Anime & Manga > Saiyuki
Segui la storia  |       
Autore: Black Wolf    08/01/2007    2 recensioni
"Le persone viaggiano per stupirsi delle montagne, dei mari, dei fiumi, delle stelle… e passano davanti a se stessi senza meravigliarsi! Stai cercando qualcosa, vero giovane bonzo?!" chiese la luminosa figura, senza voltarsi...
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Genjo Sanzo Hoshi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Un'ombra nera entrò nella stanza del Venerabile Genjo Sanzo, osservò per pochi secondi la persona stesa nel letto e prese la candela sul basso tavolo accendendola.
Camminò silenziosamente fino al letto e si sedette accanto al bonzo.
La tenue luce della candela inondò Sanzo, che dormiva beatamente su un fianco, un braccio sotto la testa e le gambe leggermente piegate.
Il suo viso però era comunque accigliato, tanto che in mezzo alle sopracciglia si era formata un'unica ruga dritta.
Una mano d'ambra e sottile entrò nel cono di luce, proiettata dalla candela, e spostò alcune ciocche dorate da davanti al viso del bonzo, sistemandole con un gesto dolce, quasi timido, dietro l'orecchio.
Sul viso non vi era rimasta nessuna cicatrice del graffio del gatto e la figura sospirò, accarezzandone la guancia diafana.
"Cos'è che nascondete sotto questa maschera gelida?" bisbigliò.
La figura oscura, troppo concentrata nello studiare il viso del monaco, non si accorse che una goccia di cera aveva raggiunto i bordi della candela e che si accingeva a cadere.
Ella avvicinò di più il lume al viso del bonzo, e così facendo, la calda goccia di cera, cadde velocemente sullo zigomo di Sanzo.
Egli si tirò velocemente a sedere e prese per un polso la figura, che fece cadere la candela, spegnendola.
"Chi siete!?" domandò freddo Sanzo.
Nelle ombre non riusciva a distinguere nulla, se non una piccola mano ed il fragile polso a cui era attaccata, che stava stringendo.
"Chi sei, ho chiesto!" ringhiò Sanzo, stringendo più forte il polso.
Un'altra piccola mano cercò di staccare, quella grande e forte di Sanzo, dal polso; un mugugnio di dolore arrivò dalla figura, che cercava di divincolarsi.
"Te lo chiedo un'altra volta o dovrai fare i conti con le guardie!" intimò il bonzo.
"No, ti prego!" mugugnò una voce nell'ombra, mentre tentava di liberarsi.
Sanzo, furibondo, trascinò quella strana persona vicino alla finestra e scostò le pesanti tende bianche, e ne fece entrare un pallido raggio di luna piena.
Quando Sanzo si voltò sentì il suo cuore accelerare il battito ed il fiato morire in gola, pronto per mandare altre minacce allo sconosciuto.
Si disse che fino a quel giorno non aveva conosciuto tanta bellezza, che non aveva mai visto la luce fatta persona.
Lunghissimi capelli rosso sangue e splendente, scendevano su una schiena minuta, in morbide onde, come una cascata, fino a ricoprirne una parte di pavimento; il giovane viso era dorato come l'ambra più pura e dalla pelle liscia e vellutata, le labbra erano sottili, tristi e dolcemente rosate.
Indossava un abito semplice: una tunica azzurro chiaro, corta, un poco più su del ginocchio, e un giustacuore blu notte.
Quella luminosa presenza aveva sconvolto il barlume di pace ancora presente nell'animo di Sanzo.
Quando i loro occhi s'incrociarono, aveva preso a respirare più profondamente, quasi spaventata. Anche lei era turbata.
Ciò che colpì Sanzo, però, erano i suoi occhi: grandi e limpidi, tra le folte ciglia nere; le iridi erano di un colore argentato, con una particolare luminescenza tipica dei gatti e dei lupi, talmente profondi e malinconici da infondere una grande dolcezza e compassione, che avrebbe potuto far sciogliere il cuore più freddo…. Ma le sue pupille erano velate di una strana nebbiolina grigia. Sanzo era paralizzato.
Quella ragazza era bellissima, oltre ogni dire, e non poté fare a meno di lasciarle il polso.
Ella si rannicchiò su se stessa e si coprì il viso con le piccole mani, cercando di smorzare i singhiozzi e di nascondere le lacrime.
Sanzo ebbe una fitta al cuore e si inginocchiò affianco alla ragazza.
"Mi… mi dispiace, signorina! Non volevo farle nulla di male. Ma come mai lei si trova qui? Le donne non possono stare al tempio."
Ella abbassò le mani e guardò Sanzo, con i sui attraenti occhi tristi.
"Come si chiama?"
"Io… io sono Fuyumi!"
"Bene, Fuyumi! Spero che ora si sia calmata… si sieda pure sul mio letto."
Il monaco si alzò e continuò:
"Ora non si preoccupi! Vado a chiamare una guardia e la faccio riaccompagnare al villaggio."
"NO!"
La ragazza afferrò il braccio del monaco, che si fermò a guardarla stupito.
"Ti prego, Koryu, non farlo!"
Sanzo spalancò gli occhi e si voltò verso quella strana ragazza.
"Come conosci il mio nome?"
Ella cadde in ginocchio, abbassando il capo.
"Perché io sono Ryo!"
Il monaco rimase spiazzato e si inginocchiò davanti alla giovane ragazza.
