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Autore: Linn_CullenBass    22/06/2012    0 recensioni
Cross-over The Vampire Diaries e twilight.
Stefan e Damon Salvatore. Due fratelli conosciuti un po da tutti, alla fine.
Isabella Swan. Una ragazza frustrata, con il ricordo di un amore che le è stato negato.
Un’idea che mi è nata così, per caso.
E se…
E se Bella fosse andata via da Forks, e fosse andata dalla zia, a Mystic Falls, dove fa la conoscenza di due fratelli affascinanti e misteriosi?
E se questi due s’innamorassero di lei entrambe? Come era successo anni prima con Kathrine?
Bella sa, cosa sono loro. E non racconta nulla della sua vita passata, ne del suo amore per Edward.
Ma poi, una complicazione. E i Salvatore chiameranno al loro fianco il miglior amico di Stefan e la sua famiglia. E la sorpresa, potrebbe sconvolgere tutto quello in cui hanno sempre creduto.
[N.d.A: qui non esiste Elena, è impersonata da Bella]
Non so da dove trovassi la forza di stare con Stefan, senza provare disgusto con me stessa perché non era … lui a baciarmi. Ma per lo meno, questo vampiro, non mi avrebbe mai lasciata. È vero. Ma non era lui la persona con la quale avrei voluto condividere la mia vita, sempre.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
Capitoli:
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Allora, ho tenuto per un po' in disparte questa FF, perchè aspettavo delle visite più alte. Ora che sono riuscita ad arrivare dove mi ero promessa, posto il 2 capitolo. :)
Ringrazio i lettori che l'hanno letta, quelli silenziosi a cui è piaciuta da metterla nelle seguite, e preferite. Già dal primo capitolo? WOW. :)
Ah, prometto anche loro di postare ogni venerdì. Se dovessi tardare, perdonatemi, davvero! Ma più che altro, d'estate, sono spesso impegnata con l'estate ragazzi locale, e quest'anno anche con le riprese di un film.
Un bacio,
Cri.





Capitolo2.

-Bonnie, sul serio, non ho voglia di shopping. Chiedi a Caroline, sono sicura che accetterà.-
A casa di Bonnie, tutto era luminoso ed arioso.
Ti sentivi a tuo agio anche soltanto mettendoci un piede dentro, e questo era positivo per me. Soprattutto ora.
- No, dai. Se chiedo a Caroline, non sono in grado di fare shopping rimanendo sana mentalmente. Non la sopporto a volte, ed esplorare una razza nel suo habitat naturale non mi va. Ti prego, Bella!-
Mi stava implorando, saltellando sul posto, con le mani giunte ed intrecciate.
Sospirai.
Che cosa avrebbe portato un po’ di shopping?
Nulla di negativo, se non il fatto che non avevo voglia di passare ore in frivoli negozi. Avrei preferito passare il mio tempo in biblioteca, oppure da sola, con me e solo un libro a farmi compagnia.
Mi ricordai troppo presto che “solo io” era sbagliato.
- Senti, va bene. Ma devo tornare prima di sera, Stefan mi aspetta, non voleva farmi uscire. E poi…-
Tirai fuori dalla borsa di pelle scura la foto mia e di Jacob. Ancora eravamo a Forks.
Non ci feci caso, e gliela mostrai.
- Jacob è di ritorno?-
I suoi occhi parvero illuminarsi.
Ok, ero a conoscenza del fatto che a Bonnie piacesse Jake. In realtà, ero stata anche cattiva con loro. Non avevo riferito nulla a Jake. Egoista com’ero, con la paura di perderlo in tutti i sensi, avrei preferito andarmene piuttosto che dirgli “Bonnie, la mia amica, quella carina, ha una cotta per te”.
- Sì. Non so quanto si fermi.-
Le risposi. Guardando il pavimento.
-  Oh, beh allora dobbiamo fare infretta.-
Mi prese la mano e mi trascinò con sé, sulla macchina, e poi al centro commerciale.

