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Autore: juls_angel    21/06/2012    21 recensioni
Nene e Niall si rincontrano dopo 3 anni: alle superiori erano migliori amici, poi si sono persi di vista..Cosa succederà?
"Solitamente le cose che si ricordano del liceo sono i compagni, le feste, i professori stronzi e quelli troppo buoni, gli abbracci il primo giorno di scuola, quando si è ancora tutti abbronzati e anche se si fa i fighi, sotto sotto non si vedeva l’ora di tornare a scuola per rivedere gli amici, e le lacrime dell’ultimo giorno, quando si ci saluta.
Ma per Nene è diverso: lei degli anni del liceo ricorda le urla di suo padre alle sette di mattina, che dalla terza superiore erano diventate la sua sveglia quotidiana, e il suo alito che puzzava di alcool; ricorda i pianti di sua madre e la musica sparata al massimo nelle orecchie per non sentire il rumore dei piatti che si rompevano contro la parete; ricorda anche il dolore sui polsi, lì dove la lametta lasciva quei piccoli taglietti che sembravano l’unica cosa che la faceva star bene, ma ricorda anche, soprattutto, quel sorriso.
Il suo sorriso."
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lost And Insicure, You Found Me...


Adrienne si muove goffamente nell’abitacolo del taxi, sfilandosi velocemente i jeans che aveva usato all’università e sostituendoli con una gonna nera, decisamente più elegante e adatta all’incontro di lavoro. Lancia un’occhiataccia all’autista, che la sta osservando dallo specchietto retrovisore, prima di infilarsi una camicia leggera sopra la canottiera, per poi provare a sistemarsi i ricci biondi con le mani. Osserva l’orario, maledicendo il professore del corso di fotografia, che li ha tenuti in classe mezz’ora in più, grazie alla quale lei ora è in ritardo.
Non appena il taxi accosta lei scende in fretta, sistemandosi meglio i vestiti e allungando i soldi al tassista, e poi si dirige verso i tre ragazzi che sono andati a vedere la casa: l’agenzia immobiliare per cui la ragazza lavora le avevo affidato la vendita, o l’affitto in alternativa, di quella casa e loro erano gli ennesimi clienti.
< Salve! Chiedo scusa per il ritardo ma il traffico a quest’ora è terribile > mormora arrivando alle spalle dei tre ragazzi, che non appena la sentono si girano e la guardano “Porca paletta…Ma dove eravate nascosti?” pensa osservandoli, perché, lo deve ammettere, sono proprio belli.
< Nene? > chiede uno dei tre in un sussurro sorpreso, fissandola e attirando lo sguardo della ragazza su di sé. Lei incrocia i suoi occhi azzurro cielo e spalanca gli occhi stupita
< Nialler? >
< Non ci credo > mormora il biondino e nel giro di un secondo i due ragazzi si stanno abbracciando, mentre Niall continua a ripetere < Non ci credo >, e il profumo di Adrienne gli inebria i sensi, sconvolgendolo proprio come accadeva tre anni prima. Dopo un tempo infinito Nene si stacca appena da lui, ma solo quel poco che basta per guardarlo negli occhi,
< Che ci fai a Londra? > gli chiede
< Beh, cerco casa > Nene scoppia a ridere e Niall si gode quel suono < Guarda come sei cresciuta! > continua poi lui
< Si chiama biologia Nialler, o processo d’invecchiamento se preferisci > ribatte lei ironica
< Dai scema, intendevo che sei bellissima, più di quanto ricordavo > dice dolcemente, facendola arrossire appena,
< Anche tu non scherzi > sussurra lei.
