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Autore: Gleach4615    22/06/2012    3 recensioni
E' più facile credere ad una bugia che ad una verità difficile da comprendere. La vita di una normale ragazza verrà sconvolta dall'incontro con due ragazzi particolari e una ragazza identica a lei. Scoprirà che la sua vita è una menzogna e cercherà la sua verità nascosta, ma essa la porterà davanti ad un bivio cosa sceglierà?
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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E’ ufficiale, sono pessima come esorcista. Com’è possibile che non riesca ad evocare la mia innocence? Mi sa che non ho speranze.

Nei giorni seguenti  nessuno dei ragazzi è venuto a trovarmi, e mi è sembrato strano anche se in un certo senso è stato meglio, almeno posso dare libero sfogo alla frustrazione senza preoccuparmi di chi mi sta intorno, dato che mi alleno da sola.

“ Tesoro vieni un attimo in salotto.” mi urla mia madre dal piano di sotto.

“ Arrivo subito mamma!” e scendo.

Nella stanza ci sono Kanda e Lenalee, ma nessuna traccia di Lavi e Allen.

“ Ciao Mizumi come va?” mi chiede la ragazza con un sorriso cordiale.

“ Bene a voi invece?” le rispondo.

Kanda come al solito non mi guarda nemmeno, mentre Lenalee mi dice che va tutto bene ma che è un po’ stanca. Sono appena tornati da un viaggio, ecco spiegato il motivo della loro assenza.

Osservandoli meglio non sono vestiti come al solito, ma con delle uniformi pressoché simili. Kanda ha una giacca lunga nera che porta uno stemma all’altezza del cuore mentre Lenalee ha una giacca più corta con lo stesso stemma e  una gonna rossa

“ Bella la vostra uniforme!” confesso.

“ E’ l’uniforme degli esorcisti ne hai una anche tu, ecco prendi.” e mi porge un pacco.

Entusiasta la prendo e vado a provarla.

La mia uniforme è costituita da una giacca con le maniche separate e un pantalone stretto che porta una striscia rossa ai lati. La indosso e mi guardo allo specchio. La trovo stupenda!

 Adesso si potrebbe dire che sembro un esorcista a tutti gli effetti, se solo riuscissi ad evocare l’innocence, però continuerò a provare, prima o poi ci riuscirò.

Torno in salotto e dico a Lenalee

“ Quest’uniforme è davvero bella, grazie mille per avermela recapitata.”

“ Oramai sei un esorcista anche tu.” mi risponde col solito sorriso.

“ Sei così frivola bamboccia.” dice improvvisamente Kanda.

“ Cos’ho fatto?” chiedo, da quando in qua sono frivola? Ho solamente detto che trovo la mia uniforme bella, tutto qui.

“ L’uniforme non è un indumento che si indossa solamente perché è bello. Noi esorcisti la indossiamo per attirare l’attenzione degli akuma su di noi. Se tu pensi che sia solamente un capo da sfoggiare ti consiglio di restituirla, vorrebbe dire che non sei pronta per essere  un esorcista.” mi dice con rimprovero.

Ha ragione, forse non avrei dovuto prendere la cosa con così tanta leggerezza.

Stando con loro ho subito compreso il ruolo degli esorcisti e le responsabilità che esso comporta.

“ Non lo sapevo, mi dispiace ma vi assicuro che non sto prendendo il compito con leggerezza anzi vi assicuro che mi impegnerò al massimo” gli rispondo determinata.

La mia decisione l’ho già presa qualche settimana fa, voglio scoprire il mio passato e solo diventando un esorcista posso farlo.

I miei genitori mi guardano sorridendo e già so che presto mamma scoppierà a piangere anche solo per avermi vista con quest’uniforme.

“ Lo spero per te perché se ci sei solamente d’intralcio non ci penserò due volte a farti a fette.” mi dice con la sua solita aria minacciosa.

Avvolte le sue minacce di morte sono solo parole ma questa fa sul serio, e il suo sguardo assassino fa venire i brividi.

“ Non ti preoccupare, farò di tutto per non fare questa brutta fine.” dico alla fine.

Mi guarda facendomi segno di seguirlo.

Rimango un attimo ferma.

“ Allora ti muovi non ho tutto il giorno per farti evocare la tua innocence!” mi dice scocciato

“ Se ti scocci posso cavarmela benissimo da sola.”

“ Se fosse per me non ti aiuterei affatto, ma sono degli ordini e che mi piaccia o no devo farlo quindi datti una mossa!”

Grandioso, è già abbastanza snervante non riuscire ad evocarla figuriamoci adesso che c’è mister simpatia.

