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Autore: _Li_    22/06/2012    5 recensioni
La Luna piena è uno spettacolo meraviglioso: dall'alto del cielo splende maestosa, così vicina eppure così irraggiungibile.
Ma si sa, non sempre tutto è come appare. E spesso le cose più lontane si trovano in realtà a pochi passi da noi.
Non è vero, principessa Rein?
Genere: Introspettivo, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rein, Shade
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Rein, tesoro. Cosa stai facendo con le braccia alzate?”
La bimba si voltò sorpresa.
Poi, con sguardo deciso, sorrise alla madre.
“Sto cercando di prendere la Luna!”
Elza scoppiò a ridere.
“Ma tesoro! Non si può prendere la Luna. È troppo lontana.”
Rein la fissò confusa, tendendo sempre le mani verso l’alto.
“Lontana? Ma sembra così vicina!”
“Sembra vicina, ma in realtà è molto lontana. Milioni e milioni di chilometri!”
La bimba abbassò le braccia, delusa: non sapeva bene cosa fosse un milione né tantomeno cosa volesse dire chilomero, ma dal tono di voce della mamma sembrava qualcosa di veramente grande.
“Però è un vero peccato...” sospirò tristemente, ritornando a fissare il cielo notturno.
“Che cosa, tesoro?”
 

 
 
 
Rein scivola lentamente fuori dal letto, appoggiando i piedi nudi sul freddo pavimento della stanza.
Lancia una rapida occhiata a Fine, addormentata con le braccia attorno al cuscino, e sorride intenerita. Dopodiché esce sul terrazzo, richiudendosi silenziosamente la porta alle spalle.
 
L’aria della notte è fresca e le solletica delicatamente il viso.
Rein inspira a pieni polmoni, gli occhi chiusi, le mani poggiate alla balaustra.
Alza lentamente le palpebre ed osserva il giardino fiorito.
Poi sposta lo sguardo verso il cielo: milioni di stelle brillano allegre, circondando con il loro scintillio una magnifica Luna piena. È così bella, con quell’aria maestosa, ma al tempo stesso rassicurante.
E come da bambina, si ritrova a fissarla incredula, affascinata da tanto splendore.
Vecchi ricordi tornano alla mente e Rein, un po’ per nostalgia un po’ per illusione, allunga una mano verso il cielo, provando ancora una volta ad afferrare quella sfera perfetta e luminosa.
Rimane così, immobile, per istanti infiniti.
Un filo di vento le scompiglia i capelli riportandola alla realtà.
Ridendo di sé stessa, la ragazza abbassa finalmente il braccio e lo sguardo, ritornando ad osservare il giardino.
 
Ed è allora che lo vede.
 
 
Se ne sta immobile, seminascosto tra i cespugli di rose.
Le ombre della notte oscurano il suo viso, ma Rein sa che la sta osservando.
E sa anche che lui ha capito che lei lo sta osservando.
Arrossisce di colpo a quel pensiero, voltando le spalle al giardino e fissando confusa il muro di fronte a lei.
Cosa deve fare?
Forse dovrebbe chiamare le guardie: dopotutto è un intruso all’interno del Regno Solare. Eppure per qualche strano motivo una piccola parte del suo cervello – o del suo cuore? – le dice di non farlo.
Volta leggermente la testa, cercando di scrutare il giardino con la coda dell’occhio, e lo vede ancora lì nella stessa identica posizione di prima.
Sembra essere in attesa di qualcosa.
O di qualcuno?
Rein non sa spiegarselo, ma ha la netta sensazione che lui sia lì per lei.
Arrossisce ancor di più al solo pensiero, dandosi mentalmente della stupida, prima di rientrare rapidamente in camera.
Ora sa cosa deve fare: deve semplicemente ignorarlo.
Dopotutto, qualunque cosa stia facendo lì quello strano individuo, di sicuro non è affar suo.
 
 

 

Ignorarlo.
Certo. 
Un ottimo piano.
Infatti è proprio per ignorarlo che ora ti stai dirigendo a passo di carica 
attraverso il giardino, solo per intimargli di allontanarsi dal Regno Solare.
E di allontanarsi da te.

Vero, Rein?

 

“Eclipse!”
Il ragazzo si volta lentamente nella sua direzione, sorridendo divertito.
“Ti stavo aspettando, principessa. Stavi cercando di prendere la Luna?”
Rein lo fissa furiosa, i pugni stretti e i capelli svolazzanti attorno al volto.
Ignora la sua domanda.
“Che ci fai qui, Eclipse?”
Il sorriso si allarga sempre di più, mentre il ragazzo fa qualche passo avanti, avvicinandosi alla turchina e iniziando a girarle attorno.
 

La preda braccata dal cacciatore.

