Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
Segui la storia  |       
Autore: xheybieber    22/06/2012    1 recensioni
Eccolo lì, perfetto come sempre, il ragazzo che mi aveva rubato il cuore.
Era diventato la mia droga, come se fosse la mia qualità preferita di eroina. Mi ero innamorata pazzamente di lui, eppure non lo conoscevo. Non conoscevo il suo nome, né tantomeno sapevo dove abitasse, avevo solo capito che quel paio di occhi nocciola avevano qualcosa di speciale tanto da catturare la mia attenzione.
Chi l’ha detto che non è possibile innamorarsi di un estraneo?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
hi, i'm justin
 
Rimasi ancora con la bocca aperta a forma di 'O' davanti ai commensali sbalorditi, ma non quanto me.
Lui era lì, ed era perfetto, perfetto come sempre. Indossava un paio di jeans a ginocchio, una maglietta viola abbinata alle sue adoratissime Supra shoes, tipico. Ormai sapevo tutto su di lui: sapevo a memoria gli orari  delle sue lezioni scolastiche, i suoi piatti preferiti e gli indumenti che amava indossare. Ma non avrei mai pensato che avrebbe potuto trasferirsi a pochi metri da casa mia. Quella serata avrebbe cambiato tutto, ma non era tra i miei piani. Dovevo essere pronta.
"Qualcosa non va?" mi squadrò papà, lanciandomi un'occhiataccia. 
"No, è che.." iniziai a balbettare, cercando una scusa abbastanza plausibile "dovevo uscire con Alexis, ma me ne sono dimenticata" mentii, o per lo meno, cercai di farlo.
"Non c'è problema, possiamo invitarla qua!" propose lui, entusiasta. 
"No!" urlai, troppo forte per essere convincente "voglio dire, non credo possa, c'erano altre amiche e.." 
"Qual è il problema? Invitiamo anche loro! La casa è grande e.." papà e il suo finto entusiasmo da utilizzare quando c'è gente estranea mode: on.
"No!" replicai, interrompendolo. "Non c'è bisogno, okay?" conclusi con un tono più calmo. Stai calma Megan, devi solo mentire, non è così difficile, giusto?  "chiamo Alexis e tutto sarà risolto"  sparii dietro la cucina, mentre sentii papà borbottare un 'scusatela' abbastanza imbarazzato. Che idiota.
Composi velocemente il numero di cellulare della mia migliore amica. L'attesa era snervante, sembrava durare un'eternità.
In quel momento pensai alla figuraccia fatta poco prima, a cosa avrebbero potuto pensare di me.
"Perfetto, sei una completa idiota, complimenti Megan" pensai ironica tra me.
-Pronto? Meg?- La voce dall'altra parte della cornetta si era finalmente risvegliata.
-Alexis, non puoi capire quello che è successo!-
-Sentiamo, cosa mai potrebbe accadere di tanto interessante nella tua movimentatissima e divertentissima vita?- chiese, con un tono un po' troppo ironico.
-Non diresti così se sapessi cosa sto per dirti-
-Fino a prova contraria non sono ancora un'indovina- 
-Lui..Justin- mi mandava il cuore in tilt solo pronunciare quel nome. -E' a casa mia. Cena tra vicini.-
-Ragazza con una vita meno movimentata di quella di mia nonna, che hai detto?!- urlò dall'altra parte del telefono, gridando un po' troppo forte, così tanto che avrebbe rischiato di essere scoperta.
Iniziai a raccontarle tutto, dal primo all'ultimo, senza tralasciare nessun particolare. Sembrava abbastanza interessata, anche se non avevo modo di vederla, finchè non sentii una voce alle mie spalle.
"Tuo padre mi ha chiesto di venirti a chiamare, visto che sei sparita da un pezzo" fece un sorriso, che soffocò in un dolcissimo, angelico risolino. Chiusi la cornetta alle mie spalle senza girarmi, noncurante del comportamento che avrebbe assunto Alexis, senza mai staccare gli occhi da quel viso perfetto, da quel paio di occhi nocciola più luminosi di qualunque stella della volta celeste, da quella schiera di denti perfettamente bianchi.
"Ah, sì, io.." deglutii. Furono le uniche parole che riuscii a pronunciare, -se così possono chiamarsi- gesticolando come una babbea.
"Sei pallida" mi fissò, corrugando la fronte "hai bisogno di aiuto?"chiese, porgendomi la mano.
Morivo solo al pensiero di averlo accanto, figuriamoci tenergli la mano.
"Non è niente, sto bene" Lo rassicurai, accennando un falso sorriso.
Camminai a passo svelto verso il salotto dove papà e Pattie, la mamma di Justin, si stavano già godendo la cena. 
La guardava con occhi sognanti, come non aveva mai guardato nessun'altra donna, eccetto mia madre.
Sapevo che non si sarebbe mai dimenticata di lei, e innamorarsi di un'altra donna le avrebbe fatto più che bene. 
I rumori del passo svelto di Justin dietro di me cessarono.
"Se dovesse nascere qualcosa tra Pattie e papà.." pensai, sedendo al tavolo "Justin diventerebbe una sorta di fratellastro" conclusi, e dopo aver esaminato i risultati ebbi un sobbalzo. Papà lo esaminò, senza chiedermi nulla, ma ci rinunciò: solo io sapevo quali percorsi intricati girovagavano nella mia testa.
"Allora, Megan" ruppe il ghiaccio mamma Pattie, versando del vino rosso.
"Meg" la corressi "chiamami Meg" la pregai, rivolgendole un sorriso.