Il viaggio, durò poco. In realtà molto poco.
Entrammo nel centro commerciale e iniziammo a girovagare per i vari negozi. Uno dopo l’altro, li passavamo tutti. Lasciando dietro di noi una sfilza di abiti in meno.
In fondo, era anche un’ottima soluzione a tutto lo stress che mi logorava.
- Secondo te, io potrei piacergli?-
Mi chiese, d’improvviso, mentre eravamo intente a cercare un vestito per il prossimo ballo.
Giocare d’anticipo era un’ottima mossa.
Inoltre, la mia avversione a vestiti, balli, scarpe, l’avevo messa da parte arrivata qui. Anche se, ovviamente, l’idea di attraversare un posto pieno di persone con tacchi alti, mi attraeva ben poco.
Avrei potuto cancellare lui, il mio mondo. Ma non la mia personalità.

- a chi?-
Chiesi, curiosa.
- A jake. Senti, so che è una pazzia. Ma lo trovo attraente…-
Cercò di spiegarsi.
Mascherai il fastidio che mi procuravano quelle parole sotto un’attenta risata nervosa.
Fortunatamente non se ne accorse, altrimenti le spiegazioni sarebbero state approssimate.
- .. non è una pazzia. E comunque, non lo so. Fino a poco tempo fa aveva una cotta per una ragazza. Non so se ancora gli piace..-
Che stupida che sei, Bella.
Non ti bastano i problemi che già hai?
Non ti basta amare un altro vampiro? Non ti basta provare attrazione anche per il fratello “sadico” ma divertente e sexy? Non ti basta piangere la notte per un qualcuno che non tornerà più indietro?
Ora vuoi anche jake, tutto per te?
Stai scherzando, vero? Hai solo un cuore, evita di spezzarlo più di quanto non sia già.
-.. comunque potrei provare a chiedere.-
Ecco com’ero, tremendamente egoista.
Amavo Stefan, mi piaceva Damon, ero legata in un modo incredibile a Jacob e volevo disperatamente Edward. Non potevo accontentarmi.
- Grazie, sei davvero un’amica.-
Ne seguii un abbraccio caldo e sereno.
- Ora però cerchiamo questa cosa…-
E scoppiammo a ridere, entrambe. Mentre io, nel profondo, continuavo a pensare che l’unico vestito del ballo che avevo in mente era proprio l’unico che avessi mai portato in vita mia.

                                                                         *

Tornammo a casa verso le quattro di pomeriggio.
A casa salvatore non c’era nessuno, bussai più volte, prima di convincermi e aprire con il mazzo di chiavi che portavo nella borsa.
-.. ti prego, fa’ che non abbia brutte sorprese entrando.-
Dicevo, tra me e me.
Damon, spesso, se la spassava con qualcuno. E non aveva voglia di aprire, perciò entravo e non sapevo mai cosa avrei trovato.
Invece, all’interno di quella grande casa, non c’era nessuno. Era inquietante, così al buio.
- Dov’è Mr. Denti lunghi?-
La inchiodai con lo sguardo.
- Che c’è? Sai bene che Damon non mi piace…-
Poi, avvertii un rumore provenire dal piano superiore.
Mi fermai, bloccata da un’incredibile senso di paura che mi attraversava dalla punta dei capelli fino ad arrivare ai piedi. Incollati sul pavimento non mi permettevano movimenti.
- L’hai sentito?-
Disse, con gli occhi sgranati.
Accennai un si con la testa.
- Damon, sei tu?-
Chiesi, titubante, in preda ad un improvvisa voglia di un “sì”.
Nel non sentire una risposta presi per mano Bonnie e mi precipitai su per le scale.
- Che cosa stai facendo, Bels?-
Mi gridava, da dietro.
Non volevo farci caso, anzi continuavo a ripetermi “io non ho paura”.
Arrivata nella stanza dove presumibilmente si erano verificati i rumori che di sotto avevamo sentito, non trovai nessuno.
- Attenzione, per favore. Sai come sono fatti.-
Ovviamente, si riferva ai vampiri. Con tutta questa gente che ce l’aveva con i Salvatore, ero quasi sicura fosse un nuovo “amico” che di sicuro voleva fargliela pagare. Ne avrei parlato con loro, ma non avrei messo in  mezzo jake inutilmente.
- Certo. Andiamo di sotto.-
Scendemmo gli scalini quasi saltellando.

