Con lei avrebbe anche digiunato.

Non la vedevo da cinque fottutissime ore e non la sentivo da quattro, ero distrutto.
Entrai in camera e come ogni giorno mi stupii di trovarla lì, nel nostro letto. Bellissima anche se ammalata, con la TV ancora accesa su un canale di cartoni animati e un vassoio con due cioccolate ormai fredde sul comodino accanto al letto.

Cercai il telecomando e abbassai l'audio, senza però spegnere il televisore, in modo da poterla guardare senza accendere la luce e svegliarla.

Mi tolsi le scarpe e mi avvicinai, sdraiandomi accanto a lei vidi che stava per aprire gli occhi.

“Scusami Niall.” mi disse tirando su con il naso arrossato.

“E di cosa piccola?” chiesi preoccupato.

L'ultima volta che mi aveva chiesto scusa aveva appena bruciato la metà della cucina del nostro nuovo appartamento mentre cucinava un pollo arrosto.

“Volevo aspettarti in piedi, avrei dovuto farlo! Torni dopo ore e non trovi nemmeno la tua ragazza presentabile.”

“Amore! Non essere stupida, sei stanca e ammalata e bellissima. La cosa che avresti dovuto fare era dormire.”

“Ma, per fortuna, mi sono svegliata in tempo!” disse coricandosi letteralmente sopra di me “Come è andato il concerto, amore?” soffiò sulle mia labbra.

“Anche se la dietro, prima e dopo, si sentiva la tua mancanza.” risposi prendendola per i fianchi e avvicinandola ancora a me.

“Come siamo dolci stasera...” un millimetro e le nostre labbra si sarebbero toccate, ma lei è furba e mi faceva impazzire con la scusa della febbre.

“Non sai quanto!” dissi capovolgendo la situazione e iniziando a farle il solletico.

Sapevo come farla ridere, come rassicurarla, come proteggerla e come amarla; e per me questa era la più grande realizzazione della mia vita.

Dopo mille risate si addormentò sul mio abbraccio in una sorta di abbraccio scomposto e in quell'attimo, guardandola con il viso accaldato e i capelli in disordine, capii.

Capii che con lei tutto risultava più semplice, anche essere felici.

Non bisognava sforzarsi.

Non era obbligatorio fare l'amore per amarsi.

Non dovevi fingere di stare bene perchè lei ti metteva a tuo agio.

Non c'era bisogno di parole per capirsi.

E lui, Niall James Horan, non l'avrebbe mai lasciata andare, poteva bruciare tutti i polli arrosto che voleva.

Con lei avrebbe anche digiunato.

Ok, sto intasando il sito con One-Shot senza senso e corte.

AHAHAHA

OK, non so da dove sia uscita, - e non sono sicura di volerlo sapere – però mi sentivo di pubblicarla e spero vi piaccia!
Se mai lasciate una recensione, non mordo mica! (?)

Anche una critica, se serve a migliorarmi *-*

Grazie comunque anche solo a chi la leggerà, C.

_Niall Horan non è un personaggio di mia proprietà e non lo conosco, questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.