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Autore: Linn_CullenBass    22/02/2012    2 recensioni
Cross-over The Vampire Diaries e twilight.
Stefan e Damon Salvatore. Due fratelli conosciuti un po da tutti, alla fine.
Isabella Swan. Una ragazza frustrata, con il ricordo di un amore che le è stato negato.
Un’idea che mi è nata così, per caso.
E se…
E se Bella fosse andata via da Forks, e fosse andata dalla zia, a Mystic Falls, dove fa la conoscenza di due fratelli affascinanti e misteriosi?
E se questi due s’innamorassero di lei entrambe? Come era successo anni prima con Kathrine?
Bella sa, cosa sono loro. E non racconta nulla della sua vita passata, ne del suo amore per Edward.
Ma poi, una complicazione. E i Salvatore chiameranno al loro fianco il miglior amico di Stefan e la sua famiglia. E la sorpresa, potrebbe sconvolgere tutto quello in cui hanno sempre creduto.
[N.d.A: qui non esiste Elena, è impersonata da Bella]
Non so da dove trovassi la forza di stare con Stefan, senza provare disgusto con me stessa perché non era … lui a baciarmi. Ma per lo meno, questo vampiro, non mi avrebbe mai lasciata. È vero. Ma non era lui la persona con la quale avrei voluto condividere la mia vita, sempre.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
Capitoli:
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PROLOGO.



Stefan era un ragazzo d’oro.

Era dolce, premuroso, protettivo. Bello, bello come un dio.

Il mio stomaco si strinse forte. NO. Mai bello come lo era lui.

Lui era unico.

Lui era il solo.

In un certo senso me lo ricordava parecchio. Chissà, forse è per questo che mi ero legata così a lui.

Non è che non lo amassi, no di certo! Lo amavo. Ma non di quell’amore che è devozione, come quello che ci legava. Non è che non avessi paura che lui se ne andasse. Nemmeno. Stefan la pensava diversamente.

Diceva che aveva pensato più volte ad una mia trasformazione, e che mi avrebbe accontentata qualsiasi fosse stata la mia scelta. Ma non se ne sarebbe andato mai. Perché lui DOVEVA stare con me.

Anche se secondo me,l’unico motivo era perché assomigliavo a quella Katherine..

Non so da dove trovassi la forza di stare con Stefan, senza provare disgusto con me stessa perché non era … lui a baciarmi. Ma per lo meno, questo vampiro, non mi avrebbe mai lasciata.  Non mi avrebbe mai lasciata, è vero. Ma non era lui la persona con la quale avrei voluto condividere  la mia vita, per sempre. Un tempo lungo, soprattutto dopo aver avuto a che fare con i vampiri. Ma io stavo bene, con lui. Mi sentivo a mio agio, e riuscivo a ridere.

E il suo ricordo?

Era ancora forte. Così forte da lasciarmi senza fiato, al solo sentir pronunciare il suo nome. Bastava un film, un libro, con lui come protagonista che subito mi sentivo crollare.

Ma nessuno avrebbe mai dovuto sapere cosa portavo dentro, e cosa tenevo nascosto dentro di me.

Non era stato poi così infernale, no?

Avevo comunque passato i mesi più belli della mia vita. Avevo avuto la fortuna di sentirmi dire “ti amo” da lui. Quella di poter avere le sue labbra ghiacciate, prudenti. Lo avevo potuto toccare, respirare. Avevo saputo, seppur per poco tempo, che lui era lì con me, per me.

E per questo gliene sarei stata grata a vita.

E lui, di me, se ne ricordava? Se ne sarebbe ricordato?

Malsanamente, speravo fosse così.

Ma ora…

Ora vivevo sospesa tra i miei desideri, tra i miei ricordi. Tra ciò che amavo e tra ciò che volevo e non ho potuto avere. Me ne stavo lì, aspettando che qualcuno mi prendesse  e mi dicesse: “non è vero che non ti ha mai amata. Non è vero. Lui ti ha sempre voluto bene, solo che è un vampiro, Bella. Accettalo. In ogni caso gli hai cambiato il modo di vedere o di pensare, e per lui sei stata importante.”

Ma sapevo che nessuno l’avrebbe fatto mai.

Perché né Stefan, né Damon ne erano al corrente. Loro credevano di essere i miei “unici” amici-vampiri. E, in particolare Stefan, l’unico “fidanzato-vampiro”.

