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Autore: Meme__    23/06/2012    0 recensioni
Dalla storia:
“Parla o mio re!” non poteva essere la sua voce. La sua voce melodiosa fece scivolare quelle parole come la più dolce delle poesie. La sua mano era intrecciata a quella di una donna. [...]
Ma il peggio ancora non era ancora arrivato. La mantella che celava il suo volto cominciò a calare indietro. Oramai il suo volto era allo scoperto. Il suo bellissimo volto. Quel volto che popolava i miei pensieri, ancora dopo quattro lunghi anni. I suoi occhi si aprirono in uno scatto. Degli ardenti occhi cremisi mi scrutavano.
~
Bella ed Edward sono sposati da tredici anni.
Dopo la permanenza all'isola Esme viaggiano molto. Girano tutto il sud America, poi passano agli altri continenti: Asia, Oceania; Bella si stupisce di come le persone siano diverse, ma abbiano sempre le stesse costanti, tutti i vampiri che conosce hanno la stessa bontà d'animo dei Cullen; poi vanno in Africa, cominciando dall'Egitto, dove Bella conosce Benjamin che in soli tre mesi diventa come un fratello... ma non tutto il continente gli riserva lo stesso trattamento... cosa succede in Africa? e perchè ora dopo dieci anni dal termine di quel viaggio Bella si ritrova senza Edward? E che fine ha fatto la sua migliore amica?
La mia prima fan-fic pubblicata; passate a dare un'occhiata se vi va;)
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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14
Dodici anni dopo...
-Intraprendenza e musica Italiana
Maggie osservava stupita la Place du Tertre, dispensando «Bonjour, mon ami» a destra e a manca.
Lucas aveva deciso di iniziare da lontano, quindi evitando la metro ci eravamo avviati verso la piazza più popolata di Parigi che aveva stupito la ragazzina.
Un sorriso stupito si stagliava sulle mie labbra, mentre a braccetto con i miei uomini passeggiavamo per la piazza.
Un ragazzo dal sorriso contagioso ci fermò. Aveva sottobraccio un blocco da disegno e fra le dita un carboncino.
«Oh, sì, ho sempre voluto un disegno! Voglio un disegno! Siobhan, voglio un disegno!» s'intestardì la giovane.
«Oh oui, belle dame. —Ci provò il giovane— un grand tableau en tant que sujet» concluse arrossendo.
«Bella, vieni con me!» ordinò la piccola
«Oh, no Maggie. Bella sarà disegnata con noi» Gli occhi del ragazzo si illuminarono alla prospettiva di fare più di un disegno.
«Che bella idea! Siobhan, Liam, venite! Facciamolo insieme!» Con uno sbuffo entrambi raggiunsero la giovane alzando gli occhi al cielo, da dietro i griffati occhiali da sole.
Mentre gli occhi del giovane si stringevano per la concentrazione, io, Lucas e Jasper ci sedemmo a un tavolo poco lontano. Il resto della comitiva girovagava fra le bancarelle.
Un ragazzo, pochi tavoli più avanti, mi osservava insistentemente. Gli feci un occhiolino e lui arrossì, voltandosi nuovamente verso la sua interlocutrice.
Risi sotto gli sguardi torvi dei miei uomini.
«Smettila, mamma. Quel povero ragazzo rischia di perdere la testa» fece il più piccolo.
«Letteralmente parlando» continuò il secondo.
«Dai! Stavo scherzando. Sembra che vi piaccia vedermi depressa e triste» commentai.
«Mamy non è così, lo sai. Solo che mi fa strano vederti così...»
«Intraprendente»
«Esatto, Jazz. Vedo che la pensi come me»
«Siete due rompiscatole» sbuffai.
«... ma ci ami per questo!» esultò Lucas, mentre Jasper mi attirava a sè, guadagnandosi un'occhiataccia dal bellimbusto di prima. Poi si soffermò ad osservarli e capii dalla sua espressione che la sua autostima avrebbe subito un esagerato calo.
«Povero ragazzo, ha perso tutta la sua autostima» ridacchiai.
«Meglio per lui girarti a largo. Tu sei solo mi-nostra» si corresse a tempo Jazz.
«Quanto vi amo!» esclamai abbracciandoli entrambi, per poi sfiorare le mie labbra con la guancia di Lucas e successivamente con quelle di Jasper, staccandomene con un sonoro schiocco che ci fece scoppiare in una grande risata.
«È il vostro turno!» cantilenò Maggie mentre ammirava divertita il capolavoro raffigurante il suo clan.
Lentemente ci avvicinammo al giovane che ci disse in perfetto inglese: «Anche voi siete irlandesi?»
 «No, noi siamo americani.»
«Oh, anche io! Da dove venite?»
«Forks, Washington.»
«Io sono nato e vissuto a Phoenix, fino a qualche anno fa.»
«Ma davvero? —feci stupita— Mia ma... Ho vissuto lì per un po'.» Jasper mi strinse più forte a sè.
«Che zona?»
«Vicino la scuola di danza» mormorai.
«Sì, certo! Io vivevo vicino la spiaggia»
«Ah, sì!»
Dopo pochi minuti di silenzio il ragazzo ci pose il nostro disegno. Restai stupefatta dalla sua maestria.Ci aveva rappresentato esattamente come la gente ci vedeva: due ragazzi bellissimi che stringevano tra le braccia una ragazza bella quasi quanto loro. Un tratto, però, mi colpì particolarmente: gli occhi della ragazza splendevano; non so se fosse stata solo una mia impressione, ma in quegli occhi c'era una piccola scintilla.