Gli altri due ragazzi intanto li fissano, prima sorpresi poi sempre più divertiti, finché quello con i ricci non si schiarisce la voce e i due amici si staccano velocemente l’uno dall’altro, arrossendo entrambi
< Scusate ragazzi…Lei è Adrienne, una mia amica. Nene, loro sono Harry e Louis > li presenta il biondo indicando prima il riccio con gli occhi verdi e poi quello castano con gli occhi azzurri,
< Piacere, e scusate ancora per il ritardo > replica la ragazza lasciando la mano di Niall per stringere le loro < Ehm, entriamo? > chiede poi e seguita dai tre ragazzi inizia a fare il suo lavoro: mostrando le varie stanze e le comodità della casa, scambiandosi però qualche sguardo di complicità con Niall, non credendo di averlo ritrovato finalmente.
< La prendiamo > annunciano i tre alla fine. Nene li guarda stupita e chiede
< Davvero? >
< Sembri sorpresa > ribatte Louis ridendo
< Sì, è che di solito dicono: le faremo sapere > replica lei ridendo < Facciamo così: vi lascio il mio biglietto da visita, voi ci dormite su e domani ci risentiamo >
< Il primo agente immobiliare leale > scherza Harry, ma lei ribatte che semplicemente non le piace ingannare la gente. Poi saluta Niall con un sorriso e un abbraccio e si allontana, ma dopo una gomitata da parte dei due amici lui la richiama
< Noi andiamo a bere un caffè, vieni? > le chiede un po’ in imbarazzo, sperando con tutto il cuore che lei accetti. Lei ci pensa un attimo, o meglio finge di pensarci, e accetta volentieri, morendo dalla voglia di passare un po’ di tempo in più con il suo vecchio migliore amico.
Dopo aver ordinato i caffè da Starbucks Harry chiede a Nene
< Voi due come vi conoscete? > lei beve un sorso del suo frappuccino e poi spiega
< Io sono di Londra, ma a otto anni mi sono trasferita a Mullingar perché mio padre aveva avviato un’attività con un socio in Irlanda… >
< A quei tempi era lei ad avere l’accento strano > ride Niall
< Io e Niall ci siamo conosciuti al liceo, e siamo diventati amici a metà della terza >continua poi la ragazza
< Migliori amici > la corregge subito lui
< Poi però finite le superiori sono tornata qua e dopo un po’ ci siamo persi di vista > conclude lei un po’ triste < Piuttosto, che ci fai qui? A parte cercare una casa ovviamente  >
< Ho lasciato la facoltà di medicina > ammette lui con un sorriso  < Non faceva per me > lei lo fissa sconvolta
< E i tuoi genitori? > chiede, sapendo quanto Maura e Bobby ci tenessero che lui seguisse le orme del padre, che era appunto un chirurgo.
< Hanno capito…Ora faccio psicologia >
< Sei sempre stato un bravo psicologo > scherza lei, ma lui la guarda serio, cambiando improvvisamente espressione e posando lo sguardo sui polsi della ragazza, dove le cicatrici dei tagli, lunghe circa 10 centimetri, sono ancora visibili. Ma Nene accorgendosi del suo sguardo appoggia le mani in grembo, sottraendole alla sua vista.
< E da quanto sei qui? > chiede cambiando argomento
< Un mesetto...Harry frequentava mia cugina qualche tempo fa e quindi ci conosciamo per quello. Lui e Louis vivevano insieme ma stiamo cercando una casa un po’ più grande >
< Se sei qui da così tanto…Perché non mi hai chiamato? > si lascia scappare lei, per poi arrossire e abbassare lo sguardo quando Niall la guarda con un'espressione colpevole dipinta sul viso.
< Noi dobbiamo andare > esclama allora Louis
< Abbiamo un impegno > conclude Harry < E’ stato un piacere conoscerti >
< Anche per me >
< Ci vediamo a casa irlandese > salutano poi, ma non appena escono dal locale Niall si mette a ridere, e quando Nene gli chiede il motivo lui spiega
< L’unico impegno che hanno quei due è quello di poltrire sul divano… >
< Oh, quindi l’hanno fatto per >
< Lasciarci soli > conclude lui scuotendo la testa.