"Cos'hai intenzione di fare dopo il liceo?" mi domandò, portando il bicchiere di vetro alle labbra. Esaminai incantata come beveva sorso per sorso. Era splendidamente fine. Sembrava una dea. Sarà forse un qualcosa di ereditario? Perché non ho ereditato qualcosa di simile?
"Credo che cercherò un lavoro part-time" le risposi "anche se vengo da una famiglia benestante, non sopporto che papà mi paghi il college. Voglio farcela da sola" le spiegai, determinata. La donna annuì, senza intervenire, al contrario di mio padre che sottolineò la mia testardaggine.
"E tu, Justin? Che mi dici di te?" domandò papà, imitando i gesti di Pattie, ma sicuramente con molta meno grazia.
"Mi piacerebbe diventare un cantante" affermò con un certo imbarazzo. Pattie alzò gli occhi al cielo, mentre papà si limitò ad annuire, senza lasciar trasparire nessuna emozione; e forse era meglio così. Sapevo perfettamente qual'era l'opinione di mio padre riguardo questi discorsi.
"Non andrai da nessuna parte! Che razza di ambizione è?" mi ripeteva, quando ero soltanto una bambina e gli raccontavo le mie ambizioni, i miei piani per il futuro, il mio sogno di diventare una famosissima attrice.
"Se non vi dispiace, io tolgo il disturbo" annunciai, sbattendo sul tavolo il fazzoletto di stoffa gialla che poco prima avevo sulle gambe.
"Perché non fai fare un giro della casa a Justin?" propose papà.
Balbettai un po' incerta, Justin afferrò il concetto. "Non è necessario, se non ha voglia" disse, con quel tono di voce sempre cortese, con quel sorriso perenne sul suo volto.
"Ma certo che ne ho voglia!" certo che ne ho voglia, voglio farti vedere la mia stanza e voglio che ci restiamo dentro, baby.
Salimmo le scale per arrivare al piano di sopra. Quando entrò nella mia camera restò meravigliato.. o forse no.
"Scusa, c'è un po' di disordine.." mi giustificai, mentre cercavo di sistemare il letto conciato in quel modo da due giorni. Inutile perdita di tempo, tanto ci avrei dormito nuovamente.
"Invece trovo che sia stupenda" rispose convinto, poi si soffermò su una foto di me e mia madre insieme "Chi è questa signora?"
Mi avvicinai a lui, prendendo la foto incorniciata tra le mani e accarezzandola come se fosse un tesoro, un tesoro di un valore inestimabile.
"Questa donna è mia madre" spiegai, sfiorando la sua figura dietro quella lastra di vetro con l'indice destro "ma non è qua"
"Ho forse toccato un punto delicato? E' per caso.. morta?" deglutì nel pronunciare quella parola.
Scoppiai a ridere, anche se non era una vera risata: non avrei immaginato una vita senza mia madre. Intendo, senza mia madre viva.
"E' una lunga storia" scossi la testa, riposando al suo posto la foto.
"Ti va di raccontarmela?" mi guardò con occhi da cucciolo scopabile, anzi, con una faccia da ragazzo comprensivo. In quel momento capii tutto: capii che stava per nascere un'amicizia. Capii che avevo trovato un grande amico. Peccato che ne ero innamorata persa.
Mi sedetti sul letto, e mi seguì a ruota.
"Io e mia madre abbiamo sempre avuto un grandissimo legame. Difficile da credere, ma passavo più tempo con lei che con mio padre. Da piccola andavamo sempre a passeggiare al parco e a volte anche al bosco." alzai lo sguardo, sorridendo a quei ricordi, con lo sguardo perso nel vuoto "Quando crebbi, iniziò a picchiarmi. Tornava dal lavoro e mi picchiava. Non c'era un giorno in cui non lo faceva. Non perché non fosse una brava mamma, anzi, lei era ed è la mamma migliore del mondo. Ma era sempre piena di problemi personali e inoltre la situazione tra i miei si stava già facendo complicata" con la coda dell'occhio lo notai mentre mi fissava con uno sguardo addolorato, pieno di compassione. Chissà cosa stava pensando di me, anzi, di mia madre "Poco dopo si scoprì che era un'alcolizzata. Nel frattempo i miei avevano già divorziato e mio padre era venuto qui, tutto solo." spiegai. Non mi interruppe "Me l'hanno strappata via" pronunciai quella frase con dolore "Piansi molto, ma non c'era più nulla da fare" mi resi conto che le lacrime stavano iniziando a scendere sole e rapide come fiumi in piena.
Continuò a tacere, guardandomi con quell'espressione di dolore sul suo volto. E fu così che capitò: mi abbracciò.
Ciò che era successo nei miei sogni e solo lì, che potevo solo sognare per il resto dei miei giorni, era accaduto realmente. 
Il mio cuore martellava come un tamburo, così forte che avrebbe potuto sentirlo. Ma l'istinto mi disse di fare una cosa sola: di ricambiare e di stringerlo più forte. Avevo veramente bisogno di un amico in quel momento.

Spazio autrice.
Hey guuurls, avete tutto il diritto di uccidermi perché è da più di 10 giorni che non posto!
Ma tra gli esami, l'ansia e il nervosismo non ho trovato neanche un po' di tempo per leggerne.
Anyway, spero che questo capitolo vi piaccia. c: Per ora l'inizio è questo, ma la storia sarà più intricata.
Non voglio anticipare niente, posso solo dire [SPOILER] che andranno tutti a vivere insieme felici e appassionatamente.
l'ho pure tagliato, nel caso non vorreste leggerlo, LOL.
Baci e abbracci a tutti.
#muchlove,
@___londonsrain.
 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber / Vai alla pagina dell'autore: xheybieber