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Autore: Papuzz    24/06/2012    1 recensioni
Ed eccomi qui di nuovo con una bella storiella finita proprio ora. E' una storia un pò particolare, diciamo a tratti anche triste, ma ho avuto una botta di ispirazione e mi sono subito messo a scriverla. Buona lettura :)
*La canzone che compare nel dialogo finale è True Colors di Cyndi Lauper.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia comincia in un punto non preciso dell'universo, dove fantasia e realtà si incrociano creando storie avvincenti e talvolta anche tristi e malinconiche.

La storia che vi sto per narrare racconta di un cuore incompleto che cerca disperatamente la sua metà perduta.

 

Luogo: Ignoto

Ora: Sconosciuta

Data: Sconosciuta

 

"Che mal di testa...ma dove diavolo sono finito? Sembra di essere in mezzo alle nuvole, è tutto bianco qui..." Il ragazzo era ancora intontito dal mal di testa, non sapeva come fosse finito in quel luogo.

Tutto era di uno strano bianco neve, in lontananza riuscì a scorgere quelle che sembravano montagne innevate.

Era tutto così assurdo, sembrava di essere in un sogno. Egli era confuso e stranito, non riusciva a capire per quale motivo si trovasse li, se fino a un attimo prima era steso sul suo letto a dormire.

Iniziò quindi a scrutare il cielo, e con tutte le sue forze urlò:

"CHE DIAVOLO CI FACCIO QUI?"

Silenzio.

"DOVREI FORSE INIZIARE A VAGARE SENZA META?"

D'un tratto alcune nuvole nel cielo si distaccarono dalle altre prendendo la forma di una S e una I.

"Ok, ok, ho capito..." disse rassegnato mentre si preparava per la sua marcia verso l'ignoto.

Con sua somma sorpresa notò che passo dopo passo, quel luogo sembrava "evolversi".

Dal deserto isolato che era si formò prima la distesa verde di un prato, poi degli alberi da frutta lungo il viale, poi fu la volta della strada, ed infine degli "animali".

Quelli, tuttavia, non erano animali comuni, dato che osservò delle pecore con un colorito rosa confetto e dei conigli che odoravano di cioccolata.

Cercò comunque di non farsi distrarre da tutte quelle molteplici stranezze, quando ormai alla fine del sentiero, udì il rumore di una cascata.

"Wow, acqua! Finalmente stavo morendo di sete."

Si avventò immediatamente sotto il salto d'acqua, per rinfrescarsi e, osservando meglio, notò che vi era l'entrata di una caverna poco dopo più avanti.

"Potrei entrare e riposarmi un pò, inizia a dolermi la schiena."

Quella caverna era stranissima, pietre di tutti i colori, sembrava di essere all'interno di un arcobaleno.

Tuttavia, preso dalla stanchezza, cadde a terra e si addormentò in un sonno profondo.

Quando riaprì gli occhi si accorse che era già calata la notte, eppura non gli sembrava di aver dormito tanto.

Si guardò attorno, di nuovo, e nel buio riuscì a intravedere, un piccolo bagliore d'orato sul fondo della caverna. Non si fidava completamente, eppure la curiosità era troppo forte.

Era una piccola lampada ad olio, come quella del film di Aladdin. "No non ci credo, non può essere vero...e se fosse..."

Senza pensarci un attimo, afferrò la lampada e iniziò a strofinarla con tutte le sue forze.

Niente.

"Dannazione ci avevo quasi creduto..." disse in preda alla delusione, quando ad un tratto del fumo cominciò ad uscire dalla piccola fessura posta sulla canna della lampada, un forte bagliore di luce e all'improvviso un uomo gigantesco si presentò di fronte a lui.

"Tu devi essere colui che mi ha liberato vero?"

"...eeeehm...si..."

"Allora sei il mio nuovo padrone?"

"Ehehe...a quanto pare..."

"Bene, hai tre desideri da esprimere quindi forza, su, qual è la tua prima richiesta?"

Il ragazzo iniziò a ponderare sulla sua prima decisione, non era facile, aveva milioni di cose da chiedere e non sapeva proprio quale scegliere. Quando ad un certo punto:" Genio...ho un solo desiderio da esprimere.."

"Uno solo?"

"Esatto."

"Sei veramente sicuro averlo scelto con cura?"

"Si."

"Bene, ma ricorda che non potrai tornare indietro una volta esaudito.""Si, lo so."

"Perfetto, qual è, dunque, la tua richiesta?"

"Gradirei molto passare una giornata con una mia amica che non vedo da tanto."

