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Autore: SHUN DI ANDROMEDA    23/06/2012    2 recensioni
[Human!BoxHeiki!AU]
“Gokudera e Uri sono uguali.” notò Takeshi, tenendo in braccio Kojiro: “Hanno lo stesso carattere!”.
“Taci, yakyuu-baka! E tu, bastardo, aspetta!” sbottò l'argenteo, schizzandogli alle calcagna.
Si sentirono le loro grida anche a parecchi metri di distanza.
“Scusaci, Tsuna-dono, scusaci tanto... Non siamo abituati a questa situazione e forse ci siamo fatti prendere dall'entusiasmo. Non è un comportamento da adulti, lo ammetto...” bofonchiò imbarazzato il rosso, ma subito il Cielo scosse la testa: “Davvero, va tutto bene.” lo rassicurò il bruno, afferrandolo per il polso e trascinandolo verso la scuola.
“Siete sempre voi, non è cambiato nulla.”.
Cosa succederebbe se le Vongola Gear diventassero improvvisamente umane? E perchè? Le avventure di Natsu, Uri e degli altri nel mondo degli umani al fianco della Decima Generazione.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altro Personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Box Human Saga'
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BOX HUMAN

CAPITOLO 5

ARCHITETTANDO PIANI DA NOVELLI CUPIDO

Dopo l'affermazione di Kyoko, i due ragazzi restarono in silenzio per parecchi minuti, increduli e senza parole, e a capo chino, senza avere il coraggio di guardare l'amica negli occhi, amica che li fissava con espressione comprensiva e affettuosa.

Poi, all'improvviso, pur se timidamente, il Cielo sollevò lentamente il capo, puntando i suoi grandi e confusi occhi color cioccolato su di lei, che continuava a stare in silenzio, forse per dar loro il tempo di riflettere sulle sue parole: “Kyoko-chan... Io...” balbettò il bruno, tormentandosi le mani.

“Si, Tsu-kun?”

Sussultando, il quindicenne arrossì: era fin da quando era entrato alla Nami-chuu che sognava di essere chiamato così da lei, che era sempre stata la sua cotta segreta; eppure, in quel momento, desiderava che al suo posto ci fosse qualcun'altro e che quel “Tsu-kun” fosse sostituito da un pomposo “Juudaime”.

“I-Io sono sempre stato innamorato di te, lo sai, vero?” bisbigliò a mezza voce il Cielo, tormentandosi le mani: “Si che lo so.” sorrise lei con accondiscenza, “Tu e Mochida-senpai vi siete accapigliati per questo motivo, e forse in fondo in fondo l'ho sempre saputo fin dall'inizio.” nella sua voce c'era solo gentilezza e affetto, nessuna delusione di sorta.

“E' strano dirtelo così...” ridacchiò il bruno, avvicinandosi di più a lei e a Natsu, che era rimasto in silenzio, troppo stupito per parlare.

“Me lo immagino, ma non siamo più bambini, Tsu-kun, ed è giusto riconoscere i nostri sentimenti. Dopotutto, abbiamo sempre frequentato le scuole assieme, e dopo tutto ciò che abbiamo passato negli ultimi tempi, credo sia giusto essere sinceri fino in fondo, almeno in Famiglia.”

C'era da dire che Kyoko aveva preso bene la faccenda dei Vongola, sia lei che Haru, e non era stato difficile per loro integrarsi quasi del tutto, e aiutare anche altri a integrarsi: era stato così per Chrome, e per Uni nel breve periodo trascorso assieme, e quando avevano incontrato Spanner e Irie nel loro tempo...

Passarono come un lampo nella sua mente le immagini delle due ragazze intente a lambiccarsi su uno striscione di modo da scrivere in inglese una frase di benvenuto per il giovane meccanico.

Col passare del tempo, da cotta amorosa, senza che se ne fosse accorto, il suo cuore aveva tramutato la figura di Kyoko in quella di una fidata sorellina.