< Beh, direi che non mi dispiaccia allora: mi sei mancato > ammette lei sorridendo
< Anche tu > replica Niall guardandola dolcemente. Niall insiste per pagare il conto e poi propone una passeggiata, che la bionda accetta volentieri, e poco dopo quando Niall una volta entrati nel parco le prende la mano, Nene si sente finalmente  a casa e si lascia sommergere dai ricordi…
 

***

 
Solitamente le cose che si ricordano del liceo sono i compagni, le feste, i professori stronzi e quelli troppo buoni, gli abbracci del primo giorno di scuola, quando si è ancora tutti abbronzati e anche se si fa i fighi, sotto sotto non si vedeva l’ora di tornare a scuola per rivedere gli amici, e le lacrime dell’ultimo giorno, quando si ci saluta.
Ma per Nene è diverso: lei degli anni del liceo ricorda le urla di suo padre alle sette di mattina, che dalla terza superiore erano diventate la sua sveglia quotidiana, e il suo alito che puzzava di alcool; ricorda i pianti di sua madre e la musica sparata al massimo nelle orecchie per non sentire il rumore dei piatti che si rompevano contro la parete; ricorda anche il dolore sui polsi, lì dove la lametta lasciva quei piccoli taglietti che sembravano l’unica cosa che la faceva star bene, ma ricorda anche, soprattutto, quel sorriso.
Il suo sorriso.
Quel bellissimo sorriso che quando compariva sul viso da angelo si allargava fino a quegli occhi azzurri, illuminandoli e facendoli assomigliare ancora di più al colore del cielo. Quel sorriso imperfetto che agli occhi di Nene era così dannatamente bello che Niall aveva stampato sul viso ogni mattina, quando l’andava a prendere a casa.
Sì, era quel sorriso l’unico ricordo veramente bello che lei aveva del liceo, ed era sempre quel sorriso che le rallegrava la giornata e che le dava la forza di andare avanti nonostante tutto.
 
Adrienne conobbe Niall un giorno come un altro: si svegliò con la solita colonna sonora, ovvero suo padre che, ubriaco, urlava contro sua madre e lei che scoppiava a piangere dopo aver urlato a sua volta e infine un tonfo sordo. Però quella mattina Nene corse di sotto. Non sopportava più quella situazione e si mise tra i due genitori, ma suo padre in un impeto d’ira la spinse, facendole perdere l’equilibrio e sbattere il viso contro il mobile. L’uomo sputò poi qualche insulto e uscì di casa sbattendo la porta, mentre sua madre si chiuse in camera piangendo, senza degnarla nemmeno di uno sguardo, come faceva ogni volta.
Adrienne invece non piangeva. Non piangeva perché nonostante il dolore insistente allo zigomo e all’occhio aveva promesso che non avrebbe pianto per lui, non più.
Provò a coprire il livido con il fondotinta e dopo aver preso la sua Canon uscì di casa, ma non sentendosela di andare a scuola prese l’autobus e andò al parco.
Mentre passeggiava intravide una rondine che portava il cibo ai suoi piccoli e decise di arrampicarsi sull’albero, valutando quello come un ricordo felice. Perché lei faceva così: fotografava i ricordi felici, quelli sereni, perché come spesso diceva “quando tutto va a puttane le mie foto mi ricordano dei momenti belli e mi fanno sorridere”.
Fece qualche foto, ma quando tirò fuori il telefono dalla tasca quello le cadde di mano e lei imprecando scese dall’albero. Quando però si abbassò a raccoglierlo il ragazzo davanti a lei lo aveva già afferrato.
Adrienne alzò gli occhi incrociando lo sguardo di due occhi azzurri e profondi quanto l’oceano, e riconobbe Niall.
< Non sapevo che l’evoluzione funzionasse anche al contrario > disse il ragazzo osservando la bionda davanti a lui, sorpreso di trovarla lì.
< Come? > chiese quella confusa
< Beh dalla scimmia all’Homo-Sapiens, ma da come sei scesa dall’albero, ho pensato che stessimo tornando indietro > scherzò un po’ in imbarazzo, facendola ridere di gusto, come a Nene non succedeva da tanto tempo ormai.
