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Autore: Pachiderma Anarchico    23/06/2012    2 recensioni
Stefan e Tayler se ne sono andati con il vampiro Originale Klaus, facendo perdere le loro tracce.
Ma un'altro nemico minaccia il mondo di Elena.
E mentre il soprannaturale si prepara a una guerra senza esclusioni di colpi,
anche il cuore di Elena dovrą decidere da che parte stare.
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Damon guardava dritto davanti a se, socchiudendo gli occhi per via del sole.
-Sei davvero innamorato di lei-
Damon si fermó e si voltó stancamente verso la voce, alta e chiara.
Rosalia sedeva con le gambe accavallate su un'elegante panchina di pietra.
Un grande cappello la riparava dal sole e il vestito coro e rosato lasciava scomparte le braccia e le gambe.
I capelli mossi le ricadevano sulle spalle.
-A te che sembra?-
Disse risoluto il vampiro, girandosi per continuare a camminare.
-A me sembra esattamente quello che č. Per questo hai quel simbolo sul fianco destro.-
Damon si bloccó.
Senza girarsi disse -Cosa ne sai tu?-
Rosalia sorrise compiaciuta.
-L'ho creato io.-
Damon voltó il capo verso di lei.
-Parla- 
La strega accavalló meglio le gambe e si aggiustó il capello.
-Il cuore significa amore. Il simbolo dell'infinito che forma una parte del cuore significa o amore o amore fraterno, e il sangue che cola da esso la profanazione di questo.-
Damon sospiró guardando verso l'orizzonte.
-In altre parole?-
Rosalia si alzó accarezzando innocentemente il bordo di una fontana che ritraeva un angelo.
-Tu vuoi la ragazza di tuo fratello. L'hai morsa, ma non con il desidero del sangue..Mi spiego?-
Damon alzó gli occhi al cielo.
-Io mi vado a fare una doccia eh..-
Si accinse a dirigersi verso l'entrata sul retro dove Caroline, sfinita, era sdraiata sull'erba.
-L'amore č pił forte di tutto. Non fare come me Damon, non sacrificare i tuoi sentimenti, perchč non c'č niente di pił vero di quello che provi.-
Damon rimase a guardarla per qualche secondo, prima di scomparire dentro la villa.
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Il pranzo consisteva in ogni prelibatezza possibile.
Quattro tipi di pasta, quattro tipi di carne, quattro tipi di pesce e verdura assortita.
Bevande alcoliche e non, patate e stuzzichini.
I piatti di porcellana erano decorati al lato da fiori rosa e dorati e le posate d'argento splendevano sulla tovaglia di lino bianca.
I bicchieri di cristallo dai bordi dorati erano alzati e abbassati ad intermittenza.
La sala da pranzo era pił grande dei due soggiorni, enorme e con quadri e spade antiche attaccate al muro sopra il camino.
Lampade al muro e un grande lampadario di quarzo gettavano sulla stanza giochi di luce.
Alaric mangiava di gusto.
Bonnie era diffidente e silenziosa nonostante non poteva negare che tutto era una delizia per il palato.
Caroline cercava di essere il pił signorile possibile, e squadrava Alexis accanto a lei, che la guardava aggressiva.
Zara vicino Damon sorrideva e si sussurravano nell'orecchio ogni cinque minuti.
Rosalia, l'attillato vestito viola che aderiva alle forme del suo corpo, al decoltč argento brillante e agli anelli con grossi puntoluce, era capotavola.
Quando passavano le cameriere, in veste bianca e nera, Damon le seguiva con con lo sguardo.
Elena, tra Bonnie e Rosalia, guardava di sottecchi il vampiro che rideva con Zara.
-Dobbiamo recuperare le collane.-
Il silenzio fu rotto dalla chiara voce di Bonnie, che si aggiunse al tintinnio delle posate sui piatti.
Rosalia si pulģ delicatamente le labbra con il tovagliolo color crema e schioccó le dita.
Siria arrivó all'istante in veste da lavoro, anche se tutti quei ragazzi in un secondo si sarebbero potuti trasformare in micidiali guerrieri.
Reggeva un vassoio d'argento con sopra una lettera color rosso scuro, con un sigillo dorato a chiuderla.
Rosalia annuģ e Siria si allontanó, dopo aver sorriso a Caroline.
