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Autore: Fiery    22/06/2012    7 recensioni
[Hart of Dixie]
«E questa tu la chiami “musica”?»
Erano poche le cose che Wade sopportava quando si trattava di Zoe Hart. Eppure riusciva sempre a risponderle in modo sarcastico, in un modo o nell’altro. I battibecchi tra di loro erano pane quotidiano per chiunque li conoscesse.
Alle tre di notte, Zoe spalancò la porta della sua camera in pigiama e sputò quella frase dopo l’ennesimo battibecco. Invece di risponderle a tono, si limitò a lanciarle un’occhiata di sufficienza e riporre la chitarra.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Fandom: Hart of Dixie

Personaggi/Pairing(s): Wade Kinsella/Zoe Hart

Timeline: un giorno qualunque di un mese qualunque.

Challenge/Prompt: scritta per la V Notte Bianca @ maridichallenge, prompt Wade/Zoe – “Dammit, Zoe!”.

Note: voglio bene a questi due e voglio bene ad Alister che li ha promptati ♥ (in realtà ero partita con il prompt della chitarra, poi sono passata a questo mentre scrivevo xD). E il titolo è stupidissimo, ma volevo evitare di mettere di nuovo il prompt come titolo.

Disclaimer: i personaggi di “Hart of Dixie” non mi appartengono, purtroppo.

 

 

 

 

 

Tre di notte

 

 

 

«E questa tu la chiami “musica”?»

Erano poche le cose che Wade sopportava quando si trattava di Zoe Hart. Eppure riusciva sempre a risponderle in modo sarcastico, in un modo o nell’altro. I battibecchi tra di loro erano pane quotidiano per chiunque li conoscesse.

Alle tre di notte, Zoe spalancò la porta della sua camera in pigiama e sputò quella frase dopo l’ennesimo battibecco. Invece di risponderle a tono, si limitò a lanciarle un’occhiata di sufficienza e riporre la chitarra.

«Buonanotte, Zoe.»

Zoe lo fissò, sorpresa che avesse acconsentito così facilmente a spegnere tutto e non risponderle male. Decise di bloccare con un piede la porta che Wade le stava per chiudere in faccia, «Stai male, per caso?» domandò schietta.

«Sto benissimo. Voglio dormire.» sbottò Wade, rinunciando a cacciarla fuori.

Aggrottò le sopracciglia, fissandolo mentre si infilava a letto, «Ti sei arreso troppo facilmente.»

«Ho sonno.» puntualizzò secco.

Lei spalancò la bocca sconvolta, «Oddio, ti sei offeso!»

Wade si portò il cuscino sopra alla testa nel sentire quelle parole, «Non sono offeso, non sono arrabbiato, non sono niente. Voglio solo dormire.»

Il materasso cigolò, facendogli intuire che Zoe non si sarebbe arresa e avrebbe indagato anche a costo di rimanere lì tutta la notte ad infastidirlo. Sbuffò, levandosi il cuscino dalla faccia; la trovò inginocchiata di fianco a lui, con i capelli per aria a guardarlo, con occhi divertiti. In quel momento pensò che se non fosse stato tanto arrabbiato, l’avrebbe presa in giro per essersi presentata da lui in quello stato.

«Ti sei offeso. È ridicolo!» gli disse, mentre lui si alzava a sedere per fronteggiarla, «Tu non ti offendi mai per quello che dico, al massimo mi rispondi male!»

«Infatti non sono offeso.» ripeté a denti stretti, scocciato.

«È così strano vederti offeso.» continuò lei imperterrita.

«Dannazione, Zoe!» esplose Wade. Solo lei riusciva ad esasperarlo fino a quel punto, ma con quell’imprecazione ottenne come risultato soltanto una sonora risata.

Zoe scese dal letto prima che lui potesse decidere di lanciarle contro tutti i cuscini e si diresse soddisfatta verso la porta. Quando si girò per augurargli la buonanotte, lo trovò con le mani sul viso, nel tentativo di soffocare la frustrazione e l’esaurimento nervoso che gli aveva fatto venire a quell’ora di notte, in meno di cinque minuti.

«Comunque, non intendevo che la tua musica fa schifo… o che non sai suonare la chitarra.» disse Zoe, scrollando le spalle, «Solo che alle tre di notte diventa un tantino insopportabile. Prova a suonare prima di quell’ora.»

Wade la fissò un attimo, prima di scoppiare a ridere, «Non ero offeso.»

«No, certo che no.» lo assecondò Zoe, chiudendosi poi la porta alle spalle.

 

 

Il mattino dopo, Lavon si svegliò di botto nel sentire risuonare per tutta la tenuta un urlo arrabbiato.

«DANNAZIONE, ZOE!»

Con una smorfia, ricacciò la testa sotto il cuscino: doveva decidersi a comprarsi dei dannati tappi per le orecchie.

  
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