RATING:
Sostanzialmente
giallo, ma chissà -potremmo arrivare all’arancione
e oltre, lol.
GENERE:
Commedia,
Romantico (?).
AVVERTIMENTI:
Slash, Lime (??), linguaggio a tratti colorito.
DISCLAIMER:
Qualsiasi riferimento a fatti, persone e luoghi realmente esistenti non
è
puramente casuale. I nomi, per motivi di privacy ed esigenze di
copione, sono
stati modificati e alcuni avvenimenti inventati di sana
pianta…Per il resto, è
una RPS (Real Person Slash) in piena regola :3
DEDICA:
Al Fagiano
Arcobaleno che ci ha ispirato questa storia e anche il nick: senza di
te tutto
ciò non avrebbe mai visto la luce <3 E alle nostre
compagne di slash che
aspettavano da mesi di leggerne le gesta.
NOTE:
Beh,
a dire la verità avevo intenzione di aggiornare diversi
giorni fa;
però, tra la sessione estiva, il caldo africano che mi fa
sragionare e le altre
long e OS che richiedevano la mia attenzione ho finito inevitabilmente
per
ritardare. Chiedo venia, ma sono un po’ culopesa XD
Ah, comunicazione di servizio: da oggi Cloud ed io ci dichiariamo ufficialmente in ferie, almeno per quanto riguarda questa storia. Non intendiamo però chiudere i battenti e rifarci vive a settembre; continueremo a scrivere e ad aggiornare, solo con pause più lunghe del solito tra un capitolo e l’altro. Non vi lasciamo soli, don’t worry XD
Buona
lettura e a risentirci a fine pagina!
Gabriele
lasciò al fratello una
settimana di tempo perché riflettesse sulle sue parole ed
escogitasse un piano
per fare pace con Martina. Allo scadere del settimo giorno, vedendo che
Giovanni a tutto aveva pensato, meno che a darsi da fare in tal senso,
capì che
era ora di passare all’azione.
Aspettò che fosse tornato
dall’università -il martedì si
tratteneva in facoltà
fino alle tre e mezza- e appena udì un tintinnio di chiavi e
la porta di casa
che veniva aperta mise da parte i compiti per il giorno dopo e si
scapicollò al
piano di sotto.
Giovanni
era ancora sulla soglia, con
il casco in mano e la borsa a tracolla appesa ad una spalla; fece per
togliersi
le Converse, ma un gesto perentorio del fratello minore glielo
impedì.
“Tieni
pure le scarpe, stai per uscire di nuovo”.
“Eh?
No, non ho impegni questo pomeriggio” ribatté
stralunato l’altro.
“Ti
sbagli, mio caro. Hai appuntamento con una persona che
hai poco elegantemente evitato per tre mesi o giù di
lì” il tono di Gabriele
era glaciale.
“Non
credo proprio” si oppose, sulla difensiva.
“Scommettiamo
che invece ho ragione io?” insistette.
“Lele,
per favore” sospirò alzando gli occhi al cielo.
“Sono
reduce da sei ore di lezione massacranti, devo riordinare gli appunti,
ho
bisogno di un’endovena di caffeina e ho pure saltato il
pranzo, di conseguenza
ho l’appetito di un lupo marsicano a digiuno da un
mese-”
“Toh”
lo interruppe l’altro, porgendogli un sacchetto di
carta da panificio. “Pranzo al sacco preparato amorevolmente
da me medesimo con
tanto di thermos di caffè: puoi rifocillarti mentre vai da lei”.
Giovanni,
caparbiamente, scosse la testa in segno di
diniego.
“Fratellone,
per favore, non costringermi ad essere volgare”
replicò Gabriele senza scomporsi. “Capisco che noi
maschi abbiamo un’età
cerebrale di qualche anno inferiore rispetto a quella delle coetanee
femmine,
ma prova ad usare la tua brillante intelligenza e comportati da persona
matura.
Sei stato un perfetto stronzo con Martina, hai sbagliato: ti tocca
pagare pegno”.
“Ah,
io avrei
sbagliato? Ma se è stata lei a cominciare! E’ da
luglio che non si fa sentire”
sbottò il ragazzo.
