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Autore: Liz Earnshaw    22/06/2012    6 recensioni
La storia si concentra principalmente su Klaus e Caroline. Ci sono comunque tutti i personaggi ed Elena è ormai un vampiro. L'inizio vede Klaus infuriato per questo motivo, poi Caroline farà finalmente la sua comparsa!
Dalla seconda parte dell'8 capitolo:
-L’ho fatto perché… -Prima di continuare, scrutai ancora i suoi occhi, immersi nei miei. Erano celesti, limpidi come l’acqua e bellissimi come il cielo primaverile. Sorridevano sempre. Volevo, desideravo, speravo di vederli un giorno sorridere per me, nei cui confronti pareva riserbassero solo rancore. –Perché credo di provare qualcosa per te, Caroline. L’ho fatto perché volevo vederti felice. L’ho fatto in quel modo perché –sorrisi nervosamente, alzando lo sguardo prima di rincrociarlo al suo, spaesato-, perché io sono Klaus. –Mi fermai, ripensando improvvisamente alla mia stramba vita le cui immagini si ripresentavano, come sempre, nella mia folle testa. -Non ho conosciuto nessuno che mi abbia. –Ancora un’altra pausa, tesa a riprendere il tono della mia voce ormai troppo smozzato. Pensai a mia madre, se così potevo definirla. Accarezzai le labbra e il mento e ripresi, con calma - insegnato ad amare, ad offrirmi, a sorprendere. Non sapevo come dirti dove stessimo andando perché vedevo nei tuoi occhi l’ebrezza e l’eccitazione. Ma non avrei mai potuto colmarla, volevo vederti sorridere col cuore. Volevo vedere i tuoi occhi… brillare come le stelle, quelle che ti ho mostrato l’altra sera. Tutto ciò nonostante non lo facessero con me. Nonostante non lo facciano con me. Non mi importava, seppure non ti ignoro che me ne doleva e duole tutt’ora. Me ne sono convinto sempre più andando lì, ho capito che non avrei mai potuto organizzare qualcosa che rimpiazzasse il tuo bisogno di avere accanto qualcuno che ti ami, qualcuno che tu inspiegabilmente ami. L’ho fatto con rabbia perché… non volevo. Io non volevo farti andare lì, sapendo cosa poi sarebbe successo. –Digrignai i denti e scossi il capo, tentando di non pensarla fra le sue mani. - A cosa sarebbe servito mostrarti Los Angeles? A cosa sarebbe servito parlarti di come l’ho vissuta io, di cosa ho vissuto in tutto questo tempo. Tu pensavi continuamente a lui e questo mi ha fatto render conto della completa inutilità che rappresentavo, in quel momento. –Mollai la presa sulla porta, sedendomi sul letto. –Non potevo farlo con dolcezza, Caroline. Non potevo correre da te e dirti che mi dispiaceva vederti piangere in quel modo. Tyler stava arrivando, avrei rovinato tutto. L’ho fatto per te! –Battei i pugni sul letto. –Lo capisci? –Mi avvicinai, accarezzandole il viso troppo pallido. –Per te. –Terminai, aprendo la porta e fuggendo via da quella dannatissima stanza, evitando così la sua risposta.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Lo guardai, con aria stranita. Cos’era quell’espressione assorta sul volto?

-Come? –Mi decisi a chiedere.