Passarono alcune ore, prima di vedere quella stramaledetta porta di legno massiccio aprirsi.
E quando lo fece, ne uscì un tipo alto, muscoloso e con i capelli corvini. Il suo taglio netto, lo rendeva ancora più bello. E lo riconobbi, dalla sua voce così famigliare.
- Bella!-
Lasciò i bagagli alla porta e poi si fiondò su di me, avviluppandomi in un abbraccio-stritolante.
Il mio jacob era qui.
- Jake!-
Le lacrime quasi mi riempivano gli occhi. Mi era mancato troppo, terribilmente. Odiavo lasciarlo andare via, era ancora l’unica cosa che mi ricordava di aver vissuto davvero quel periodo, nonostante spesso cercassi di cancellarlo dalla mia stupida mente.
- Dio mio Bella… cambi ogni volta che torno a trovarti!-
Mi sorrideva, felice e allegro. Sembrava sollevato di rivedermi.
Cambiavo? Ero cambiata? Non avevo notato mutamenti tanto visibili nel mio corpo, da allora. Piuttosto, da qualche mese a questa parte. Forse, solo i capelli erano più lunghi…
- Davvero?-
Abbassai lo sguardo, intimidita.
Jake era ENORME. Cercavo di non badarci, ma comunque mi sentivo sempre di più una bambina con lui. La sua “bambolina di porcellana”. La bambolina del mio migliore amico.
- Bonnie! Non ti avevo vista, che stupido..-
Si sporse per darle un abbraccio fraterno.
Ovviamente, la mia incantevole amica, rispose senza pensarci. Lo strinse forte, sembrava non volesse lasciarlo.
- Allora, cosa raccontate? Dov’è Stefan?-
Si guardava attorno, strofinandosi le mani. Sospirò, poi. Vidi le grandi spalle alzarsi ed abbassarsi.
Noi, ce ne stavamo alle sue spalle. Ed io, scambiavo sguardi d’intesa con Bonnie.
- Un momento.-
Si fermò.
Di scatto si voltò, e cominciò a guardarci stranito. Respirò qualcosa nell’aria, il che non lo convinse.
Guardò il basso, poi l’alto, poi di nuovo il basso.
Davvero, a volte le sue maniere “canine” prendevano il sopravvento.
Il suo sguardo si scontrò con il mio, e diventò in poco tempo pieno di orrido.
Era inorridito, proprio così. Era inorridito e spaventato.
- Okay, so che qui ci vivono dei vampiri. Ma solo il fratello sadico e Stefan, vero?-
Alzai gli occhi al cielo, incrociando le braccia al petto.
Tendevano tutti a descriverlo in qualche maniera piuttosto sinistra. Da sempre, anche. Inutile dire che Jacob lo detestava, ma Bonnie… con tempo, speravo, sarebbero potuti diventare amici.
Eppure, non riuscii a capire per quale ragione Jake mi porgesse questa così strana domanda.
- Sì.. perché?-
Non vorrei che…
Non era possibile.
Se fosse stato così, avrebbe significato che allora nella mia vita davvero c’era qualcosa di sbagliato.
Qualcuno che m’inseguiva. Qualcuno che mi voleva morta. Ma .. chi?
Nessuno aveva motivo di avercela con me, non ora.
A meno che..
Mi sforzai di non pensarne il nome.
Ci sarebbero stati troppi ricordi, belli ed orribili allo stesso tempo.
- Allora qualcosa non va. C’è una puzza incredibile Bells... ma non è quella dei tuoi amici.-
Buttò un’occhiata di sopra, e poi saltò su per le scale.
Ancora, avevo l’ansia in cuore.
Lo guardavo, con Bonnie, da dietro l’angolo. Eravamo terrorizzate. Entrambe.
Lui intanto vagava tra le stanze, su quel piano, e noi tenevamo le mani intrecciate.
Poi, dopo minuti interminabili, lo vidi ritornare.
Mi afferrò il braccio, e mi trascinò di sotto.
   
 
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