< Stavo facendo delle foto > ammise dopo arrossendo un po’,
< Sei Adrienne, vero? > chiese lui, anche se era più che sicuro del suo nome: dopo che li avevano presentati qualche mese prima ogni volta che si incrociavano nei corridoi si limitavano a un semplice “ciao” o a un cenno della mano, e Niall quando la vedeva giurava che la volta dopo le avrebbe rivolta la parola, ma alla fine rimandava sempre.
< Tu invece…Niall, giusto? > chiese lei di rimando, mentre il biondo le sorrideva annuendo e Adrienne si ricordò che una delle cose che l’avevano colpita di Niall, oltre ai suoi occhi azzurri, era stato proprio il suo sorriso aperto e sincero,
< Non dovresti essere a scuola? > le chiese allora porgendole il telefono
< Senti chi parla > replicò lei scherzosa
< Avevo un test e non ho studiato… > ammise lui scrollando le spalle < La tua scusa? > 
< Nessuna scusa, non avevo voglia di entrare oggi > disse lei semplicemente
< Beh, visto che siamo qui tutti e due…Ti andrebbe di fare una passeggiata? Se proprio dobbiamo saltare la scuola possiamo farlo insieme no? > chiese lui, tirando fuori tutto il coraggio che aveva
< Perché no > mormorò Adrienne, sorridendo e pensando che anche se non sa il perché, quel biondino è l’unica persona con cui ha voglia di passare un po’ di tempo.
Iniziarono a camminare parlando del più e del meno, finché lui non chiese
< Non vorrei sembrarti indiscreto ma…cos’hai fatto all’occhio? >
< Ehm…sono...sono caduta > balbettó lei cercando di risultare credibile
< Te l’hanno mai detto che non sai dire le bugie, Nene? > chiese lui sorridendole dolcemente
< Come mi hai chiamato? > chiese lei sorpresa da quel soprannome
< Non ti piace? > gli chiese lui arrossendo appena
< Al contrario, è che nessuno mi aveva mai dato un soprannome prima > ribatté lei, cercando di allontanarsi dall’argomento “occhio nero”, ma Niall non ci tornò su, non perché non fosse curioso o non avesse capito che stava mentendo, ma semplicemente perché non voleva costringerla a raccontare delle cose private…
Ma non ci fu bisogno di costringerla ne niente del genere: dopo quella mattina al parco Nene e Nialler, come lo chiamava lei, iniziarono a uscire quasi tutti i pomeriggi, e non passò molto prima che lei gli raccontasse quello che effettivamente accadeva tra le mura di casa sua, non sapeva perché ma si fidava di quel ragazzo. Era l’unico con cui Nene poteva parlare tranquillamente, con cui poteva essere veramente sé stessa. Passavano ore intere a parlare sdraiati sull’erba al parco o in casa di Niall a suonare la chitarra e a cantare. Nene era convinta che Niall avesse una voce fantastica, e lo avrebbe ascoltato cantare per ore senza mai stancarsi. Lui era l’unico a cui aveva spiegato la sua passione per la fotografia  e il suo desiderio di studiarla all’università, era l’unico con cui parlava di quello che succedeva in casa.
Niall aveva provato più volte a convincerla a denunciare suo padre o ad andarsene di casa, diceva che l’avrebbe ospitata lui, ma lei si era sempre rifiutata: non avrebbe mai lasciato che sua madre affrontasse quell’inferno da sola.
Grazie a Niall Nene aveva smesso di tagliarsi, aveva ricominciato a ridere e a fare sport…Erano andati insieme al ballo della scuola e avevano ballato tutta la sera, divertendosi insieme.
Inoltre la situazione a casa di Nene sembrava essere migliorata: suo padre sembrava essere riuscito a ripagare tutti i debiti che il suo ex-socio si era lasciato alle spalle e aveva smesso di bere.
