Videogiochi > Kingdom Hearts
Segui la storia  |       
Autore: Reisha    06/01/2007    3 recensioni
E se anche il nostro mondo venisse collegato all'oscurita, e una ragazza che stesse viaggiando felice verso New York venisse attaccata e perdesse parte di quell'organo che bramano tutti? cosa succederebbe? Beh buona lettura =) spero non venga un vero schifo
Genere: Romantico, Triste, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Eccomi di nuovo a torturarvi xD

Eccomi di nuovo a torturarvi xD

Inizio con i ringraziamenti e poi do il via alla storia!

Cami-war: grazie per il consiglio =) mi fa piacere che la mia storia ti intrippi in qualche modo xD. Spero che continuerai a leggerla!

Dark Magician: grazie per la correzione, come farei senza di te xD. I XIII 4ever *__*

Chihiro: sono tornata superprestissimo con un altro capitolo che spero ti possa piacere =) (è vacanza e ho un casino di tempo libero yuhuuuu)

Malu kuku: la tua filosofia è assolutamente appropriata xD. A proposito della frase, mi fa veramente piacere che ti sia piaciuta, qualche volta mi vengono fuori frasi… normali xD cmq ecco qua il terzo capitolo appena sfornato!

Incontro inaspettato

La stanza al primo piano della base del “Comitato di ristrutturazione della Fortezza Oscura” dove Lara dormiva era diventata un via vai di oggetti animati e persone, da quando la nuova arrivata era caduta in un sonno profondo che la teneva incatenata da una settimana.

Sora era dovuto partire alla volta di uno dei tanti pianeti che doveva ancora visitare, quindi l’aveva lasciata in custodia ad Aerith, Yuffie e Merlino, non fidandosi troppo delle capacità curative di Cid e Leon.

I tre incaricati avevano fatto di tutto per svegliarla, le avevano somministrato medicine e in qualche modo fatto bere pozioni, ma nulla aveva suscitato l’effetto sperato.

Finalmente, il pomeriggio dell’ottavo giorno, Yuffie che era di turno vide la ragazza aprire gli occhi; le si accostò affianco chiamandola.

Lara si sentiva confusa ci mise qualche minuto per riabituare gli occhi alla luce, quando riuscì a mettere a fuoco la situazione notò che una ragazza dai capelli corti le stava parlando; si alzò a sedere.

Yuffie subito le chiese –come ti senti? Stai bene?

La castana le rispose facendo sì con la testa, una domanda le arrivò spontanea –chi sei?-

Stranamente da qualche giorno a quella parte non faceva che chiedere “chi sei?” a tutti, quasi le veniva da ridere.

-io sono Yuffie- rispose la ninja sedendosi su una poltrona vicino al letto –hai dormito per ben 7 giorni sai? È un record!- continuò divertita.

Lara la guardò poi distolse lo sguardo e lo posò sulle sue ginocchia –cosi tanto?...-

Un nome le balenò alla mente –dov’è Sora?-

Yuffie sorrise a quella domanda –è partito, ma tornerà presto tranquilla. Piuttosto… ti ricordi niente di cosa è successo prima che arrivassi qui?-

Lara si aspettava quella domanda e avrebbe risposto, non c’era alcun motivo di celare la verità, non di sicuro a gente che l’aveva salvata, ma non era ancora pronta…

-si, ma…-

-se non vuoi parlare adesso non fa niente- la tranquillizzò la ninja –non c’è fretta. Sarai abbastanza confusa e affamata, vuoi che ti porti qualcosa?-

Lara fu grata a quella ragazza di non aver insistito; si alzò e si avvicinò alla ninja sorridendole –in effetti ho un po’ di fame, però preferirei uscire da questa stanza. Quindi non c’è bisogno che mi porti niente, vengo io-

-allora aspetto qui fuori che tu ti vesta, poi scendiamo insieme-

-D’accordo. Dove sono i miei vestiti?- chiese guardandosi intorno senza scorgerli.

-Oh, quei vestiti… mi dispiace ma abbiamo dovuto buttarli, erano tutti strappati. In compenso però ti abbiamo già preparato un completo bellissimo, pensa che l’hanno fatto le tre fate in persona- si avvicinò all’orecchio di Lara come per non farsi sentire da nessuno anche se in quella stanza c’erano solo loro due –in realtà erano la nostra ultima possibilità, i negozi al giorno d’oggi non fanno proprio dei vestiti… come dire… adatti a delle ragazze- tornò in dietro –non dirlo a nessuno però- sussurrò portandosi un dito alla bocca.

Lara la assecondò divertita da quel comportamento, come facevano ad essere tutti così gioviali in quel posto? Prima Sora, adesso quella strana ragazza.

-non ti preoccupare, in fondo non mi piacevano molto quei vestiti- la rassicurò.