Non che mi vergognassi a dirlo, ma il dolore era ancora eccessivamente forte. E forse, non era il caso di raccontare la verità. Non adesso. Era sbagliato.

Me n’ero andata da Forks dopo che Jacob mi aveva raccontato della sua “natura”. Non avevo retto, e nonostante continuasse ad essere mio amico, mi ero presa una pausa da tutto ciò, andando da mia zia Jenna per le vacanze estive.

Poi, trovando quel posto incredibilmente magico, mi ero fermata lì, con la speranza di ricominciare.

Ma allora, la mia vita era proprio sbagliata.

Passato qualche mese, che avevo trascorso con Bonnie, mia cara amica, era giunto nella scuola superiore di Mystic Falls, un ragazzo misterioso. Capelli biondi, occhi scuri. Ahah, può sembrare bizzarro in un certo senso.

Mi veniva anche da ridere, pensandoci.

Di certo, non immaginavo nemmeno un po’ che Stefan fosse un vampiro. E men che meno che si fosse innamorato di me. Doveva essere un difetto genetico della loro specie, allora.

Ma a Jacob stava simpatico, e , nelle sue visite, ci passava tutto il suo tempo.

Certo, non posso dire la stessa cosa di Damon.

Dal suo arrivo le cose si erano complicate profondamente. Prima, era pezzi per Kathrine, una sorta di “amore” per lui. Amore complicato, visto che se la spassava con entrambe i fratelli. Poi, perché era innamorato di me. E Stefan, da protettivo che era, divenne geloso e preoccupato che io mi legassi a lui.

D’accordo, Damon era attraente. Ma Jacob lo detestava, ed io non volevo averlo contro. Poi, amavo Stefan. Quel tenebroso ragazzo dagli occhi azzurri e i capelli neri, era soltanto un mio caro amico.

La cosa si fece intrigante quando scoprii di essere uguale a quella Kathrine.

Il mio ragazzo smentiva, diceva che ci accomunava solo l’aspetto fisico. Che Kathrine era una stronza, una bugiarda. Un’egoista.

E forse, sentendo quelle parole, non potevo che ritrovarmi in lei. Stavo nascondendo un segreto terribile.

Jacob lo sapeva, ma anche lui faceva a meno di svelarlo. Per me. Perché mi voleva bene.

Piuttosto, anche lui innamorato di me.

Tutto sembrava normale, però.

Tutto procedeva fottutamente bene. Perché ridevo, santocielo. Ridevo di nuovo. Non m’importava quanto fosse forte il dolore. Ridevo perché loro erano lì con me e mi facevano felice. Perché della mia vita di prima niente sarebbe tornato. E perché vivevo con la speranza che quel dolore un giorno sarebbe rimasto l’eco di emozioni indescrivibili che avevo da raccontare quando sarei stata più anziana. Solo allora avrei avuto pace.

Fino a quando chi bussò alla porta non portò con sé tutta la mia vita a Forks, e un’ondata di dolore e ricordi che mi avrebbero continuato a tormentare….

 

 

 

 

 

 

Capitolo1:

 

- No, Damon. Per la centesima volta, NO.-

Ascoltavo il litigio del giorno standomene tranquillamente seduta nel salotto della pensione dei Salvatore. Li udivo, sebbene fossero al piano di sopra e la casa fosse enorme. Enorme ed inquietante.

Ero appena arrivata, e Stefan mi aveva aperto la porta già arrabbiato, con la fronte corrucciata.

Poi mi aveva dato un bacio fugace sulle labbra ed era sparito di sopra. Intuii subito che il vero problema era Damon, lo era sempre.

Questo, per lo meno, per il mio ragazzo.

Secondo me, invece, Damon non era più pericoloso di lui. E questo non sapevo come farglielo capire.

- Perché? Non faccio nulla di male, infondo. Solo passare una giornata di divertimento con Bella mentre tu sarai a caccia. Sul serio Stefan, gli scoiattoli non mi adorano. -

Stavano scendendo le scale discutendo, ancora. Incuranti del fatto che io fossi lì, ad ascoltarli alzando gli occhi al cielo. La maggior parte del tempo che trascorrevo insieme a loro (loro due insieme, intendo) li vedevo litigare. Ma infondo, forse, si volevano bene sul serio.

Questo era qualcosa di cui ero quasi sicura.

