Final Day
Al mio vecchio, sclerotico, tenero e dolce
cagnolone. Riposa in pace.
Si era sempre allenato duramente, trascorrendo intere
giornate sotto la gelida cascata d’acqua, per temprare il suo spirito. Solo in
quel modo, rafforzando anima e corpo, sarebbe riuscito a proteggere il suo
paese dalle insidie del male.
Era divenuto un mito per la gente, un eroe per i bambini,
una guida a cui far sempre affidamento. Responsabile, forte e gentile: le sue
qualità erano conosciute nell’intera Regione.
Le probabilità di sconfiggerlo erano pari a zero. Perché
allora aveva perso contro un marmocchio?
Fiorlisopoli ha trovato un protettore più valido del
sottoscritto.
La sua risata fragorosa riecheggiò per tutta la città.
Sabato
finii di scrivere queste 100 parole con l’intento di pubblicarle la sera
stessa.
Sabato
uscii di casa, e mia nonna mi corse incontro.
Sabato mi
voltai verso la sua cuccia, mentre ascoltavo le parole di mia nonna, e non lo
vidi.
Sabato
seppi che se n’era andato.
Sabato
piansi tanto.
Sabato mi
dissi che mi sarei dovuta riscuotere per lui. Perché non avrebbe voluto vedermi
triste.
Sabato
immaginai che fosse in Paradiso a giocare con i miei cari.
Oggi sono
qui, ancora, a distanza di tempo… per ricordarlo.
Ciao, mio
bel cagnolone.