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Autore: Katedixon    22/06/2012    0 recensioni
Day one - Road Trip.
Day two - Zombie Apocalypse.
Day three - Drunk.
Day four - Skank Quinn and Goth Rachel.
Day five - World War II.
Day six - Super Heroes.
Day seven - College.
BONUS – Pride.
La Faberry Week, come potevo perdermela?!
Faberryfeelings:modeon.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quinn Fabray, Rachel Berry | Coppie: Quinn/Rachel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La distanza era troppa per lei, tutti pensavano che potesse farcela, ma si sbagliavano, non era abbastanza forte per affrontare tutto da sola.
Era a New York da quattro mesi, i corsi alla NYADA erano iniziati un mese prima, era restata tutta l'estate in città, non poteva sopportare di vedere i visi delle persone a lei care e poi lasciarli un'altra volta, era troppo.
Quella sera la solitudine era più dolorosa, si sentiva come se non avesse nessuno al mondo. Si aggirò per la stanza, osservando ogni singola foto che aveva nella sua parte di camera. Non aveva mai amato dividere le cose, ma aveva accettato l'alloggio della scuola, perché era gratuito e voleva iniziare a cavarsela da sola, senza i soldi dei suoi papà, avevano già fatto abbastanza per lei negli ultimi diciotto anni.
Prese in mano una foto di lei e Finn il giorno del diploma. Ora immaginava il suo ragazzo-futuro-sposo con una divisa da militare, che si esercitava con il fucile. Aveva realizzato settimane prima che per loro non c'era futuro. Se non si fosse arruolato, sarebbe sicuramente rimasto a Lima, era quello che aveva sempre voluto, ma Rachel Berry non era fatta per una cittadina del genere, lei sognava in grande.
Finn le mancava meno di quanto si aspettasse, lui era sempre stato la sua sicurezza, la faceva sentire bene e insieme vivevano una vita tranquilla, lei però era una star, e le star cercano sempre qualcosa che ti sconvolga, un amore in grado di coinvolgerti e spiazzarti, un amore imprevedibile e passionale. Con Finn non aveva niente di tutto ciò.
Posò la foto dov'era e prese quella di gruppo, dove lei era sempre tra le braccia del ragazzo. Quello che amava di quella foto era che Quinn Fabray la guardava con affetto, quello era il miglior obbiettivo che avesse mai raggiunto al liceo, era riuscita a guardagnarsi l'amicizia di Quinn.
Accarezzò la superficie della foto, proprio dove c'era la figura della bionda. Lei sì che le mancava, più di Finn, quanto Leroy e Hiriam, quanto Kurt, Quinn le mancava.
Afferrò il cellulare, mentre con l'altra mano stringeva ancora la foto, e digitò il numero della ragazza, che ormai conosceva a memoria. La bionda era abituata alle sue telefonate notturne, capitavano spesso ultimamente, quando una delle due si sentiva sola, Rachel soprattutto, perché la sua compagna di stanza era sempre a feste segrete, era come avere una camera tutta per sé, non che le dispiacesse, ma era deprimente.
"Pronto?"
La voce di Quinn giunse assonnata dall'altro capo del telefono, era comprensibile, ormai era quasi l'una di notte e la bionda aveva sempre bisogno di dormire, studiava come una pazza.
"Quinn, io... scusa, non avrei dovuto disturbarti a quest'ora, ti chiamo domani, buonanotte."
Aveva già quasi attaccato, quando sentì la lieve risata della bionda.
"Che succede, Rachel? Pensi ancora a Finn?"
"No, no, solo che non riesco a dormire e non sapevo con chi parlare, la mia compagna di stanza è ancora a quella festa."
"Ci ha provato con te un'altra volta? Sono ancora del parere che dovresti scegliere un'altra compagna, non si sa mai, non mi sembra una tipa affidabile."
"Quinn, calma, non è successo più niente da quella volta, si comporta bene, non ho nessun problema con lei."
"Va bene, ora ti dispiace se dormo un po'? Domani mi faccio perdonare, promesso, è che ho una lezione importante e ho studiato fino a un'ora fa."
"Sì, cioè no, non mi dispiace, vai a dormire, scusa se ho chiamato. Buonanotte Quinn."
