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Autore: MatteoFury    22/06/2012    1 recensioni
Tre ragazzi che sfideranno l'equilibrio del loro Mondo
Tre ragazzi che sono gli Araldi del Fato
Odio, Riconciliazione, Altruismo
Da che parte penderà la bilancia?
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo XII: La calma prima della tempesta


L'esercito dei Liberatori era quasi arrivato alla loro meta dopo due giorni di viaggio continuo, con sola fermata un Villaggio che avevano trovato seguendo le tracce dei cavalieri del Sole, villaggio che avevano trovato abbandonato e lasciato a se stesso. Non era servita nemmeno la catapulta, all' interno non c'era nessuno contro cui combattere, ma quello che Ratash aveva trovato aveva confermato i suoi dubbi e le sue paure: Il soldato era stato curato e portato via, con grande probabilità verso Jartel.. che avessero capito chi avevano tra le mani? Che sapessero che lui poteva essere la loro più grande risorsa da li a dieci anni? Le probabilità erano molto alte, non aveva perciò perso tempo e aveva ordinato alle truppe di dare alle fiamme il Villaggio. Chiuse gli occhi riguardando nella propria mente la scena, le fiamme che divoravano tutto ciò che potevano, bruciando il villaggio fino all' ultima costruzione. Che cosa stupida costruire i Villaggi con strutture il legno, ma almeno a Jartel ci sarebbe stato da divertirsi.
E ora la vedeva da lontano, la Fortezza che aveva loro dato così tanti problemi, le torri di guardia dove erano posizionate le Baliste, armi letali per la sua Catapulta, avrebbe dovuto tenerla fuori gittata.. forse "Aiutando" un po' la spinta del proiettile incendiario. Sorrise freddo Ratash mentre continuavano a dirigersi verso la battaglia, l'eccitazione che saliva mentre pensava a una sfida veramente degna di questo nome, certo aveva contro una possibile fonte di guai, ma quante speranze poteva mai pensare di avere quel soldato da solo contro di lui? Rise folle, mentre cercava di rassicurare più se stesso che i suoi uomini che quel problema sarebbe stato spazzato via in un lampo. Poi una volta che fu abbastanza vicino alzò una mano facendo fermare l'intero Esercito, dando l'ordine di suonare il corno.
Mentre i suoi uomini piantavano l'accampamento lui sarebbe andato a fare quattro chiacchere con i difensori sulle mura.. e con il loro Capitano. Il sole stava calando per lasciare presto lo spazio al tramonto.
E il corno suonò la prima volta

*****************
 

"No, non così.. la pronuncia deve essere più roca, più profonda.. riproviamo un' altra volta."

Erano ancora li, Arath e Lucretia, quest' ultima tentava di insegnare all' altro la giusta pronuncia della parola "Fuoco", era solo la seconda volta che provava a ripeterla ma trovava particolare difficoltà con le parole che iniziavano con un tono alto e poi andavano a scendere, questa era proprio una di quelle e Lucretia era fermissima proprio per questo: Doveva imparare ad avere dimestichezza con tutte le parole del Potere, non solo quelle che gli erano facili. Da parte sua Arath cercava in tutti i modi di riuscirci ma non sembrava in alcun modo rendere meno flessibile la sua maestra.. e forse aveva ragione davvero lei.

"Daccordo, d'accordo ho capito.."

Ma prima che riuscisse a continuare un lungo suono eccheggio fuori dalle mura: era un Corno da guerra, e non bisognava essere dei geni per capire di chi fosse. Si guardarono entrambi per un terribile attimo, prima di correre verso le scale che portavano alle mura della porta Ovest, era una fortuna che entrambi avessero messo le rispettive armature. Corsero come dei matti e quando salirono trovarono sulle mura oltre cinquecento arcieri, e in mezzo che li attendevano preoccupati, Gora e Vargul entrambi scuri in volto che guardavano una figura solitaria in groppa a un purosangue nero una figura con l'armatura dello stesso colore e una cupola grigia che lo proteggeva, cupola che solo Arath e Lucretia potevano vedere. Con una nota di panico il ragazzo rivide la scena appena prima della presa del Villaggio sulla Catena. Stava per parlare e avvisare il Capitano Gora quando questo gli fece un cenno impercettibile, aveva già capito chi stava avanzando verso di loro.
Una volta che Ratash ebbe fermato il suo cavallo guardò sulle mura, davanti a lui c'era uno schieramento di arceri che lo tenevano sotto tiro, ma colui che guardava davvero era il Capitano Gora, per poi sorridere tranquillo, sarebbe stato più facile di quanto avesse immaginato.

"Capitano Gora, ho sentito molte storie sulle sue gesta.. e devo dire che mi ha impressionato parecchio. Ecco perchè sono venuto io stesso qui davanti a lei, si arrenda, ordini alle sue truppe di mettere giù le armi e di aprire le porte della Fortezza, non può resisterci.. so che credete di avere una possibilità tra di voi, voglio che questo soldato venga portato d'innanzi a me. Si arrenda, adesso!"