Però Nene si rese conto che con il passare del tempo Niall non era più solo un amico, che provava qualcosa di più per lui, qualcosa che era maturato con loro in quei due anni, ma ovviamente non aveva intenzione di dirglielo...
Ma una sera, quando tornò a casa dopo l’ennesimo pomeriggio passato con Niall trovò sua madre sdraiata per terra, il labbro spaccato e sanguinante mentre piangeva. Suo padre non si era mai spinto così in là, non l’aveva mai picchiata in quel modo.
Nene sapeva che le cose non andavano più benissimo ma aveva sperato con tutto il cuore che non degenerassero fino a quel punto…Ma la scena che le si presentò davanti la distrusse.
Aiutò sua madre ad alzarsi, cercando di evitare i cocci della bottiglia di whiskey, che era ancora impregnata d’alcool, e la portò in camera. La fece sdraiare sul letto mentre lei prendeva i suoi calmanti e la lasciò lì, indecisa se portarla o no al pronto soccorso, ma sua madre implorò di non farlo e lei le diede ascolto.
Poi però sentì la porta di casa sbattere e suo padre che urlava il nome di sua madre, e prima ancora di rendersene conto aveva chiuso a chiave la porta.
L’uomo iniziò a battere i bugni su essa, urlando insulti e minacce, mentre Nene si lasciava scivolare a terra, raccogliendo le gambe contro il petto e ascoltando il pianto di sua madre. O forse era il suo? Ormai non lo sapeva nemmeno…Dopo un’infinità di tempo i colpi si fermarono e la porta d’ingresso sbatte di nuovo. Nene si alzò e guardò sua madre che però si era addormentata a causa dei calmanti probabilmente, e tornò in camera sua asciugandosi le lacrime, con le gambe che le tremavano.
Afferrò il telefono con l’intenzione di chiamare Niall: aveva voglia di sentire la sua voce, di sentirgli dire che andava tutto bene e che tutto si sarebbe sistemato, ma non appena guardò il display e vide il messaggio del biondino in questione decise prima di leggere quello, ma diceva solo due parole: Dobbiamo parlare.
E Nene andò nel panico: in tutte le scene di film e libri che aveva visto o letto ogni volta che si usava il “dobbiamo parlare” non era mai un buon segno. Niall voleva rompere con lei? Non stavano insieme, certo, ma che volesse chiudere anche la loro amicizia? Negli ultimi giorni era strano, l’aveva evitata quasi per tutto il tempo ma gli esami si avvicinavano sempre di più e lei credeva fosse per quello…Non gli era mai passato per la testa che volesse chiudere con lei…
Ma poi che si aspettava? Era ovvio che prima o poi lui si sarebbe stancato, che avrebbe capito quanto lei era incasinata e si sarebbe rotto di doversi sempre preoccupare per lei, doveva saperlo. Avrebbe dovuto saperlo.
Così Nene corse in bagno e riempì la vasca, si spogliò e si immerse nell’acqua fredda, rabbrividendo appena.
Si rigirò la lametta tra le mani.
Aveva davvero il coraggio di farlo? Pensò alla sua vita, alla sua schifosa vita: che senso avrebbe avuto senza Niall?
Premette l’acciaio sulla pelle, incidendo un taglio verticale, più profondo rispetto alle altre volte. Il dolore la colpì immediatamente e si irradiò in tutto il corpo, ma prese coraggio e tagliò anche l’altro braccio, osservando poi l’acqua colorarsi di rosso e chiudendo gli occhi…Sentendosi via via sempre più debole…
Fu Niall a trovarla: Nene non rispondeva al cellulare e lui si era iniziato a preoccupare, e così mezz’ora dopo era a casa sua. La porta non era chiusa a chiave e corse di sopra, in camera della sua amica, ma lei non era lì.
Iniziò a sudare freddo: non sapeva nemmeno lui il perché ma aveva una bruttissima sensazione. Bussò alla porta del bagno e non ricevendo risposta chiese
< Nene? > , poi fece suonare di nuovo il telefono e lo squillo venne da dentro il bagno.