Tutti gli occhi erano puntati sulla Mutaforme e sulla lettera, tenuta con leggerezza dalle lunghe dita, tranne quelli di Damon e Zara, che ridacchiavano mestamente.
Zara era poggiata sulla spalla del vampiro, con un largo sorriso sulle labbra ambrate.
Quando si accorse del silenzio che aspettava solo loro, si schiarģ la voce raddrizzandosi.
Damon le disse qualcosa a bassa voce e lei stava per ricominciare a ridere.
Si morse un labbro e guardó Rosalia, in attesa.
Damon si poggió disinvolto una mano sulla bocca.
Gli occhi azzurri scintillavano.
Elena abbassó lo sguardo e
Bonnie lo fulminava con lo sguardo.
Quando vide che finirono di fare i i loro comodi, si giró rigida verso Rosalia.
La Mutaforme aprģ il sigillo della lettera, e nel mentre disse -Questa č una lettera da Klaus e famiglia. Non l'ho aperta, ma so gią cosa c'č scritto- Si fermó per un momento, prima di ricominciare -Come sapete Easter č scomparsa con Finn, si pensa che quest'ultimo sia morto- Si ravvivó i capelli castano chiaro dai boccoli definiti e cominció a leggere -Siete cortesemente invitata a un galą che si terra nella nostra umile dimora, in via The Eternal n. 8, il venerdģ appena prossimo di questo mese.
Sperando che abbia gradito il lieto invito, e contando sulla sua importante presenza. 
Fam. Michelson.- Rosalia alzó lo sguardo.
-Quando č arrivata?-
Bonnie non distolse lo sguardo dalla lettera rosso cupo.
-Stamattina.-
Rosalia mise su un altro vassoio la lettera e una ragazza dalla pelle olivastra lo prese e li portó in un'altra stanza.
-E siamo tutti invitati?-
Elena aggrottó appena le sopracciglia.
-Bč, considerando che č arrivato un invito per tutti voi.-
Una ragazza bassina e dal viso rotondo molto grazioso spuntó nella stanza, con in mano otto inviti identici a quello che aveva letto Rosalia.
-Angie!-
La licantropa diede a lei l'invito col suo nome scritto elegantemente in nero sopra e la vampira si alzó per abbracciarla.
Angie consegnó gli inviti a tutti, e tutti aprirono per leggere le stesse cose.
-Ma questa villa non puó essere trovata, come hanno fatto a..-
Alaric guardó imbambolato le parole nere.
-Ho chiesto gentilmente ad Angie di prenderli per tutti noi. Delle persone al servizio di Klaus e compagnia girano in cittą per trovare i destinatari. Angie se li č fatti dare, con fatica perchč sono soliti guardare negli occhi gli invitati alle feste dei loro padroni, ma Klaus sa che ho un nascondiglio segreto.-
-Angie come stai?-
Elena si sporse per guardarla.
-Bene, mi sono ripresa e sono pronta a prendere a calci qualche vampiro.-
-Dovremmo andare.-
Bonnie parlava velocemente e in modo deciso.
Caroline si voltó sorpresa verso di lei -Sei impazzita?! Č troppo rischioso.-
-Non possiamo fare altrimenti.-
La strega si giró senza guardare Caroline, che la osservava stranita.
-E se č una trappola?-
Alaric posó finalmente l'invito e guardó i presenti.
-Non mi fido- Alexia posó una mano sul tavolo, alzando lo sguardo.
-A Klaus serve Elena. Viva.-
Tentó di spiegare Caroline.
-Io non mi fido di lei- Alexis indurģ il tono di voce, mandando scintille in direzione di Rosalia, all'altro capo del tavolo -Tu, tu che hai portato quasi alla pazzia mio fratello, e hai portato lei a ucciderlo -Alexia si alzó lentamente, curvata in avanti e con le mani sul tavolo -Tu, che hai ucciso chiunque ti intralciasse la strada, e che hai torturato chiunque non era nella tua schiera -Alzó il tono di voce- Tu, che sei pił crudele di tutti gli Originari messi assieme, adesso vuoi aiutare un'umana a salvarsi da un ibrido?!-
-Alexia..-
Una vampira sui lunghi capelli castani, mossi e lucidi, gli occhi azzurri elettrici e le labbra piene si accostó alla vampira bionda, furiosa.