-allora siamo a posto- Yuffie uscì dalla stanza ridacchiando.

Lara ritrovandosi di nuovo sola, ripensò a cosa era successo quel giorno che le sembrava ieri, sicura però che le risposte non sarebbero arrivate da sole; le domande erano mille e lei non sapeva rispondere a nessuna di esse.

Una cosa veramente frustrante…

Pensò a Margot, a cosa le avevano fatto e una muta rabbia le crebbe dentro.

L’avrebbe trovata e insieme sarebbero andate a New York per il giorno del suo compleanno.

Iniziò a vestirsi cercando di pensare ad altro ma quanto più provava a concentrarsi su qualcos’altro, tanto più quell’argomento le tornava in mente insistente.

In fondo cosa vuol dire avere metà cuore?

Un essere senza cuore per natura non può esistere… e quindi lei cos’era?

Ancora domande, domande, domande e nessuna possibilità di risposta.

Si decise a non pensarci più, anche se era importante, da sola non avrebbe risolto nulla; doveva chiedere… cercare qualcuno che capisse e potesse spiegargli. Probabilmente la gente che l’aveva aiutata ne sapeva qualcosa...

Si vestì in fretta e raggiunse Yuffie fuori dalla porta, al che la ragazza la guardò compiaciuta e orgogliosa –l’ho detto io, di saper scegliere i vestiti! Pensa che quelle tre pazze non riuscivano più a decidersi, sono stata io a dare loro un’idea geniale!-

Lara indossava dei pantaloncini corti di un verde acqua con tre cinture che disordinate le fasciavano la vita, un top con cappuccio e zip a righe bianche e azzurre; dei fili di stoffa erano collegati alle spallucce del top e si andavano ad unire a dei pezzi di manica che iniziavano poco sopra il gomito e fasciavano stretto il braccio; le maniche finivano coprendo il palmo della mano e fermandosi tra le fessure che dividono le dita coprendo parte di esse.

La castana si guardò un attimo per poi sorridere soddisfatta –è veramente originale e… strano, per questo mi piace da impazzire!-

Yuffie fece il segno di vittoria.

Non indugiarono oltre e Lara fu portata in cucina, dove la povera ragazza si abbuffò come se non mangiasse da mesi.

Il pomeriggio trascorse veloce e stancante; le due ragazze passarono tutto il tempo insieme, la ninja le presentò il resto del gruppo e la portò in giro per Radiant Garden a conoscere gli abitanti e a mostrarle i luoghi più belli e pacifici. Si soffermarono soprattutto alle rovine del castello, lì la mora le raccontò un po’ della storia di quel mondo sfortunato, facendo anche alcune considerazioni poco gentili su Ansem.

La sera tutti i membri del gruppo tornarono alla base stanchi e affamati, tranne Lara che preferì passare un po’ di tempo da sola… a riflettere.

Non conoscendo benissimo la zona decise di seguire l’istinto; camminò per una buona mezz’ora tra le vie della città ormai quasi deserte, le ultime persone in giro erano occupate a salutare i vicini o a chiudere il negozio. Lara passeggiava per quelle vie osservando curiosa chiunque incontrasse, non aveva mai visto un città del genere e ciò la affascinava molto; gli edifici erano dei colori più strambi e svariati, mai nessuno che avesse più di due piani, i vestiti degli abitanti poi… sembrava venissero da un altro mondo.

Senza rendersene conto arrivò alla soglia di una delle zone distrutte del castello; quel luogo le dava un senso di pace, nessuno voleva rischiare la vita avvicinandosi alle rovine, tranne ovviamente il comitato di ristrutturazione, quindi non c’era pericolo di essere disturbata.

Si sedette su una sporgenza che dava sul burrone, un lieve venticello le scompigliava i capelli accarezzandogli la pelle dolce e protettivo; portò le mani dietro per sorreggersi mentre alzava la testa per guardare le stelle che la sovrastavano; una, due, tre, quella sera erano veramente tante e tutte così calme… ferme al loro posto come un trofeo che si lascia osservare da chiunque ma conquistare solo da pochi. Un senso di impotenza la avvolse… sospirò inarcando la testa di lato.

Quella giornata passata in compagnia di Yuffie era stata stupenda, ma lei sentiva… che non era lì il suo posto; non era lì a sorridere con un’amica, non era lì a guardare tranquilla le stelle, non era lì in quel mondo così diverso dal suo.

Un fruscio di vestiti che sfregano tra di loro la destò dai suoi pensieri, si girò di scatto per cercare la fonte di quel rumore, la trovò… un uomo vestito completamente di nero camminava con passo lento verso una delle tante sporgenze in quel luogo, sembrava non si fosse accorto della sua presenza.