- basta.-

Disse poi il biondo, venendomi in contro. Mi fece alzare e mi prese le mani. Le strinse forte e mi baciò, con una passione travolgente, al punto che mi fece dimenticare dove fossimo.

Era diverso dal SUO bacio. Più casto e prudente. Questo era diverso. Amore puro. Amore che superava le nostre differenze.

Amore che, per lo meno per lui, non sarebbe svanito con facilità. Io avevo già il MIO amore per sempre.

Non potei che sentirmi in colpa dinnanzi questi pensieri. Lo amavo, ma nulla avrebbe preso la stessa piega del mio rapporto con LUI.  

- Ciao, Bella. -

Uno sguardo malizioso illuminò gli occhi azzurri e profondi del bel ragazzo davanti a me. Alzai una mano, distratta. Damon era davvero incorreggibile.

- Io devo… devo andare a caccia, Bella. E… Damon ha chiesto..-

La frase tirata per le lunghe di Stefan, venne interrotta dal fratello.- … ha proposto.-

Ecco che la voce paziente riprese.- … ha proposto di passare una giornata con lui. Sempre se per te va bene.-

Mi accarezzò una spalla, comprensivo. Il suo sguardo intriso di scuse.

E perché mai, poi?

Io e Damon andavamo meravigliosamente d’accordo.

I vero problema era lui. Lui e jacob, che non accettavano la nostra amicizia. Ovviamente, la negavo davanti a Stefan, per evitare che lui  pensasse male o cose simili. Questo, invece, non accadeva con Damon, che non prestava attenzione nel  nascondere il nostro legame.

Un legame amichevole, per lo meno da parte mia.

- Si… tranquillo. Va pure, non ti devi preoccupare per noi. Io e Damon… staremo alla grande. -

Risposi, mordendomi il labbro inferiore. Ripensai alla mia frase nel tentativo di correggermi, nel caso avessi usato parole “sbagliate”.

- A proposito…-

Continuò, mettendosi la giacca, sopra la camicia bianca. Una camicia bianca che gli evidenziava i pettorali, e le altre cose perfette del corpo.

- Jacob ha chiamato. Ha detto che sarà qui tra due ore.-

Fantastico, anche Jacob.

Non che non fossi felice di averlo qui. Ma, nel complesso, Jake diventava piuttosto irritante, quando c’era Damon con noi. Si stuzzicavano, e mi dava fastidio.

Del suo rapporto con il mio fidanzato, (un vampiro) invece non sapevo cosa dire.

Mi ero stupita vedendoli insieme, giocare e scherzare. Si volevano bene, ed io non potevo che esserne felice. Felice perché la storia della rivalità tra lui e… Edward, non si era ripetuta. E questo era per me importante. Il suo nome riecheggiò nel mio cervello, colpendomi ripetutamente. Per poco non caddi dal dolore.

- Oh, giusto. Il cagnolino da salotto dovrà continuare ad impregnarmi la stanza? Bella, andiamo a comprare un deodorante prima del suo arrivo. -

Fece per avvicendarsi verso la porta, e nel suo tragitto mi afferrò un braccio, nell’intento di portarmi con sé.

Ma, ovviamente, Stefan lo precedette. Si mise davanti la porta con le braccia incrociate, impedendo l’uscita al fratello.

- No. Jacob è nostro amico, e voi oggi non uscite.-

Sotto lo sguardo minaccioso di Stefan, Damon mi lasciò andare, alzando le braccia come un colpevole.

Non parlavo. Non dicevo nulla e guardavo quella scena patetica. Una scena che si ripeteva in continuazione.

- Stefan… ti prego.-

Mi avvicinai, gli accarezzai un braccio e mi sporsi per scoccargli un bacio.

- … Damon è sotto controllo. In tutti i sensi. Non ti preoccupare. -

Mi allontanai un poco, tornando vicino al ragazzo dagli occhi blu.

- e poi ci sarà Jake, con noi. -

Annuì.

Sembrava arrabbiato, un po’ teso. Speravo che quella sensazione se ne andasse, con il passare del tempo.

Non avevo voglia di litigare. Non oggi.

No, oggi era un giorno particolare, per me. Un po’ doloroso, un po’ malinconico. Oggi era il mio compleanno.  Non lo avevo detto a nessuno, non dopo quello che era successo l’anno prima. Solo Jacob lo sapeva, per quello era venuto, sicuramente.

L’anno prima.

I miei pensieri si raggelarono, e per un minuto scordai di respirare. Che era successo l’anno prima?