-E io che sono stata cosģ stupida da stare con te per un secolo! Incolpando sempre Zara.. Chi s'a cosa vuoi in cambio.-
Sibiló le ultime parole scostando la mano della vampira accanto a lei sulla sua spalla.
Rosalia giunse calma le mani, parlando con fare altezzoso e tranquillo -Ma io non ti ho chiesto di venire.-
Alexia alzó le sopracciglia e quasi gridó sarcastica -E ci mancherebbe altro!-
-Non abbiamo una gamma di scelte molto vasta in effetti...-
Alaric non voleva portare i suoi amici verso un pericolo, ma non potevano stare per sempre con le mani in mano.
-Ma state portando lei nella casa di tre vampiri psicopatici che vogliono il suo sangue per creare un perenne esercito di ibridi al suo servizio!- Alexia indicó Elena guardando quasi disperata gli altri.
Damon si volse verso Rosalia -Quante possibilitą abbiamo di trovare le collane?-
Rosalia sospiró -Io non posso garantirvi che non accadrą niente, ma verró con voi e vi metteró a disposizione i miei migliori vampiri, licantropi e streghe, e potrete allenarci insieme anche con il mio aiuto. Vuole Elena, Elena non verrą. Semplice no?-
-No- Elena sbattč le palpebre -Io vengo con voi.-
Caroline alzó gli occhi al cielo, Zara sorrise furtivamente, e Rosalia sussurró -Ecco, appunto.-
Bonnie e Alaric rimasero impassibili e Alexia si rivolse a Damon, implorandolo con lo sguardo.
Il vampiro non guardó Elena ma disse, duro e irremovibile -Tu non verrai.-
Elena sbuffó e si alzó spingendo indietro la sedia -Se andate voi, vengo anche io. Non posso permettere che rischiate..-
Damon alzó la voce per sovrastare quella di lei
-E invece puoi, puoi Elena. Tu rischi sempre, per tutti noi, e cazzo se ti sento dite ancora una volta che..- Sospiró, abbassando lo sguardo e la voce -Io non posso perderti.-
Rosalia osservó in silenzio.
-Qualunque cosa accadrą, saremo pronti- Si rivolse a Damon- La proteggerai?-
Damon alzó gli occhi su Elena, poi si giró verso Rosalia, che sorrideva con gli occhi verdi.
-Sempre, anche a costo della vita.-
Bonnie si alzó uscendo dalla stanza.
Caroline alzó gli occhi al cielo -Si andrą ad allenare, č domenica, abbiamo quattro giorni e mezzo, non tanti per affrontare originari, quindi..- Si alzó e seguģ l'amica. 
Angie si spostó con Zara che guardó complice Damon, che fece cenno ad Alaric di allenerai con Elena mentre Alexia se ne andó senza guardare in faccia a nessuno.
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Nei due giorni seguenti tutti si allenavano.
Bonnie affinava il suo potere, ma Safira, la Strega Madre la chiamavano, le diceva che prima di potenziare gli incantesimi doveva potenziare il suo legame con ció che la circondava e l'energia che sprigionavano i corpi. Si ritiravano in grotte e luoghi sperduti per ore e ore, senza far sapere niente di quello che facevano.
Caroline si allenava con Siria e altre vampire, a volte con Damon ma dicevano di avere due tecniche e due forze diverse, e non sempre glielo concedevano.
Caroline quando aveva qualcosa per cui combattere incrementava di molto la sua forza, mentre Damon l'aveva sempre al massimo.
Rosalia in persona dava dei consigli a quest'ultimo e a Zara, dicendo che entrambi avevano degli scatti che nessuno avrebbe potuto prevedere o contrastare.
Alexia non si parlava con nessuno dall'incidente, sentiva che nessuno si fidava di lei, e faceva pratica con altri vampiri e con Angie, l'unica che non c'č l'aveva con lei oltre Elena, e i licantropi che si interessavano di lei a volte si univano con quelli di Alexia, confrontandosi.
Intanto Zara passava molto tempo con Xavier, un vampiro dall'intensa forza fisica, nonostante il corpo magro.
Gli occhi scuri del vampiro sembravano radiografarti a aveva una particolare influenza sugli altri.
Elena e Alaric stavano quasi sempre insieme, ma lui seguiva un percorso per cacciatori di vampiri avanzato e Elena uno di grado pił basso.