“Ascoltami, Tsu-kun. Anche tu, Natsu-kun. Voi provate qualcosa di meraviglioso per Hayato-kun e Uri-kun, e non è bello negarlo. Se avete paura di ammetterlo davanti a me, o davanti agli altri, non ci sono problemi, ma non negatelo a voi stessi. Se poi vorrete metterci a parte di certe cose, noi siamo pronti ad ascoltarvi e ad aiutarvi in ogni modo possibile. Quello che voglio dire è che non dovete nascondervi.”

Il discorso incredibilmente maturo della rossa, se possibile, gettò ancora più nel panico i due ragazzi, le cui espressioni confuse fecero ridere Kyoko di gusto.

“Grazie, Kyoko-chan.” esclamò all'improvviso Tsuna, guardandola con fermezza e serenità: “E... non abbiamo paura di dirvi le cose come stanno, sul serio. E' solo che...”

“Siete confusi, e lo capisco. Ma voglio che ricordiate che, se avete bisogno, noi ci siamo.”

Natsu le poggiò la testa in grembo, accoccolandosi come era solito fare nella sua forma animale.

“Kyoko-chan, è tardi per te. Perchè non resti a dormire qui? In camera dei ragazzi c'è ancora un mucchio di spazio e un futon lo si può sempre rimediare!” trillò Nana dabbasso.

§§§

“Cosa cazzarola fate qui voi tre?!” brontolò Hayato, osservando con stupore le figure dei tre della Pioggia stagliate sulla porta di casa sua.

“Siamo venuti in visita!” esclamò Yamamoto con entusiasmo, lasciando che Kojiro si gettasse tra le braccia di un Uri insonnolito: “Pensavamo che avreste avuto bisogno di una sana chiacchierata tra amici!”

“Non c'è bisogno di nulla...” borbottò l'argenteo, lasciandoli però entrare prima di chiudersi però la porta di casa alle spalle: “Haya-chan, non raccontare bugie!” esclamò in falsetto Takeshi, cingendogli le spalle con un braccio, “Sembravi molto abbattuto oggi e quindi ho chiesto aiuto a papà! Se non avete ancora cenato, che ne dite di questo?” e così dicendo, mostrò un involto dalla forma familiare.

“Tsuyoshi-papa ha preparato quei bento apposta per tutti noi!” annunciò Kojiro dalle braccia di Uri, che faticava enormemente a tenere fermo il piccoletto.

“Siamo qui per farvi un discorsetto.” proseguì Jiro, prendendo il fratellino e caricandoselo in spalla: “A proposito di Natsu e Tsunayoshi.”

Le orecchie dei due della Tempesta si rizzarono: che fosse accaduto loro qualcosa?

“Rilassatevi, vogliamo solo parlarvi” rise Takeshi, notando le loro espressioni: “Ma prima...” il ghigno sulle sue labbra divenne, se possibile, ancora più definito mentre si sporgeva, premendo con forza su quelle di Gokudera mentre Jiro faceva lo stesso con Uri.

Nessuna reazione da entrambi.

“C-C-Cosa cazzo era?!” sbraitò Gokudera, saltando seduto e guardando il compagno con aria a dir poco sconvolta: “MANIACO DEL BASEBALL! Cosa accidenti ti sei messo in testa?!”

Con eleganza, Yamamoto e Jiro evitarono per un pelo i rispettivi compagni, mandandoli a cozzare contro la parete mentre Kojiro se la rideva come un matto: “Non avete sentito nulla?” interloquì la Box, dondolandosi sui talloni, “Oppure avete sperato che al nostro posto ci fossero Natsu e Tsunayoshi-bocchan?”

“TACI!” Uri era paonazzo.

“Lo prendo come un si. E allora perchè non vi siete ancora fatti avanti?” lo spadaccino incrociò le braccia al petto: “NON SONO AFFARI CHE VI RIGUARDANO!” Gokudera era ancora più scarlatto della sua Box, sembravano aver assunto la tinta delle loro Fiamme.

