Serie TV > The Mentalist
Segui la storia  |       
Autore: marphell    22/06/2012    8 recensioni
Post Crimson Hat - Con l'aiuto di Chiara (a.k.a. Lettrice zero)!
Devo essermi persa qualcosa. Non solo Jane mi ha tenuta all'oscuro del suo piano geniale, ma ha anche evitato di dirmi che ha dormito con una complice di Red John!
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Nuovo Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Jane/Lisbon
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

4. Bloody Sign
Alzo lo sguardo per vedere cosa sta fissando da ormai mezzo minuto.
Ma che diavolo?!

Seriamente? È così che dovrò vivere finchè non lo catturiamo? La mia macchina cazzo! La mia macchina ha uno smiley rosso sul parabrezza!
Faccio per avvicinarmi, ma Jane mi trattiene per un braccio.
-No, non ti avvicinare. Chiamo Cho.- mi dice serio; non stacca gli occhi dallo smiley.
Gli metto una mano sulla spalla, cerco di fargli togliere lo sguardo da quel simbolo, ma continua a fissarlo.
-Patrick, guardami.- dico a bassa voce.
Non muove un muscolo e sto cominciando a preoccuparmi. Lo giro lentamente finchè mi guarda, finalmente, negli occhi.
-Tranquillo, è tutt-- non mi lascia finire di parlare.
-Non è tutto a posto! Dannazione è vicino! È molto vicino! E non posso permettere che ti succeda qualcosa!-
Non sapendo cosa fare per calmarlo, lo abbraccio e sento subito le sue braccia stringermi i fianchi. Rimaniamo così per minuti, il resto può aspettare.
-Chiamo io Cho, ok?- sussurro, ancora con le braccia intorno alle sue spalle. Lo sento annuire contro la mia spalla, così sciolgo l'abbraccio e mi allontano per fare la chiamata. Prendo il cellulare e informo Cho di quello che è successo: Van Pelt e Rigsby arriveranno qui il prima possibile con una squadra speciale che analizzerà lo smiley. Concludo la telefonata e torno vicino a Patrick, visibilmente più tranquillo.
-Hey.-
-Hey.- mi risponde con un sorriso.
-Grace e Rigsby stanno arrivando.-
Annuisce e comincia a guardare il cemento della strada, le mani nella tasca della giacca.
-Tutto a posto?- chiedo ancora un po' preoccupata.
-Ora sì, grazie.- risponde alzando lo sguardo per incontrare il mio.
Gli sorrido, felice che alla fine stia bene e mi siedo sul gradino del marciapiede; non passano cinque secondi che si siede vicino a me e questo gesto mi fa sorridere leggermente.
-Perché sorridi?- mi chiede, anche lui indossando un sorriso scherzoso.
-Niente...- rispondo allargando il mio.
Appoggio la testa sulla sua spalla e chiudo gli occhi cercando di non pensare, ma scopro che è più difficile di quello che credessi. Rimaniamo così per minuti, finchè due macchine si fermano davanti a noi; apro gli occhi e vedo Van Pelt e Rigsby scendere da una e dirigersi verso di noi. Sposto la testa dalla spalla di Jane e mi alzo in piedi salutando Wayne e Van Pelt.
-Buongiorno capo. Dov'è la macchina?- mi chiede Grace, sforzando un piccolo sorriso.
-Qui dietro l'angolo...-
Indico la via in cui ho parcheggiato il SUV ieri sera e la seguo, mentre Rigsby va a chiamare la squadra speciale. Jane non ha mosso un muscolo da quando sono arrivati i miei sottoposti, non li ha neanche salutati, ma credo sia normale, deve essere abbastanza scosso.
Appena rivedo la mia macchina, sento un'ondata di rabbia che mi assale; possibile che debba essere sempre un passo avanti a noi? Che riesca sempre ad essere in vantaggio? Non importa quanto ci impegniamo, lui vince sempre! Come fa a sapere tutto su di noi? Vengo distratta dai miei pensieri dalla voce di Grace che mi riporta alla realtà.
-La squadra che abbiamo chiamato esaminerà lo smiley per verificare che sia fatto con il sangue e, in quel caso, identificare la vittima.- mi dice Grace prima di andare a parlare con la squadra.
Annuisco, incapace di formulare una frase e di riprendere il mio ruolo; ho bisogno di andarmene da qui, anche il CBI andrebbe bene. Ovunque tranne che qui.
Sento una mano scivolare nella mia, la sua; infatti quando giro la testa leggermente, incontro i suoi occhi azzurri e un piccolo sorriso.
-Tutto bene?- mi chiede senza distogliere lo sguardo dai miei occhi.
-Dovrei essere io a chiedertelo.-
-Meh...- risponde allargando il sorriso. Scuoto la testa e mi permetto di sorridere, quasi dimenticando dove sono e cosa è successo.
-Voglio andare al CBI, sentire cosa ha da dire Lorelai. Se parlerà... Vieni con me?- gli chiedo.
-Certo, andiamo subito.-
Chiedo a Rigsby se ci dà un passaggio al CBI e in meno di mezz'ora siamo nel mio ufficio. Propongo di entrare a interrogare Lorelai per prima, poi fare andare Patrick se non dovesse parlare e tutti sembrano essere d'accordo.

