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Autore: Fenrir_23    22/06/2012    11 recensioni
One shot dedicata al capitolo 590
Ancora adesso si sentiva invaso da una miriade di sensazioni indescrivibili e intensissime, tanto da stordirlo, al pensiero di quel ricordo. Ricordava ancora benissimo il tocco delicato e dolce della mano di Itachi – così piena d’affetto – sui suoi capelli, e non aveva dimenticato il modo in cui lui aveva avvicinato i loro volti, appoggiando la fronte contro la sua in un gesto estremamente dolce. Non avrebbe mai scordato il sorriso del fratello e il suo sguardo, e nemmeno quello che poi lui gli aveva detto.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Itachi, Sasuke Uchiha
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la serie
- Questa storia fa parte della serie 'Momenti di vita'
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Questa fiction è un omaggio al capitolo 590. Non so voi ma io sono ancora sotto shock, ovviamente in senso positivo … davvero, Kishimoto ha dato il meglio di sé, quel gesto di Itachi e quel “Ti amerò per sempre” sono qualcosa di indescrivibile.
Questa one shot è il mio omaggio al capitolo … il rapporto fra Itachi e Sasuke è fraterno, niente Uchihacest, credo si capisca anche se sono molto ambigui. Anche se non è proprio il termine giusto. Penso il legame fra Sasuke e Itachi sia qualcosa di molto più profondo dell’amore inteso in senso sentimentale … qualcosa che non riesco a descrivere XD
Vi lascio alla lettura.
Commenti graditissimi, non c’è neanche bisogno di dirlo xD
(siccome la storia appartiene alla stessa serie, vi consiglio di leggere anche “Incubo” e le altre one shot collegate a quest’ultima che ho detto, anche se non è indispensabile)
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Sasuke si affacciò alla finestra della camera, nella sua casa – quella casa che gli era sempre appartenuta –respirando a pieni polmoni l’aria fresca di quella mattinata.
Quella notte era riuscito a dormire bene perché aveva trovato il coraggio di chiedere ad Itachi di restare con lui, a proteggerlo dalla paura di perderlo di nuovo, dagli incubi che ancora lo perseguitavano nonostante fosse ormai trascorso diverso tempo da quando aveva avuto il terrore di vederlo morire di nuovo. Poi però lui si era salvato all’ultimo momento, rimanendo in vita invece di sparire ancora davanti ai suoi occhi, e trovando il modo per rimanere sempre in quel mondo, invece di tornare nel regno dei morti.
Istintivamente Sasuke si sentì attraversare da un brivido freddo, di puro terrore, al ricordo di essere stato vicinissimo al punto di perderlo un’altra volta, ma poi quella sensazione fu subito sostituita da qualcosa di caldo nel petto: quell’affetto così intenso che lo invadeva ogni volta che pensava ad Itachi. In quel momento poi non stava ricordando uno dei loro momenti qualsiasi, ma quello che avrebbe potuto benissimo definire il più importante di tutti; quello in cui era riuscito finalmente a comprendere i veri sentimenti di suo fratello, in modo assolutamente limpido e indiscutibile.
Ancora adesso si sentiva invaso da una miriade di sensazioni indescrivibili e intensissime, tanto da stordirlo, al pensiero di quel ricordo. Ricordava ancora benissimo il tocco delicato e dolce della mano di Itachi – così piena d’affetto – sui suoi capelli, e non aveva dimenticato il modo in cui lui aveva avvicinato i loro volti, appoggiando la fronte contro la sua in un gesto estremamente dolce. Non avrebbe mai scordato il sorriso del fratello e il suo sguardo, e nemmeno quello che poi lui gli aveva detto.
Quel “Ti amerò per sempre” era stato qualcosa d’indescrivibile per Sasuke. Sapeva solo che in quel momento il suo cuore si era riempito d’amore – non amore fraterno, e nemmeno sentimentale. Amore e basta.
All’inizio non aveva reagito, troppo colpito da quelle parole e da quel gesto, ma poi si era nascosto contro il  petto del fratello, mentre le lacrime cominciavano a scendergli lungo le guance, e aveva desiderato con tutta la sua anima di poterlo avere per sempre accanto.
E così era stato: all’ultimo la tecnica era stata interrotta, e Itachi poi aveva avuto l’occasione di restare con lui. Ed era rimasto, e sarebbe sempre rimasto, ad amarlo come gli aveva promesso.
Se ripensava a com’erano andate le cose gli veniva un po’ da sorridere di felicità, per aver avuto l’occasione di riavere Itachi.