“Uri-niichan, non è bello dire bugie!” lo rimproverò Kojiro: “Se ti piace Natsu-nii, perchè non glielo dici e non vi fate le coccole come Roll-nii e Mukurou-nii?”

La disarmante ingenuità del piccolo fece balzare il cuore in gola a entrambi i ragazzi.

“Ben detto cucciolotto, rispondete su!” ridacchiò Jiro sotto i baffi.

“Che senso avrebbe?” borbottò Hayato, lasciandosi cadere sul divano: “E' palese che il Decimo sia innamorato di Sasagawa, e certo non posso cambiare questo stato di cose.” era amareggiato l'argenteo, ma di sicuro non si sarebbe tirato indietro: lui amava Tsunayoshi Sawada e se anche non poteva averlo come realmente desiderava, non per questo l'avrebbe lasciato.

“Non ti facevo così vigliacco, sai?” la voce di Yamamoto dalla cucina dove era andato a poggiare il pacco che s'era portato appresso: “Perchè non fai un tentativo? Stiamo parlando di Tsuna, credi davvero che non ti starebbe almeno a sentire?”

“Take-nii ha ragione!” Kojiro era balzato sulle ginocchia di Hayato, aggrappandosi alla sua vita e poggiando i capelli tutti spettinati sul petto dell'argenteo avvolto dal pigiama: “Però adesso mangiamo!” disse, gonfiando le guance fino a somigliare più a un criceto che alla Rondine che effettivamente era.

“Fatemi capire, siete venuti qui unicamente per dirci questo?” Uri era stupito, e un poco imbarazzato: non aveva mai avuto esperienza di una cosa del genere, non nella sua forma animale, e doveva ammettere che era una sensazione piacevole il calore che andava diffondendosi nel suo petto.

“Ovviamente.” gli sorrise di rimando Jiro, accarezzandogli la testa con affetto fraterno: “Siamo amici, no?”

Hayato non disse nulla ma, prendendo in braccio Kojiro, si avviò verso la camera da letto.

“Dove stai andando?” gli chiese Yamamoto, mettendo la testa fuori dalla cucina.

“Dovrete pur dormire da qualche parte, no? Ho dei futon di riserva in dispensa.” nell'ombra non si poteva vedere ma Takeshi era quasi sicuro che Hayato stesse sorridendo.

“Va bene. Ma sbrigati, che è pronto.”

E mentre la Tempesta e il piccolo della Pioggia sparivano nel buio del corridoio, il cellulare in tasca allo spadaccino prese a vibrare: la busta che lampeggiava nella parte più alta dello schermo segnalava l'arrivo di una mail, il cui mittente strappò un sorriso al moro.

Forse sono riuscita a convincere Tsu-kun e Natsu-kun a fare un tentativo. Il fratellone ha detto che convincerà Hibari a non picchiarli se saltano la prima ora di lezione mentre Roll-kun e Garyuu-kun si assicureranno che nessuno li disturbi, hanno detto che ci penseranno loro a trovare una scusa per spingerli a salire sul tetto. Resto a dormire da Tsu-kun stanotte.

“Kyoko-ojou-sama ce l'ha fatta?”

Jiro era comparso all'improvviso alle spalle del suo padrone, con la testa poggiata sulla sua spalla in evidente ricerca di coccole come quando era un Akita.

“Esatto. E rimane anche a dormire da Tsuna. Ci penserà lei a farlo arrivare in orario domattina, noi dovremmo unicamente portare Hayato e Uri a scuola mentre a convincerli a salire sul tetto ci penseranno Roll e Garyuu in qualche modo.” rispose con soddisfazione Yamamoto, armeggiando con i tasti del telefono cellulare: il piano che avevano architettato stava procedendo alla perfezione.

Fantastico, io sono da Gokudera stanotte, e con me ci sono anche Jiro e Kojiro. Contiamo su di te.