Poi tutto accadde velocemente, Niall spaventato aprì la porta e raggelò vedendo l’acqua rossa della vasca e Nene dentro, la testa appoggiata contro il bordo e gli occhi chiusi.
Chiamò il pronto soccorso e l’ambulanza arrivò appena in tempo: come gli dissero più volte i medici Nene era stata molto fortunata e se il ragazzo fosse arrivato anche pochi minuti dopo e non avesse cercato di fermare il sangue che usciva dai polsi con un asciugamano, molto probabilmente non ce l’avrebbe fatta…
Non parlarono più di quello che era successo, e alla fine del quinto anno, dopo essere riuscita a convincere sua madre ad andarsene, Nene tornò a Londra. Lei e Niall continuarono a sentirsi, ma piano piano si persero di vista, i messaggi e le chiamate iniziarono a limitarsi agli auguri per Natale e per il compleanno…
 

***

 
< Ehi? Ci sei? > le chiede Niall divertito
< Si, scusa stavo pensando > mormora Nene osservandolo e pensando che lo vede davvero bene nel salotto di casa sua: dopo la passeggiata il suo amico aveva insistito per riaccompagnarla a casa, che ora stava osservando curioso, soffermandosi sulle foto che la ragazza avevo appeso sulle pareti. Avevano parlato di quei tre anni, del corso di fotografia che Nene frequentava e del lavoro all'agenzia immobiliare, gli disse che non vedeva suo padre da quando aveva lasciato Mullingar e che non aveva intenzione di cambiare le cose...
< A cosa? > chiede Niall fissandola
< Che alla fine sei riuscito a liberarti di me > dice lei semplicemente
< Come? > chiede confuso
< Beh, quel giorno, quando…quando ho tentato il suicidio tu volevi scaricarmi > spiega lei
< Cosa volevo fare io?! > chiede Niall, questa volta abbastanza sconvolto
< Beh, mi avevi scritto “devo parlarti” e beh, di solito quando si dice così >
< Non volevo piantarti Nene! > ribatte lui < Tu…tu ti sei tagliata per quello? > chiede sempre più sconvolto
< No! Cioè, non solo > si corregge, ma poi vedendo l’espressione di Niall prova a spiegare < Io, ecco...Credevo che volessi andartene anche tu e…non aveva più senso senza di te…Niente avrebbe avuto più senso > ammette lei abbassando gli occhi, vergognandosi un po’ ad ammetterlo < Ma lo sai che mi sono pentita di quello che ho fatto! E’ stata la cosa più stupida che abbia mai fatto in tutta la mia vita e > ma si ferma quando vede Niall sedersi sul divano e prendersi la testa tra le mani < Nialler smettila per favore non è sta colpa tua! Credimi, ti prego! > lo implora sedendosi accanto a lui
< Ti ho rovinato la vita > mormora lui. Lei gli prende il viso tra le mani e lo costringe a guardarla
< No. Non dire mai più una cosa del genere, okay? Tu mi me l’hai salvata la vita, senza di te era tutto uno schifo. Non dire mai più una cosa del genere > gli intima seria.
< Dio, come puoi aver pensato che volessi scaricarti? > gli chiede lui dopo un po’ di tempo, durante il  quale sono rimasti immobili a fissarsi,
< Te l’ho detto. Ho letto il tuo messaggio e…ho frainteso, credo > mormora lei staccandosi da lui e alzandosi dal divano, dirigendosi poi in cucina e offrendo a Niall una tazza di the che il biondo accetta con un sorriso.
