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Autore: MusicAddicted    23/06/2012    13 recensioni
Sequel di ‘Who am I?’ . Sono passati gli anni … e i millenni! Loki e Thor ormai sono adulti; ma il fatto che Loki sappia già la verità cambierà davvero il corso degli eventi?
Tenete a mente il film ‘Thor’ e dimenticatevelo allo stesso tempo!
Genere: Fluff, Parodia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki, Thor, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Incest
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'My little giant'
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Buonanotte super-fondissima…. peggioro di capitolo in capitolo! XD
vabbè, l’adrenalina post vittoria della Germania (yeeeaaaaaaaaaaahhh con tanto di goal del mio calciatore preferito <3<3) mi ha dato la carica giusta per finire il capitolo ^^
 
waaaaaaaaaaaahhhh ma siete una più splendida dell’altra, graziee infinite, tesore belle!!
 
e grazie anche a chi segue (ohmygods… così tante, solo per il prologo?? *fa un inchino iper-lusingata*) e a chi già la preferisce ^^
 

 
 
Capitolo I:  Last chance
 
Con grande disappunto dei genitori sovrani, ma soprattutto di Loki, Thor non si è presentato nemmeno a cena.
Questo ha reso Loki pressoché inappetente, tanto che ha ottenuto il permesso da Odino e Frigga di potersi congedare.
Uscendo dalla sala da pranzo, Loki percorre i corridoi, mentre i suoi pensieri sono l’unica compagnia che si ritrova.
Non è la prima volta che Thor nega la sua presenza, pranzo o cena che sia, e il principe più giovane sa molto bene cosa questo possa significare.
 
- Thor deve essere davvero in collera con me! – deduce, raggiungendo, passo dopo passo, la sala reale, nell’indifferenza più totale.
 
Nessuno bada mai a lui: le guardie perché sanno che è un esponente della famiglia reale, e seppur con reticenza gli portano rispetto e non lo ostacolano in alcun modo; tutti gli altri lo ignorano o lo temono, per la nomea di astuto ingannatore e autore di scherzi di cattivo gusto che si è creato nel corso del tempo.
Ormai agli occhi di tutti lui è il dio degli Inganni, delle Bugie e delle Malefatte; ma tutto sommato la cosa non gli dispiace affatto.
Non gli importa nulla della gente di Asgard e di che cosa pensino di lui. Non gli importa di nessuno, eccetto che di Thor.
Per questo si è recato proprio nella stanza reale, salendo sui gradini dorati che portano al trono e sedendosi lì; a metà scalinata, da dove spera di poter scorgere il ritorno del fratello.
Appoggia i gomiti sulle ginocchia e si regge il mento fra le mani, messe a coppa.
E’ una posizione che lo aiuta a concentrarsi meglio sulle proprie riflessioni.
 
-E se non mi vuole più rivolgere la parola? E se stavolta ho esagerato?- si domanda preoccupato, così assorto nei suoi timori che non si accorge nemmeno di un rumore di passi che riecheggia nella sala.
 
Ma si accorge, qualche secondo più tardi, del dolore improvviso che lo coglie al fianco sinistro, dove lo ha appena colpito un sasso.
 
“Ouch!” si ridesta dalle sue pessimistiche considerazioni Loki, massaggiandosi il fianco dolorante, prima di mettere a fuoco chi sia l’autore di quel lancio.
 
“Almeno così so che stavolta sei quello vero!” commenta Thor, con aria soddisfatta, prima di raggiungerlo sugli scalini.
 
Loki sorride, con consapevolezza.
 
“Allora l’hai capito finalmente che quella era solo un’illusione!” commenta con una risatina.

“Sì, qualche chilometro fa. Devo dire che quella corsa è stata liberatoria; non mi ricordo nemmeno più... perché ti stavo inseguendo?”
 
“Perché io ti ho congelato!” gli ricorda Loki, con un tronfio sorrisetto.
 