Avrebbe voluto dirle che le mancava come le mancherebbe l'ossigeno, ma una voce a lei sconosciuta le impedì di parlare ancora.
"Quinn dai, torna a letto."
Era quasi un sussurro, ma il suo udito l'aveva colto. Era un ragazzo, nella camera di Quinn, nel letto di Quinn.
"Buonanotte, Rach."
Tu,tu,tu.
Restò ferma con il cellulare premuto sull'orecchio per minuti, finché non sentì la maniglia abbassarsi e non vide Janet, la sua compagna di stanza, comparire nell'appartamento.
"Cavolo, Berry, hai un'aria sconvolta."
Non le chiese il perché, semplicemente si sedette sul letto accanto a lei e le porse la bottiglia di Whisky che aveva sempre sul comodino. Per una volta nella vita valutò seriamente la proprosta. Ormai era sicura di provare qualcosa per Quinn, ma a quanto pareva lei non provava lo stesso e se la spassava con altra gente, voleva solo dimenticare.
Afferrò la bottiglia e se la portò alle labbra, ingurgitando più liquido che poteva. Dopo nemmeno dieci minuti la bottiglia era rotolata a terra e Rachel era del tutto andata.
"Sono innamorata, Janet, amo una persona che in questo momento è a letto con qualcun altro e che non pensa minimamente a me. Non ci ha mai pensato, mentre lei è sempre stata tutto per me, ho sempre fatto di tutto per avere la sua attenzione."
"Sì, ti capisco. Va bene, Rachel, io vado a dormire, tu cerca di non fare troppo rumore."
La mora annuì e prese di nuovo il cellulare, barcollando fino al bagno, dove si chiuse.
Compose quel numero per la seconda volta e aspettò, pregando che rispondesse.
"Rachel, dimmi."
La sua voce non sembrava spazientita, ma non era nemmeno assonnata come prima.
"Come mai sei sveglia, Quinn? Qualcuno ti intrattiene?"
"Ma cosa...? Sei ubriaca?"
"No, io non mi ubriacherei mai, sono una brava ragazza. Rispondi, c'è qualcuno lì con te?"
"Io... sì, sì, c'è qualcuno che è venuto a farmi visita dall'Inghilterra."
"Ah, infatti avevo sentito un accento inglese. Spero vi siate divertiti, ho interrotto qualcosa?"
"Veramente ora lui è sotto la doccia. Che ti prende?"
"Niente, va tutto bene. Si sta rilassando dopo una bella nottata, eh?!"
"E' arrivato da poco, vuole riposarsi."
"Immagino, deve essere così stanco."
"Rachel, che ti prende?"
"Ho bevuto un po', e ora sono molto più lucida. Lasciami parlare, ti prego. Sai perché ho sempre voluto la tua amicizia? La tua vicinanza è sempre stata fondamentale per me. Beh, ho capito ora perché. Io ti amo, Quinn Fabray, non posso fare a meno di te, dei tuoi abbracci. Mi manchi, non faccio che pensare a te dalla mattina alla sera. In questo momento vorrei non aver dato via la mia grande V a Finn, vorrei averla conservata per una persona più speciale, per te."
"Oh dio, ma che stai dicendo? Senti, attacca il telefono e vai a dormire, parliamo domani, quando sarai più lucida. Ah, per la cronaca, la voce che hai sentito prima è di mio cugino."
Tu,tu,tu.
L'aveva forse fatta arrabbiare? No, non sembrava arrabbiata, sembrava confusa. Ma cosa ne sapeva lei?! Era ubriaca, non poteva capire un granché.
Uscì dal bagno, appoggiò il telefono sul comodino e si lasciò scivolare sotto le coperte.

Passarono due settimane da quella sera e Rachel scoprì che con l'alcool riusciva a divertirsi molto di più, e soprattutto riusciva a non pensare, non pensare a tutto quello che la faceva stare male.
Ogni notte faceva compagnia a Janet alle feste, aveva anche conosciuto qualche ragazzo carino, ma anche da ubriaca si era accorta che erano tutti viscidi, e lei voleva comunque qualcuno che la amasse e la trattasse come una principessa, più o meno.
Halloween, aveva sempre amato quella festa, poteva fare quello che voleva e passare inosservata. Per fortuna la scuola quella mattina era chiusa, così passò tutto il tempo a cercare un costume per le strade di New York.