§§§

“Kyoko ha detto che resta da Sawada.” annunciò Ryohei, rientrando nella sua camera dove Garyuu lo aspettava con impazienza: “La sorellina è in gamba all'estremo! Con lei nella squadra, non potremo fallire!” la Box era sinceramente convinta di ciò che stava dicendo, riponeva una grande fiducia in Kyoko, la stessa che riponeva nel suo padrone, mista alla tenerezza di fratello maggiore che sentiva montare in sé ogni volta che la ragazzina dai capelli rossi gli si avvicinava.

“Roll dice che farà di tutto per rendere felice Natsu.” aggiunse il Canguro, incrociando le braccia al petto: “E convincerà il suo padrone ad aiutarci.”

“Kyokugen! E' fantastico! Siamo a cavallo!” urlò entusiasta il Sole.

“Ha anche aggiunto che Yamamoto si occuperà di Testa-Di-Polipo.” il pugile era su di giri come non mai: “L' AMORE È UNA COSA MERAVIGLIOSA!” gridò, spalancando le braccia e alzandole verso il soffitto, “Lo è anche l'amicizia.” notò con un sorriso Garyuu, seduto sul futon.

§§§

Trascorse la notte, arrivò l'alba, e quando, dal palazzo dove Hayato Gokudera viveva, uscirono i due Guardiani, seguiti dalle Box, il sole era sorto da poco e tutti sbadigliavano assonnati; si diressero verso Nami-chuu perchè la Pioggia aveva gli allenamenti mattutini, così come i due fratelli, mentre Uri...

Beh, Uri era letteralmente un fascio di nervi, si era rigirato nel futon tutta la notte, e così anche il suo Padrone, benchè nessuno dei due avesse il coraggio di confessarlo.

Semplicemente, avevano preso la palla al balzo e seguire i compagni a scuola era forse la distrazione migliore per i loro pensieri, concentrati unicamente su un solo argomento, o meglio su due persone.

Scene simili di accoppiate simili, nel frattempo, si verificavano in altri angoli del quartiere: da casa Sasagawa, dove Ryohei e Garyuu si affannavano per raccattare le loro cose e sfrecciare a scuola a tutta velocità, ad una anonima casa nei pressi della scuola, da cui il piccolo Roll, timidamente, usciva, stretto nelle spalle, fino a casa Sawada, dalla quale Kyoko, tirandosi dietro due assonatissimi Natsu e Tsuna, era uscita a passo svelto.

I due pugili furono i primi ad arrivare, di corsa e gridando.

“Roll!” si sbracciò il Canguro, gettandosi praticamente al collo del Riccio: “Ben arrivati.” sorrise debolmente il piccoletto, stretto nel maglione troppo largo e con la borsa a tracolla strapiena, “Ho convinto Kyoya-dono.” annunciò lui con una vocetta sottile, “Farò tutto ciò che potrò per Natsu-nii.”

Ryohei gli scompigliò i capelli: “Sei sicuro di stare bene?” chiese con apprensione: “Non sembra che tu abbia dormito tanto stanotte.”

Roll sorrise appena, sfregandosi l'occhio: “In effetti non è stata una gran notte...” ammise con un sospiro stanco, “Ma non rovinerò tutto per questo, ve lo prometto.”

“Non siamo preoccupati per questo, dico sul serio.” disse Garyuu severamente: “Sicuro di non volerti riposare un po' da qualche parte? Finchè Kyoko-nee e gli altri non arrivano, abbiamo un po' di tempo.”

Ma il ragazzino scosse la testa con decisione: “Davvero, sto bene.” sorrise rassicurante la Box della Nuvola: “Adesso andiamo, d'accordo?”; i due del Sole annuirono, Garyuu cinse affetuosamente le spalle di Roll e il gruppetto andò a sedersi in un angolo del cortile, riparato e all'occorrenza nascosto per evitare di farsi vedere da occhi indiscreti.