“Era una domanda retorica, Loki!” alza gli occhi il fratello.
 
“Perché? Mi vorresti far credere che tu conosci il significato di ‘retorico’?” lo canzona il più piccolo, prendendosi uno scappellotto dietro la nuca come risposta.
 
“Ecco, questa è una risposta retorica!” ridacchia Thor, mentre Loki si massaggia il retro arrossato del collo.
 
“Tu sei troppo manesco, fratello!” mugugna.
 
“E tu troppo insolente!” ribatte il biondo. “Me lo ricordo benissimo quello che mi hai combinato. E ho imparato la lezione: mai toccare i tuoi amati libri!” prosegue e il moro annuisce con approvazione.
 
“E dimmi, hai quindi anche abbandonato il venefico sogno di avere una festa prima della festa?” gli domanda Loki, capendo che ormai si sono riappacificati e rallegrandosi dentro di sé per questo.
 
“Certo che no! E’ solo che ho trovato qualcuno che, al contrario di te,” fa una pausa Thor, per potergli assestare un’occhiataccia degna di nota. “Si è offerto di aiutarmi!” sorride beato.
 
“E chi è? Qualche ancella alla quale hai fatto gli occhi dolci?” sbuffa Loki, che mal sopporta la sua attitudine a sedurre le belle fanciulle del reame.
 
“No. Volstagg. E mi ha detto di avere già delle grandi idee in merito; ma non mi ha voluto anticipare niente, sarà una sorpresa!” annuncia il guerriero.
 
“Volstagg?” ripete allibito lo stregone, per poi sghignazzare impunemente. “ No, è peggio. Volstagg che ha grandi idee?! Non credo proprio che siano due elementi che possano coesistere nella stessa frase!” continua, fra le risate.
 
“Ridi pure quanto ti pare, ma la festa si farà fra due giorni e potrai constatare la grandiosità delle sue idee di persona!” lo avvisa Thor.
 
Loki soffoca le sue risate.
 
“E’ un giro di parole per dirmi che sono invitato anch’io?” domanda, compiaciuto.
 
Thor gli sorride dolcemente, mettendogli una mano sulla spalla.
“Ovvio che sì. Loki, sei mio fratello. Voglio che tu sia sempre presente.”
 
Loki ricambia quel sorriso nel modo più sincero e genuino.
 
“Quindi finora sei stato in compagnia di Volstagg, non è così?” lo interroga il moro, cambiando argomento.
 
“Sì, perché?” si acciglia il biondo.
 
“Almeno so per certo che non hai saltato la cena!” ridacchia Loki, contagiando anche il fratello maggiore.
 
“Puoi dirlo forte! A proposito, sarà bene che vada da padre e madre, ad assicurargli che non sono scomparso!” si alza Thor, pronto a scendere gli scalini.
 
Loki sceglie di rimanere seduto, assaporando ancora qualche minuto tutto per sé.
 
“Ah, Loki?” si volta verso di lui l’altro.
 
“Sì?” solleva lo sguardo il moro.
 
“Ma lo sai che non mi sono ma sentito così in forma? Tutto quel tempo che ho passato nel ghiaccio è stato, come dire? Rigenerante!” commenta, stupefatto.
 
“Sì, mi sono note le proprietà benefiche del ghiaccio!” annuisce Loki.
 
“Beh, quindi… insomma, magari non più, per vendetta, ma dovresti rifarmelo qualche volta!” gli suggerisce Thor.
 
Loki ridacchia per quell’insolita richiesta.
 
“Non ti sono bastate le altre quattro volte precedenti?” gli ricorda con un chiaro atteggiamento di sfida.
 
“Ho detto senza vendetta, ma più come se fosse un trattamento pre-battaglia!” specifica il biondo.
 
“Quando vuoi, fratello! Sono a tua disposizione!” fa un sorrisetto Loki, prima di congedarlo.
 
-In ogni senso.- pensa sconsolato, guardandolo allontanarsi.
 
