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Autore: Charlotte McGonagall    21/06/2012    6 recensioni
Dopo il licenziamento di Sybil al 5º anno, gli altri insegnanti cercano di mostrarle la loro solidarietà. Anche Severus sarà costretto a raggiungerla nella sua torre. Riuscirà a fare qualcosa per lei? Severus/Sibilla.
Scritta per il contest "Titoli per Tuttiigusti + 1".
Partecipa al contest "Crack Pairing, scegli il tuo pairing e scrivi la tua storia!".
Affetta/o da Shipping compulsivo, partecipo all'iniziativa del forum « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest.
Genere: Generale, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Severus Piton, Sibilla Cooman
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Nick: Charlotte McGonagall
Titolo: Il tè nella torre di Divinazione
Pairing scelto: Severus/Sibilla
Genere: Introspettivo, generale, sentimentale (più o meno)
Avvertimenti: one shot
Introduzione: Dopo il licenziamento di Sybil al 5º anno, gli altri insegnanti cercano di mostrarle la loro solidarietà. Anche Severus sarà costretto a raggiungerla nella sua torre. Riuscirà a fare qualcosa per lei?
NdA: Innanzitutto, ho utilizzato i nomi in inglese, spero non sia un problema. questa ff è il mio secondo tentativo di Severus/Sybil (accennatissima, non preoccupatevi).
Questa storia è stata originariamente scritta per un contest che prevedeva di scrivere una storia partendo da un titolo a scelta tra diversi elencati.
Quando ho letto questo titolo ho pensato immediatamente che mi sarebbe piaciuto molto scrivere su Sybil, ma allo stesso tempo volevo evitare l'interpretazione più immediata della lettura delle foglie di tè. In realtà avevo già pensato vagamente a una trama simile, quindi ho deciso di sfruttarla per questa occasione. Come vedrete il tè è presente!
Vi accorgerete anche che la mia Sybil è un po' diversa da quella della Rowling. Non che mi sembri OOC, semplicemente, mi piace darle un'impronta più tragica e più adulta rispetto alla comicità del libro.

Crack, fanon o canon? Slash, Het, Threesome?
GOD SAVE THE SHIP!
I ♥ Shipping è un'idea del « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »

Il tè nella torre di Divinazione

"Avanti, Severus, sono sicura che le farebbe piacere!".
"Pomona, per l'ultima volta, ho detto di no," rispose l'insegnante di Pozioni.
"Ma siamo già andati tutti a trovarla; dobbiamo mostrarle la nostra solidarietà per quello che le ha fatto il-", Pomona si interruppe e si guardò attorno con aria circospetta, come aspettandosi che Dolores Umbridge facesse improvvisamente irruzione nella sala insegnanti, "il vecchio rospo".
"Non mi sorprende che l'abbia licenziata," rispose lui.
"Ascolta, Severus," intervenne Minerva, "sai quanto io detesti Sybil Trelawney e la sua materia, ma anch'io sono passata da lei. Non dovrai trattenerti molto. Devo ammettere che mi ha fatto davvero pena, è distrutta".
"Poveretta," sospirò Pomona.

Tutti gli insegnanti fissavano Severus.
"Sentite, io non ho tempo da perdere...".
"O preferisci," sogghignò Minerva, "che io mi dia malata per la riunione di domani e mandi te dalla rospa al mio posto?".
"Non oseresti...", commentò lui.
"Non saprei," rispose lei, "in effetti, non mi sento molto bene...".
"D'accordo," sbottò, "andrò a trovare Sybil".
Detto questo, lasciò la stanza, indignato.

*

L'aula di Divinazione era avvolta nell'oscurità, il fuoco era spento e le tende tirate.
L'unica fonte di illuminazione era una luce calda proveniente dalla stanza di Sybil al piano superiore.

"Sybil?", chiamò Severus, senza preoccuparsi di alzare troppo la voce.
Ripeté il richiamo due volte e fu compiaciuto di non ricevere alcuna risposta.
Stava per andarsene, quando udì un rumore di vetro infranto e la donna - con voce impastata e incerta - biascicare un lamento che assomigliava ad un "chi è?".
Sospirando, Severus salì la scala a chiocciola.
Il camino era acceso e l'aria della stanza era pervasa di aromi indefinibili, che non riuscivano però a nascondere l'odore pungente di alcol.

