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Autore: Lady Cheshire    23/06/2012    2 recensioni
Lui è un principe anarchico e con un triste ricordo.
Lei non ricorda niente di se e del suo passato.
Quando la giustizia e i sogni fanno da sfondo a un amore al profumo di mare voluto dal fato.
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Amu Hinamori, Ikuto Tsukiyomi
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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  “Allora mi accompagnerà Amu”
“Scusa ma perché io?”
  “Perché preferisco te a una gallina fastidiosa! Almeno quando sorridi sei sincera, e non ti avvicini a me perché sei un’arrampicatrice sociale”
“Voleva essere un complimento?”
  “Si, credo…”
   “Si vede che mio figlio non è abituato a trattare con le ragazze eh?”
“Un pochino…”
   “Starai nella stanza di Utau. E’ qui a fianco quindi per ogni cosa puoi rivolgerti a una domestica o a Ikuto d’accordo? A stasera ragazzi, e non combinate niente mi raccomando”
Detto questo se ne andò facendo sprofondare me e Ikuto in un imbarazzo abissale, o almeno io ci sprofondai fino al collo.
  “Scusala mia madre è una donna un po’ particolare”
“Fa nulla, è molto simpatica”
Continuammo a chiacchierare seduti sul letto.
Quando non si comporta da maniaco è molto simpatico, è piacevole parlare con lui.
Più tardi gli stessi 4 ragazzi che avevo conosciuto oggi vennero nella stanza di Ikuto.
Le due domestiche mi presero di nuovo in ostaggio e io mi arresi perché sapevo che ad una festa galante dovevo indossare un vestito consono all’occasione. I due maggiordomi si occuparono di Ikuto.               
Così tra un vestito e l’altro arrivò l’ora della festa e io mi ritrovavo ad indossare uno scomodissimo vestito da donna.
Era color notte e il corpetto mi fasciava il busto fino ai fianchi, dove poi si apriva in una voluminosa campana, anche se non era esagerato come glia altri che mi hanno fatto provare. 
In vita aveva un nastro di raso blu e tutto l’abito era decorato con ricami argento simili a fiocchi di neve.
Persino io trovavo bello quel vestito…ma non lo indosserò mai più dopo questa serata!
Al centro del corpetto avevo appuntato il cammeo e al collo portavo il medaglione, sentivo di doverlo fare.
(http://www.google.it/imgres?q=abito+da+ballo&start=186&hl=it&gbv=2&addh=36&tbm=isch&tbnid=M4KH9yp6IkK9TM:&imgrefurl=http://www.weddingdressesgo.com/it/quinceanera-abito-da-ballo-sweet-sixteen-style-dress-designer-mbd8243-p1733250&docid=aRoZxAOWJMxWhM&imgurl=http://67.21.94.34/gaolinimages/g1//product/2/6730.jpg&w=600&h=736&ei=oePlT_HYN8Pe4QSz-LyqAQ&zoom=1&iact=hc&vpx=1122&vpy=258&dur=553&hovh=249&hovw=203&tx=131&ty=113&sig=106943458918519150371&page=7&tbnh=151&tbnw=122&ndsp=32&ved=1t:429,r:31,s:186,i:101&biw=1366&bih=667)
Rima e Yaya, come le quali ormai avevo fatto amicizia nei due rapimenti, mi accompagnarono fino alla sala dove si sarebbe tenuto il ricevimento.
Un enorme salone che sembrava fatto di cristalli da quanto era splendente e il profumo dei gigli che decoravano la sala era intensissimo, faceva girare la testa.
Era pieno di persone  fasciate da vestiti eleganti e sul viso dei falsi sorrisi. Mi sentii immediatamente fuori luogo,
ma a calmarmi ci pensò Ikuto che mi prese sotto braccio. Quel gesto mi tranquillizzò molto nonostante
quel ragazzo in due ore mi abbia fatto saltare i nervi almeno una dozzina di volte.
   “Sei bellissima!”
“Anche tu stai bene” Lui indossava un abito dello stesso blu del mio, semplice e senza troppi fronzoli
inutili e con dei ricami argentati sulla camicia bianca che si vedeva sotto la giacca, lunga  come se incorporasse
anche il mantello, che infatti non portava.
Poi una voce disse una frase che mi fece gelare il sangue nelle vene:
    “Ora il principe e la sua accompagnatrice  raggiungeranno il centro della sala e apriranno le danze”
Come cavolo pretende che io sappia ballare? Guardai Ikuto e lo vidi scioccato quanto me.
- - Dimmi che è uno scherzo!- -
  - - Non posso accontentarti, di solito è mia sorella che apre le danze perché io salto questi eventi- -
- - Sei uno scemo- -
  - - Scusa- -
Mentre scendevamo le scale mi sentivo  addosso gli sguardi di tutta la sala, al che arrossii in maniera piuttosto vistosa. Dovevano trovarmi ridicola e del tutto priva di grazia, ma in fondo cosa si poteva pretendere
da una ragazza che ha appena scoperto il suo nome? Che balli il walzer come una donna di mondo?
A quanto pare avrei dovuto imparare sul campo…spero solo di non fare brutte e figure!
Ikuto invece sembrava abituato agli sguardi svenevoli delle ragazze che lo fissavano aveva ragione…sono tutte oche! Ma sopratutto...perchè quegli scguardi mi infastidiscono?