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E’ la sera della festa, tanto agognata daThor; e Loki si accinge a prendervi parte, uscendo dalla sua stanza e percorrendo il palazzo reale, in direzione dell’uscita che conduce ai giardini reali.
 
Già, perché per il suo svolgimento non è stato concesso l’utilizzo di nessuna sala reale.
Almeno questa è stata la decisione di Odino, che ritiene che quelle sale siano destinate a cause ben più nobili degli insulsi capricci di un bambino; definizione che ha affibbiato all’insistente e irrispettosa richiesta di Thor.
In un primo momento non l’avrebbe proprio voluto accontentare in alcun modo, ma poi è intervenuta  Frigga, proponendo come valido compromesso l’utilizzo di qualche gazebo, tra il giardino e il parco.
Tuttavia, né il re né la regina hanno deciso di rendergli omaggio della loro presenza.
 
Passeggiando con incedere solenne, Loki arriva al primo dei gazebo, studiandolo con gran cura, con il viso che si contorce gradualmente in una smorfia di profondo disgusto.
Dal soffitto penzola selvaggina appesa con degli uncini e delle pesanti corde. Fanno bella mostra di sé anche anatre, polli e galline e prosciutti.
Non è la sola cosa che il bel principe nota; poiché nel gazebo troneggiano anche spade, lance, balestre e armi di vario tipo, disposte nei più svariati modi, col rischio di risultare anche pericolose per i malcapitati che le urtano.
 
E continuando la sua perlustrazione, constata che tutti i gazebi sono stati agghindati in quel modo disdicevole.
 
Finalmente in lontananza scorge una presenza amica, l’unica; e gli si avvicina.

“Fratello, ma tu vorresti davvero farmi credere che ti piace quello che ti è stato organizzato?” lo interroga dubbioso.

 “Almeno c’è dell’ottimo vino!” fa spallucce Thor, prendendo l’ultima sorsata, prima di scaraventare il calice a terra, chiedendone un altro, così com’è di usanza nel loro regno.

Loki sorride e si addentra a suo rischio e pericolo in uno dei gazebo, per potergliene servire un altro.

Quando fa ritorno incolume, purtroppo non trova più Thor da solo, ma con i suoi amici di sempre.

“Bravo, Thor, gli hai trovato un giusto ruolo in questa tua festa: farti da servo!” lo sbeffeggia Fandral, ridendo sguaiatamente.

“Guarda che io non gli ho chiesto proprio niente, s’è offerto lui spontaneamente!” si affretta a precisare il futuro re, prendendo il calice dalle mani del fratello.

“Già, ma è consueta abitudine che i rozzi scambino la gentilezza per asservimento, forse perché non sanno nemmeno che cosa sia la gentilezza!” si difende abilmente Loki in quella battaglia verbale.

“A chi hai dato del rozzo?” si scalda lo spadaccino, per poi venir prontamente fermato da Hogun, che lo invita a mantenere il giusto contegno, ricordandogli di essere alla festa in onore del loro più grande amico.

“Hai visto che bella pensata che ho avuto, Thor?” ridacchia Volstagg, dandogli una poderosa pacca sulle spalle, che per poco non gli fa andare di traverso il vino. “Ho messo insieme le cose che più adoro: il cibo.. e la guerra!” continua, compiaciuto.

“Avresti potuto organizzare una battaglia di cibo; allora. Sarebbe stato di sicuro molto più divertente e avresti evitato di deturpare la bellezza dei gazebo con questi atroci ornamenti..  se così li posso definire!” commenta sprezzante Loki, incrociando le braccia al petto.

“Bella idea la battaglia di cibo. Sarei stato l’indiscusso vincitore!” ridacchia Thor.

“Finché si tratta di lanciarlo e non mangiarlo sì, mio leale amico, altrimenti non ci sarebbe gara col nostro caro buon vecchio Vosltagg!”osserva spiritosamente Fandral, ridendo da solo della sua battuta.