“E
tu non l’hai fermata in alcun modo, genio! Ripeto, non so
cosa vi siete detti, ma se avverti che una persona a cui tieni
è arrabbiata con
te cerchi di scoprirne il motivo, no? E non venire a raccontarmi che
è tutta
colpa dell’università che ti tiene impegnato,
perché il tempo per andare in
palestra e vederti con i tuoi amichetti lo trovi sempre” lo
accusò.
Giovanni
abbassò la testa, la baldanza di poco prima
evaporata come gocce di pioggia al sole.
“Mi
conosci, sai che preferisco evitare i conflitti, se è
possibile” ammise, tristemente. “E detesto litigare
con Martina, ogni volta ne
esco come se mi avesse masticato per benino e sputato fuori”.
“Vabbè,
neanche fosse un orco!” si ammorbidì un poco il
fratello. “Non nego che sia un’esperienza
spiacevole averci a che fare quando
le vengono i cinque minuti, ma non credere che lei si diverta. Ci sta
male,
sai, per questa storia. Non me l’ha proprio detto”,
aggiunse intuendo i
pensieri dell’altro, “ma lo so. La conosco da
quando sono nato, in fondo”.
A
queste parole Giovanni risollevò lo sguardo; nei suoi
occhi si leggeva la resa.
“E
sia, hai vinto. Se mi muovo adesso la trovo a casa?”
chiese, con faccia patibolare.
“Senza
dubbio. Il martedì pomeriggio è libera come
l’aria, e
comunque a scanso di equivoci l’ho sentita giusto mezzora fa:
sta buttando giù
idee per una fanfiction, il fervore artistico le impedirà di
staccarsi dal computer
per le prossime due ore”.
“E
il pranzo al sacco? Come faccio a mangiare se devo
guidare il motorino?” provò a temporeggiare.
“Giusta
osservazione” Gabriele incrociò le braccia.
“Ti
concedo un quarto d’ora per placare i morsi della fame da
lupo marsicano, poi
però mi farai il favore di muovere il tuo bel culo e precipitarti dalla nostra amata
cugina” rispose con il più
smagliante dei suoi sorrisi.
La
zia (sorella di sua madre), venuta ad aprirgli la porta,
nel vederlo per poco non si lasciò sfuggire la tazza di
tè fumante che teneva
in mano.
“Giovanni,
tesoro, che bella sorpresa!” si riprese Michela,
scostandosi per lasciarlo entrare. “E’ da un bel
pezzo che non ti si vedeva da
queste parti”.
“Sono
stato piuttosto impegnato con le lezioni, zia, sai
com’è.
Bella camicia, a proposito” sorrise lui.
“Grazie
-piuttosto, fatti vedere un po’” lo
scrutò con
attenzione. “Caspita, il tuo nuovo look
è..”
“Ridicolo?
Osceno?”
“Al
contrario, è sorprendente. Non esattamente il mio
genere, ma devo ammettere che ti dona moltissimo; sembri
un’altra persona,
davvero” fu il responso.
“Lieto
di aver passato l’esame” il tono di Giovanni si
fece
più serio. “Martina è in
casa?”
“Sospettavo
che fosse lei il motivo della tua visita” la zia
gli rivolse uno sguardo indagatore.
“L’ho
un po’ trascurata, ultimamente” annuì
nervosamente. “Devo
rimettere insieme i tasselli del puzzle”.
“Beh,
allora in bocca al lupo; la trovi in camera sua. Se ne
esci tutto intero fermati per un tè, prima di
andartene” lo incoraggiò lei con
una pacca sulla spalla, prima di eclissarsi in cucina.
Giovanni
deglutì, fissando le scale alla sua sinistra.
Ce
la poteva fare.
La
resa dei conti è imminente: quale sarà la
reazione di
Martina? E come sarà il nuovo look di Giovanni? *__*
Visto
che sarò principalmente io, Genio, a postare i
prossimi capitoli, vi lascio il link della mia pagina autore su
Facebook, per
anticipazioni, gossip succulenti (?!) e altre amenità (http://www.facebook.com/pages/Il-Genio-del-Male-EFP/152349598213950).
Buone
vacanze estive a tutti e in bocca al lupo ai maturandi
(se ce ne sono) e agli universitari alle prese con la sessione estiva
come noi!
Un
bacione e a risentirci <3