Lei si alzò con cautela, attenta a produrre il minimo rumore e si avvicinò a quella figura, quando fu a pochi passi da lui si bloccò; cosa aveva intenzione di fare? Quel tipo assomigliava tanto all’uomo incontrato nell’aeroplano ma… anche se fosse stato lui? Cosa avrebbe fatto?

In caso di pericolo non si sarebbe potuta difendere, non aveva un’arma e neanche un po’ di abilità nella difesa a mani nude; con questi pensieri continuò ad avanzare imperterrita, non le importava…voleva sapere…

Non riuscì a fare che pochi passi perché si ritrovò in un attimo una mano al collo che stringeva e degli occhi verdi che la fissavano… privi di umanità.

Il tempo si fermò, quella mano nera stringeva sempre di più, il respirò di Lara si smorzava e gli occhi dell’uomo rimanevano impassibili; la castana cominciò a battere i pugni sul torace dell’uomo disperata.

La vista le cominciava ad annebbiarsi, sentiva una sensazione insopportabile all’altezza della gola, cercò di spingere via quell’uomo con tutta la forza che le rimaneva; invocò il primo nome che le venne in mente con un tono di voce impercettibile –Sora…-

L’uomo, come folgorato da un fulmine, lasciò immediatamente la presa e la ragazza cadde a terra stremata con il corpo scosso dalla tosse, mentre le mani massaggiavano la gola completamente rossa.

La figura le si avvicinò osservandola cauta –chi sei? come fai a conoscere Sora?- la prese sotto le braccia e la aiutò ad alzarsi sorreggendola; Lara si appoggiò al suo torace per aiutarsi, ma quello che sentì la gelò… o meglio dire, quello che non sentì. Si allontanò velocemente da lui ancora spaventata e lui la lasciò fare.

Le chiese di nuovo –come fai a conoscere Sora?-

Lei non dava cenno di volere rispondere, lo osservava stupita e compassionevole, cosa che fece arrabbiare non poco l’uomo.

-Che hai da guardarmi così? Ti ho chiesto come fai a conoscere Sora? S-o-r-a got it memorized?-

Ancora domande e solo domande, ma cosa voleva da lei? Lei non sapeva nulla…

Con voce roca cercò di rispondere –mi stavi… strangolando… cosa pretendi?- si allontanò ancora di più dall’uomo, un giramento di testa arrivò all’improvviso e la fece cadere a terra sbattendo il fianco; portò le mani avanti e si mise a quattro zampe mentre l’uomo le si avvicinava sempre di più.

Lei cercò di scivolare all’indietro per stargli lontano, nella foga picchiò la schiena contro un masso.

Lui cominciò a ridere –Stai calma. Non ho più intenzione di ucciderti-

-Io non ho paura di te… guardati alle spalle- sussurrò indicandogli un punto davanti a sé.

Cinque heartless shadow li circondavano e li fissavano con sguardo inesistente pronti ad attaccare, uno di loro schizzò in avanti verso l’uomo, ma si disintegrò in aria sotto gli occhi terrorizzati di Lara; quegli esseri assomigliavano tanto a Margot… e se fosse stata una di loro?

Atterrita si buttò sul braccio dell’uomo bloccandolo, fissando supplichevole quelle iridi verdi in quel momento così vive –fermo! Potrebbe esserci anche lei tra loro!-

Lui la scaraventò lontano –vuoi essere uccisa per caso?-

Lei non si arrese e si parò davanti agli heartless sicura mentre con le braccia faceva loro scudo, l’uomo la guardò come si guarda una pazza.

-fai come vuoi…- pronunciò mentre un essere nero saltava in aria in direzione della ragazza, anch’esso però fu disintegrato prima che potesse raggiungere la sua preda –che scocciatura- con piccoli movimenti irritati delle braccia l’uomo lanciò i suoi chakram verso gli heartless uccidendoli.

Lara nel frattempo, consapevole che non sarebbe riuscita a fermarlo, aveva osservato attentamente quegli esseri non trovando nulla che potesse ricongiungerli a sua cugina, forse non era tra loro… Si voltò furiosa verso l’uomo –ma tu chi diavolo sei?- gli urlò.

Lui si portò una mano a lisciare dei capelli arancione mentre sul viso gli si leggeva una faccia divertita.

-Axel… non mi aspetto che tu sappia a chi stai davanti-

-infatti non lo so- rispose secca Lara con lo sguardo furioso –e sinceramente non ci tengo, dato che hai cercato di uccidermi!-

Axel rimase di sasso alla reazione della ragazza, neanche un traccia di paura albergava nei suoi occhi.

-non hai paura di me?-

In effetti lui l’aveva quasi uccisa, perché non aveva paura? Che confusione… non era affatto normale; una mano andò a cercare il suo petto sperando di potersi confortare con il battito lento e regolare del suo cuore, aspettò invano perché alcun rumore usciva da quell’antro che sembrava vuoto, chiuse gli occhi per potersi ricordare quel momento…

Ecco il tuo cambiamento Lara!