< Cosa volevi dirmi? > chiede Nene dopo un po’, curiosa come non mai, visto che non avevano più parlato di quel pomeriggio da allora. Niall la fissa un attimo, osservando i suoi capelli biondi, le labbra carnose e gli occhi azzurri, così simili ai suoi e finalmente si decide a risponderle
< Che ero innamorato di te e che non riuscivo a essere semplicemente tuo amico > Nene lo fissa sconvolta, spalancando gli occhi e poi…e poi scoppia a ridere, un po’ per la sorpresa e un po’ per il sollievo nel sentire quelle parole. Lui la guarda stupito e poi arrossendo le intima
< Dai non ridere! >
< Scusa è che…Aspetta un attimo > e corre in camera, tornando poco dopo con in mano una foto che gliela mostra < Te lo ricordi? >
< E’ l’albero sul quale hai fatto la scimmia > dice Niall con un sorriso dolce < Perché hai la foto? >
< Ti ricordi? Io fotografo solo >
< Solo le cose belle > conclude lui con un sorriso.
< E’ uno dei ricordi più belli che ho: il giorno in cui ci siamo conosciuti sono tornata al parco e ho fatto la foto…Quel giorno  è il ricordo più bello che ho > ripete . Poi lo fissa un attimo e infine ammette < Ero innamorata di te anch’io Niall. Ogni mattina l’unica cosa che mi dava la forza di alzarmi e di affrontare tutto era sapere che lo avremo fatto insieme > Niall la guarda stupito, ma lei nasconde i sui occhi dietro la tazza di the, bevendone un sorso. < Perché non me l’hai più detto dopo? > chiede poi
< Ho pensato che fossi troppo fragile, che se te lo avessi detto avrei rovinato tutto e, beh dopo quello che era successo… >
< Se c’è una cosa di cui pento è di essermi tagliata quel giorno…Ora più di prima: chissà, se fosse andata in un altro modo magari staremmo ancora insieme > mormora dando le spalle a Niall e mettendo la tazza nel lavello.
< Di questo ne sono sicuro > sussurra Niall, così piano che Nene non è nemmeno sicura di aver capito bene, mentre sfiora la mano della ragazza posando a sua volta la tazza. Lei si volta e se lo ritrova vicino, più vicino di quanto pensasse e si perde nei suoi occhi
< C-come? > balbetta. Lui la fissa e si butta, perché deve dirglielo, lo sa.
< Credevo di averti dimenticata, sul serio. Sono passati tre anni dall’ultima volta che ti ho vista e credevo fossi acqua passata, insomma che la mia fosse solo una cotta passeggera. Ma quando oggi ti ho rivista è stato come se non ci fossimo mai allontanati, come…come se tutto quello che provavo tre anni fa non fosse svanito, ma anzi…Ti amo più di prima, se è possibile > e nelle ultime parole la sua voce si riduce quasi a un sussurro mentre osserva gli occhi di Nene, che per la sorpresa si sono spalancati sempre di più mano a mano che lui parla. Lei non dice nulla e si limita a fissarlo, Niall allora aggiunge in fretta < So che dovrei stare zitto, perché probabilmente tu sei cambiata e io sono cambiato e dovrei fingere di essere solo un tuo amico e di non volerti e di non amarti così disperatamente ma ho finto per quasi due anni alle superiori e non riesco a > ma Nene interrompe il flusso di parole con un bacio. E in quel bacio ci mette tutto il coraggio che trova e tutto l’amore che si è tenuta dentro in questi anni.
< Te l’hanno mai detto che quando sei nervoso parli troppo? > gli chiede a due centimetri dalle sue labbra. Lui la guarda stupito, ancora sorpreso per quel bacio inaspettato e lei continua < Nialler sono cinque anni che aspetto che tu mi dica queste cose >. Lui la fissa e poi la bacia di nuovo, e il bacio da dolce e timido diventa sempre più passionale, finché Niall non si decide a sollevarla e portarla in camera, dove finalmente si vivono fino in fondo…
 
 
 Nene scioglie l’abbraccio di Niall, che le sta accarezzando i capelli e dopo avergli dato un bacio sulle labbra si alza e dice
< Sto morendo di fame >
< Speravo lo dicessi > scherza il biondino osservandola mentre si riveste
< Posso fregarti la maglietta? > gli chiede lei con un sorriso, lui annuisce e la bacia di nuovo, e poi tornano insieme in cucina, tenendosi per mano
< Non vivi da sola vero? > chiede lui a un certo punto mentre la osserva cercare nel frigo qualcosa da mangiare, i capelli biondi spettinati e le labbra un po’ gonfie per i troppi baci…bellissima, pensa per l’ennesima volta.