Entro, per l'ennesima volta, nella sala interrogatori e mi siedo davanti alla complice di John, la quale ha un costante sorrisetto sulla faccia, alquanto fastidioso.

-Agente Lisbon, è un piacere rivederla.-

-Potrei dire la stessa cosa, ma sarebbe una bugia.-

Decido di non giocare la parte della "poliziotta amica", anzi. Voglio farle capire che sono determinata a scoprire ogni cosa di cui è a conoscenza, a farla marcire in galera.

-Vedo che è ancora arrabbiata dal nostro incontro di ieri... Mi dispiace, non era mia intenzione darle fastidio.-

-Davvero? Bè allora perchè non cominci a dirmi tutto quello che sai su Red John?- chiedo sperando che cada nella mia trappola.

Invece di rispondermi, comincia a ridere gettando la testa all'indietro; questa ragazza sta cominciando davvero a darmi sui nervi.

Ancora con il sorriso sulle labbra, mi guarda scuotendo la testa, come se stesse parlando ad un bambino.

-Mi aspettavo di più da una persona come lei, agente. Sono sicura che può fare meglio di così.- mi dice con tono di sfida.

-Non ti conviene provocarmi, Lorelai.-

Non riesco a contenere più le emozioni che ho racchiuso per mesi ormai e Lorelai sembra proprio il modo migliore per sfogarmi.

-Non avrei mai detto che fosse una persona possessiva. Solo perchè le ho rubato Patrick per un po' di tempo? Tranquilla, credo che lei abbia conquistato il suo cuore. Era chiaro che continuava a pensare soltanto a lei. Ovviamente non mentre...-

-Non cercare di cambiare discorso! Voglio sapere tutto quello che sai su John e non cederò facilmente! Se non sarà oggi, sarà domani o un altro giorni ancora, ma ad un certo punto crollerai!-

Sto davvero cominciando ad arrabbiarmi e non è una buona cosa, non posso farle capire che Jane è il mio punto debole. Vedo il suo sorriso allargarsi leggermente poco prima di sparire del tutto; questo cambiamento mi fa gelare il sangue nelle vene.

-Non otterrà niente da me, agente Lisbon. Sta solo sprecando tempo. Perchè non torna da Patrick e aspettate insieme una visita da un vecchio amico?-

Mi sento paralizzata. Ha davvero appena detto apertamente che Red John ha intenzione di colpire uno di noi, se non entrambi, con una certa soddisfazione?

Proprio mentre sto per risponderle in un modo non proprio professionale, sento la porta aprirsi e vedo Cho entrare. Senza aver bisogno di guardarci, so che Jane deve parlarmi, così lo seguo fuori dalla stanza fino al bullpen, dove aspetta anche Rigsby.

Jane, come pensavo, parla per primo.

-Lisbon, senza offesa, ma non mi sembra che la tua tecnica ci stia portando da qualche parte...-

Essendo ancora arrabbiata dalla mia precedente conversazione con Lorelai, non lascio tempo al mio consulente di concludere.

-Vai tu allora! Vedi se riesci a fare di meglio!- sto gridando e ne sono consapevole, ma non era mia intenzione!

Tre paia di occhi mi fissano un po' increduli e subito mi scuso.

-Scusate, non volevo gridare.-

-Fa niente, non pensavo ti desse così fastidio la presenza di Lorelai...- mi dice Patrick.

-Oh davvero?! Non pensavi?! Andiamo!- commento sarcastica.

Mi rendo conto solo ora che Rigsby e Cho non ci stanno guardando, ma fissano il pavimento con dei piccoli sorrisi sulla faccia.

-Volete dire qualcosa voi due o stare qui a ridere?- chiedo ai miei agenti. Rigsby comincia a scuotere la testa, mentre Cho mi risponde.

-E' solo che è ovvio che voi due provate qualcosa l'uno per l'altra, ma continuate a litigare come prima. E' bello riavere il nostro team unito.-

Sento immediatamente un calore alle guance, mentre Jane comincia a ridere e presto si unisce anche Rigsby. Sento formarsi un sorriso anche sulla mia faccia e ne vedo uno, leggero, anche su quella di Cho.

Quando tutti siamo di nuovo seri, continuiamo a parlare di Lorelai.

-Comunque, prima che mi interrompessi, stavo per esporre un'idea. So già che non ti piacerà, ma vale la pena tentare...- dice Patrick sorridendo.

-Sentiamo questa idea, tanto ormai peggio di così non potrebbe andare.- dico con tono rassegnato. Jane indossa uno dei suoi sorrisi a 32 denti, quelli inconfondibili: quelli di quando ha un piano. Cho ha ragione, è bello riavere il team unito. E' inevitabile che anch'io sorrida leggermente, è come se il suo sorriso fosse contagioso.

-Attenta mia cara, dopo non potrai rimangiarti quello che hai detto.- dice avvicinandosi, sorriso sempre presente.

-Dimmelo e basta.- rispondo con voce esasperata.

-Ipnotizzerò Lorelai!-



Eccomi con il quarto capitolo! Mi sono divertita un sacco a scriverlo e spero che voi vi divertirete a leggerlo! Recensite per favore! 
:)

  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Mentalist / Vai alla pagina dell'autore: marphell