All’inizio non aveva avuto molto tempo per parlare con lui, perché avevano dovuto pensare a come fare con Kabuto che era uscito dal controllo di Inazami, ma poi, quando si era risolto tutto con la scomparsa del nemico che Itachi aveva tentato di salvare, si erano ritrovati di nuovo ad avere del tempo per loro.
Sasuke aveva rischiato di irritarsi seriamente quando suo fratello, nei primi momenti, aveva tentato di chiudersi nuovamente nel suo guscio, dietro la solita maschera di fredda indifferenza. Poi però era stato evidente che lui, dopo quelle parole e quell’affetto confessato, non avrebbe mai più potuto tornare a far finta di nulla come prima, e successivamente le cose fra di loro erano sempre migliorate.
Mettendo da parte quei ricordi così tristi e anche dolci nello stesso tempo, Sasuke si lasciò sfuggire un sospiro, osservando poi il cielo azzurro, in quel giorno quasi completamente spoglio di nuvole. Istintivamente si accarezzò la collanina di Itachi che aveva al collo, quella che lui aveva voluto regalargli, per poi stringerla fra le dita con forza quasi senza rendersene conto.
Non si accorse dei passi alle sue spalle, e trasalì quando Itachi lo salutò posandogli una mano sulla testa in un modo dolce che ormai aveva imparato a non avere paura di utilizzare. In un modo che trasmetteva tutto il suo affetto per il fratello.
“Ciao otouto.”
Gli sussurrò il maggiore, sorridendogli appena. In qualche modo quel sorriso ricordò a Sasuke quello al quale stava pensando pochi attimi prima, e istintivamente inclinò la testa verso il basso, senza avere il coraggio di guardarlo negli occhi.
“Ti amerò, per sempre.”
Quelle parole rimbombarono di nuovo nella sua mente, mentre fissava il pavimento della sua camera –riluttante a incrociare lo sguardo di Itachi – e il tono preoccupato con cui lui gli chiese se andava tutto bene servì solo a farlo sentire ancora più confuso dall’intensità dell’affetto che provava. C’era stato un periodo in cui aveva quasi creduto di amarlo di quell’amore che spinge le persone a baciarsi e toccarsi, ma poi aveva capito – quando aveva iniziato ad amare in quel senso un’altra persona – che non si trattava di quello, ma di un legame talmente profondo che andava oltre ogni cosa.
“Sasuke, che c’è?” Gli domandò di nuovo Itachi, ora più preoccupato di prima.
Lui cercò di rispondergli, per spiegargli che in realtà non aveva niente, ma le parole gli morirono in gola, e allora finì per appoggiarsi al suo petto ed aggrapparsi alla sua maglia.
“Stai qui.” Gli disse impulsivamente. “Non andare via.”
“Non vado via …” Gli rispose il fratello con il solito tono di voce rassicurante, un po’ in pensiero perché non riusciva a capire cosa fosse preso a Sasuke.
“Te lo dico sempre che non me ne andrò, non c’è bisogno che ti preoccupi ancora così tanto …”
Sasuke avrebbe voluto dirgli solamente “Ti voglio bene” ma pensò che quel termine fosse troppo riduttivo,  e poi si sentiva in imbarazzo a parlargli in quel modo, e a tirare fuori quell’argomento senza un apparente motivo.
Allora trovò un altro modo per far dire ad Itachi quello che voleva sentirsi dire.
“Pensi davvero quello che mi hai detto quella volta?” Gli chiese fingendo indifferenza. Conosceva già la risposta, ma in quel momento voleva solo sentirselo ripetere. Anche se era già passato diverso tempo da quando erano tornati a vivere insieme, aveva bisogno di quei momenti, ogni tanto.
Itachi inizialmente non capì a cosa lui si stava riferendo, e rimase un po’ incerto.
“Sasuke … non …”
“Quando te ne stavi andando via di nuovo mi hai detto delle cose … le pensi davvero, ancora?”
Il fratello rimase per un attimo sorpreso, poi incerto su cosa rispondergli, e infine si chiese quale strano processo mentale avesse portato Sasuke a ripensare a quel momento.
Ormai Itachi aveva superato la fase dei complessi che gli avevano impedito di trattarlo come si sarebbe meritato quando l’aveva incontrato nella foresta per puro caso, e capendo a cosa lui si era riferito, non si fece problemi a posargli una mano dietro la nuca per avvicinarlo a sé – ora che lui si era staccato dal suo petto ed era tornato a guardarlo negli occhi – sfiorando il suo naso con il proprio.
“Ti avevo detto che ti avrei amato, sempre.” Gli disse, senza esitare. ”E nel frattempo non ho cambiato idea.”
Restarono fermi in quel modo, mentre le loro fronti si sfioravano e si accarezzavano, trasmettendosi tutto l’affetto di cui erano capaci.
Prima di sprofondare il viso contro la spalla di Itachi, Sasuke pensò per l’ennesima volta che anche lui l’avrebbe amato per sempre.
 
 
 
   
 
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