Passammo la giornata come dei turisti. Vidi l'Opéra, place Vendome, le Jardin des Tuileries.
Nel primo pomeriggio entrammo nel Louvre. Mi strinsi fra le braccia di Lucas e Jasper e iniziammo a osservare quei quadri: Risorgimento e Neoclassicismo, donne seminude e Guerre Mondiali, la Gioconda e la Guernica si incrociavano incessantemente in quei corridoi.
Io, che guardavo quel museo per la prima volta, ero stupita, meravigliata. Lucas e Jazz, che sicuramente già l'avevano visitato, osservavano con occhio critico i quadri esponendomi le situazioni in cui erano stati creati.
Andammo poi al quartiere Marais, vedemmo la place du Vosges, l'Ile Saint-Louis e Notre Dame.
Era gigantesca. Immaginavo che da una delle torri spuntasse un gobbo cantante. Esponendo il mio pensiero ai ragazzi Lucas mi guardò storto.
«Sì, certo. Poi viene Peter Pan e ti porta sull'isola che non c'è» ridacchiò.
«Certo che sì, insieme a Wendi e Trilly!»
«...e Bambi, non dimentichiamo il cerbiatto!» aggiunse Jasper.
«...e Cucciolo, Brontolo, Pisolo, Eolo, Mammolo, Dotto e Gongolo!» confermai convinta, sorridendo divertita.
«...e non dimentichiamo la mela!» Sorrise Lucas mentre ci allontavamo dalla piazza dov'era situata la chiesa.
«Mi prendete sempre in giro!» sbuffai allontanandomi.
«"Ma dove vai? Ma dove vai? Tanto oramai sei mia!"» canticchiò Lucas in italiano.
«Ehi, guarda che ho imparato l'italiano. Anche se questa canzone non la conoscevo».
«Quale conosci?» mi chiese curioso.
«Dovrei mettermi a cantare nel bel mezzo di Parigi?»
«Certo che sì. Vuoi un palco?» Sono convinta che i miei occhi brillarono, ma poi si spensero pensando che ero un po' timida per permettermi un conerto su un palco francese.
«No, no. Allora, fammi pensare...—mormorai— ne conosco alcune vecchie, di tipo una decina di anni fa, quando la visitammo...»
«Quale quale quale?» Si fece irrequieto.
«Allora: "Sai, la gente è strana, prima si odia e poi si ama... cambia idea improvvisamente, na na na na na na —mormorai non ricordando le parole e provocando i loro sorrisini divertiti— Tu, tu che sei diverso! Almeno tu, nell'universo! Un punto, sai, che non ruota mai intorno a me, un sole che splende per me soltanto, come un diamante in mezzo al cuore". E poi so anche: "Nel blu, dipinto di blu. Felice di stare lassù. E volavo, volavo felice più in alto del sole e ancora più blu. Mentre il mondo, pian piano spariva, pian piano laggiù. E una musica dolce suonava soltanto per me..." E: "Cammini piano per non far rumore, ti addormenti di sera e ti risvegli col sole. Sei chiara come un'alba, sei fresca come l'aria. Diventi rossa se qualcuno ti guarda e sei fantastica quando sei assorta, nei tuoi problemi, nei tuoi pensieri. Ti vesti svogliatamente, non metti mai niente che possa attirare attenclizione, un particolare, solo per farti guardare. E con la faccia pulita cammini per strada mangiando una mela coi libri di scuola. Ti piace studiare, non