L'ambiente era sovraccarico di oggetti decorativi di ogni genere, accatastati su scaffali, mensole, tavolini e cassettiere.
La grande varietà di cianfrusaglie polverose comprendeva statuette di ceramica, portagioie decorati con pietre false che traboccavano di gioielli di bigiotteria, vasi di vetro colorato dalle forme più disparate e volumi consunti e rosi dai tarli, la maggior parte dei quali era impilata a terra, a causa della mancanza di spazio su scaffali e librerie.
Severus ebbe anche il tempo di notare un'ampia selezione di bambole e scatole di legno decorate a decoupage, prima di fissare l'attenzione sulla loro proprietaria.

Sybil sembrava smarrita in quel caotico ammasso di oggetti. Era sdraiata sul pavimento e cercava di alzarsi, facendo leva sulle braccia.
La tovaglia del tavolo accanto a lei era spostata da un lato, come se avesse cercato di aggrapparvisi, il che spiegava il bicchiere infranto a terra.

Era la prima volta che aveva un vero contatto con Sybil Trelawney da quando aveva assistito alla profezia.
Il ricordo lo portava ad odiarla, anche se, in fondo, sapeva che quella donna non ne aveva colpa.
La sua vita sembrava davvero triste, tutta racchiusa in quelle due stanze colme di cianfrusaglie di dubbio gusto; era la vita di una donna sola e senza amore.

La aiutò ad alzarsi e la sorresse fino a una poltrona, dove la donna si raggomitolò, avvolgendosi ancora più strettamente nei suoi scialli.
Severus non si era mai reso conto di quanto fosse magra. Il vestito e gli scialli le avvolgevano il corpo afflosciandosi, formando pieghe innaturali, come i panneggi di una statua gotica.

Notò che il suo pranzo era ancora sul tavolo, praticamente intatto, e scoccò alla donna uno sguardo di rimprovero.
Lei gli rivolse di rimando un'occhiata colpevole e indolente, carica di tristezza.
"Io non... non mi sentivo molto bene," disse a mo' di giustificazione.
Severus sospirò. Ricordava di aver già visto uno sguardo simile, colmo di dolore e rassegnazione: era lo stesso sguardo che aveva sua madre.

"Ti sentiresti molto meglio se smettessi di bere," ribatté lui.
"Mi serve solo una tazza di tè," disse lei, "mi aiuta sempre. Ne vorresti un po'?".
"No grazie," rispose lui, freddamente. "No, non alzarti," aggiunse, mentre Sybil cercava di scendere dalla poltrona. "Posso prepararlo io, se proprio vuoi del tè".
"Ne avrei proprio bisogno, sì," disse lei, "mi fa sempre sentire meglio".
"Dubito che una tazza di Earl Gray possa alleviare le tue sofferenze, così come per lo sherry," commentò Severus, lanciando uno sguardo sospettoso ad un bollitore ammaccato.
"In realtà, ho sempre preferito il Darjeeling," disse Sybil, con una risatina isterica.

*

Severus le posò la tazza fumante tra le mani.
Lei la bevve in pochi sorsi, per poi sprofondare nuovamente nella poltrona.
A Severus occorsero una trentina di secondi prima di accorgersi che stava singhiozzando.
"Sybil...", disse lui, senza osare avvicinarsi. Quella donna aveva il potere di turbarlo, di suscitare in lui repulsione e istinto di protezione allo stesso tempo.
"Mi... mi dispiace, questo... l-lavoro era tut-tutto quello che... avevo," disse lei, soffocata dal pianto.

Severus fece apparire un fazzoletto e glielo porse. Lei si soffiò il naso e si aggrappò agli abiti del mago, fino a stringerlo a sé.
"Quella... maledetta... vecchia... gargoyle...".
Severus la allontanò con delicatezza.
"Devi dormire, adesso," le disse.
Lei annuì.
"Grazie, Severus, se avessi voglia di tornare qui...".
Lui annuì e fece per allontanarsi.
"Magari," proseguì lei, "per una tazza di Prince of Wales?".
Lui si voltò di scatto e lei sorrise lievemente, come se si fosse aspettata quella reazione.

Severus lasciò la stanza, confuso e stupito che la donna avesse davvero indovinato la sua qualità di tè preferita.

   
 
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