-Non č il paletto che deve temere il vampiro, č il vampiro che deve temere il paletto.. O qualunque altra arma.-
La vampira Sonia istruiva Elena sulla convinzione di fare qualcosa, che anche una delle cose che rende i vampiri predatori formidabili.
Sonia allargó le braccia.
-Impalettami- Disse allegramente.
La brezza leggera faceva ondeggiare i mossi capelli rossi della vampira e la coda scura di Elena.
Elena guardó Sonia tenendo incerta il paletto in mano.
-Avanti, non ti curare delle conseguenze, non pensare, colpisci e basta. Se ti risulta difficile all'inizio non guardare chi ti sta difronte.-
Elena strinse il paletto.
-Ho infilzato l'uomo che amavo.. Di certo posso fare di tutto.-
E decisa infiló il legno dentro il braccio di Sonia, che non fece neanche un cenno di fastidio.
-Mi sono spostata, anche se mi hai colto alla sprovvista, ma non ci metti abbastanza forza, eppure i muscoli li hai.-
Disse toccando la spalla e avambraccio di Elena.
-E poi non lo infili abbastanza affondo. Guarda, cade solo.-
Sfioró il paletto che cadde a terra inerme.
Era sporco di sangue solo la punta.
-Mmm..- Sonia osservó Elena soprappensiero con le iridi color castagna -Se succedesse qualcosa a Damon, e dovessi impalare un vampiro, cosa faresti? Ti cureresti di chi sarebbe, di quanto č forte, di quanto lo sei tu.. Oppure..-
Sonia sorrise appena soddisfatta di aver cambiato metodo.
Elena si mise subito sulla difensiva, aggrottando le sopracciglia.
-Perchč Damon.. Insomma ci sono altri.. Cosa vuoi dire..? E..-
-Oh Elena...- Sonia sospiró e alzó una mano, stringendosi nelle spalle -Dimmi solo cosa faresti.-
Elena si morse un labbro, parlando pił a se stessa che a qualcuno in particolare -Andrei contro tutto e tutti, senza guardare in faccia nessuno, finchč non rivedrei di nuovo quegli occhi azzurri, quei lineamenti...Quel tocco.. -Guardó Sonia -Ci devono solo provare- Annuii e si mise in posizione di combattimento -Nessuno tocca Damon, a quel punto non esiste vampiro in grado di fermarmi.-
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-Hahaha colpisci femminuccia!-
Zara si muoveva ritmicamente, con Damon che sferrava pugni veloci, colpendola quando lei non riusciva a schivarli con altrettanta velocitą.
Il cielo era limpido e il sole splendeva alto nel cielo.
-Femminuccia a chi?-
Damon giró dietro la schiena il braccio sinistro della vampira che si liberó buttandolo a terra con l'altra mano.
Si mise di sopra bloccandogli le braccia.
Damon non fece pił forza.
-E tu? Ti guardi mai indietro?-
Zara sorrise circospetta prima di alzarsi.
-Ricordare il passato?-
Domandó mentre si aggiustava la coda nera ondulata.
Damon si alzó alzando le sopracciglia -Bč qualche scheletro nell'armadio lo devi avere anche tu.-
Zara accennó una risata -Qualche?-
Sospiró -Seriamente, io non guardo al passato, e cerco di ricordare il meno possibile. I ricordi sono crudeli, ti ricordano momenti che non rivivrai mai pił con persone che non fanno pił parte della tua vita- Bevve un sorso d'acqua da una fontana lģ vicino e di sedette sul bordo -Oh lo faccio per abitudine da circa 300 anni- Disse indicando noncurante l'acqua cristallina -Comunque, i ricordi sono anche una delle cose pił liete del mondo. Ti rammentano che se sei stato felice, lo puoi essere anche in altri momenti, e ti riesumono tutti i miglioramenti che hai fatto, o anche gli errori, per essere diventato quello che sei ora.-
Damon era rimasto a fissarla.
Quando finģ di parlare mise un dito nell'acqua osservando una goccia sul dito che brillava in direzione del sole.
-Peró una cosa č certa: non puoi andare avanti se hai lasciato qualcosa di importante dietro.-
Damon la fece alzare attirandola a lui per un braccio.
-E l'amore?- Si avvicinó sensuale -Io amo una donna che vorrei fosse solo mia..Ma preferirei morire piuttosto che vederla soffrire.- 
Zara indietreggio fino a toccare la vetrata della porta finestra -Lo sai che quel pulsante per spegnere le emozioni č una cazzata si?-
-L'ho imparato a mia spese- 
Sussurró Damon prima di spingerla a velocitą vampiro verso  una porta in legno lucido due piani sopra.