Andiamo nel giardino dietro casa che è separato dal bosco con una recinzione

“ Kanda penso che nel bosco saremo abbastanza isolati per poter fare gli allenamenti.” dice Lenalee mentre Kanda annuisce andando nel bosco.

Ci dirigiamo al suo interno, l’aria sembra diventare più pesante, la poca luce che filtra tra le foglie ci consente di vedere dove mettiamo i piedi.

Camminiamo a lungo fino a quando non ci fermiamo in un luogo che Kanda ritiene idoneo. Uno spaziale che gli alberi accerchiano lasciando spazio a un prato verde; qui c’è più luce  e si sentono i vari suoni della natura: lo sbattere allegro delle ali degli uccelli, lo squittio degli scoiattoli sugli alberi e tanti altri.

Mi piacerebbe molto sedermi e godere la piacevole atmosfera presente in questa raduna ma devo allenarmi e ho la sensazione che Kanda non mi farà tornare indietro fino a quando non sarò riuscita ad effettuare l’evocazione.

“ Adesso concentrati e cerca di impegnarti, non pensare che sarò indulgente solamente perché sei una ragazza.”  il ragazzo prende la sua spada passando l’indice sulla lama poi corre verso di me con l’intenzione di colpirmi.

Cavolo, fa qualcosa Mizumi! Avanti innocence evocati!

Evito la lama della spada saltando di lato ma lo spadaccino torna di nuovo alla carica.

Per non so quanto tempo continuiamo così, io scappo a gambe levate con lui alle calcagna che cerca di colpirmi.

“ Stupida bamboccia reagisci! Evocala!” mi urla contro fermandomi.

“ Secondo te non ci sto provando?!”

“ Non ti stai impegnando abbastanza!”

“ Mi risulta un po’ difficile farlo con te che mi rincorri a spada sguainata!”

Kanda mi guarda con aria minacciosa e torna di nuovo alla carica ma si ferma di botto vedendo svolazzare una strana farfalla completamente nera. A questo punto i due esorcisti si mettono sull’attenti e tengono alta la guardia.

“ Buon pomeriggio esorcisti.” dice una voce maschile proveniente da dietro un albero alla nostra destra. Scattiamo tutti e vediamo  tre figure maschili. Si dirigono verso di noi, due hanno i capelli neri e uno i capelli lunghi biondi, pelle di un anormale color grigio e dei segni sulla fronte. Non ci sono dubbi, i Noah sono venuti a farci visita.

Quello al centro ha i capelli ricci ed è anche il più alto mi squadra dalla testa ai piedi.

“ Che sorpresa vederti qui ragazzina.” mi dice.

“ Scusa ma ci conosciamo?” gli chiedo, anche se so la risposta.

“ Certo, non puoi esserti dimenticata di me. Da quanto ti sei fatta crescere i capelli? Tre mesi fa li avevi cortissimi.” forse parla di mia sorella.

Kanda parte subito all’attacco  così anche Lenalee e iniziano una battaglia senza esclusioni di colpi.

Io mi nascondi dietro un albero. Sono una codarda. Dovrei andare ad aiutarli ma resta sempre il fatto che non riuscendo ad evocare l’innocence sono disarmata. Forse Kanda ha ragione, non sono pronta per essere un esorcista. Sciolgo la collana e la fisso nel palmo della mia mano.

“ Ti prego innocence, ho bisogno di te attivati!” e quasi come se avesse percepito i miei sentimenti, una luce verde si sprigiona dal ciondolo e prende un'altra forma.

In una frazione di secondo la mia mano sinistra è ricoperta da un guanto di metallo e impugna un arco dello stesso materiale.

“ Ci sono riuscita!” penso ad alta voce soddisfatta.

Quasi come se l’avessi fatto da sempre, tiro la cordicella dell’arco e si materializza una freccia che sembra una saetta.

 Puntando verso i tre Noah scocco la freccia che va colpire il terreno di fronte a loro.

“ Chi è stato?” dice il Noah dai capelli biondi.

Non muovendomi di un millimetro continuo a scoccare frecce contro di loro colpendoli un paio di volte.

La battaglia continua e anche se sono uscita allo scoperto evito i loro colpi e continuo a combattere.

Poi improvvisamente se ne vanno senza spiegazioni, scompaiono attraverso una porta e basta. Per un po’ guardiamo il punto in cui si è appena smaterializzata la porta poi udiamo la voce di Lavi che urla in lontananza.

“ Ehi ragazzi tornate qui ce l’abbiamo fatta! Abbiamo trovato Aya!”

  
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