I personaggi di questa storia non mi appartengono; sono di unica proprietà di J.K. Rowling e non sono stati usati a scopo di lucro.

 

 

 

Cammini e ti guardano, ti indicano e poi bisbigliano. 

Provi a far finta di nulla, acceleri il passo, ma sembra tutto inutile.

Perché sono come la sabbia, una volta che ti entra nelle scarpe, il gioco è fatto, si sono rovinate.

E tu ti senti così, invaso e danneggiato.

Sembra che ognuno di loro si aspetti qualcosa da te.

Ma tu non hai nulla da dar loro.

Vorresti solo che loro ti dessero più riservatezza e meno sguardi. 

Ma loro non vogliono darti spazio, né tempo, e allora ti scavi un buco in cui esisti solo tu.

Lì non hai bisogno di fingere di star bene, perché lì il dolore va via.

Finalmente ti senti banale.

Ma ogni volta ti accorgi di esserne uscito troppo presto e la realtà ti si schianta sul petto.

Vedi di nuovo i loro sguardi.

Non lo capiranno mai, lo sai.

E allora ti adegui.

 

Poi scatta qualcosa in te.

Gridi.

 

Gridi che non ci riesci e loro si portano le mani alle orecchie. 

Non ti vogliono ascoltare, Harry.

Gridi che non lo capisci e loro stanno zitti.

Non ti vogliono spiegare, Harry.

Gridi che sei stanco e loro chiudono gli occhi.

Non ti vogliono vedere, Harry.

Gridi di essere solo un ragazzo e loro lo negano più forte di prima.

Non ti vogliono credere, Harry.

 

Si girano dall'altra parte e proseguono nella loro sicurezza.

Sono sicuri che tu sia tanto bravo, coraggioso e imprudente, ma tu sai di avere solo fortuna nella tua sfortuna.

Hai affrontato tante di quelle prove che ormai tutti credono sia un giochetto per te. 

Hai salvato così tante persone da essere considerato un Eroe.

E allora ti chiedi...

...gli Eroi vengono mai salvati?

 

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Piccolo momento di sfogo.

 

Se vi piace, vi prego di lasciare una recensione.

Con la speranza che siate vivi (così posso uccidervi nel caso non recensiate u.u),

Pad.