-Una volta chiesi ad una strega di trasformarmi in un ibrido. Non sapevo ancora della necessità del sangue di una Petrova. Quella neanche, almeno così credetti. –Fissò ancor a il vuoto, infastidito. Klaus si era fatto fregare, il che aveva dell’incredibile. –Comunque, -sospirò- fece quell’incantesimo. Tutto fu inutile. Non successe nulla. Tornai a casa, dai miei parenti. Era il medioevo e si viveva benissimo, nella prosperità assoluta. La caccia era alle streghe, più che ai vampiri. Di noi si aveva paura, e tanta. Però c’era molta gente che ci voleva ammazzare. Gli originari, si sa, erano e sono difficili da uccidere. Nulla poteva, se non l’albero di quercia bianca. Tornando a prima, mi sentii un po’ stordito e non capii il perché. Pensai di aver solamente bisogno di nutrirmi. Andai via e, appena svoltato l’angolo, trovai la mia vittima. Era una giovanissima fanciulla, vestita per bene. Il suo sangue odorava tantissimo, così non le diedi il tempo di pronunciare il proprio nome che affondai i miei denti nella giugulare. –Si fermò, rendendosi conto della mia espressione inorridita. Rilassai i muscoli facciali, permettendogli di continuare. –Mi sentii sazio, dopo averla prosciugata del tutto: era morta. Poi una luce attirò i miei occhi: la luna. Era perfettamente tonda, un cerchio finito. Improvvisamente iniziai a correre verso il bosco, come se non fossi io a guidare il mio stesso corpo. Le vene pulsavano, pareva stessero per esplodere. Gli arti si allungarono, le mani diventarono zampe avvolte dal vento e il mio viso prese la forma del muso di un lupo. Pensai di esser diventato un ibrido. Scoppiavo di gioia. Tutte le mie sensazioni erano amplificate, anche quelle negative. Dentro nascondevo l’odio, il rancore e la gelosia nei confronti di mio fratello Elijah e, soprattutto, in quelli di Tatia. –A quel nome sussultai, incredula. Lui, Tatia ed Elijah erano coinvolti in una relazione, simile a quella tra Elena e i fratelli Salvatore.

-Tu e… -Non terminai la domanda. Lui stava già annuendo, fissandomi negli occhi.

Portai la mano sulle mie labbra, pensando al peggio.

-No, non la uccisi. –Si affrettò a rispondere, per alleviare il sentimento di orrore apparso nei miei occhi. -Però cercai di farlo. –Ammise- Quando la vidi, nascosta fra i boschi con mio fratello non capii più nulla. Sentii il suo odore kilometri prima, poi attaccai entrambi. Stavano parlando animatamente. Non dimenticherò mai il suo sguardo spaventato. Elijah capì subito che non ero un lincantropo qualsiasi, è sempre stato intelligente… aveva già capito chi si celava dietro quel manto di peli, dietro quell’enorme figura, sapeva che io volevo rompere la maledizione. Fortunatamente riuscì a fermarmi, mentre lei scappava. In quel momento mi… -D’un tratto si fermò. Posò il suo dito sulle mie labbra, facendomi cenno di non fiatare. Si alzò di scatto e sparì dalla stanza portando con sé il suo profumo. Un silenzio inquietante si scatenò sulla tranquillissima villa situata al centro del bosco. Poi udii anche io dei passi, pesanti, decisi. Di chi erano? Mi chiesi, spazientita. Klaus mi aveva soggiogata? Non riuscivo a muovermi. Forse era solo il suo effetto, i suoi occhi così profondi e sinceri, seppur indecifrabili. Me ne convinsi e riuscii ad alzarmi. Non lo chiamai, muovendomi silenziosamente. La porta era spalancata e, affacciandomi, non vidi nulla. Un ruggito, rauco e tremendo echeggiò nella notte. E, voltandomi, vidi due lupi che si muovevano in cerchio, pronti a lottare. Uno era nero, l’altro marroncino ramato. Il primo era grande, mostruoso e gli occhi sembravano essere rossi. Non ero molto lontana da loro e non fui sicura, inizialmente, di chi si trattasse. Poteva essere davvero chiunque seppure Klaus non era nella veranda. Capii, comunque, che finchè le cose non fossero peggiorate, dovevo tenermi nascosta dietro l’anta della porta. Regolai il respiro, tentando di non farmi scovare.