te ne devi vergognare. E quando mi guardi con quegli occhi grandi, forse un po' troppo sinceri, si vede quello che pensi, quello che sogni.... Qualche volta fai pensieri strani, con una mano, una mano ti sfiori, tu sola dentro la stanza, e tutto il mondo fuori"» conclusi il mio concerto con l'assolo di un'immaginaria chitarra com'era nella canzone originale, quella canzone... un applauso partì davanti a me e in quel momento mi accorsi di aver chiuso gli occhi li riaprii e vidi che alla mia, già grande, famiglia si erano aggiunte molto persone. Avrei voluto sprofondare. Sicuramente sarei arrossita, un po' di tempo fa.
Invece, m'inchinai davanti al mio pubblico mormorando «Merçi, merçi beacoup!»
«La mia Bellina è anche una splendida cantante!» tuonò Emm stritolandomi nel suo abbraccio.
«Sì, certo, come no!»
«Amore, sei stata fantastica!» si complimentò Jazz.
«Già, mamy, magnifica!»
«Sono diventata Beyoncè e non me ne sono accorta!» feci sarcastica, abbracciandoli insieme a Emmet. Ci staccammo solo sentendo un click, proveniente dalle mie spalle.
«Scusate, eravate così carini!» si giustificò la piccola Maggie. Mi strinsi al fianco di mio figlio e continuammo a camminare, elencando le canzoni italiane che conoscevamo, ridendo alle spalle di Jazz quando stonavamo di proposito e ghignando di fronte a Emmet, che ci guardava stralunati, non capendo nulla.
Invece, m'inchinai davanti al mio pubblico mormorando «Merçi, merçi beacoup!»
«La mia Bellina è anche una splendida cantante!» tuonò Emm stritolandomi nel suo abbraccio.
«Sì, certo, come no!»
«Amore, sei stata fantastica!» si complimentò Jazz.
«Già, mamy, magnifica!»
«Sono diventata Beyoncè e non me ne sono accorta!» feci sarcastica, abbracciandoli insieme a Emmet. Ci staccammo solo sentendo un click, proveniente dalle mie spalle.
«Scusate, eravate così carini!» si giustificò la piccola Maggie. Mi strinsi al fianco di mio figlio e continuammo a camminare, elencando le canzoni italiane che conoscevamo, ridendo alle spalle di Jazz quando stonavamo di proposito e ghignando di fronte a Emmet, che ci guardava stralunati, non capendo nulla.

*——*
Salve! Avevo detto che sarei tornata in fretta eh?
Scusatemi :siprostra: non avrei dovuto, lo so. La settimana scorsa è stata un danno, questa appena passata è stata piena di problemie corse per fare in fretta... uff, non ne posso più! Ora, l'aggiornamento verrà a Luglio, perché la settimana prossima non ci sono, parto! Qualcuna è di Ischia? *-*
Non aggiungo altro, se non i crediti delle canzoni:
- Ti rendo e ti porto via, Vasco Rossi;
- Almeno tu nell'universo, Mia Martini;
- Nel blu dipinto di blu, Domenico Modugno;
- Albachiara, Vasco Rossi;
(Ho messo solo i cantanti, perché mettere anche gli autori sarebbe stata una lunga questione...)

Bacioni, Meme_<3

p.s: Io adoro Vasco *-* E voi? Qual'è il vostro cantante preferito?
   
 
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