-Questa č la tua stanza?- Bisbiglió mentre baciava senza sosta le labbra della vampira, dove alcune ciocche nere le stavano sfuggendo alla coda circondandole il viso.
-Oh, tu sei un cattivo, cattivo ragazzo- Disse fintamente sorpresa Zara che fece scivolare una mano sulla maniglia della porta -Peró č davvero romantico- Si ritrovarono nella stanza, avvinghiati aggressivamente -Parli con me e pensi a lei, combatti con me e pensi a lei, vieni a letto con me e pensi a lei, e questo scommetto succede con ogni ragazza con cui fai sesso- Zara buttó indietro la testa ridendo sguaiatamente.
-Cose che..capitano...quando qualcuno..ti tiene prigioniero nel suo cuore.- Mormoró affannosamente il vampiro.
Con gesti decisi strappó dalle gambe snelle e sode di Zara il pantalone della tuta nera, mentre la vampira strappava la maglietta blu scuro dal suo. corpo, rivelando i muscoli definiti e il bellissimo corpo di Damon.
Si aggrappó a lui abbassandogli il pantalone con le gambe mentre lui le strappava il reggiseno nero con i denti, guardandola con un bagliore sinistro negli occhi di ghiaccio.
Seccata sfiló velocemente l'indumento che gli copriva le gambe.
Damon la spinse al muro mentre con le gambe Zara gli cingeva la vita, senza farlo muovere se non sulla parte superiore di lei.
-Mi hai chiesto..cosa ne pensavo dell'amore- Sentenzió la vampira respirando irregolarmente -Per me l'amore č la perfetta macchina da guerra.-
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-Una volta non era cosģ- Disse Damon ad un tratto, col petto scoperto, mentre Zara si avvolgeva senza tanti riguardo nelle lenzuola -Quando vivi unicamente per nutrirti di umane di cui non ricordi neanche il colore dei capelli e rimani nascosto nel buio per il resto del tempo- Damon scosse mesto la testa -Mentre ad un tratto hai qualcosa per cui lottare, per cui vivere- Marcó la parola con un accento italiano -Questo quello che si č dimenticato Stefan.-
Zara aveva stampato in faccia un sorriso a trentadue denti -Magari non se l'č scordato.-
-No, se l'č scordato. Altrimenti non starebbe con Klaus.-
-Io penso che abbia qualcos'altro in mente, ma lo scopriremo domani sera no?-
-Se non ci fanno fuori prima- Damon si giró verso la vampira -Togliti quel sorrisino dalla faccia. Ho capito che č stata la cosa pił.. Eccitante degli ultimi 300 anni per te..-
-Oh oh- Zara tiró un pugno leggero sul braccio di Damon -Che modesto!-
-Il modesto ha appena visto l'orario.-
Zara si voltó distratta verso di lui -Eh?-
-E abbiamo due minuti per cestisci e scendere sotto per la cena.-
-La cena?- Zara si mise a sedere scoprendo la schiena nuda.
-Zara! La cena! Connettiti- Damon si alzó infilandosi la tuta scura.
-La cena!-
La vampira si alzó e in un secondo aveva preso dall'armadio una tuta elegante aderente gialla dalla maglietta a fascia.
-Mi hai davvero sconvolta!- Affermó ridendo.
-Mmm carina..- Damon alzó un sopracciglio -Ok io vado a cambiarmi e ho esattamente trenta secondi. Vado.-
Con un cenno di saluto era gią scomparso verso la sua stanza alla fine del corridoio.
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Zara scese velocemente le scale tre a tre cercando di far finta di niente.
Nella grande sala da pranzo tutti erano gią seduti, tranne Alexia.
La vampira si sedette e appena le sue gambe toccarono la sedia entró Damon.
Si sedette lontano da lei per non destare alcun sospetto, perchč non c'č n'erano, e subito dopo varcó la soglia Alexia, con lo sguardo a terra.
Si mise una ciocca bionda dietro l'orecchio e appena impacciata si sedette vicino tra Elena e Angie, senza parlare.
Zara conosceva quel comportamento che non si addiceva affatto alla Alexia vampira.
