A/N: Per essere più chiara, voglio aggiungere che
nell'universo di Lie To Me queste cose succedono 2
anni dopo la fine dell'ultima puntata. Per orientarmi ho usato gli anni di
uscita degli episodi in America.
Capitolo
4 – Non credo ai sensitivi
--- Juliet Pov ---
Presi il mio vecchio diario e incominciai a
scrivere:
Ore 0:04.
Come al solito non riesco a dormire. Era da
moltissimo che non scrivo nulla. Gli psicologi dicono che aiuta scrivere.
Il mio problema è Shawn.
Anzi, quello che è successo tra di noi.
Non sapevo reagire. Lo shock ci stava eccome, ma
mi chiedo se avessi potuto dire qualcosa.
Ancora adesso mille emozioni mi attraversano:
rabbia, tristezza, incertezza, delusione,
sorpresa, confusione... Anche la felicità. Ma tutte queste emozioni dentro di
me si mescolano lasciandone solo una. Sono completamente vuota.
Impassibile.
Che dovevo fare? Che dovevo dire? Cosa dovevo
provare?
Che fare ora.
Non so se essere arrabbiata per la bugia; non so
se essere felice per avermi detto la verità; non so se stare male per la sua
mancanza; non so se devo essere triste per la sua paura; non so se essere
delusa per essere fuggito senza darmi fiducia.
Non so se aveva ragione nel non fidarsi di me.
--- IL GIORNO DOPO... ... ...
---
DR. CAL LIGHTMAN POV ---
Erano già passati alcuni mesi. Ero felice della
mia nuova... del mio traguardo amoroso, diciamo.
Era difficile crederci.
E anche dirlo a parole.
La cerimonia avevamo deciso di celebrarla tra
pochi intimi.
Sulla spiaggia, al tramonto... una cosa molto
romantica in effetti.
Era stata una settimana perfetta con lei. Io e lei
da soli.
Ma ora mi ritrovavo sulla mia scrivania a
lavorare... sulla fede difettosa.
Non ero religioso. Essendo uno scienziato non ci
credevo. Ma la fede, quel pezzo di metallo, era li per simboleggiare il mio
amore per Gillian. Non potevo sopportare che era una fede difettosa (che poi,
un problema del genere non mi era mai successo, quindi non sapevo nemmeno che
fare).
Mentre continuavo a girare e rigirare la fede sul
dito, con gli occhi cercavo su Google qualche problema simile al mio. Alcuni
suggerirono di cambiarla, altri di andare a farla allargare, alcuni di togliere
l'anello per alcuni giorni, mentre altri chiedevano se qualche botta avesse
ingrossato il dito anulare.
Cercai di ricordare se avessi preso botte, ma non
riuscivo a ricordare. L'unica cosa che sapevo era che avevo una specie di
impronta rossa sul dito che mi faceva male.
Mentre mi affliggevo con questo problema, entrò Locker con un carrello pieno di documenti.
- Come ha chiesto ho portato tutti i file. Li ho
già divisi per anno. Mi sa che non ce la farà mai a completare questo lavoro da
solo, Anna mi ha detto che il cliente arriverà in pomeriggio.-
-Stai scherzando?-
-Serissimo. Io non me...-
-Si, non menti mai. Chiamate il cliente e ditegli
di tornare tra alcuni giorni...-
-Ok vado.-
Stava uscendo dalla porta -Aspetta! Chiedi
conferma. È un sensitivo diamine! Non è possibile che si è finto tale per tutto
questo tempo. Dammi una conferma che è stato davvero il sensitivo.-
Rimase fermo a guardarmi.
-Che c'è!?-
-Le avrei già controllate io stesso.
Ci guardammo negli occhi.
-D'accordo. Dimmi in generale quanti sono i casi.
- Ah... Ehm, beh...-
-Svelto.- Andai a recuperare il cellulare che
avevo scordato nell'ufficio di Gillian. -Seguimi-
-Circa 70 casi, alcune collaborazioni anche con
l'FBI e con la squadra SWAT di Los Angeles. Hanno aiutato un paio di volte
anche con la polizia locale canadese e, non ci crederai mai, hanno salvato una
spia dei servizi segreti incastrata da un federale corrotto, che era ricercata
per questo dalla Bolivia.-
-Eh?!-
Dai.
Non poteva essere vero. Lo sanno tutti che i
sensitivi non esistono. Eppure loro c'erano cascati
per anni.
-La collaborazione da quanto dura?-
-Da... Ehm...- Si girò per controllare.
Questo caso diventava sempre più intrigante.
-Sette anni capo. Un'altra cosa importante. Questo
caso.-
Mi passò una grande scatola. Forse la più pesante
di tutte. Sopra il coperchio c'era scritto "Caso Yin Yang".
-Forse il caso più importante del detective.
Pensavo che si potrebbe darlo a Gillian. Dal punto di vista psicologico c'è
molto materiale.-
-Che caso era?
-Non pensavo non lo conoscessi. È il serial killer
più famoso di Los Angeles. Yin uccise per anni moltissime persone con l'aiuto
della figlia. Fino a quando non decise di sfidare Shawn
Spencer, il sensitivo. La figlia, chiamata Yang, pur di salvarlo uccise il suo
stesso padre. Durante i 3 anni che il detective ha impiegato per cercare di
farli arrestare, Yin rapì tutte le persone care al signor Spencer.-
-Prima di lui nessuno riuscì a catturarlo?-
-Nessuno capo.-
Le cose che sapevo con certezza erano 3:
- Non era un sensitivo
- Era probabilmente un fantastico detective
- Dovevo capire bene il motivo della sua bugia.
Capii che per questo caso l'importante non era la
verità, ma aiutarlo ad evitare il carcere.
-Dammi la scatola e vai ad avvertire Anna.
Muoviti!-
Dovevo radunare tutti in ufficio per focalizzarci
solo su questo caso. Dovevamo aiutarlo!
Solo così avrebbe potuto continuare a lavorare e
fare del bene.
A/N: Mi piacerebbe avere una recensione
soprattutto su questo capitolo. E’ stato molto divertente scrivere il punto di
vista di Cal. Questo per ora è il capitolo più lungo (855 parole).