Serie TV > Sherlock (BBC)
Segui la storia  |       
Autore: Meramadia94    21/06/2012    2 recensioni
John è rimasto orfano da piccolo, e dopo che anche il padre adottivo è morto e la sorella è dovuta andarsene, il fratellastro ne approfitta per trattarlo da schiavo.
Riuscirà a salvarsi dalla disperazione grazie ai suoi amici e all'amore per un misterioso ragazzo che tutti schivano.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La giornata di oggi sembrava non voler finire mai, ma finalmente è arrivata la sera.

Sono le sette e tra un paio d'ore sarò a casa di Sherlock.

Io, Molly, Greg e la Signora Hudson siamo rimasti d'accordo come l'ultima volta: Mycroft farà pedinare Jim e appena ci saranno notizie del suo rientro a casa mi avvertiranno e io me la darò a gambe.

Certo che mi dispiace vedere Sherlock così.... un ora, due al massimo e poi scappare, ma ora come ora non ho scelta: se Jim sospettasse che lo sto prendendo in giro sarebbero guai più grossi di una casa e sono pronto a scommettere che non esiterebbe a prendersela anche con chi mi ha aiutato.

Non dovrà mai venirlo a sapere, nell'interesse di tutti.

Anche se spero che un giorno tutto questo finisca, chi lo sa magari dopo la fine del liceo potremmo prendere in affitto una casa, vivere insieme e fare l'università... parlo di noi due come se fossimo una coppietta di fidanzatini che fanno castelli in aria.

 

Sono gia le otto e mezzo.

Jim è uscito nuovamente per lavoro un oretta fa e mi ha avvisato di non svegliarlo domattina, perchè farà molto tardi.

Ormai dovrei essere abbastanza la sicuro.

Vado di sopra e mi faccio una doccia veloce, mi cambio... non ringrazierò mai la signora Hudson per avermi riprestato il vestito.

Anzi, non ringrazierò mai abbastanza i miei amici per quello che hanno fatto per me fino ad ora.

Mi metto anche un paio di gocce di acqua di colonia.

Domani pioverà, non la metto mai... ma è ora che cominci una vita nuova, una vera vita.

Greg non ha mentito, infatti è passato a prendermi.

''Certo che è strano essere in due, senza Molly, vero?''- gli faccio notare. Sto cercando di indagare per capire cosa prova davvero per la nostra amica.

Ricordo che allo scorso Natale, Jim è dovuto andare via per lavoro ed è stato via per tutto il periodo natalizio, e per l'occasione avevo deciso di festeggiare invitando a casa gli unici due ragazzi con i quali avevo legato negli anni delle superiori.

Gregory Lestrade e Molly Hooper.

Io e Greg eravamo in classe insieme, ma Molly faceva parte di una V diversa e perciò non si erano mai incontrati.

Si conobbero in quell'occasione. Molly sembrava davvero Cenerentola dopo la trasformazione, e credo di essermi accorto solo io tra tutti e due che Greg non riusciva a staccarle gli occhi di dosso.

Da allora diventammo inseparabili.

Greg è arrossito... qui gatta ci cova.

 

La casa di Sherlock è ancora più elegante di quanto riuscissi a ricordare, con la semplice differenza che è piena di gente importante e molto benvestita.

Conciato così sembro quasi uno di loro... c'è anche qualche signorina benvestita che vede in me l'erede di qualche importante attività economica, invece non sono niente di tutto cio.

Sono solo un diciassettenne che ha perso entrambi i genitori e che si spacca la schiena tutto il giorno a tenere pulita una casa e a servire cappuccini e succhi di frutta alla caffetteria del liceo e che ogni tanto si scontra con il malumore degli altri.

Insomma, uno che non dovrebbe nemmeno essere qui e che con loro non c'entra niente.

Sono quasi tentato di tornare a casa a piedi e di dire con un e-mail o un SMS a Sherlock che non mi sono sentito troppo bene scusandomi di avergli dato buca.

Ma sarebbe come volerlo prendere in giro, lui capirebbe che ho mentito.... oddio, no!!! Jim è qui!!!