Chiacchierarono nervosamente per qualche minuto poi, dalla strada, arrivarono le grida allegre e inconfondibili dei due fratelli della Pioggia; Roll alzò la testa speranzoso, subito imitato da Ryohei e Garyuu, e finalmente i due comparvero.

“Venite, venite!” esclamò con entusiasmo Kojiro, afferrando Garyuu per il polso: “Venite!” li spronò, “La sorellona Kyoko ha detto a Takeshi-nii che stanno arrivando!”

Ci fu un momento di autentico panico generale, poi tornò la calma, anche se a fatica.

“Io vado estremamente a nascondermi!” esclamò Ryohei, saltando giù dal muretto: “Mi fido di voi, ragazzi!” gridò solennemente prima di scappare via; le quattro Box si guardarono negli occhi, erano visibilmente tese ma sapevano che ormai non potevano tirarsi indietro, e neppure volevano, in realtà.

Roll prese un respiro profondo: “Andiamo”.

§§§

“Kyoko-chan, ripetimi perchè siamo qui così presto...” si lamentò Tsuna, sfregandosi gli occhi stancamente.

La rossa sorrise accondiscente: “Perchè il fratellone mi ha chiesto di venire qui con voi, perchè c'è bisogno del vostro aiuto.” spiegò con pazienza lei, sistemandosi la gonna, “Datemi le cartelle, ve le porto in classe. Voi andate a cercare il fratellone!” rise la ragazza, tendendo le braccia per prenderle.

I due ragazzi si guardarono dubbiosi per un attimo ma poi passarono le borse a Kyoko: “Sicura di farcela, Kyoko-nee?” chiese Natsu.

Lei annuì, caricandosele con facilità in spalla: “Nessun problema, ma voi sbrigatevi.” e così dicendo la ragazza s'incamminò a passo svelto verso l'interno dell'edificio.

Il Decimo e la Box rimasero lì immobili sul piazzale, in attesa di qualcosa, o di qualcuno che dicesse loro cosa accidenti fare.

“Sawada-sama!”

Come se lo avessero chiamato, Garyuu balzò loro davanti, esagitato come al solito, e forse anche di più: “Venite, venite! Seguitemi!” gridò lui, “Vi stavamo aspettando!”

“Ma che sta succedendo?” chiesero i due ragazzi praticamente in coro.

“Vedrete, vedrete! Ma dobbiamo sbrigarci!” li spronò: “Seguitemi!”

Tsuna e Natsu, pur se pieni di dubbi e incertezze, seguirono il pugile all'interno dell'edificio scolastico e poi su, su, su per le scale fino alla porta che conduceva al tetto: e il Super Intuito di Tsuna non era d'accordo, decisamente.

“G-Garyuu-kun...” azzardò il Cielo, avvicinandosi al Canguro che stava armeggiando con il lucchetto della porta: “Cosa...” ma non ebbe neppure il tempo di finire perchè lui e Natsu vennero letteralmente catapultati fuori.

Ruzzolarono per qualche metro sul terrazzo, ritrovandosi a fissare il cielo azzurro della prima mattina, poi cercarono di rimettersi seduti ma ciò che videro mozzò loro il respiro: perchè Garyuu stava chiudendo la porta? E perchè il lucchetto era stato richiuso?

Inspiegabilmente, cominciarono a tremare spaventati.

Si precipitarono alle balaustre ma sotto non c'era nessuno, il piazzale era deserto.

“Chiamiamo qualcuno!” esclamò Natsu nel panico, annaspando per cercare in tasca il cellulare. Poi ricordò...

“Li abbiamo lasciati in cartella...” gemette Sawada, cadendo in ginocchio.

“Vorrei capire cosa gli sia preso...” balbettò sconvolto Natsu, sedendosi accanto al padrone: “Giuro che non so cosa stia architettando...”