 
“Sono venuto a trovarti. Non sei contenta, principessa?”
Lei ridacchia sarcastica.
“Oh certo! E quindi io dovrei credere che tu hai fatto tutta questa strada solo per vedere me?”
Scuote lentamente la testa, seguendo ogni suo movimento con gli occhi.
“Che ragazzo romantico...”
Nonostante tutto, però, non riesce ad impedire al suo volto di arrossire.
Lui fa un altro giro attorno a lei, bloccandosi poi alle sue spalle.
“Beh, principessa. Dovresti crederci.”
Fa qualche passo, avvicinando le labbra all’orecchio della ragazza.
“Se sono qui è proprio per vedere te.”
 
 
Rein rabbrividisce improvvisamente.
Forse sono state le sue parole.
Forse è stato il suo fiato sul collo.
Forse è stato semplicemente il freddo.
Ma quel brivido riesce a riscuoterla dalla sua immobilità, la rende capace di allontanarsi da lui e di affrontarlo. Ad un’adeguata distanza dal suo volto.
“Stammi lontano, Eclipse.” sibila lentamente “Almeno a cento passi di distanza.”
Eppure il suo tono di voce vacilla leggermente.
Il ragazzo sembra accorgersene ed un ghigno torna ad illuminargli il volto.
“Cento passi? Ma non saranno troppi?” avanza lentamente verso di lei “Come farai a resistere così lontana da me, principessa?”
Lei fa un cenno noncurante con la mano.
“Oh, tranquillo. Io resisterò.”
E improvvisamente il ghigno scompare dal volto del ragazzo, il suo sguardo diventa più serio.
Con uno scatto si avvicina alla principessa, avvolgendola tra le sue braccia.
“È proprio questo il punto...” sussurra al suo orecchio “Tu resisterai. Ma come farò io a stare così lontano da te?”
E Rein rimane immobile, incapace di agire e tantomeno di pensare.
 

Da quando è la preda a catturare il cacciatore?
  

Restano abbracciati per ore. Forse giorni. Forse addirittura anni.
Quando però Eclipse la lascia andare, la Luna è ancora alta nel cielo.
Rein lo fissa confusa e stupita. Sta ancora cercando di riordinare le idee, di capire cos’è successo.
Lui invece sembra sapere già tutto.
Le sorride. Un sorriso vero questa volta.
Poi si allontana da lei.
 
 
“Eclipse!”
Il ragazzo si blocca di scatto, voltandosi indietro leggermente stupito.
Rein lo fissa seria, i pugni stretti e i capelli svolazzanti attorno al volto.
“Stai a cento passi da me.”
Dopodiché, dandogli le spalle, si avvia velocemente verso il castello.
Lui, perplesso e divertito allo stesso tempo, continua ad osservarla finchè non vede la sua lunga chioma sparire all’interno del palazzo.
Aspetta alcuni minuti. Poi alza lo sguardo verso il terrazzo della camera, scrutando attentamente tra le tende della porta a vetri.
Sa che lei lo sta fissando.
Sorride nuovamente e lancia un’ultima occhiata alla Luna.
 
                                                                                                                                       
 

“Però è un vero peccato...”
La bimba sospirò tristemente, ritornando a fissare il cielo notturno.
“Che cosa, tesoro?”
Rein spostò nuovamente lo sguardo sulla madre, imbronciata.
“Volevo tanto abbracciare la Luna.”

 
 











 










 
 
La voglia di pubblicare c’era. Il tempo pure. Scarso, magari, ma meglio di niente.
L’ispirazione: ecco qual’era il vero problema.
Continuavo ad aspettare, sperando che giungesse l’idea giusta...
 
E finalmente l’idea è arrivata!
Anche questa volta i miei problemi sono stati risolti da una canzone. Precisamente da I cento passi, dei Modena City Ramblers.
L’ho ascoltata alcune volte. Dopodiché il mio cervellino è entrato in azione.
Ha immaginato luoghi, persone e avvenimenti. Ha sviluppato una storia.
Poi l’ha cestinata.
Ne ha sviluppata un’altra. Ha cestinato pure quella.
Infine è arrivato a questa.
E si, qui si è finalmente sentito soddisfatto :)
 
Così è nata questa piccola storiella di due capitoli: strutturalmente separati, ma mentalmente collegati.
E i protagonisti non potevano che essere Rein e Shade.
O meglio, Rein ed Eclipse.
Ho voluto mantenere i nomi del manga: non so, sembravano più adatti per l'intera vicenda!
Ma se voi preferite potete considerare il tutto parte dell’anime, in un periodo in cui Rein ancora non conosce la vera identità del misterioso cavaliere.
 
In qualunque caso, spero che possiate comunque apprezzare la storia :)
E per chi fosse curioso, qui c’è il link de I cento passi.
Anche questa volta la canzone non c’entra nulla con la trama: semplicemente è stata la musa ispiratrice!
C’è da dire, però, che il pezzo iniziale è stato ampiamente sfruttato.
A voi non sembra? Beh, capirete nel prossimo capitolo :)
Un bacio
 
Linda
 
  
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