Sif, che nel corso dei millenni guerriera lo è diventata veramente, è rimasta in silenzio fino a quel momento, ma non può più trattenersi oltre.

“Io l’avrei visto solo come un inutile spreco volgare di cibo!” sentenzia, acida, passandosi una mano fra i lunghi e setosi capelli, neri come la pece.

Loki le sorride sfacciatamente.

 “Cara Sif, la verità è che trovi che la mia sia una grande idea, ma piuttosto che dirmi qualcosa di gradito preferiresti tagliarti la lingua!” asserisce, sapendo di aver colto nel segno.
Sif sussulta, guardandolo furente

“Tu sei l’ultimo essere che dovrebbe azzardarsi a parlare di tagli!” quasi gli ringhia contro.

Sif lo odia spasmodicamente da quando, ancora adolescenti, lui per dispetto le ha tagliato i capelli mentre dormiva, e da allora non le sono più cresciuti biondi, ma neri.

Del resto, a quei tempi, quando ancora lei lo considerava un suo buon confidente, la ragazza non faceva altro che ripetergli quanto Thor prediligesse le bionde e quindi quanto lei avesse buone probabilità di catturare il suo interesse.
La reazione di Loki non s’era certo fatta attendere.
Non poteva che essere orgogliosamente felice di aver apposto un ulteriore ostacolo fra lei e Thor. Di tutte le donne che il fratello avrebbe potuto aver al suo fianco, lei gli sembrava la meno degna.
A dirla tutta, non c’era una sola ragazza né in tutta Asgard né nei regni confinanti che gli sembrasse degna di diventar la compagna di Thor.


“Suvvia, non vorrete ricominciare con questa storia!” agisce da paciere Hogun.

“Allora, Loki, dicci un po’, hai imparato qualche altro nuovo trucchetto da strapazzo, ammuffendo sui tuoi libri?” lo canzona Fandral.

“Permettimi di ricordarti che in una delle nostre ultime battaglie, i miei trucchetti da strapazzo, come tanto ami definirli, hanno salvato la vita a quel pozzo senza fondo!” fa una pausa, indicando Volstagg, che tanto per tenere fede alla sua reputazione, si sta abbuffando.

“Siete tutti dimentichi di quella mia sapiente illusione al momento più opportuno?” prosegue il principe.

Volstagg scoppia a ridere, avvicinandolo con fare gradasso.

“Quei miseri avversari! Oh ti prego! Li stavo già sconfiggendo da me con la stessa facilità con cui mi sto divorando questo cosciotto d’anatra!” commenta da spaccone.

Loki sorride maligno.

“Oh sì, mio buon amico, proprio con la stessa facilità!” declama, muovendo leggermente la mano, con lo sguardo fisso su quel cosciotto.

Sorpreso e spaventato, Volstagg si ritrova a stringere fra le mani le zampe dell’anatra che , ora completamente integra e viva, si sta dimenando, beccandolo in testa per liberarsi e volare, cosa in cui riesce senza ulteriori difficoltà.

Thor ne è palesemente divertito, ma deve mantenere il suo contegno.

“Loki, hai sprecato del delizioso cibo!” finge di rimproverarlo.

Loki se la ride.

“No, non è così, fratello. E’ sufficiente che i tuoi amici riacciuffino quell’anatra…. sempre che ne siano capaci!” commenta, rivolgendo ai diretti interessati un’aspra occhiataccia che i quattro non esitano a restituirgli.

“Hai rovinato questa festa!” lo accusa Sif.

Loki non fa che aumentare l’intensità della sua risata.

“Io? Bastano già questi atroci addobbi a rovinarla!” ribatte impavido. “Ad ogni modo, ho sprecato fin troppo tempo con voi. Godetevi il resto della serata!” se ne va sprezzante.

“Finalmente ha tolto il disturbo, ora sì che ci possiamo divertire!” ridacchia Fandral, soddisfatto.