Una lacrima solitaria le solcò il viso lasciandole una cicatrice di consapevolezza.

L’uomo la osservava confuso, non capiva cosa avesse tutto a un tratto quella strana ragazza.

Lara aprì gli occhi umidi per fissarli in quelli di lui –anche tu non lo senti?-

A quella domanda il viso di Axel si irrigidì e lo sguardo si ghiacciò, le diede le spalle –che ne sai tu?-

Lei gli si avvicinò, timorosa premette la mano sul petto di Axel come alla ricerca di qualcosa poi si fermò nel punto dove si dovrebbe sentire battere il cuore; il tocco era caldo ed inebriante, era tanto che Axel non sentiva un po’ di calore sconvolgere quel corpo ormai freddo da troppo tempo, restò un paio di secondi in quella posizione; quasi contro voglia si allontanò da quella strana ragazza –cosa vuoi?-

Lara per risposta prese la mano del ragazzo e la posò sul suo petto, lui rimase stupito da quel gesto; sentì un flebile battito per pochi secondi poi più nulla per più di un minuto, guardò la ragazza al suo fianco, lo sguardo di lei era attratto da una delle tante pieghe del vestito dell’uomo perso in chissà quali pensieri.

La scosse con il suono della sua voce –cosa sei?- parole dette con una freddezza glaciale.

Che domanda crudele… eppure così vera.

Cosa sono? Non lo so…

Axel irritato si staccò da quel contatto volgendole ancora le spalle –senti io non se chi tu sia… o cosa sia, ma prima hai nominato Sora. Lo conosci?-

Lara fissò le sue spalle per qualche secondo prima di rispondere –se vuoi incontrarlo vieni con me, ma prima… mi spieghi perché non hai il cuore?-

Il respiro di Axel si bloccò all’istante, respirava affannosamente e piccole gocce di sudore scivolavano morbide tra i suoi lineamenti; non voleva rispondere… perchè doveva dare spiegazioni a quella ragazzina? Si girò di scatto fissando la castana con fare superiore, aprì la bocca per dire qualcosa ma lei lo fermò con un gesto della mano.

-non fraintendere, non lo sto chiedendo per te ma per me. Voglio sapere cosa vuol dire avere metà cuore e magari tu potevi dirmi qualcosa di sensato dato che il tuo è praticamente assente- cercò di sorridere rassicurante –comunque non importa, vuoi vedere Sora no? Allora vieni con me, ti avverto però che dovrai aspettare qualche giorno-

A questo punto ad Axel stava letteralmente uscendo il fumo dalle orecchie, ma come si permetteva quella ragazzina di parlare così svogliatamente delle sue condizioni? Poi il fatto che avesse solo metà cuore non era assolutamente possibile, probabilmente quello che aveva sentito prima era stato un caso… ad ogni modo lui era venuto lì per aiutare Roxas e quindi in un certo modo Sora e se quella ragazzina poteva portarlo da lui era meglio seguirla.

Lara si incamminò senza assicurarsi che Axel la seguisse; c’era qualcosa che non quadrava però, lui indossava un soprabito nero e i membri di quell’organizzazione che le aveva accennato Yuffie portavano tutti un vestito del genere, come si chiamava?...

Ah si! Organizzazione XIII!

-senti, tu per caso fai parte dell’organizzazione XIII?- gli chiese la castana mentre continuavano a camminare, senza voltarsi verso di lui.

Quella domanda lo stupì un’ennesima volta, non avrebbe mai smesso di chiedersi chi fosse quella ragazza…

-no… l’ho mollata-

Per quel poco che sapeva l’organizzazione XIII era una banda di pazzi, come l’aveva descritta Yuffie, e non era certa che fosse sicuro portare alla base un ex-XIII; si girò per osservare l’espressione di quell’uomo come se facendo così potesse capire tutto di lui.

Axel d’altro canto, fissava come un ebete la vetrina del gelataio ancora aperto soffermando lo sguardo sul gelato al gusto di sale-marino, come c’era scritto sulla confezione.

Lara tornò a guardare davanti a sé, non ci sarebbe stato alcun problema…

Uff!! finalmente ho finito anche questo capitolo!! =D

Che faticaccia, forse è un po’ corto ma ci ho messo un casino a scriverlo ^_^” e poi l’ispirazione spunta come un fungo sempre nei momenti meno opportuni e non puoi scrivere xD

A poco a poco entreranno nella storia molti più personaggi.

Ad ogni modo spero abbiate letto con piacere ù_ù e… alla prossima!!!

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Kingdom Hearts / Vai alla pagina dell'autore: Reisha