Fred era davanti allo specchio e stava torturandosi l’orecchio.

“Che cosa stai facendo?” gli chiese all’improvviso George, il suo gemello.

“Stavo pensando che ora tutti riescono a distinguerci. Non è assolutamente divertente”

Poi voltandosi a guardare il fratello aggiunse: “Che ne dici se diventassi anch’io un po’ romano?”

“Non fare lo stupido” esclamò George. “E poi pensavo che la battuta sul foro romano non ti fosse piaciuta”

“In effetti, non è fra le tue migliori uscite, ma avevi appena perso un orecchio, non eri lucido. Non potevo aspettarmi di meglio” disse Fred sorridendo.

“Già, ma nemmeno tu, all’inizio, sei riuscito a trovare una battuta migliore e non hai nessuna scusa. Ti stai rammollendo, fratello”.

“Hai ragione, ma non immagini come mi sono sentito. Eri lì steso sul divano, pallido come un morto. Per una frazione di secondo ho pensato che ti avevo perso; che mi ero perso. Io sono nulla senza di te, lo sai, vero?” disse Fred insolitamente serio, appoggiando una mano sulla spalla di George.

“Lo so, Fred, per me è lo stesso”.

Il silenzio calò nella stanza lasciando i due ragazzi ai loro pensieri.

“Siamo due sciocchi sentimentali” esclamò improvvisamente George. “Parliamo di cose serie, una volta tanto. Come va con Angelina?” prosegui coricandosi a letto.

“Bene, abbiamo pensato, che appena ti sarai deciso a trovarti una ragazza, ci sposeremo” disse seguendo l’esempio del fratello ed infilandosi sotto le lenzuola.

“Oh, ma io che c’entro con il vostro matrimonio?”

“Come cosa c’entri? Tutto ovviamente” esclamò Fred quasi indignato. “Abbiamo sempre fatto tutto insieme. Quindi ci sposeremo insieme: lo stesso giorno, la stessa chiesa, la stessa ora, solo la ragazza sarà diversa. E’ uno dei nostri progetti o sbaglio?”

“Ne abbiamo discusso tanto tempo fa. Allora tutte quelle cose sembravano lontane” disse George ridiventando serio. “Non mi sembra giusto che tu faccia aspettare Angelina per causa mia”.

“Non ci provare fratello. Ne ho parlato con Angelina ed anche lei è d’accordo. E’ una promessa che ci siamo scambiati tanto tempo fa, ricordi? Ed io ho deciso di mantenerla”.

“Sì, ricordo. Allora eravamo due mocciosi che hanno deciso di fare tutto assieme, e, se possibile, nello stesso istante” disse George sorridendo al ricordo.

“Esatto! Mangiare, dormire, sposarci, avere dei figli, invecchiare, morire…”

Il silenzio s’impossesso nuovamente della stanza, ma questa volta fu Fred a scacciarlo.

“Tornando a cose serie, che ne pensi di Katie Bell, è simpatica, carina, gioca bene a Quidditch…” dall’altro letto non ci fu nessuna risposta. “Non fare orecchio da mercante, George so che sei sveglio”.

“Orecchio da mercante, carina questa” disse George iniziando a ridere. “Ad ogni modo come fai a sapere che ero sveglio? Magari mi hai svegliato tu”

“La promessa, ricordi? Fare tutto nello stesso momento. Io sono sveglio, quindi anche tu lo sei. Perché noi manteniamo le promesse. Giusto George?”

 “No, non è vero noi non manteniamo le promesse Fred. Perché io sono qui e tu non ci sei” pensò George sistemandosi la cravatta davanti allo specchio. “Dovevamo fare tutto assieme, ma oggi io mi sposo, mentre tu no. Solo perché tu hai deciso di andartene prima di me”.