Quando era imbarazzata, oppure nascondeva qualcosa di grande, teneva lo sguardo basso e diventava impacciata.
La seguģ con lo sguardo prima di venire attirata dal cibo.
Rosalia entró con un abito verde acqua che scendeva morbido sul corpo sinuoso e si sedette.
-Stanotte andate a nutrirvi, i vampiri intendo. Domani faremo i gruppi e ci organizzeremo. Elena, tu sei il punto focale, sta' attenta.-
Elena annuii e inizió a mangiare seguita da Caroline.
Alexia alzó lo sguardo su Bonnie che non staccava gli occhi da Damon che subito spostó gli occhi su Zara senza farsi notare.
Nessuno peró capģ quel gioco di sguardi.
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Angie saltó, gli occhi le diventarono gialli, i canini diventarono quelli di un lupo e il corpo si irrigidģ come quello di un animale.
Con un salto si arrampicó su un albero nodoso i cui rami sembravano toccare il cielo.
Si gettó nel vuoto dal ramo pił alto e atterró sull'erba a quattro zampe.
Due vampiri e un licantropo dei pił veloci la inseguivano ma non riuscirono ad salire sull'albero con la stessa facilitą di Angie che si alzó mantenendo il controllo e respirando.
Al terzo respiro ritornó normale.
Rosalia si avvicinó mettendosi al centro -Ma che brava, bene. I gruppi dovranno essere misti, licantropi, vampiri, streghe, ibridi.-
-Ibridi?- Bonnie e Caroline si guardarono.
-Si, ibridi, che dirigeranno il tutto. Axel, Dorian, Anika e Dalhia.-
Quattro ibridi, due maschi e due femmine, avanzarono dal gruppo.
Axel era il pił alto, aveva folti capelli biondi, dove sui quali i raggi del sole non si distinguevano, e uno sguardo verde scuro differente e distaccato; Dorian era pił magro di Axel e aveva lisci capelli neri dai riflessi bluastri e gli occhi di un nero profondo; Anika aveva lunghi capelli biondi dai riflessi dorati che arrivavano al fondoschiena, ondulati e definiti, un viso delicato e la pelle pił chiara e delicata che si fosse mai vista, gli occhi color miele sembravano tinti dello stesso colore dell'oro liquido; Dalhila era qualche centimetro pił alta della compagna, con corti capelli marroni ramati e profondi occhi blu.
-Axel sarą con Damon, Elena, Alexia, Caroline e Safira. 
Anika con Bonnie, Siria, Angie e Xavier.
Dorian con Alaric, Callen, che per chi non lo conoscesse č un vampiro, il suo punto forte č l'agilitą e che fa un arrosto divino, Chiara, vampira anche lei, scoprirete al momento opportuno cosa č in grado di fare, e Gemma, licantropa frizzante ed esuberante, dolce e molto forte.-
Rosalia battč le mani.
-Okay, gli ibridi hanno il compito di guidare, essendo i pił antichi.
Le fasi del piano sono queste, e vanno seguite. Prego Anika.-
L'ibrido dalla lunga chioma dorata fece un passo avanti -Prima fase: presentarsi il pił naturali possibili. Seconda fase: localizzare le possibili posizioni delle collane. Terza fase: distrarre "La Famiglia". Quarta fase: fare e scoprire il pił possibile. In caso di cambiamenti si deve avvertire almeno due persone del proprio gruppo se sono vicini, altrimenti chiunque sia velocemente raggiungibile. Tutto chiaro?-
Nessuno si mosse.
-Io saró con l'ultimo gruppo.-
Sentenzió Rosalia. Con un cenno della mano indicó l'interno della casa accennando alla porta.
Che il gioco abbia inizio.





Eeeeeei che caldo!!
Scusate per l'assenza ma ho gli esami :S Scusate eventuali errori e grazie a tutti quelli che mi aspettano e mi seguono.
Siete fantastici :D
Un bacio :**





SPOILER
-Adesso si va in territorio minato per chiunque sta dove sta Elena e non č onorato della mia fiducia. Stefan te lo chiedo ora e non te lo chiederó mai pił, sei con me?-
Damon aveva detto ogni parola bisbigliando velocemente ma con tono chiaro e persuasivo, guardando negli occhi il fratello.
Stefan vide il suo riflesso nel ghiaccio degli occhi di Damon.
-Fino alla fine-
  
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