“Potete farlo, ma senza di me!” sentenzia Thor, lanciandosi in direzione del fratello.

“Loki! Loki! Aspetta!” lo chiama da lontano.

Il moro si ferma, voltandosi verso di lui.

“Che cosa vuoi? Non ti stavi godendo la tua festa con i tuoi amici?” gli rinfaccia.

“Non fare così… sai che non intendevano mancarti di rispetto!”

“Non offendere la mia intelligenza, Thor!” gli urla contro Loki, adirato.

“Okay, era loro intenzione. Ma non importa, loro adesso non ci sono più e io non ti ho ancora dato il permesso di congedarti!” riprova Thor.

“E da quando avrei bisogno del tuo permesso?” ribatte altezzoso il moro.

“Loki, ti prego.” lo supplica il biondo, con tono sommesso.

“E va bene. Del resto la notte è ancora giovane.” si arrende il più piccolo. “Ma ne ho abbastanza dei giardini. Vieni con me!” lo sprona e in breve tornano a palazzo, dove però Loki lo conduce al terrazzo principale, dove si può godere di una visuale mozzafiato.

“Sai, Thor, se solo me l’avessi chiesto in un altro modo, con un altro atteggiamento; avrei anche accettato di organizzarti questa festa, perché in fondo te ne saresti meritata una meno patetica!” commenta, andando con lui verso la ringhiera.

“Non lo metto in dubbio che avresti fatto un lavoro superbo!” gli sorride il biondo.

“Indubbiamente.” ribadisce  irriverente Loki, per poi osservare il cielo stellato che li sovrasta. “E poi avrei fatto questo!” aggiunge, muovendo le mani nell’aria, con movimenti lenti ed eleganti, come se stesse disegnando qualcosa.

Sotto lo sguardo esterreffatto di Thor, una porzione di stelle si sposta, disponendosi come desidera l’abilissimo stregone, fino a formare una corona.

 “Questo è quello che chiamo un tocco di classe!” fa un sorrisetto compiaciuto il bel moro.

“Oh, Loki, questa è forse la più bella magia che tu abbia mai fatto!” commenta Thor, con gli occhi blu ricolmi di meraviglia.

Un istante dopo, il biondo  lo abbraccia entusiasta, cogliendo di sorpresa il più giovane, che non era preparato a un tale trasporto.

Tuttavia, è sufficiente una sola frase, per rovinare quel momento idilliaco.

“Lo farai anche alla festa della mia incoronazione, ma stavolta davanti a tutti?” gli domanda il biondo, scostandosi da lui.

“Vedremo, fratello!” alza gli occhi Loki, lasciando che le stelle tornino al loro posto.

- Dannazione, Thor, possibile che non ci sia altro a cui pensi se non la tua maledetta incoronazione?- pensa contrariato, prima che per quella sera le loro strade si dividano.

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E’ il giorno tanto atteso da Thor.
Pochi attimi, poche frasi di circostanza, una manciata di giuramenti e finalmente sarà re di Asgard.
Odino lo attende al trono, pronto a cedergli il suo posto, ma prima di raggiungere lui, c’è qualcun altro che attende fremente di incontrarlo.
 
Loki gli va incontro, sbucando dai sontuosi drappeggi color ocra di cui è adornata l’intera sala reale.
 
E lo sfarzo non è solo negli addobbi, ma anche nel vestiario dei due principi, un tripudio di verde e oro per il più giovane e di rosso e argento per l’erede al trono.
 
“Nervoso, fratello?” esordisce Loki, ponendosi al suo fianco.

Thor  ride spavaldo.

 “Quando mai mi hai visto nervoso?”

“Beh, c’è stata una volta a Nornheim.” comincia il moro.

“Quello non era nervosismo, fratello, quello era furia guerriera!” lo interrompe il biondo.

“Capisco” lo asseconda l’altro.

“In quale altro modo avrei potuto sconfiggere cento guerrieri e tirarcene fuori vivi?” aggiunge spavaldo il bel biondo, ma il suo interlocutore lo mette al suo posto.