Che diamine ci fa a casa di Sherlock, aveva una riunione di lavoro.

A proposito, chissà di che cosa si occupa.

Viviamo sotto lo stesso tetto da anni e non ho mai pensato a.... ma che sto pensando?!?

Jim è qui, mi sta braccando e io penso a certe cose... devo andarmene subito da qui o come minimo nascondermi da qualche parte, anche se non è molto dignitoso per un futuro medico militare.

Ma la mia paura non riguarda me: se Jim scopre che sono qui, scoprirà anche la mia fuga da casa di due sere fa, Molly, Greg e la signora Hudson avrebbero dei seri problemi e sarebbe solo colpa mia.

Parandomi dietro ad alcuni invitati riesco a raggiungere le scale e dopo essere riuscito a gattonare fino al piano superiore, inizio a correre come se il diavolo mi stesse inseguendo... tutto sommato non è poi così improbabile e arrivao in fondo al corridoio svolto a destra e m'infilo nella porta alla fine del secondo corridoio.

Mi lascio cadere lungo la porta, respirando affannosamente... devo pensare ad un modo per uscire da qui, possibilmente evitando l'ingresso principale e di conseguenza la terribile possibilità di incontrare quell'essere viscido che si fa passare per mio fratello.

''Mycroft, ti ho gia detto che non devi entrare in camera mia senza prima aver bussato.... ah, sei tu.''- fa Sherloc uscendo dal piccolo bagno privato che ha nella sua stanza... ecco dove sono.

E' vestito in modo molto elegante, camicia bianca, pantaloni e giacca nera che gli mettono in risalto quei pezzi di ghiaccio che ha incastonati nelle orbite.

E' veramente bellissimo, e questo significa che tutte le ragazze della scuola hanno sugli occhi delle fette di prosciutto molto spesse per non accorgersi di lui.

E' più intelligente degli altri e un po' più introverso.

E allora?

Non è ne un animale selvatico ne un alieno, è un essere umano.

''Non che non sia contento di vederti ma... che cosa ci fai in camera mia?''

Cerco di cavarmela con una battuta a tema-:''Cercavo il bagno.''

Non funziona.

''Scommetto che di sotto c'è qualcosa o meglio qualcuno che ti fa letteralmente morire di paura e stai cercando un rifugio.''- ma questo che ha, il potere di jedi che legge nella mente?

''Chi ti dice che ho paura?''- faccio io cercando di controllare il tremore della mia voce.

''Me lo ha detto il tuo viso... sopracciglia che si sollevano e si avvicinano, occhi ben aperti con la palpebra inferiore tesa e le labbra stirate.''- spiega lui-:'' puoi negare l'evidenza finchè vuoi, ma ogni volta che cercherai di far credere di non star provando una certa emozione sarai sempre tradito dal tuo corpo, credimi.''

No, non ha il dono dei Jedi, solo un approfondita conoscienza degli argomenti più disparati.

''Allora, mi vuoi dire di cosa hai paura?''

Sento di potermi fidare completamente di lui... certo mi fido anche di Greg, Molly e Mrs Hudson, ma con lui è diverso.

Questa è una fiducia che si sente solo per una persona speciale, con tutti i suoi difetti e i suoi pregi, per la quale sei disposto a rischiare tutto cio che hai di più caro.

''Non c'è molto da dire... il mio fratellastro schiavista che stasera doveva essere a una riunione d'affari e che ha la pessima abitudine di rompere le ossa a chi lo delude o pensa di farlo passare per fesso, è in casa tua e se mi vede succede un casino.''

''Quindi pensavi di nasconderti qui, giusto?''- fa lui.

''Ho iniziato a correre, non ho visto bene dove andavo... non posso tornare di sotto e devo trovare un modo per uscire di qui.''- dico.

Sherlock ci pensa su per un po' e poi mi aiuta ad alzarmi-:'' So io, come possiamo uscire senza farci vedere.''

Lo guardo stranito-:''Hai detto possiamo? Al plurale?''

