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Autore: GreenApple98    21/06/2012    1 recensioni
Così in ogni fotografia è contenuta una parte,un tassello della mia vita e io sono qui,pronta a ripercorrerle tutte.
Chiusi gli occhi immaginando quel lontano 1 gennaio e mi sembrò di fare un rapido salto nel tempo,ritornando alla mia camera e alla mia città.
Sono Aileen Edwards. Ho 28 anni e vi racconterò la mia storia.
La storia di quell’anno che mi cambiò la vita,per sempre.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Sono Aileen Edwards e ho 28 anni.
La mia vita è stata sempre uno stupido gioco,dove prima o poi ci rimettevo io o le persone a me più care.
Partendo dalla morte dei miei genitori. Niente di tutto questo sarebbe successo se io non fossi partita per l’Irlanda per quello stupido scambio culturale.
Sapete qual è stata l’ultima parola che gli ho rivolto? “ Vi odio”.
Ripensando a quell’esatto momento a volte sento il sapore amaro delle parole e come le usiamo senza pensare un attimo a quello che stiamo commettendo.
Come uno scherzo del destino,decisero di raggiungermi all’aeroporto per salutarmi. Peccato che morirono sulla strada del ritorno. Non erano riusciti a salutarmi in tempo perché il volo aveva chiamato prima del previsto.
E sapete quello che mi fa ancora male? Il fatto che tutti i miei parenti mi abbiano avvisato della loro scomparsa solo quando ritornai,dopo un anno intero.
Eppure passai l’anno più bello della mia vita,in quella piccola cittadina del Nord.
Ricordo ancora il suo nome: Mullingar. Partii con un mio compagno di scuola,Louis Tomlinson. Non ci eravamo mai rivolti la parola in 4 anni di scuola e dentro di me custodivo una cotta pazzesca per lui e il suo modo di essere.
Frequentava cheerleader e giocatori di football,la “feccia” della scuola. Eppure lui era diverso.
Era cordiale con tutti,anche se non lo dava a vedere spesso. Ottimi voti a scuola e una vita abbastanza tranquilla.
Eppure,in quelle iridi azzurre,leggevo un velo di tristezza e un vuoto incolmabile.
Quando scelsero le coppie finimmo insieme. Ricordo ancora i risolini sommessi che vennero dagli ultimi posti e le frecciatine. Eppure non perse il controllo; mi guardò un attimo e sorrise. Quel sorriso è il ricordo più bello che tengo di lui.
Non so cosa faccia ora.
Lui voleva cantare,me lo confessò la notte prima di partire. “ Non lo mai detto a nessuno,però di te mi posso fidare” mormorò,guardando il suo riflesso sul vetro della finestra.
Aveva talento,non c’era dubbio. Eppure dopo la scuola e quel viaggio memorabile,non lo rividi più.
Ora sono qui,che cammino sulla stradina sferrata che porta in quella cittadina di 10 anni fa. Non so se sia la strada giusta ma il ricordo è ancora rimasto vivido in me.
Spero che a distanza di 10 anni incontri di nuovo il sorriso contagioso di Liam, i ricci selvaggi di Harry, il ciuffo ribelle di Zayn e i suoi occhi.
Gli occhi color ghiaccio che mi accompagnarono in quell’anno. Ricordo la sua risata cristallina e la battuta pronta.
Ricordo Niall come se non fosse passato tutto quel tempo;come se fossi partita ieri per l’Irlanda e per Mullingar.
Scostai una ciocca di capelli,aguzzando la vista verso un cartello a qualche metro da me.
Il cartello era ancora li,con la scritta sbilenca e la vernice scrostata. Accelerai il passo,seminando il cartello e scorgendo già le prime abitazioni.
Sua madre mi avrebbe riconosciuto o ero cambiata?
Strinsi tra le dita l’enorme cartella di pelle e cercando di fare mente locale e ricordarmi l’abitazione.
Ed eccola li,nascosta tra gli alberi,una casetta pittoresca con un piccolo recinto candido. Mi fermai a pochi centimetri dal cancello,inspirando a pieni polmoni quell’aria,così diversa da Londra.
Spinsi cautamente il cancello,che cigolò un attimo. Oltrepassai il vialetto e senza tentennare,suonai il campanello. Non ci volle molto e una signora bionda mi aprì la porta,con il solito sorriso cordiale e le guancie arrossate.