"Come sarebbe a dire che tu sei Ryo?!"
"Il mio vero nome è Fuyumi, ma tutti, o quasi, mi conoscono come il Venerabile Ryo Sanzo!"
"Quindi la maschera e il velo erano per nascondere la tua femminilità! Perché non me lo hai detto?"
Ella voltò lo sguardo e non rispose.
"Rispondimi!"
"Perché non mi avresti accettata... non mi avresti più parlato apertamente come facevi con Ryo."
"Non è vero!"
"Sai perché sono diventata un bonzo?"
Ella sui alzò in piedi e iniziò a fissarsi le punte dei piedi, senza pensare a quello che stava per rivelare.
"Perché il mio maestro ha avuto pietà di una bambina colpita da una maledizione!"
Anche il biondo uomo si alzò e andò davanti alla ragazza, le mise una mano sotto al mento, facendole alzare lo sguardo: si accorse che i suoi occhi argentei fissavano un punto imprecisato nel suo volto, mentre calde lacrime le bagnavano le guance bianche, fattesi rosee per lo sforzo di trattenerle.
"Si, Koryu! Sono cieca…irrimediabilmente cieca!" bisbigliò lei tristemente, scrollandosi di dosso le mani del bonzo. "E' stata colpa di una maledizione!"
"Questo non mi interessa."
"Eppure lo devi sapere adesso che mi hai scoperta, e sento le tue domande imperversare furiose nella tua anima… cos'è ti sentivi più uomo parlando con Ryo, che con Fuyumi?!"
"Io non ho detto questo! Ma voglio sentire la tua storia comunque…"
"Molto tempo addietro, quando ero molto piccola, fu mandata una maledizione da un demone che controllava questa gente, e fu scelta una bimba per far sì che questo anatema venisse sigillato in lei e comparvi io, perfetta nella mia purezza… non sapevano quali effetti avrebbero causato su di me!
Venne così sigillato nel mio corpo questa disgrazia e abbandonata al mio destino…. Il Venerabile di questo tempio mi prese con se, e, per far si che fossi protetta da ogni fattore esterno, mi prese come suo allievo, dandomi un nuovo nome, e spacciandomi per un bambino maschio del villaggio." Ella sospirò e si passò la mano sulle guance asciugandosi gli ultimi residui delle lacrime, poi continuò. "Divenni la più promettente allieva e mi sottopose alla prova facendomi diventare un Sanzo… credeva che nessuno avrebbe potuto toccarmi qui… credeva che nessuno mi avrebbe toccato nell'anima e nel corpo facendomi rimanere pura, e così immune alla mia stessa malignità… credeva che nessuno avrebbe mai squarciato la mia oscurità, ma un angelo mi ha illuminato la vita!"
Sanzo alzò un sopracciglio e una morsa al cuore lo prese. In un impeto di compassione abbraccio quella ragazza sfortunata, che il destino aveva preso di mira, le accarezzò i capelli e la cullò.
"E pensare che io mi lamento della mia vita!" le bisbigliò continuando a stringerla.
"Ti prego, Koryu, confidami i tuoi tormenti."
"Ogni notte mi inseguono… mi inseguono la follia e la solitudine! Ormai mi trovo qui da molte giorni e non ho ancora ricevuto alcuna visita di questo stregone.
Proseguono le notti insonni; se mi addormento gli incubi mi perseguitano.
Ma anche da sveglio….la luce della luna… è opprimente.
Per molti anni ho sottratto la vita…Sì, sottrarre la vita è così facile… eppure… il rimorso per aver commesso un crimine è enorme.
La solitudine, la follia, il senso di colpa sono troppo opprimenti.
Questa vita… questa vita è così pesante…."
I due rimasero in silenzio abbracciati l'uno all'altra, in un abbraccio fraterno e comprensivo… molto più loquace di mille parole… molto più dolce di qualunque tenerezza… in quel momento c'erano loro e i loro dolori uniti.
"Ho una cosa da chiederti, Koryu." Disse lei ad una certo punto scostandosi di poco dal calore del corpo del bonzo.
Egli la guardò e annuì.
"Se mi dovesse capitare qualcosa, qualunque cosa, tu mi…" ella si interruppe e gli occhi le si riempirono nuovamente di lacrime.
"Sì, metterei fine alle tue sofferenze!"
Ella sorrise, e i suoi occhi si illuminarono di una speranza che non aveva mai visto, da quando l'aveva conosciuta veramente.
Nel silenzio improvviso si levò la voce del bonzo:
"Quindi tu... mi avresti fatto fare quel viaggio tra le rapide, con la possibilità di fracassarsi contro una roccia?!"
Ella annuì e rise di gusto nell'immaginare il viso di Sanzo.
***
Un saluto a tutti!
Mi scuso per aver postato in un così vergognoso ritardo questi due capitoli…. Ma ho avuto un infrottuoso 'vuoto' nella storia.
Ringrazio Seguitora, Jagansha (Non ho voluto mettere il nome giapponese della volpe per dare uno stacco nella storia… ad esempio avrei potuto mettere anche il nome giapponese per portale: Torii!) e Francesca Akira89 (Mi dispiace ma nella storia ci sarà solo Sanzo essendo lui il protagonista…).

 


 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saiyuki / Vai alla pagina dell'autore: Black Wolf