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Autore: dear harreh    22/06/2012    31 recensioni
Non ci è voluto molto a ridurla in questo stato, solo che è sembrata un’eternità.
Ha ventiquattro anni e il suo cuore batte a fatica.
Ha ventiquattro anni e non ha più la sua bellezza.
Ha ventiquattro anni e a malapena riesce a pensare.
Cos’è questa, se non un’ingiustizia?
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Liam Payne, Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Piccolo spazio autrice.
per me è molto, molto importante che leggiate lo spazio autrice, vi aiuterà a capire meglio il senso della storia. Vi prego, non vi dimenticate, ci tengo tanto. Un bacio e buona lettura :) 



Abbiamo passato i migliori anni della nostra vita insieme.
Lei, la mia migliore amica, mi sta abbandonando.
Perché? Tumore, uno stupido tumore all’utero me la sta portando via.
Io non capisco perché debbano essere sempre le persone migliori ad andarsene, insomma c’è tanta gente cattiva al modo, perché proprio Kaylee?
Sono davanti a lei, stesa su quel lettino.
Il suo colorito giallognolo la distingue dal bianco candido delle lenzuola.
Il suo sorriso , oltre a non essere più presente, è spezzato, nel vero senso della parola. La malattia le ha portato via anche i denti, oltre ai capelli , le forze e la vita.
Della sua bellissima chioma color cioccolato rimane ben poco e del suo corpo non c’è ormai più nulla.
Le sue ossa fuoriescono, le sua gambe sono contorte e solo una delle sue mani riesce a stringere la mia.
Non può girarsi perché ha grandi ferite per tutto il corpo, non può parlare perché non si capisce bene e perché ormai le grandi quantità di morfina somministrate le hanno annullato la capacità di pensare.
Quant’era bella.
Il suo sorriso era il migliore che avessi mai visto, i suoi capelli erano i più morbidi che avessi mai toccato e i suoi occhi, ormai spenti e perennemente persi, erano i più belliche avessi mai letto, perché sì, si potevano leggere.
Con lei ho scoperto che non bisogna avere gli occhi chiari per averli profondi.
I suoi sono leggermente a mandorla e di un marrone tanto intenso.
Vogliamo parlare della sua simpatia? Con lei si poteva parlare di tutto, scherzare su tutto.
Perché parlo al passato? Lei è ancora qui con me e, fino a quando non se ne andrà, io parlerò al presente.
Quanto mi manca la vecchia Kaylee, io devo raccontarle tante cose, ma lei non capirebbe, non tutto almeno.
Respira in modo affannato e se non fosse per quei pesanti suoni che emette la penserei morta.
Il suo sguardo è fisso verso un punto : i miei occhi.
Non vuole vedermi piangere e cerca in tutti modi di sembrare cosciente.
Ha avuto il tumore dopo aver perso il bambino.
Era al nono mese ed ha fatto un incidente insieme al suo ragazzo, Niall.
Il mio Niall, il mio migliore amico, il suo più grande amore.
Un secondo, è bastato un secondo per bloccare la vita di entrambi.
Sì, di entrambi, perché Kaylee dopo aver perso il bambino e il suo ragazzo è caduta in depressione e io l’ho aiutata a rialzarsi. Quando tutto sembrava andare per il meglio, ha scoperto del tumore.
Non ci è voluto molto a ridurla in questo stato, solo che è sembrata un’eternità.
Ha ventiquattro anni e il suo cuore batte a fatica.
Ha ventiquattro anni e non ha più la sua bellezza.
Ha ventiquattro anni e a malapena riesce a pensare.

Cos’è questa, se non un’ingiustizia?
Più la guardo più sto male.
La cicatrice più grande che ha è all’altezza della vescica.
Il suo primo intervento. E chi se lo scorda? Dissero che c’era il 50% possibilità ed eccola qui.
Al secondo intervento dissero che le possibilità non erano moltissime eppure eccola qui.
Al terzo, ed ultimo, intervento dissero che le possibilità erano una su un milione e io l’ho sempre saputo che sarebbe stata quell’una su un milione, perché lei è speciale, infatti è ancora qui.
Il suo braccio senza flebo è contornato da una grande chiazza viola, segno che ha una vena rotta e che le analisi sono state fatte male.
Ha tanti lividi sul corpo, per le volte che è caduta in mancanza di forte, per le volte che le hanno fatto punture forti, per le volte che è stata spostata male.
Può essere che a soli ventiquattro anni una ragazza debba subire tutto questo dolore?
La malattia è iniziata quando aveva diciotto anni, esattamente sei anni fa.
Era prematura come mamma, ma lei e Niall erano pronti, si amavano.
Eppure il destino non ha voluto questo per loro.
Continuo a guardarla. Ha una ferita sulla gamba destra, è fresca.
Ormai le spuntano ferite dal nulla perché la pelle, essendo priva di carne, si irrita.
Quante ne ha passate e quante ne ha superate. È una ragazza molto forte, psicologicamente e fisicamente.
Io non ce l’avrei mai fatta.
Dicono che quando sei in quelle condizioni ti aggrappi a tutto pur di rimanere in vita, ma nessuna persona sarebbe riuscita a sopportare quello che ha passato lei.
Ha smesso di ragionare, ha smesso di avere un suo pensiero, ha iniziato ad inventare le cose.