''Si''- fa lui aprendo la finestra che da su un enorme banano britannico.

''Guarda che sono io quello che rischia la vita, non tu. E poi tu non hai una festa?''- gli faccio notare.

''Non sono qui per me, ma per Mycroft, non si accorgeranno della mia assenza.''- ah certo... dimenticavo che ho fatto amicizia con uno che ha l'ego grande come Buckingham Palace e la sede dell'ONU messe assieme.

Il mio amico sale sul davanzale e poi salta sul ramo dell'albero che gli apre abbastanza robusto.

Mi avvicino al davanzale e lui mi tende la mano.

''Tira un attimo il freno a mano e spegni il motore, Tarzan delle scimmie... cosa vorresti fare?''- so gia la risposta.

''Fidati di me, non corri alcun pericolo.''- sono un po' riluttante, ma guardo nei suoi occhi blu ghiaccio e vedo che non mi costringerebbe a fare qualcosa che potrebbe nuocermi.

Chiudo gli occhi nel tentativo di avere meno paura, metto il piede destro sul davanzale e stendo un braccio verso l'esterno.

Qualcosa mi afferra il polso con forza... accidenti quant'è freddo!!! Ma nel corpo di Sherlock non scorre sangue come in tutti gli esseri umani?

Spicco un salto e in un secondo sono sul ramo con il mio amico.

In pochi secondi siamo di nuovo a terra... oddio, mai stato tanto felice di sentire la terra sotto i piedi.

Usciamo dal giardino: a quanto pare quella che si presentava come una serata in compagnia di pomposi snob e che sembrava destinata a nascondersi in una villa, si trasforma in una passeggiata per Londra.

Il mio amico armeggia per un po' con il cellulare-:''Avviso Greg che sei con me e che ti avvisi quando il tuo amico fa cenno di voler tornare a casa.''

''Fammi capire...''- faccio io-:'' il trucco di saltare sugli alberi...''

''E' perfetto quando hai un fratello che pensa che per tenerti in punizione mettendoti sottochiave sia sufficiente chiudere la porta dall'esterno.''- non è solo mostruosamente intelligente, un po' eccentrico, e si diverte a far passare tutti per scemi, ma è anche uno spirito libero, non sopporta costrinzioni ne intende abbassare la testa... insomma, l'esatto contrario di me.

Questo ragazzo mi piace di più ogni momento che passa... come amico, si capisce.

Almeno spero...

''Dove stiamo andando?''- domando. Vedo che siamo nel centro di Londra, ed è strano passeggiare per le vie della città senza dover essere a fare qualche commissione e a correre come un forsennato per fare in tempo.

''Ceniamo insieme.''- fortunatamente non è una richiesta, altrimenti avrebbe tutta l'aria di essere un'appuntamento-:'' conosco un ottimo ristorante...''

Entriamo in un locale che ha il numero civico 22, in Northumberland Street.

Incontro ci viene un uomo sui quaranta, barbetta, capelli lunghi legati dietro in un codino, robusto.

''Salve Angelo.''- lo saluta il mio amico.

L'uomo gli stringe la mano amichevolmente-:''Sempre senza prenotare tu, vero?''- dovrebbe essere un rimprovero, ma sorride-:'' ma un tavolo per te, c'è sempre.''

''Stasera sono con un amico.''- fa Sherlock presentandomi.

Il gestore ci fa accomodare a un tavolo vicino alla finestra... e accende una candela al centro del tavolo?!?

E' una bella serata, tutto sommato, non ho voglia di arrabbiarmi.

Poco dopo torna con due piatti di spaghetti ai funghi e del vino.

''Offre la casa.''- sorride lui allontanandosi andando a prendere gli ordini a un tavolo dove ci sono dei ragazzi dell'università.

''E' simpatico... vi conosciete da tanto?''- domando io mettendomi a mangiare.

''Diciamo di si... quando ero bambino e mia madre rincasava tardi, con mio fratello che non aveva troppo tempo per cucinare, Mycroft mi portava sempre qui a cena... questo prima che diventasse un insopportabile mamma chioccia super-iper-protettiva.