“Ma se ricordo bene, sono stato io a creare la nebbia che ci ha permesso di fuggire!” gli fa notare, puntiglioso.

Thor ride di quella precisazione, come a sminuirne la sua importanza.

Questo ferisce Loki ma lui non lo da certo a vedere.

“Alcuni combattono,altri fanno solo i trucchi!” lancia la sua frecciatina il guerriero.

E’ un’altra stilettata all’orgoglio di Loki, ma incassa anche quel colpo con assoluta dignità.

Vedendo un servitore avvicinarsi con un vassoio e del vino, Loki si concentra, aprendo la mano e facendo uno strano movimento, facendo scaturire dal calice tre serpenti neri e blu.
Loki ride, godendo appieno del terrore che scatena nell’animo del servitore, lo stesso che ama scatenare in tutti gli altri abitanti del regno.
Nonostante gli sforzi e gli accorgimenti del re e della regina, Loki non è mai stato trattato dagli altri alla stregua del fratello, ma tutti, dai servi ai nobili, dagli istruttori delle discipline varie agli Anziani del consiglio,  gli hanno sempre riservato sdegno e sprezzo di cui il suo risentimento si è nutrito per anni, secoli e millenni, creandogli un vuoto interiore che lui ha cercato di colmare con la magia.

“Loki!” lo richiama Thor. “Hai sprecato del buon vino!” aggiunge.

Così come è accaduto alla festa organizzata da Volstagg, Loki sa bene che anche quello è un finto rimprovero e in realtà Thor ne è divertito, non quanto lui, ma a sufficienza.

Al di là della madre, Thor è l’unico che lo accetta per quello che è; anche se non riconosce il valore dei suoi incantesimi in ambito di guerra, li vede solo come piacevoli diversivi da usare alle feste per intrattenere gli ospiti.

Ma Loki non è un burlone di corte, o un intrattenitore di folle. Lui ha qualità, ideali e capacità decisionali degne di un sovrano.

- Al contrario di te, fratello!-  reputa.

“Oh, ma è stato divertente, vero amico mio?” si rivolge al servitore il moro, mostrando il dorso della mano e facendo svanire i serpenti.

Il servitore si allontana terrorizzato, suscitando così l’ilare risata del principe più giovane.

Nel frattempo un altro servitore consegna l’elmo a Thor.

Loki non perde occasione di prenderlo in giro.

“Uh. Belle piume!”

“Non vorrai ricominciare, vero caprone?” additando all’elmo che indossa Loki, lo stesso modello che idolatrava da piccolo, che ora gli conferisce il giusto prestigio.

E’ un terreno di scontro su cui i due fratelli amano battagliare appena ne hanno occasione.

“Era un commento sincero!”

“Tu sei incapace di sincerità!”

“Lo sono?”

“Sì?”

E’ un’altra frase che ferisce Loki, anche se detta con leggerezza.

-Una verità può essere detta, ma va sprecata se nessuno è in grado di coglierla!- riflette il moro, prima di dargli una degna prova di quanto anche lui sia capace di dire la verità.

“Come te ero impaziente che arrivasse questo giorno; ma sei mio fratello, mio amico. Talvolta sono invidioso, ma non dubitare mai del bene che ti voglio!” rivela, sincero come poche volte lo è stato, ma sono gli occhi a confermarlo; perchè in quello sguardo, così intenso e devoto, non c’è nemmeno l’ombra di una menzogna.

E Thor ricambia quello sguardo, lasciando che i suoi zaffiri si abbeverino a quelle oasi smeraldine.

Gli posa nuovamente la mano dietro la nuca, ma stavolta è solo per una carezza affettuosa, enfatizzata da un ‘Grazie’ e da un duplice sorriso, non solo coi denti, ma anche con gli occhi.

“Ora diamoci un bacio!” ridicolizza quel momento speciale Loki, con una delle sue battutine.