***
Era terribilmente irritante che tutti i ragazzi della sala la fissassero come pesci bolliti!
E lei arrossiva pure! Bhe magari lei era solo in imbarazzo per la situazione in cui l’avevo cacciata, come potevo essermi dimenticato dell’apertura delle danze? Sono un cretino!
Non volevo metterla nei guai. Arrivammo al centro della sala sotto gli occhi di tutti, cosa che agitava visibilmente Amu che stingeva nervosamente il vestito.
Ma visto che ormai eravamo in gioco bisognava giocare. Presi la sua mano e la misi sulla mia spalla poi le
strinsi la vita e le sussurrai all’orecchio:
 --Segui i miei passi- -
- - Va bene- -
Ed era partita la musica dell’ orchestra non appena avevamo iniziato a muoverci.
Lei aveva cominciato  in maniera insicura, con piccoli passi ma pochi secondi dopo iniziò a muoversi con maestria e eleganza, sembrava un’altra persona ma era bellissima.
In quel momento tutto il resto era sparito, c’eravamo solo io e lei. Maledissi  l’orchestra in tutte le
lingue possibili quando la musica terminò tra gli applausi degli invitati, avrei voluto tenerla ancora stretta a me,
Amu aveva lo sguardo perso nel vuoto, come se con la testa fosse da un’altra parte.
  --Tutto bene?- -
--Si, è solo che mi veniva così naturale ballare. Mi fa strano, non credevo di saperlo fare- -
  - - Forse hai imparato a ballare prima dell’incidente- -
--Può darsi- -
 Dopo siamo andati a salutare i sovrani, o almeno lei doveva farlo ma non appena il mio patrigno la vide sbiancò di colpo…
*** 
Non può essere, quel simbolo sulla spilla, non può essere lei. Avevamo fatto attaccare la nave apposta per ucciderla, non poteva essere ancora viva.
Eppure su quel cammeo si stagliava inconfondibile il disegno dell’angelo con la spiga e la lancia…il simbolo del regno di Sora. Ma forse non era lei, magari era solo una ragazza imparentata con la corte che ha conosciuto Ikuto in una delle sue fughe quotidiane.
Già non poteva essere la principessa del –Regno al di là del Mare-  lei era morta quando abbiamo attaccato la nave, lei era un’altra ragazza, doveva esserlo!
***
   “Piacere di rivedervi madre, padre” Sputò l’ultima parola con un risentimento incredibile,
che Ikuto non abbia un buon rapporto con suo padre?
     “Piacere mio figliolo! Chi è la tua graziosa compagna?”
     chiese volgendosi verso di me ,bianco come un cadavere.
“Mi chiamo Amu, altezza”
Dissi io con una riverenza, quell’uomo mi metteva soggezione, quasi paura. Come se con lo sguardo volesse farmi del male.
***
Dopo l’incontro, saluto i miei genitori e la serata passa velocemente.
Molte persone volevano parlare con Amu, in fondo era la prima ragazza che mi accompagnava ad una evento a corte, era una rarità, io solitamente le ragazze le tenevo lontane. Sembrava nata per intrattenere le persone, parlava di ogni argomento con ogni persona, era molto elegante nei gesti, nei movimenti anche la risata era elegante.
Non sembrava la ragazza di questo pomeriggio. La serata era trascorsa così tra chiacchiericci
e sguardi, soprattutto miei rivolti a quei ragazzi che guardavano Amu con fare lascivo
mentre parlava con delle ragazze. Ascoltai per sbaglio una loro discussione e loro erano
veramente acide, le rivolgevano solo delle offese, seppur in modo educato e sottile, stavo per intervenire ma
Amu rispose a tono, ogni volta che le venivano rivolte parole di scherno lei rispondeva educatamente,
ma in modo altrettanto sottile e un po’ velenosa…si stava trattenendo per non fare brutta figura!
Una volta terminata la festa se ne andò in camera sua accompagnata da Rima e Yaya mentre io rimasi a salutare
la moltitudine di ospiti che finalmente sloggiava da casa mia!
Il mio patrigno sembrava malato tanto era pallido ed era così da quando aveva conosciuto Amu…che sapesse qualcosa di lei? Prima di andare a dormire volevo andare a salutarla così sono andato da lei, ma non ricevevo risposta e entrai senza permesso
“Amu? E’ tutto a posto?”
La trova distesa sul letto con un braccio sugli occhi, si era addormentata! Faceva tenerezza.
Appena mi avvicinai cambiò posizione per girarsi su un fianco, sembrava una bambina.
Mi sono chinato per guardarla in viso, il viso rilassato, il respiro regolare del sonno , le labbra leggermente dischiuse…
“Certo che è carina…”
dissi sorridendo delle mie stesse parole, non mi ero mai interessato alle ragazze, erano tutte uguali
ma lei no era…diversa anche se non riuscivo a capire perché, ma sentivo che era così!       
Prima di uscire le lasciai un bacio sulla fronte, non ho idea del perché l’ho fatto, mi è venuto d’istinto.
“Buonanotte Amu”
Detto questo me ne andai, senza accorgermi che per tutto il tempo qualcuno mi aveva osservato nell’ombra…

  
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