“Non lo so neppure io, ma prima è meglio se cerchiamo un modo per uscire di qui... Non ho preso neppure i guanti stamattina, accidenti... Reborn mi ucciderà...” Tsuna tremava solo a pensare ciò che il tutor gli avrebbe fatto una volta scoperto il guaio in cui si era cacciato, senza sapere che, in realtà, l'hitman lo sapeva benissimo, in effetti li stava perfino osservando con il suo sorrisetto sardonico, mentre caricava il fucile.

“Vediamo fino a che punto riescono ad arrivare.”

§§§

“Uri! Gokudera-dono!”

La voce insolitamente alta di Roll mise subito in allerta i due della Tempesta, che stavano distesi a sonnecchiare su una delle panchine del campo da baseball, in attesa che un certo fissato finisse i suoi allenamenti mattutini.

Ma quando il piccolo della Nuvola li raggiunse, trafelato e con l'aria di chi aveva appena visto un fantasma, anche Yamamoto lasciò perdere gli inning e li raggiunse.

Roll si era cambiato – indossava nuovamente la divisa, linda e pinta, e la fascia del Comitato attorno al braccio – ma sembrava veramente fuori di sé: “Respira!” gridò Uri spaventato, teneva la propria mano sulla sua schiena per rassicurarlo: “Respira con calma... Danna, prendimi la bottiglietta.”

Se in condizioni normali Hayato si sarebbe opposto, in quella situazione semplicemente sbuffò e andò a frugare nella borsa della propria Box.

Quando Roll ebbe ingollato metà bottiglietta, il suo respiro tornò regolare.

“Tsuna-dono e Natsu-nii sono nei guai!” annunciò con tono terrorizzato e gli occhi sbarrati: “Sono rimasti bloccati sul tetto e la porta è rotta! Non riesco a farli scendere!”

“Aspetta... Hai detto sul tetto? E che ci facevano lassù?!” chiese Uri preoccupato.

“Ryohei-dono aveva bisogno del loro aiuto... Ma qualcosa dev'essere andato storto... Natsu dice che Tsuna-dono ha battuto la testa e...”

Non ebbe neppure finito la frase che Box e padrone erano già sfrecciati all'interno.

“Non l'avrai caricata un po' troppo come bugia?”

Alle sue spalle, comparvero i due della Pioggia accompagnati da Kyoko e dal fratello.

Ma Roll scosse la testa:”Assolutamente no. Li conosco, ci sono poche cose che li fanno scattare in questo modo.” ridacchiò imbarazzato lui.

Kyoko annuì: “Ha ragione, ci tengono moltissimo gli uni agli altri, ed è il momento che la cosa si sistemi una volta per tutte.” decretò lei con semplicità.

Yamamoto scoppiò a ridere sonoramente, abbracciando idealmente tutti loro e fisicamente Kyoko e Roll: “Siete stati grandi, davvero, anche te naturalmente, Garyuu!” e attirò anche la Box del Sole nel proprio abbraccio.

“Ora però andiamo!” esclamò la rossa, sgusciando dalla stretta della Pioggia: “Voglio arrivare fino in fondo a questa storia.”

§§§

“JUUDAIME!”

Totalmente nel panico, Hayato scardinò la porta del tetto con una spallata e con Uri alle calcagna, e si ritrovò davanti allo spettacolo più agghiacciante della sua vita: il Decimo era sdraiato a terra, scomposto, con Natsu disteso al suo fianco.

“JUUDAIME!” “NATSU!”

I due della Tempesta si gettarono addosso ai due corpi inermi, prendendoli tra le braccia nel tentativo di rianimarli: “Cos'è successo?!” gridò Uri, letteralmente terrorizzato, “Stupido gattaccio, svegliati!” disse, scrollando con veemenza la Box del Cielo.

“Non possono aver preso una botta così forte!” sbottò Hayato, slacciando la cravatta e i primi bottoni della camicia del suo Boss.