Tra la malattia, il dolore e le medicine non si sa cosa può passarle per la testa.
Mi guarda negli occhi e sono quelli che mi feriscono di più, che mi fanno capire dove l’ha portata la malattia. Sono vuoti, doloranti, spenti. Non li ho mai visti così, mi hanno sempre comunicato, mi hanno sempre sorriso. E ora? Dov’è la mia Kaylee ?
Vedo delle lacrime scendere dal suo viso, non riesce nemmeno a singhiozzare.
<<Liam…>> dice lei, con il poco fiato che le rimane.
<< Sì, tesoro? >> sto piangendo con lei, anche se so che non vorrebbe.
<< Non piangere, ti prego. Le mie sofferenze sono finite.>>
<< Finite? >>
<< Sì, promettimi che non ti dimenticherai di me.>>
<< Mai, te lo prometto. >>
<< Addio.>>
<< Eh? Cosa? >> cosa dice? Addio? Come?
<< Devo raggiungerlo, mi chiama.>>
<< Chi, Kaylee? Chi? >>
<< Amore mio, sto arrivando.>> vedo il suo sguardo puntarsi verso il soffitto e, dopo tanto tempo, vedo di nuovo il suo sorriso.
Ora capisco. Niall, sta andando da Niall.
I suoi occhi si spengono di colpo, la sua mano smette di stringere la mia.
è finita, ‘sta volta è davvero finita, ma lei starà meglio, lo so.

Con il suo Niall e il suo John , così doveva chiamarsi il bambino, avrà la vita che ha sempre desiderato.
L’ho conosciuta con il sorriso e l’ho lasciata con il sorriso.
Lei non ha mai smesso di sorridere, nonostante le riuscisse difficile molte volte.
Mi diceva sempre che ero il suo mito, perché sono gentile e premuroso con tutti, senza distinzioni.
Mi diceva che le ho insegnato tanto in questi anni, ma non ha mai capito che è lei ad avermi insegnato qualcosa.
Lei mi ha fatto capire cosa vuol dire soffrire, cosa vuol dire andare avanti con tutte le proprie forze, cosa vuol dire superare le cose più difficili rialzandosi sempre.
Non l’ha mai capito, ma lei era il mio idolo.
Anzi, lei è il mio idolo.

Silvia's corner.
Ok, questa storia è molto più importante delle altre. Non  per come è scritta o per quello di cui tratta, ma semplicemente per quello che c'è dentro. 
Non è la solita one shot triste e drammatica, non è il solito racconto con le solite descrizioni, no.
Questa è la mia visione, è come se fossi Liam. Vi chiedere chi è Kaylee? Nonna. 
Mentre scrivevo piangevo e anche ora, se posso essere sincera. Mi prenderete per debole, ma io ancora non lo supero.
Tutto, tutto mi ricorda lei e questo è una sorte di tributo alla donna che è stata.
è la sua precisa descrizione, solo che non aveva ventiquattro anni. Ha subito tanti dolori, ha perso il figlio ed ora l'ha ritrovato.
Lei mi ha insegnato davvero quelle cose e mi ha fatto capire cosa vuol dire essere davvero forti.
Si è sempre rialzata e le sono debitrice per l'esempio che mi ha dato.
Probabilmente a voi questa storia non farà effetto, ma a me sì e mi dispiace di avervi rattristati, sempre se l'ho fatto.
Lei sue parole sono state simili a quelle di Kaylee.
Ha chiamato mia madre e le ha detto << Devo raggiungere mio figlio, mi sta aspettando.>>
Ci ha lasciate con il sorriso, quel sorriso che per tanto tempo era rimasto spento.
Vorrei ringraziare tutti per il supporto che mi avete dato nelle altre storie e per quello che mi darete ora.
Siete la mia forza e non esagero.
Ora smetto di deprimervi. Spero che questa storia vi abbia trasmesso qualcosa.
Un bacione, Silvia xx

  
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