Mi scrutò un attimo e i suoi occhi s’illuminarono,portando le mani alla bocca.
“ Aileen” boccheggiò,facendosi da parte. Alzai lo sguardo,osservando tutta la casa.
Esattamente come 10 anni fa.
La signora era ancora davanti alla porta,più confusa che incredula. Mosse un attimo il capo,facendomi accomodare nella sala da pranzo.
Sorrisi e mi sedetti,continuando a guardare le tende verdognole e i muri bianchi. La signora mi porse una tazza fumante di the e si sedette davanti a me,torturandosi le lunghe dita e guardandomi con estrema dolcezza.
“ Dio,come sei cresciuta…” esclamò ancora in preda all’emozione. Non risposi. Non seppi che dire,era troppo bello essere li dopo svariati anni di lavoro incessante.
“ Signora è un piacere rivederla. Non sa quanto mi è mancata questa città e la sua famiglia!”riuscii a dire,con lo stesso entusiasmo che ha una bambina davanti al suo giocattolo.
Sembro rallegrarsi,cacciando via alcune lacrime che le stavano lentamente scendendo.
“ Come stai?” mi chiese dopo innumerevoli secondi di silenzio.
Bene? Stavo veramente bene? No,nulla di tutto questo. Non avevo realizzato il mio sogno,non avevo rivisto i miei amici….non potevo stare veramente bene.
“ Bene…” mormorai,mordendomi il labbro involontariamente.
La signora sembrò accorgersene e intrecciò le sue mani tra le mie. La guardai,cercando di reprimere il desiderio di piangere.
“ Allora…sei diventata una scrittrice?” chiese cambiando argomento e alzandosi dalla sedia. La seguii con lo sguardo,prima che scomparisse dietro l’angolo.
“ Oh…- cercai di rispondere. Un tremendo nodo si formò all’altezza della gola,senza permettermi di parlare o almeno esprimermi. Avevo paura, paura di dirle che tutte le mie ambizioni erano scomparse.- No,Signora…”
Poco dopo ritornò con in mano una foto e me la poggiò davanti.
No,non potevo crederci.
Erano loro,proprio loro davanti ai miei occhi! Nulla era cambiato,sennò i lineamenti del viso e la corporatura,che ora sembrava più massiccia.
Perfettamente loro,fotografati con in mano quello che doveva essere un premio.
Una lacrima calda mi rigò il volto,ricordandomi tutti i momenti più speciali. Sentii la Signora sospirare e mi indicò ognuno di loro.
“ Alla fine sono diventati quello che volevano essere…” dissi alla fine,diventando improvvisamente triste.
Non potevo essere gelosa di loro. Erano miei amici!
“ Nessuno vieta che anche il tuo sogno si avveri,cara” disse la signora,dandomi un’altra foto. Sempre loro,ad un concerto credo.
La scritta fiammante sotto, “One Direction”. Non  mi era nuovo questo nome,l’avevo sentito mormorare da alune ragazzine.
Mi fermai un attimo ad osservare ogni particolare.
I lineamenti dolci di Liam si erano trasformati in più duri,senza togliere la tenerezza negli occhi color caramello; Harry,con quello sguardo provocatorio e il sorrisetto strafottente. I ricci gli contornavano il volto rotondo mentre uno sorriso sghembo accentuava le fossette di cui tutte le ragazze di Mullingar andavano pazze; Zayn aveva il braccio avvinghiato contro quello di Liam,intento a sorridere. Anche lui,era diventato adulto. Quello sguardo ingenuo era stato sostituito da un sorriso smagliante e il corpo decisamente più massiccio. I miei occhi si soffermarono su loro due.
Louis,intento a ridere sicuramente per qualche battutina poco casta da parte di Harry. Eppure qualcosa di lui era cambiato,aveva trovato dei veri amici.
Quella tristezza che tentava di nascondere era scomparsa e ora lo sostituiva la gioia di aver raggiunto il suo sogno.
E poi lui. Con quel sorriso sghembo che lo rendeva adorabile; gli occhi ghiaccio e la chioma bionda che gli ricadeva selvaggia sul viso.
Con lo sguardo perso tra la folla di fans in delirio mentre Liam li sussurra qualcosa all’orecchio. Esattamente come 10 anni fa,nulla è cambiato di lui.