Avevo perso l’anima mia. Avevo perso l’amore della mia vita, la mia famiglia, la mia scelta per il futuro. Avevo perso una seconda madre, un secondo padre,  delle sorelle, dei fratelli e la mia migliore amica.

Alice.

Mi aveva vista come loro, possibile che ci riuscisse ancora, visto il mio legame con i salvatore, ora?

Visto che ora era Stefan, il mio fidanzato?

Io lo amo.

Lo amavo, ne ero certa. Questo perché sentivo il cuore battere ad ogni suo tocco, perché non vedevo l’ora di vederlo e baciarlo. Perché lo aspettavo con il fratello, a casa. Sempre.

Ma lui, il mio amore per lui, quello che era stato, per lo meno, era devozione. Devozione, ossessione. Era più che un amore. Era un amore malsano, che ti prendeva, ti distruggeva il cuore e non riusciva a ritornare se non con lui. E dopo il suo allonatanamento se n’era andato.

Con l’arrivo di Stefan, forse, sono riscita a trovarlo e a riportarlo qui. Da me. Ne avevo bisogno.

- Allora, principessa, cosa ti va di fare, oggi? Aspettiamo qui il lupacchiotto o usciamo e andiamo a farci un giro disubbidendo al padrone?-

Era seduto comodo sul grande divano, e si versava del sangue nel bicchiere.

Era trasparente.

Mi voltai.

La mia avversione al sangue era rimasta uguale.

Mi faceva piacere sapere che c’era ancora qualcosa che mi ricordava la mia vita precedente. In fondo, parte di essa, mi mancava.

- Sai, Damon, non  sei divertente. Lascia in pace Stefan, non ho bisogno di litigi tra di voi. Non oggi. E inoltre, i miei nervi non sono dell’umore adatto. Davvero, oggi evita. -

Sembravo acida, e forse lo ero stata. Anche troppo, a dirla tutta. Ma con Damon non si poteva non esagerare, era questo il problema. 

Gli volevo bene, ma tante volte il suo “finto disprezzo” verso il fratello era fin troppo accentuato.

Ancora di più quando c’ero io. .

Quasi cercasse di farmi cambiare idea, o peggio, farmi capire che avevo sempre sbagliato tutto.

Ma Damon era così, ormai avevo imparato a non dargli corda in questi momenti.

Anche se sapevo che dentro di lui nutriva un grande dolore, e che lo nascondeva in questo modo. Non era cattivo. Soltanto… sofferente.

Fossi stato un vampiro in grado di spegnere quella parte di me, anche io l’avrei fatto. E sarei stata anche io cinica, come lui.

Ma purtroppo non lo ero.

E nasconderlo era ancora più difficile.

- Ok, se davvero è quello che vuoi… Beh, allora aspettiamo Jacob qui?-

Sembrava deluso, ironico. Anche un tantino amareggiato. Lo era sempre nel momento in cui lo contraddicevo.

- Certo. Ascolta, io chiamo un attimo Jake e gli chiedo bene quando arriverà…-

- e quando se ne andrà – esortò.

-… va bene con te è impossibile parlare oggi. –

E con questa frase chiudemmo in discorso, ed io corsi di sopra per parlare in privato con il mio migliore amico.

Certo, poteva sembrare assurdo con un vampiro. Mi avrebbe sentito comunque, non importava quanto fossi riuscita ad andare lontano.

M’infastidiva, ma non potevo farne a meno.

Così, presi dalle mani il mio cellulare e composi il numero, in attesa di poter parlare finalmente con lui. Erano mesi che non ci sentivamo.

- pronto?-

La sua voce calorosa era talmente famigliare che mi ricordava casa mia.

Mi ricordava Forks, il verde, il muschio. La pioggia. La push. La scuola, le amicizie.

Tutto così vivo dentro di me.

Anche troppo.

- Jake!-

Esultai.

- Bella! Come … come stai?-

Sembrava anche lui felice di sentirmi. Ancora non mi aveva detto “buon compleanno”. Sapeva che Damon era in ascolto.

Sbuffai.

- Bene… e tu? Quando arrivi?-

Sospirò.

- Direi che… tra poco arrivo. A proposito, Bella. Io credo che oggi non sia il giorno giusto da passare in compagnia di Damon. Sappiamo tutti e due che non è … sano. -

Ovviamente. Il mio compleanno era ancora una cosa “sacra”. E non accettava che io passassi un altro compleanno in compagnia di “fetidi succhiasangue”. Per lui, quello dell’anno scorso bastava ed avanzava.