La verità è che lo sguardo gli cade sulle rosee e carnose labbra schiuse del fratello più di quanto dovrebbe e vorrebbe.

“Smettila!” lo riporta alla realtà un ridacchiante Thor, con uno scherzoso pugno allo sterno.

“Bene, come sto?” domanda il biondo e Loki avverte una certa agitazione nella sua voce.

Lui non vuole dargli una risposta qualunque; e scavando fra i suoi ricordi più piacevoli trova quella perfetta da dargli, quella che, millenni prima, quella notte, allo stagno, una volta allietati gli animi dopo lo shock di quella sconvolgente scoperta; Thor aveva dato a lui.

“Sembri un re.”

E dallo sguardo che gli rivolge, sembra che anche Thor se la ricordi quella notte.

“E’ ora.” lo riporta al presente Loki.

Il moro sa molto bene cosa sta per scatenare, ma sa altrettanto bene che è ancora in tempo per fermarlo.

- Basterebbe solo un tuo cenno, Thor, un gesto, una prova che sei ancora il fratello premuroso che solevi essere nella nostra infanzia, quello che mai mi avrebbe lasciato vivere nella sua ombra! -pondera, osservandolo.

- Ti prego, Thor, trattami da tuo pari, non frapporre barriere fra noi e io ti lascerò incontrare il tuo destino da re, sebbene non ti reputi ancora pronto!- promette a se stesso Loki.

Ma quel gesto non arriva.

“Vai avanti tu.” lo sprona Thor, piuttosto freddamente, come a voler marcare la differenza fra i due.

Loki lo guarda, adombrato, sperando con tutto se stesso che il biondo riveda le sue decisioni.

- Ti prego, fratello, ti do un’ultima possibilità, ravvediti e non costringermi a prendere misure così drastiche!-

Thor si accorge di come lo sta guardando.

“Ti seguirò subito. Vai.” lo rassicura, ma a Loki questo non basta.

Gli sorride, ma è un sorriso tanto falso, quanto amaro.

- Non mi dai scelta, fratello. Sei troppo accecato dalla tua smania di dominio. E’ bene che io ti impartisca una dura lezione!- decide il moro, allontanandosi.


TBC
 
Beh, che cosa combinerà credo proprio che siate in grado di indovinarlo XD
 
Uhmm questo capitolo è troppe cose, in certi punti troppo romantico, in altri troppo introspettivo, spero non vi risulti troppo pesante… vi assicuro che poi comincerà il vero divertimento. ^^

No okay, forse manca ancora un capitolo per quello... :/  

Mi scuso anche perché ho notato che in questo capitolo sono presenti soltanto i pensieri di Loki, ma vi darò successivamente anche un punto di vista di Thor… a nessuna interessa sapere cosa gli passa per la mente? XD
 
ah ovvio, un Disclaimer grande come una casa, perché tutta la scena del pre-incoronazione l’ho presa pari pari dalle scene tagliate del DVD (la più bella, la più meravigliosa, la più siginificativa, la più inarrivabile, la più perfetta <3<3<3<3)… anche se ho cercato di arricchirla e dargli un altro tipo di interpretazione… o almeno spero di averlo fatto XD
 
ah sì.. ho pure ripreso il mito dei capelli di Sif, perché.. andiamo, come si fa a resistere? XD

ah, concedetemi il fatto che questi due dei abbiano una memoria stratosferica per ricordare anche gli episodi delle tenera età, perchè è necessario che lo facciano ^^


 
ho finito di cianciare, resto in attesa di sapere le vostre opinioni, di qualunque tipo siano! ^^ Su, su non siate timide ^^
 
un graziee a tutte per il tempo che mi dedicate e un buona notte colossale.. perché ancora un po’ e albeggia!! XD
 
p.s. come sempre… datemi qualche giorno e arriva anche ‘Expecting ‘.. per metà quel capitolo si è già scritto da sé XD
   
 
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