Poi tre anni fa, sono riuscito a dimostrare alla polizia la sua innocenza in un omicidio.''

''Hai dimostrato che aveva un alibi inattaccabile?''- domando curioso.

'Certo, mentre quella poveraccia veniva pugnalata alla schiena, lui stava svaligiando una casa dalla parte opposta dalla città.''

Non che tu gli abbia cambiato granchè... o per furto o per omicidio il risultato finale non è cambiato: in galera c'è stato.

''Ma poi si è ravveduto e ha riaperto il locale che nel frattempo aveva chiuso, e devo dire che da quando l'ha riaperto si mangia molto meglio.''- ma intanto lui non ha ancora toccato cibo.

Mi preoccupa: è gia magro come un attaccapanni, se non mette qualcosa di più nello stomaco rischia di ammalarsi.

Se fosse una ragazza sarebbe la tipica reginetta della scuola, fissata con gli alimenti dietetici e ipocalorici, con la bellezza e la forma, pronte a finire in ospedale per anoressia.... una di quelle per cui la bellezza estetica vale più della vita.

''So cosa stai pensando: ma io non mangio perchè credo che mangiare, respirare, dormire siano attività noiose e infruttuose.''- ma tu senti questo...

Comunque riesco a convincierlo a buttare giu qualcosa e passiamo un paio d'ore a chiaccherare del più e del meno.

Quando sto con Sherlock mi sembra di essere in paradiso, è diventato il mio punto di riferimento, il mio porto sicuro, quando sto con lui mi sembra che i miei problemi non siano poi così insuperabili... conoscierlo è stata la cosa più bella che mi sia mai capitata.

Vorrei che questa serata non finisse mai...

''EHY!!!''- impreco senza accorgermene. Un ubriaco ha barcollato proprio davanti al nostro tavolo e mi ha rovesciato addosso del vino rosso.

''FUORI DAL MIO RISTORANTE!!!''- fa Angelo afferando quel poveraccio e cacciandolo in malo modo dal locale-:'' E STAI LONTANO!!!''

Sherlock si libera del tovagliolo infilato nel colletto della camicia e viene verso di me-:''Vieni, ti aiuto a ripulirti.''

Infatti, nella toilette del ristorante con l'aiuto di Sherlock riesco a far sparire completamente la macchia anche se odoro un po' di vino.

E' la prima volta che sento di essere veramente amato da qualcuno dopo quasi nove anni.

''Aspetta, sei sporco anche sulla faccia... lascia fare a me.''

Quello che accade mi prende talmente di sorpresa che non riesco nemmeno a rendermene conto.

Sherlock mi ha afferrato per la vita, tirandomi a se e ha appoggiato le sue labbra sulle mie mentre la sua lingua s'insinua nella mia bocca, esplorandola centimentro per centimentro.

Inizialmente vorrei allontanarlo e urlargli-:''Ehy, chi ti ha dato il permesso?!?''- ma poi ci rinuncio, sto troppo bene in questo momento.

E' il momento più felice della mia vita.

Mi aggrappo con forza ai suoi riccioli, come se avessi paura che qualcosa o qualcuno cerchi di portarmelo via.

Ora lo so: lo amo.

E' lui la persona che ho cercato per tutta la mia vita e che mi fa sentire completo.

Vieni principessa, ti porto via con me...

Mi sussurra alle orecchie.

Suona il cellulare.

Jim sta tornando a casa. Manca mezz'ora a mezzanotte.

Mi separo da lui, ed entrambi passiamo un minuto buono a respirare affannosamente e a perderci l'uno negli occhi dell'altro.

Un minuto in più non sarà certo la rovina...

''Perdonami... devo scappare.''- dico correndo via come un matto.

Arrivo a casa appena in tempo, di nuovo... credo ci sia qualcuno che mi protegga da Lassù.

Mi scoppia la testa dalla felicità e vorrei urlarlo a tutto il mondo. 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: Meramadia94