Appena il Generale nemico ebbe iniziato a parlare Arath capì che c'era qualcosa che non quadrava, la voce sembrava della stessa sfumatura gentile di Lucretia al loro primo incontro.. era Voce intrisa di Potere! Guardò Lucretia che si affrettò a spostarsi dietro gli arcieri con Arath alle calcagna e alzare le mani oltre le porte, in modo che il Generale nemico non potesse vederli. A un cenno i due iniziarono a bassa voce a formulare l'incantesimo, non sapevano quanto Potere avesse intriso nella propria voce il Generale, ma di sicuro non si sarebbe aspettato un doppio attacco e comunque non di due persone che sapevano parlare la lingua del Potere.

"Gor' ra Thul ko Vaal!"

Spezza l'Incantesimo della Voce! Era quello l'incantesimo giusto per contrastare ciò che stava facendo il Generale, infatti appena prima che lui riuscisse a fare le prime richieste il tono di voce che loro sentirono era tornato quello normale di un ragazzo, mentre l'altro continuava a parlare senza rendersi conto che il suo incantesimo era appena stato spezzato, che le sue parole non avevano più alcun potere sui difensori, che adesso erano anche più determinati di prima: Quei due ragazzi con poche, strane parole erano riusciti a contrastare quel maledetto. Gora alla fine di tutto quello guardò il generale con sfida, in volto un sorriso sicuro, la ragazza aveva mantenuto la prima parte di promessa, potevano iniziare a sperare.

"E così tu pensi che ci arrenderemo così facilmente Generale dell' Inganno? Non ci prostreremo ai tuoi piedi come fanno i vermi che stanno al tuo livello, sparisci e torna dalle tue truppe.. saremo pronti a ricevervi."

A quello Ratash trasalì come se un fulmine lo avesse appena colpito, cosa significava tutto ciò? Non potevano opporsi al suo Volere.. perchè nessuno si era mosso contro Gora? Perchè le porte non erano state aperte... Perchè il suo Potere non aveva funzionato? E se fosse stato il soldato.. il Portatore del Potere, solo lui poteva avere una forza tale da contrastarlo e proteggere tutte quelle persone.
Ma non era possibile, o era caduto in una trappola di quest' ultimo che si era finto ignorante del Potere che aveva oppure aveva usato un contro incantesimo in maniera del tutto istintiva, dannazione.

"La pagherete per quest' insolenza Capitano Gora, ero venuto con una mano aperta per portare la pace, ma avete voluto il pugno di guerra per proteggere una cosa tanto frivola quale la vostra libertà, morirete per avere osato così tanto!"

Detto ciò tornò a rotta di collo verso l'accampamento che intanto era stato allestito dalle sue truppe, più turbato di quanto mai lo fosse stato da li a dieci anni.. quel maledetto continuava a mettergli i bastoni tra le ruote, tutto ciò non andava affatto bene. Soprattutto per lui.
Appena Ratash se ne fu andato lontano abbastanza i difensori esplosero in un ruggito di gioia girandosi verso i loro due salvatori che avevano assistito alla scena con il sorriso sul volto. Avevano visto giusto e il loro Potere insieme aveva contrastato quello minimo che il Generale aveva donato alla propria voce, non avevano nemmeno faticato, era stato facilissimo, ben più di quanto avessero mai creduto. Ma sapevano che in battaglia il Generale sarebbe stato un osso molto duro, lo avevano punto nell' orgoglio e questo poteva renderlo molto pericoloso e incline a usare tutta la sua potenza.

"Devo complimentarvi con voi a quanto pare, ci avete salvati dal diventare le marionette personali di quel folle, spero riuscirete a salvarci anche all' alba di domani.. sarà un lungo giorno."

Disse Gora con un gran sorriso stanco sul volto, guardando la Ladra e Arath,  mentre Vargul annuiva orgoglioso di quei due che avevano appena dimostrato di poter contrastare almeno in parte il Potere del Generale nemico. Le truppe erano state quasi sconvolte nel sentire parlare un ragazzo, ma dopotutto appena a qualche metro da loro avevano due ragazzi che avevano appena salvato tutti loro, percui si erano ripresi in fretta, spiccicando lodi sulla loro bravura e sul loro coraggio, secondo gli ordini del Capitano Gora infatti sarebbero stati in prima linea sulle mura, in modo da rendere inutili gli attacchi del Generale e della Catapulta mentre quest' ultima sarebbe stata bersaglio delle Baliste o degli stessi ragazzi che sarebbero comunque rimasti vicini alle scale e insieme pronti nel peggiore dei casi a ripiegare verso la prima serie di case. Quel giorno Arath non dormì al castello, bensì sulla torretta improvvisata di Lucretia, da dove sarebbero stati più vicini alle mura. Lucretia gli insengò qualche altra parola, poi si coricarono entrambi in attesa dell' alba, entrambi avevano paura ma nessuno lo ammetteva cercando di incoraggiare l'altro.
E si addormentarono tranquilli.

  
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