Edward se n’era andato esattamente un settimana dopo. E speravo di non dovermi contorcere dal dolore,  nel ricordo di qualcosa che è sfumato via, tra sette giorni.

- tranquillo Jake. Sto bene. Sul serio. –

Tremai, sulle ultime parole. Era meglio non provare nemmeno a ricordare. Troppo male. Faceva troppo male. Va bene, forse non stavo “troppo”bene.

- Mantieni la calma, Bella, respira. È soltanto nella tua mente il dolore, in realtà non c’è nulla che ti faccia sul serio male.-

Davvero?

Beh ma allora la mia mente era davvero malata.

Mi sentivo cadere a pezzi, come se davvero qualcosa mi avesse asportato ciò che avevo dentro. Come se non rimanesse più nulla di chi ero. Come fossi una cosa senz’anima.

Giusto, Jacob aveva ragione.

Il vero problema in realtà era che con lui se n’era andata la mia anima. Via per sempre, insieme al suo ricordo.

L’avrei mai più riavuta indietro?

- Ci sentiamo dopo.-

Tagliai corto, per evitare inconvenienti.

Non appena mi voltai, un Damon decisamente curioso mi fissava. Già, era bello.

Mi sorrideva leggermente, ma non parlava. Appoggiato alla porta semichiusa.

- Devi dirmi qualcosa?-

Sussultai.

Tutto il sangue che avevo nelle vene si congelò per un istante.

Poi ritornai ai miei battiti regolari e gli risposi tranquilla.

- Dovrei? Sarebbe inutile.-

Incominciai indaffarata a mettere i libri che avevo dimenticato il giorno prima nella mia borsa. Cercando di non vedere il suo sguardo indagatore.

Poi, improvvisamente, mi venne vicino.

- Sei sicura?-

Mi scostò lentamente i capelli dal volto.

Erano lunghi, molto più lunghi di quelli che avevo prima.

Riuscivo a sentire il suo respiro, e non volevo che tirasse troppo la corda. Stefan era attento, e se fosse successo qualcosa…

Non riuscivo a pensarci.

- Si. Damon, ora va’. -

Si allontanò, frustrato. Era perennemente convinto che io l’amassi. Ma da dove venivano i suoi pensieri?

- Da quando t’interessa davvero Cime Tempestose?-

Mi bloccai.

Edward mi aveva preso sempre in giro per quel libro.

Era fissato sul fatto che io lo leggessi in continuazione. Diceva che era una perdita di tempo, che non ne andava matto. Eppure, l’amore tra Heatchliff e Catherine era un amore distruttivo. Che non finiva né con la morte di uno o dell’altro, né con quella di entrambe.

- Da sempre.-

Glielo presi dalle mani. In tutta velocità. Tendevo sempre ad evitare domande che mi avrebbero portato alla mente troppi ricordi dolorosi.

- Sul serio? Beh, non mi sembra che Catherine sia un personaggio degno di grande rispetto.-

L’avevo sempre pensato anche io.

Che fosse in realtà il vero fulcro di tutti i problemi. Il suo egoismo, il suo essere viziata, capricciosa. Ma amava. Amava sul serio.

- E poi Heathcliff mi sembra tutto fuorchè un grande uomo. È un codardo, in fin dei conti. -

Chinai il capo.

Edward diceva sempre che anche lui aveva i suoi momenti di gloria.

Poi mi  buttò il libro sul tavolo.

- Il carattere dev’essere un tratto caratteristico di tutte quelle che si chiamano “Catherine”. -

- senti non mi va di commentare un libro del genere con te, Damon. –

Le parole uscirono da sole.

Certe volte non riuscivo nemmeno a controllarmi.

-  Si può sapere che ti prende oggi? -

Si versò qualcosa nel bicchiere. Non era sangue. Alcool. Rimaneva sempre e comunque Damon.

- Niente… sono solo…-

Chiusi lo zaino senza terminare la frase.

Non sapevo proprio che dire.

Non era facile gestire questa situazione.

- … più vecchia. -

Era ironico.

Per lo meno era quello che speravo, perché le spiegazioni non mi venivano fuori molto bene, in alcuni casi.

- non sei davvero stupida finchè non tenti di nascondere qualcosa ai vampiri. Avanti Bella, perché l’hai fatto? -

Non risposi.