Alla fine optò per un vestito da cameriera e una parrucca di capelli rossi e ricci. Sì, poteva non sembrare una coincidenza, e magari non lo era, ma nessuno lì sapeva del Rocky Horror.
Per le sette in punto era pronta, vestita e truccata. Quel giorno la festa iniziava prima, perché era davvero un giorno festivo e non avevano motivo di nascondersi. Raggiunsero lo scantinato di Jasper alle sette e mezza, più o meno. Il posto pullulava già di ragazzi sbronzi, che puntarono la cantante quasi subito, ma lei era troppo sobria per dare loro corda.
Non ci volle molto perché anche lei facesse la fine di tutti gli altri, dopo un'ora non capiva più niente, la stanza girava e lei non faceva che strusciarsi su estranei.
"Va bene, la festa è finita."
Una bionda comparì alle loro spalle e fece allontanare tutti i ragazzi che ne stavano approfittando.
"Biondina, sei gelosa?"
Aveva talmente tanto alcool in corpo che non l'aveva nemmeno riconosciuta, era messa davvero male.
"Andiamo, Rach, ti porto in camera tua."
"Non voglio andare in camera."
Si lamentò per un po' e piantò i piedi per terra, incrociando le braccia sotto il petto. Fu costretta a usare tutta la sua forza per prenderla per un braccio e trascinarla lontano da lì.
Appena furono davanti alla porta della stanza, Quinn si piegò a prendere le chiavi dal vaso e in quel modo la mora potè ammirare il suo lato B per qualche secondo buono, prima che l'altra si sollevasse e aprisse la porta.
"Forza, ora ti faccio fare un bel bagno caldo."
"Entri nella vasca con me, bella bionda?"
Quinn ridacchiò appena e la condusse fino al bagno, dove Rachel non aspettò nemmeno un cenno per iniziare a spogliarsi. Era rimasta in biancheria e stava per togliersi anche quella, quando la bionda, che era intenta a preparare l'acqua, si girò e restò paralizzata. Il corpo di Rachel l'aveva sempre attirata, doveva ammetterlo. Amava tutto di lei, ma soprattutto amava quelle gambe, che per quanto fossero corte erano meravigliose.
"Perché sei ancora vestita?"
"Rachel, capisco che hai bevuto tanto, ma guarda un attimo il mio viso, invece che le mie gemelle."
La Berry si decise a sollevare lo sguardo, la verità era che l'aveva riconosciuta subito, la sua voce era inconfondibile, ma sperava di essere talmente disperata da immaginarsi che fosse lei.
"Q-Quinn..."
La bionda accennò a un sorriso e si girò, facendole cenno di togliersi il resto dei vestiti e infilarsi nella vasca. Non appena sentì che Rachel era entrata in acqua, aprì gli occhi e si inginocchiò lì davanti.
"Che ci fai qui?"
"Nelle ultime due settimane ci ho pensato un po', Rachel, e ho deciso di usare quel biglietto, ci sono cose che devo dirti di persona."
Dopo che Rachel le ebbe rivolto uno sguardo confuso, lei prese un bel respiro e iniziò.
"Rachel, anche io sono innamorata di te, lo sono sempre stata. Ho fatto di tutto per allontanarti da Finn, ma in realtà volevo allontanare Finn da te, non ho mai sopportato che potessi essere di qualcun altro. Ti amo, sì, ma credo che la distanza in questo momento non ci farebbe per niente bene. Credo che dovremmo prendere tutto alla leggera, vederci durante le feste, ma per ora niente di più."
Non aveva nemmeno assorbito tutte le informazioni quando Quinn appoggiò le labbra sulla sua fronte e sparì in camera da letto. Appena finì di fare il bagno, scivolò nel suo letto e si addormentò in silenzio, con gli occhi umidi di lacrime, sebbene fosse tra le braccia di Quinn.

Angolo dell'autrice:
Ok, dopo averne fatto due a lieto fine, la terza non poteva essere così tanto felice. u.u
Nella mia mente contortamente(?) Faberry si metteranno insieme dopo l'università, tranquilli. :3
Alla prossima, cerco di finirla oggi perché sono in super-ritardo. D:
  
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