< No, divido la casa con due ragazzi > risponde lei e vedendo che lui si e irrigidito aggiunge < Tranquillo, sono fidanzati e comunque dovrebbero arrivare a momenti, così li conosci > e infatti pochi secondi dopo mentre stanno mangiando le patatine la porta d’ingresso si apre ed entrano due ragazzi, uno con i capelli biondo cenere e l’altro moro, con la pelle un po’ scura. Niall impallidisce un po’ vedendoli, mentre una fitta di gelosia gli attanaglia lo stomaco. Quando entrano in cucina quello biondo esclama malizioso
< Qualcuno qui si è dato da fare >
< Ragazzi > li saluta Nene arrossendo e alzando gli occhi al cielo < Niall loro sono Liam e Zayn, i miei coinquilini > li presenta poi, indicando prima il biondo e poi il moro < Ragazzi lui è Niall, un mio >
< Risparmiacelo Nene, sappiamo che non è solo un amico > la interrompe Zayn
< Sono il suo ragazzo infatti > replica Niall
< Bel colpo amico > si congratula allora Liam dandogli una pacca sulla spalla e rubando una patatina dal sacchetto
< Già, ce la saremmo fatta volentieri anche noi se non avessimo altri gusti > Niall spalanca gli occhi mentre Nene per poco non scoppia a ridere vedendo la sua espressione
< C-come? >  chiede il biondo
< Quando ti ho detto che sono fidanzati intendevo tra di loro: Liam era il mio vicino di casa quando vivevo qui  a Londra, e quando sono tornata mi ha ospitato qui, ci dividiamo l’affitto… > gli spiega Nene con un sorriso < Lui e Zayn stanno insieme da…da quanto? >
< Da quando avevamo sedici anni…quindi > risponde Zayn
< Quindi 6 anni > conclude Liam sorridendo dolcemente al suo ragazzo
< Ti va di restare per cena? > chiede poi Nene a Niall
< Ti va di restare per sempre? > le fa il verso Liam andando in salotto
< Cosa? > chiede Niall
< Scusalo, è fissato con la Disney: è una battuta di Mulan > Niall alza gli occhi al cielo e Nene accorgendosene borbotta < Lo so che li odi, ma primo, quel film è stupendo e secondo fa morire dal ridere >. Si fissano per un po’ e poi Niall alza gli occhi al cielo ed esclama
< E va bene! Racconta! > lei sorride euforica e gli spiega
< Allora, il capitano strafigo Shang alla fine del cartone va a casa di Mulan per chiederle scusa, e lei le chiede “ti va restare per cena?” e la nonna “ti va di restare per sempre?” > Niall la fissa senza dire niente e Nene aggiunge < A questo punto dovresti ridere > lui la fissa e poi scoppia a ridere guadagnandosi un’occhiataccia.
< Scusa, è che la tua fissazione per i cartoni animati è adorabile > mormora dandole un bacio < E comunque la risposta è sì >
< Sì, vuoi restare per cena? > chiede lei confusa
< Si, ma mi va anche di restare per sempre > e Nene gli salta al collo euforica, baciandolo.

Salve a tutti! 
Allora, premetto che questa OS è un po' diversa dal mio genere, che scriverla è stato davvero difficile e che non sono sicura di cosa sia uscito, ma spero comunque che vi sia piaciuta.
Qui sotto metto il banner della mia FF, se vi va di darle un'occhiata :D


Bene, spero vi sia piaciuta e che vi abbia trasmesso qualcosa, mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate, anche le critiche sono ben accette ovviamente!
Un bacio, alla prossima
Juls
 

  
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