- Giuro di non dire nulla al padrone, mia signora.-

Si mise la mano sul cuore.

E ora come ne uscivo?

Avevo fatto di tutto per nascondere le cose a lui e al fratello. Anche solo una cosa, sarebbe potuta risultare sbagliata e troppo intuitiva.

Arebbero capito subito che avevo nascosto particolari della mia vita.

- Non è mia prerogativa festeggiare Damon. -

Risposi in tutta sincerità, evadendo la domanda in modo efficace.

- Oh, beh. Allora… buon compleanno comunque. -

E se ne andò da lì, visibilmente offeso ed amareggiato.

Scossi la testa.

Per quale motivo tutto doveva essere così complicato a volte?

Amavo Stefan, con tutta me stessa.

Ogni cellula del mio corpo lo amava, lo voleva, lo desiderava. Ma un piccolo cassetto in fondo al cuore bastava per farmi ricordare Edward ogni giorno.

E poi, c’era l’attrazione per lui.

Il fratello, di Stefan.

Damon poteva sembrare assurdo, egoista, meschino. Ma lo conoscevo abbastanza bene, ora, per dire che non lo era sul serio. Anzi.

E tra l’altro era davvero… sexy.

Scostai questi pensieri.

L’attrazione tra di noi doveva essere soppressa. Non potevo permettere altri casini oltre a quelli che già avevo. Tutto si sarebbe complicato.

- Damon…-

Sussurrai, non appena fu fuori da quella porta massiccia. Lo vidi voltarsi, con un profondo sospiro.

- Grazie.-

Accennai un sorriso. Lo ascoltai rispondere con uno tutto suo, in un certo senso tenero.

Ma che vai pensando, Bella?

Mi dicevo.

La mia mente era stata  sottoposta a sforzi, e probabilmente stava delirando. Anzi, sicuramente, stava delirando.

Non appena finii di sistemare tutto, mi sdraiai sul letto di Stefan, nel tentativo di dormire un po’, in attesa del suo ritorno. Odiavo, quando se ne andava. Mi ricordava tanto…

Basta Bella!

Ogni cosa oggi mi riportava lui alla mente. Ogni cosa, ogni giorno, me lo faceva ricordare. Ed era sbagliato, era RISCHIOSO. Per me, per la mia salute psichica. DOVEVO dimenticare. DOVEVO smettere di pensare, di ricordare. DOVEVO pensare al presente, e slegare una volta per tutte quello che ancora mi teneva rinchiusa in una gabbia.

Ma sarei stata abbastanza coraggiosa?

La risposta ce l’avevo davanti, costantemente. Una ferita difficile da rimarginare, era stata. Una ferita IMPOSSIBILE da curare. Una ferita che non mi avrebbe mai lasciata sola.

In poco tempo mi resi conto che il dolore che mi struggeva il cuore, che minacciava di riaprire la voragine nel mio petto, stava peggiorando. Che tutto stava per rianimarsi dentro di me. Ora, a distanza di  un anno preciso. Ed io non potevo permetterlo.

Aprii gli occhi, come dopo un incubo.

Iniziai a respirare veloce, mi alzai e presi la giacca. Lasciai la borsa a casa, mettendo in tasca solo il cellulare.

- Dove vai?-

Chiese il vampiro, sdraiato sul divano. Dio, era davvero bello.

- Esco. Torno tra poco.-

Mi guardò, con quegli occhi tristi e malinconici.

- Torna presto. Per quanto l’idea mi affascini non voglio problemi con Stefan.-

Annuii, e corsi via di lì, in cerca di un’amica e di distrazioni. Nella speranza che ciò che portavo con me non esplodesse, riducendomi in pezzi.

 

 

Angolo autrice:

 

Ho scritto questo Cross-over un giorno che la connessione non andava, mentre ero immersa tra i libri di Twilight e guardavo TVD in tv.

E allora la mia mente malata ha pensato: “ perché non mischiarli? Dopotutto, adoro unire le storie.”

Ho trovato un filo logico, un modo per legarli, e ora eccomi qui con una ff tutta nuova.

Ogni capitolo verrà postato una volta ogni settimana, e spero che a qualcuno piaccia! >.<

Un bacio grande,

C.

J

 

PS: per gli amanti di GossipGirl, ho una fanfiction che si chiama “Evelyn;”

Se vi va, leggetela.

   
 
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