I due continuarono a guardarsi in cagnesco. Poi, uno, quello nero, attaccò. Si lanciò con le zanne su quello rossiccio, un po’ più alto. Questo contraccambiò, passando definitivamente all’attacco. Le sue zampe affilate si scagliarono furtivamente sulla tronco dell’altro che miagolò, dolorante. Nonostante ciò riuscì ad alzarsi, correndo sull’altro lupo, che era già pronto a difendersi. Entrambi rotolarono, ringhiando e mostrando i denti affilati. La polvere si alzò, impedendomi di osservare la scena da quella distanza. Comunque, quando la nuvola di terra si affievolì, notai che quello rosso cercava di portare l’altro nella foresta, nonostante spingesse verso la villa. Il lupo nero ebbe la meglio e, quando arrivarono nello spiazzale, uscii fuori.

-Basta! –Mi avventurai, incosciente. Camminai decisa e, in un attimo, mi ritrovai tremolante a pochi passi da loro. In quell’istante che sembrò durare l’eternità, il lupo rossiccio incrociò i miei occhi: era Klaus, ne fui certa. Le iridi mi scrutarono, profonde come l’oceano e perfette, seppur taglienti e arrabbiate come poche. Fu quello uno dei più grandi errori, l’altro se ne accorse e, non vedendo più dalla rabbia, spinse l’ibrido e si scagliò contro di me. In un attimo mi ritrovai per terra, con un lupo enorme che premeva le sue zampe sul mio torace: era Tyler.

Klaus, steso per terra, riuscì ad alzarsi, seppur barcollando. La zampa di Tyler era in alto, pronta a sfregiarmi il viso. Ringhiò, infuriato.

-Tyler no! –Implorai, pentita di essere uscita allo scoperto.

Chiusi gli occhi, pur percependo quella zampa avvicinarsi sempre più.

Aprendoli, però, notai che non era più lì. Sentii il sangue gocciolarmi dal mento, dove c’era un taglietto che appena avevo avvertito. Mi alzai, in preda al panico. Non c’era più nessuno. Cercai di sforzarmi per udire meglio i loro passi.

-Concentrati Caroline, concentrarti!- Imposi a me stessa, cercando di convincermi a farlo.

-Verso destra! –Esclamai, soddisfatta. Si allontanavano per addentrarsi nella fitta foresta.

Li raggiunsi, evitando di farmi sentire. Seguii quei lupi fino a quando si fermarono, nel cuore del bosco.

Aggrappandomi sull’albero, decisi di dover intervenire ancora, e non con le parole. Klaus mi aveva salvato la vita e dovevo fare qualcosa, prima che Tyler… Evitai di pensarci, scrollando il capo.

Fu proprio lui ad attaccare, ancora, il lupo rossiccio che arrancava. Dopo continue lotte, attacchi, e ringhi, qualcosa cambiò: Tyler stava avendo decisamente la meglio ma tutto si concluse diversamente. Klaus si decise a mordere il lupo nero che, gravemente ferito, si divincolò risolutivamente.

Non fui felice di vedere il mio, oramai, ex ragazzo ridotto in quelle condizioni ma sapevo che se la sarebbe cavata, sapevo che sarei stata peggio se qualcun altro si fosse fatto male.

Scesi dall’albero e lo raggiunsi, correndo.

-Klaus! -Sospirai, abbracciando quell’enorme lupo che, prima che me ne accorgessi, si tramutò in un uomo debole e stanco, steso supinamente fra le mie braccia.

 ***

 Note dell'autriceEccomiiii, come state? Mi è mancato molto scrivere! Gli esami, ahimè, non sono finiti. C’è da fare ancora la terza –ed ultima!!!- prova scritta e poi gli orali. Oggi ho avuto un po’ di tempo e ho pensato: perché non scrivere questo capitolo che ha preso forma nei miei sogniiii? Perciò eccomi qui, ECCOLI QUI! Spero vi piaccia e, per questo inaspettato-penso!- ritorno, voglio ricevere più recensioniii… anche da chi non lo fa mai e segue la storia! Un bacio!!!

 

   
 
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