravano due idioti dato che ridevano ed la pellicola era una tragedia. Alla fine del film andammo a cena. Per tutto il tragitto lei non aveva fatto altro che parlarmi di quanto si fosse divertita. Sorrisi felice. Entrammo nel ristorante e ci sedemmo. Mentre aspettavamo le nostre ordinazioni presi la sua mano.
-Sai sono felice che tu ti stia divertendo, mi fa davvero molto piacere- dissi. Lei mi sorrise.
-E tu? Ti stai divertendo?- chiese
-Certo!- risposi.
Cavolo quanto era bella, quanto era bello il suo sorriso. Era così solare e radiosa. La guardai per un po’ e lei se ne accorse.
-Cosa c’è? Ho qualcosa sul viso?- domandò
-No, non hai nulla sul viso- risposi
-E allora perché mi fissi?- chiese
-Perché sei bellissima!- risposi.
Solo dopo averla vista arrossire mi resi conto di quello che avevo detto e arrossì anche io .
-Anche tu!- disse silenziosamente quasi come se non volesse che io sentissi.
-Come scusa?- chiesi
-Anche tu, sei bellissimo anche tu!- rispose a voce un po’ più alta.
Ero felice, non mi sarei aspettato da una ragazza come lei una cosa del genere. Credevo che fosse una di quelle che vuole che gli altri le facciano i complimenti, ma non vuole farli. Una di quelle con la puzza sotto al naso, invece mi sbagliavo. Lei era dolce (anche se non con tutti), divertente, intelligente, bellissima. Era una combinazione rara. Di solito o sono belle e stupide o brutte e intelligenti.
A fine serata la riaccompagnai a casa. L’accompagnai sulla veranda. Mi sorrise e giocherellava con le chiavi. Mi ricordai di quello che mi aveva detto Santana quel pomeriggio -Se giocherella con le chiavi si aspetta che la baci- Le sue parole rimbombavano nella mia testa. Mi avvicinai lentamente alla ragazza che avevo di fronte. Chiusi gli occhi e premetti le mie labbra dolcemente contro le sue mentre posavo una mano sul suo viso. Lentamente ci staccammo. Mi guardò, sorrise.
-Beh… allora buonanotte- disse sorridente
-Buonanotte- risposi e felice me ne tornai a casa.
Quando fui in camera presi il telefono e composi il numero della mia migliore amica.
-Sant sono io, devo raccontarti tutto- esclamai.
-Ehm… al momento sono un tantino occupata- rispose e mi parve di sentirla gemere.
Sentì in sottofondo una voce maschile e la mia amica ridacchiare. Riconobbi l’altra persona. Era Puckerman.
-Ma Santana- dissi
-Tesoro mi ha chiamato anche Quinn, però sono occupata. Smettila mi fai il solletico- esclamò ridendo la mia amica
-Come scusa?- chiesi
-Non parlavo con te, scusa ma devo andare. Un bacio ti voglio bene- detto questo riagganciò.
Questa storia cominciava a puzzarmi. Cosa ci faceva Puckerman a quell'ora con Santana? Cosa tramavano quei due? Erano sempre insieme. Che fossero fidanzanti e io e Quinn non ne sapessimo nulla? Cosa avrei dovuto fare? Come mi sarei dovuto comportare? Avrei dovuto chieder loro spiegazioni? Ma la domanda che più mi frullava per il cervello: stavano facendo sesso mentre lei parlava al telefono con me? Scacciai quei pensieri e mi addormentai. 






Angolo della scrittrice di SuperF1997
Scusate l'enorme ritardo, purtroppo avevo perso l'ispirazione, o meglio avevo perso il tempo che mi serviva per trovare l'ispirazione. 
Un bacio a tutti coloro che leggeranno questo capitolo e due a tutti coloro che lo recensiranno. 

SuperF1997

  
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