Forse fu quel contatto così inaspettato a ricondurre Tsuna tra i vivi, o forse qualcos'altro – magari l'effetto del misterioso proiettile con cui Reborn li aveva bersagliati solo pochi minuti prima- perchè il Cielo cominciò a tossire e ad aggrapparsi al collo del suo Guardiano mentre Natsu faceva esattamente lo stesso con la controparte Box.

“Juudaime! Stai bene?!” esclamò terrorizzato l'argenteo, poggiando la testa del bruno sulle proprie ginocchia: “Che vi è successo?” chiese, era nel panico più totale, poteva sentire il proprio cuore battere all'impazzata con quello di Uri accanto a sé.

I due mugolarono, piegandosi in avanti e massaggiandosi la nuca.

“Gattaccio, porta Natsu a sciacquarsi il viso alla manichetta dell'acqua là dietro.” ordinò Hayato, sorreggendo Tsuna.

Senza farselo ripetere, la Box sorresse il proprio Boss e lo portò via, sussurrandogli all'orecchio qualcosa: era incredibile il cambiamento che avveniva in Uri ogniqualvolta veniva coinvolto Natsu.

Più o meno lo stesso che capitava ad Hayato se al posto di Natsu c'era Tsuna.

“G-Gokudera-kun...” biascicò a fatica Sawada, che, sorridendo appena nel vedere l'argenteo  sopra di sé, era visibilmente sollevato; la Tempesta lo aiutò a mettersi seduto, spiandone il volto pallido e tirato: “Tutto bene?”

Dovevano stare bene, dovevano.

“Si... Deve averci colpito qualcosa...” biascicò il ragazzo, massaggiandosi la nuca dolorante: “Natsu?”

Hayato sorrise - un qualcosa di molto simile al rassicurante sorriso che lo aveva accolto al risveglio nel Futuro, dopo lo scontro con Nozaru e Tazaru –  ad uno Tsuna ignaro che qualcuno li stesse osservando, ed ignaro che il tetto fosse pesantemente sorvegliato da almeno otto paia d'occhi e da un potentissimo binocolo.

“Non spingere, Kojiro-kun...” bisbigliò Kyoko, bilanciandosi contro il muro da dietro un angolo: “O ci scoprono.”

Da dietro la rossa, comparve la testolina arruffata della Rondine e, accanto a lui, quella di Roll: “Scusami, Kyoko-nee!” il piccolo era veramente esagitato, più del solito, “Jiro-nii, come va lì?” chiese, rivolgendosi al fratello che sbirciava l'altro lato del tetto a pochi passi da sé.

Il maggiore ridacchiava tra sé e sé: “Va bene, benissimo, vieni a vedere.” sogghignò lui, invitando il minore ad avvicinarsi.

Kojiro scivolò al suo fianco, sorridendo nel vedere Natsu stretto stretto a Uri: “Speriamo che Tsuna-dono e Hayato-dono si sbrighino, voglio vederli assieme.” sospirò con tono sognante.

“Se non riusciamo a farli ragionare, dopo tutta la fatica fatta, non saprei in quale altro modo agire...” notò Kyoko, venendo subito abbracciata da Ryohei: “Io sono sicuro all'estremo che Sawada e Testa-Di-Polipo si metteranno assieme! E se non lo fanno, li prendo a pugni!” annunciò con solenne entusiasmo.

“S-Sono perfetti per stare assieme.” balbettò Roll, arrossendo visibilmente.

“Mi stupisco che non si siano svegliati prima, comunque.” esclamò Takeshi, incrociando le braccia dietro la testa.

Malgrado le comari che ciarlavano a pochi passi da loro, Uri e Natsu non si staccarono né si accorsero di nulla: semplicemente erano abbracciati, con le teste che si toccavano e i capelli che si mischiavano tra loro in una macchia vivida di colore, che splendeva al Sole.

Non avevano parlato, non ce n'era stato il tempo in realtà: quando l'acqua aveva rianimato il Leone del Cielo, semplicemente il Gatto Tempesta gli aveva gettato le braccia al collo.