"Ok, ragazzo stai indietro e lascia fare a me!"

Un forte bagliore di luce azzurra invase la stanza. Il ragazzo cadde a terra tramortito e venne svegliato dal suono del suo telefono.

Aprì gli occhi, si trovava di nuovo nella sua stanza, a casa sua.

Ancora intontito dal sonno afferrò il telefono e lesse il messaggio appena arrivato:

"Sono un verme verminoso ç___ç scusa se non ti ho risposto ieri sera, comunque certo che oggi ci vediamo, facciamo alle 16.30 alla stazione?

"Ovviochesi :D" rispose in preda alla felicità.

Dopo aver risposto, si alzò, guardò l'ora, erano le 13.30 come al solito aveva dormito fino a tardi dopo una serata passata in giro con gli amici.

Aveva tre ore per prepararsi, quindi andò sotto la doccia si vestì e corse a preparare il pranzo.

Alle 16.00 uscì di casa corse verso la fermata degli autobus e prese il numero 30:" Perfetto, questo mi porta dritto verso la stazione!" Esclamò entusiasta.

Sceso dall'autobus, attraversò la strada e vide una ragazza seduta sugli scalini intenta a leggere un libro.

Non si era ancora accorta del suo arrivo, per cui decise, con passo felpato, di portarsi dietro alle sue spalle.

"BUUUUUU!!!!!"

"AAAAAAH...cretino mi hai fatto prendere un colpo!"

"ahahahaha scusami ma non ho saputo resistere."

Si salutarono con il consueto bacio sulla guancia e andarono insieme verso il centro della città.

Le ore passarono mentre entrambi ridevano, scherzavano e si prendevano in giro, stavano bene insieme.

Seduti sui gradini di una chiesa lui disse:

"Devo dirti una cosa..""Dimmi.""Mi manchi un casino..."

Lei rimase stupefatta da tale affermazione, i suoi occhi si fecero lucidi mentre fissava lo sguardo triste dell'amico:

"Lo so, mi mancate tanto anche voi...sai bene però che potrai sempre parlarmi quando vorrai, perchè io sono sempre qui accanto a te."

"Si, lo so...ma non è la stessa cosa."

"Devi avere fiducia, devi credere, come per le fate in Peter Pan, ricordi? "Per ogni volta che qualcuno dice "Io non credo nelle fate, da qualche parte c'è una fata che cade morta." Ed è così anche per me, se tu quando mi parli non ci credi fino in fondo, io non riuscirò a sentirti..."

"Lo so" disse con voce rotta. "Ma è tutto così difficile ora..."

"Sai che ti voglio bene e che non ti lascerò mai solo no?"

Si abbracciarono in quello che sembrava un abbraccio forte e fragile al tempo stesso, ed entrambi si lasciarono andare alle lacrime. Una melodia dolce come la brezza estiva iniziò a suonare dal nulla.

"Devo andare ora."                                                          (You with the sad eyes)

"Ti prego resta un altro po."                                            (Don't be discouraged)

"Non posso, vorrei ma proprio non posso."                     (Oh I realize)

"Dimmi solo dove devo guardare per vederti ancora..:" (It's hard to take courage)

"Le stelle Papu, le stelle."                                                (In a world full of people)

"Le stelle..."                                                                    (You can lose sight of it all)

"Si."                                                                                 (And the darkness inside you)

"Ti dirò un altra cosa."                                                    (Can make you feel so small)

"Cosa?"                                                                           (But I see your true colors)

"Dopo la tempesta..."                                                    (Shining through)

"Se guarderai in cielo..."                                                (I see your true colors)

"...vedrai splendere un arcobaleno..."                         (And that's why I love you)

"...quello sarà il mio sorriso per te."                              (So don't be afraid to let them show)

"Ti prometto che sarò forte."                                        (Your true colors, true colors)

"Lo so...tu sei forte..."                                                 (Are beautiful)

"...addio."                                                                     (Like a rainbow)

 

Il ragazzo si svegliò di soprassalto, confuso, nella sua stanza da letto.

Prese immediatamente il cellulare e controllò i messaggi...niente...

Fu quando vide la foto della sua migliore amica morta circa un mese prima travolta da una macchina in corsa, che capì il perchè del sogno che aveva fatto.

Le aveva detto che sarebbe stato forte e che non si sarebbe fatto mai più sopraffarre dalla tristezza, e quando il vuoto nel suo cuore si rifaceva vivo in lui, gli bastava guardare il cielo...per sentirla di nuovo accanto a lui.

   
 
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