Posai la foto,incontrando lo sguardo malinconico di sua madre. Mandai un’occhiata veloce all’orologio a muro e sussultai notando l’ora.
“ Signora scusi è stato un piacere ma…” non finii la frase perché lei mi cinse le spalle,abbracciandomi.
“ Aileen resta da noi” disse semplicemente divincolandosi. Annuii senza esitazioni e salii a perdifiato fino all’ultima stanza,quella a destra.
Sentii i passi leggeri e la signora Horan si appoggiò allo stipite della porta,guardandomi divertita.
“ I ragazzi ritorneranno fra pochi giorni e gli faresti un immenso regalo rimanendo qui” disse per poi lasciarmi da sola.
In pochi secondi non ci vidi più. Mi fiondai alla finestra,guardando il panorama davanti a me.
Le casette bianche e poco più in la il laghetto cristallino,dove andavamo sempre. Mi voltai,appoggiano la schiena sul davanzale di legno e guardando l’intera camera.
I due letti avevano ancora le stesse coperte di quell’anno e se avessi chiuso gli occhi,l’odore familiare di camomilla mi avrebbe conquistato le narici.
Improvvisamente i miei occhi si fermarono sul comodino vicino al letto di Niall. Era rigorosamente chiuso e alcuni tagli decoravano l’ebano scuro.
E in quel momento ricordai!
Mi fiondai davanti al comodino,aprendo il secondo cassetto con foga.
C’erano alcune carte,accumulate una sopra l’altra legate da un nastrino azzurro. Estrassi le carte delicatamente,accarezzandole con le dita.
Le foto di quell’estate. No,non potevo crederci.
Mi sedetti sul letto,affondando nel materasso morbido e spargendo le fotografie davanti a me. E così ogni ricordo si fece spazio nella mia mente,cancellando ogni altro pensiero.
Dal primo giorno a Mullingar fino all’ultimo,forse il giorno più doloroso che io abbia mai avuto.
Così in ogni fotografia è contenuta una parte,un tassello della mia vita e io sono qui,pronta a ripercorrerle tutte.
Chiusi gli occhi immaginando quel lontano 1 gennaio e mi sembrò di fare un rapido salto nel tempo,ritornando alla mia camera e alla mia città.
Sono Aileen Edwards. Ho 28 anni e  vi racconterò la mia storia.
La storia di quell’anno che mi cambiò la vita,per sempre.


Hola accaniti lettori di FF di povere sfigate  che sognano intensamente di conoscere i One Direction (?)
Dopo questo cordiale saluto vorrei introdurre questa mia insignificante FF…
So che forse è “leggermente” diversa da quelle che leggete di solito e fatemelo dire la troverete un po’ noiosa.
No,non parla della sfigata che poi si ritrova a stare con il più figo della scuola,vivendo felice e contenta.
Non parla della Directioner accanita che casualmente incontra uno di loro e se ne innamora.
Non parla dell’Haters amica della Directioner accanita che,accompagnandola al concerto si prende una cotta per uno e l’altro ricambia.
Non parla neanche della stronza che s’innamora dello stronzo vivendo felici saltellando allegramente in un prato con tante fontane e gli uccellini sugli alberi (?)
Assolutamente nulla di tutto questo. Parla di una ragazza che a distanza di ben 10 anni ritorna nel luogo che l’ha veramente fatta crescere.
Nei prossimi capitoli vi racconterò  o meglio,Aileen vi racconterà come andò quell’anno di cui lei parla tanto.
Ho evitato di mettere il nome della signora Horan perché…bho non so perché.
Che dire…spero vivamente che vi sia piaciuta. Si,sarà malinconica e drammatica ma…Non posso dirvi il finale scusate :3
Per saperlo dovrete solo seguire questa FF strappa lacrime e tenere a mente ogni particolare che vi racconterò (vi racconterà,scusate).  Vi prego se vi piace o avete critiche fatevi avanti,non mordo :))
Mi raccomando,mettetemi i link delle vostre FF che passo con MOLTO piacere a leggerle tutte e le consiglierò vivamente al mio pubblico (se decidete di seguirmi).

Ciao ciao <3
Ricordate che adoro tutti voi <3 <3
  
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