Sulle prime, il rosso, ancora frastornato per l'improvvisa botta presa alla testa di cui ignorava la natura e il responsabile – responsabile che non si perdeva un attimo dello “spettacolo” dalla sua posizione privilegiata e che sogghignava da sotto il suo fedora nero – ma gli piaceva stare in quella posizione.

Erano entrambi inginocchiati a terra e Natsu stringeva con forza il pugno attorno a un lembo della divisa di Uri, il cuore che gli esplodeva nel petto per l'emozione.

Lo stesso stava accadendo a Tsuna.

“G-Gokudera-kun...” bisbigliò all'improvviso il bruno, staccandosi dall'argenteo: “Voglio chiederti una cosa importante...”

La Tempesta annuì, scostandosi a propria volta e sedendosi giusto di fronte a lui: “Sono tutto orecchi.”

Purtroppo, Tsuna non si sentiva più tranquillo ma con un respiro profondo cercò di ritrovare la calma: doveva parlargli, doveva levarsi quel peso dal cuore.

Ma come?

Stava cercando di trovare le parole giuste quando sentì distintamente un peso morbido spingerlo in avanti: non potè evitare di cadere tra le braccia di Hayato, e di toccare le sue labbra con le proprie.

Da dietro il muro, Roll esultò mentre Hibird tornava alla base, sulla spalla di un Hibari improvvisamente apparso in mezzo al gruppo.

I visi di entrambi diventarono scarlatti per l'imbarazzo, ma nessuno dei due sembrava avere intenzione di staccarsi, le loro labbra erano rimaste incollate le une alle altre, cosa che stava accadendo ugualmente a Natsu e Uri benchè, nel loro caso, non fosse stato necessario l'intervento di una palla di piume morbida e gialla.

Dall'abbraccio in cui si erano stretti al bacio il passo era stato breve, brevissimo.

E una parte del piano era finalmente andata.

“Se l'erbivoro non si sbriga, giuro che lo mordo a morte.” decretò il Guardiano della Nuvola.

“Gli hai dato un ottimo aiuto, Hibari.” giurò Ryohei.

“S-Scusa...” Tsuna sembrava sul punto di svenire dall'emozione e dall'imbarazzo: “S-Scusami!” esclamò, con la voce di parecchie ottave più alta, “S-Scusami!”

Da parte sua, Hayato era decisamente sbalordito per la rapida successione degli eventi, ma la notte trascorsa con Yamamoto e gli altri aveva fatto chiarezza in lui, lo aveva spinto a prendere la decisione e non aveva intenzione di perdere la forse unica occasione della propria vita.

A quel punto, l'unica cosa da fare era prendere l'iniziativa.

E lo fece.

Come prima, lo abbracciò ma questa volta il contatto con le labbra del Cielo, sottili e mordicchiate per il nervoso, fu volontario, almeno da parte sua.

E ricevette una debole ma sentita risposta da Tsuna, una risposta che, per il futuro, faceva ben sperare.

 

NOTE:

E continua la fiera dei titoli idioti per i capitoli, partoriti da una mente perversa nel mentre di una full-immersion di Dottrine Politiche, Geronimo Stilton in tv e The Sentinel... Ma finchè qualcuno non si lamenta, la fiera continuerà allegramente.

Mi scuso per il mio silenzio forzato ma, dico sul serio, ho avuto un certo numero di problemi di ogni tipo che mi hanno impedito di proseguire questo capitolo, fermo da un paio di mesi alla parte di Kyoko... Anche se le idee per lo svolgimento erano tante e variegate (Come la mia beta ha sottolineato, i Vongola sono un'agenzia matrimoniale, altro che Famiglia mafiosa)

Ora però è concluso e, a partire dal prossimo, vedremo di tirare in mezzo altre coppie. E chissà, magari anche qualche ospite speciale... Sbaglio o qualcuno aveva richiesto l'intervento di un certo felino di proporzioni abnormi?

   
 
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