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Autore: Levity    06/01/2007    2 recensioni
Un incidente... Cameron in gravi condizioni... può questo far smuovere il duro animo di House e spingerlo a dichiararsi alla donna che desidera? Oppure verrà frenato dai mille dubbi che in tutti gli anni si sono accumulati e hanno formato una barriera attorno al suo cuore?
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Allison Cameron, Greg House
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 4 - UN ABBRACCIO D’AMORE

 

Erano passati 3 giorni da quella notte, Cameron era sempre rimasta a letto e Foreman e Chase andavano spesso a trovarla, si accertavano di come stesse, ma nessuno dei due avrebbe potuto non notare il pessimo stato di umore in cui la ragazza si trovava, non sembrava rabbiosa, sembrava triste, molto triste… i suoi occhi erano costantemente lucidi, e quando essi le chiedevano che cosa avesse lei si limitava a rispondere con una scrollata di spalle o con un singhiozzo flebile, che faceva capire che non voleva essere disturbata.

I due colleghi non sapevano dell’incontro notturno che lei e House avevano avuto, ma chissà per quale motivo entrambi ricollegavano il malumore di Cameron con il loro capo…

 

House nel suo ufficio stava scrivendo i sintomi di un caso che avrebbe sottoposto ai suoi due assistenti non appena fossero ritornati dalla stanza della loro collega…

Gia, nei tre giorni che erano passati l’uomo non si era più fatto vedere nella stanza di lei, un po’ per rispetto nei suoi confronti, un po’ perché pensava che non avrebbe sopportato di vedere ancora il dolore di Cameron, o addirittura di subire un suo rifiuto di vederlo… ma prima o poi si sarebbero rivisti, il giorno dopo lei sarebbe tornata al lavoro e di sicuro non poteva fingere di non vederlo, cosa sarebbe successo? Questa domanda gli girava in testa da un paio di giorni ormai, aveva cercato di analizzare tutte le possibilità, ed era giunto alla conclusione che visto l’essere di Cameron probabilmente avrebbe iniziato a trattarlo ancora più gentilmente del solito, cosicché lui cambiasse idea su di lei… ma a lui non serviva cambiare idea, a lui serviva soltanto trovare la sicurezza che non sarebbe stato ferito, che non avrebbe sofferto… era questo ciò che gli mancava, un piccolo tassello che rendeva impossibile ultimare l’enorme e complicato puzzle che lui era…

I suoi pensieri furono interrotti dall’aprirsi della porta del suo ufficio, alzò gli occhi per scorgere chi era entrato e con suo enorme stupore vide Cameron…

-Cameron… come stai? Credevo che ti dimettessero domani!- prima che il suo cervello potesse bloccargli le parole l’uomo si interessò a lei, quest’ultima annuì -invece hanno anticipato…- non rispose però alla prima domanda, il suo volto era cupo, non si poteva dire che fosse triste, ma pareva piuttosto giù comunque; era vestita con dei jeans neri, cardigan azzurro polvere e camicetta bianca sotto, portava i capelli legati in una coda alta; sarebbe stata bellissima, con il viso ormai guarito e il fisico slanciato, privo di camice ad impacciarlo, ma… i suoi occhi… erano spenti, quel verde brillante che li caratterizzava si era come volatilizzato, lasciando al suo posto uno sguardo colmo di dolore e delusione, che immancabilmente House riuscì a percepire.

Cameron gli si avvicinò, camminava stancamente ma avanzava comunque decisa, in mano teneva una busta, gliela porse senza esitare -tieni, sono andata dalla Cuddy e mi sono messa d’accordo con lei, tu devi solo leggere non serve ne la tua firma ne la tua approvazione, è solo a scopo informativo…- l’uomo prese la busta leggermente preoccupato, la aprì mentre la donna osservava i suoi movimenti.

I suoi occhi corsero rapidi lungo tutta la pagina, la lesse almeno due volte, poi finalmente alzò gli occhi e guardò Cameron dritto nei suoi. -ti-ti fai trasferire… vai nel reparto ricerca…- la sua voce era bassa, si poteva notare che non era felice di ciò che aveva appena letto, cerco di incrociare lo sguardo di lei ma la dottoressa manteneva il suo basso.

-lo fai per quello che ho detto l’altra notte?- domanda stupida, ovvio che era per quello! Lei non rispose, ma emise un lungo sospiro, probabilmente per dissimulare un singhiozzo. Lui le si avvicinò camminando lentamente, senza bastone, le si piazzò davanti, e con una mano le sollevò il viso, per poterla vedere negli occhi, erano lucidi.

La vicinanza con l’uomo che amava le fece tornare una fiamma di vita nelle iridi, rendendole brillanti, Cameron sapeva di essere prossima alle lacrime, ma il gesto che lui aveva fatto l’aveva colpita, non si mosse e lasciò che lui facesse.

House teneva il sottile mento di lei con le dita, in un gesto fluido fece scorrere la mano lungo la sua guancia, aveva la pelle liscia…chiuse gli occhi ma non fece in tempo ad arrestare lo scivolare di una lacrima, lui con il pollice l’asciugò, delicatamente…poi si chinò su di lei, istintivamente, e la baciò…

Un bacio lungo, sentito… lei teneva le braccia lungo i fianchi, ma quando lui la circondò con le proprie lei si strinse a lui, in un incantevole abbraccio d’amore…

Quando si separarono il volto di Cameron era contrassegnato da una piacevole sorpresa, mentre quello del diagnosta era preoccupato, strinse gli occhi e si schiarì la voce, le lanciò un ultimo sguardo, poi si voltò, recuperò il bastone e si diresse verso l’uscita del suo ufficio -allora buona fortuna nel nuovo reparto- disse semplicemente, la voce fredda, priva di qualunque emozione.

Ancora una volta l’aveva fatta soffrire, e ancora una volta si odiava per questo.

  
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