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Autore: ShimizuBookman_    24/06/2012    3 recensioni
Cosa mi prende?
L'assassina sbattè più volte la testa contro il muro, riprendendosi da quello che Cesare Borgia aveva appena fatto di lei. Lei, che era stata una delle allieve preferite di Ezio Auditore, aveva ceduto alle lusinghe e alle pretese di un principe viziato e narcisista. Lei, che aveva sempre posto il credo sopra di ogni cosa.
E se Cesare avesse scelto un'assassina, al posto di sua sorella Lucrezia? E se Xavier si trovasse tutto ad un tratto, a dover scegliere fra i due uomini più importanti della sua vita?
{ Cesare Borgia x Xavier ( Personaggio originale inventato)}
{Xavier sarebbe come dire -> Chiara. Solo che Xavier suona più figo.}
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Saltò agilmente di tetto in tetto, nonostante la spada che le aveva donato Cesare non l'aiutasse molto nei movimenti, si diresse senza alcuna esitazione verso l'isola Tiberina. Lì sbattè i pugni sulla porta in legno furiosa, picchiettando a terra gli stivali e attendendo che qualcuno le aprisse la porta.
Dopo alcuni colpi la lasciarono entrare, dove venne accolta nell'atrio polveroso della setta, sedendosi sui divanetti dove attese che Ezio tornasse dalla sua missione. Guardò a terra con aria dispiaciuta per ciò che aveva fatto e alzò lo sguardo quando sentì le porte aprirsi e il proprio mentore entrare a grandi passi, diretto verso di lei con fare minaccioso.
- Maestro, ben tornato..
- Xavier? Cos'è questa storia?!
- Quale storia?
- Perchè alcuni dei miei assassini mi hanno riferito che ti hanno vista uscire da Castel sant'angelo? Cosa ci facevi lì?
- Ah, ecco io.. sono andata a discutere di alcune faccende urgenti con Cesare. Sai com'è, sono pur sempre una spia lì..
Gli occhi dell'assassino si spostarono sul collo di lei, lievemente violaceo per le catene e i polsi della stessa tonalità.
- Che ti ha fatto?!
- Niente! Voleva torturarmi perchè gli riferissi la posizione della mela, ma non è accaduto..
- Tu.. vieni fuori, così parliamo da soli.
Con un cenno degl'occhi fece segno agli altri assassini che li stavano guardando e a Caterina Sforza che era seduta sul divano e li osservava con altrettanta curiosità. Quella donna..
Venne tirata dal braccio fuori dalla dimora e condotta presso una stanza a parte, una specie di stanza d'attesa come la precedente, ma con molti più scaffali su cui erano disposti i modellini delle macchine di Leonardo.
- Adesso mi dici tutto ciò che è successo. Dall'inizio alla fine, voglio conoscere i dettagli.
- I d-dettagli eh.. sicuro di voler sapere tutto, Ezio?
Aggrottò la fronte, tirandosi giù il cappuccio e incollando gli occhi ghiacciati e improvvisamente gelidi su di lei.
Xavier abbassò il viso, non aveva la forza per guardarlo in viso dopo quello che aveva fatto, dopo tutto quello che lui le aveva donato, lei l'aveva buttato via come se fosse spazzatura..
- Cesare non sa la nostra posizione, nè sa dov'è custodita la mela dell'Eden. Non gli ho rivelato nulla. Ma dopo...
- Dopo?
Si avvicinò a lei, mentre senza rendersene conto stava indietreggiando verso la porta.
- Dopo, mi sono ritrovata nel suo letto, dopo che mi aveva rinchiusa e torturata. Io.. io non so come scusarmi..
Si appoggiò al tavolo dietro le sue spalle, portandosi una mano sul viso e sospirando appena, guardandola con gli occhi socchiusi.
- Organizzeremo subito una spedizione per uccidere le guardie dei borgia e poi io e te infiltreremo in quel dannato castello e assassineremo Cesare. E' chiaro, Xavier?
- Ma io..

- Osi ribattere? Contraddire il tuo mentore?
La bloccò contro la porta con il proprio corpo, incollando gli occhi possessivi sui suoi, facendola arrossire e tentare di toglierlo.
- Hai perso il controllo delle tue azioni, Ezio.. sei solo arrabbiato.
- Arrabbiato?! Arrabbiato?! Tu sei mia! Sei un'assassina come me, e tu devi stare sempre al mio fianco! Non permetto che quella vile serpente faccia di te quello che più gli aggrada!
Spaventata dal suo tono di voce chiuse con forza gli occhi, premendosi quanto più possibile contro la porta, quando lui le bloccò entrambi i polsi ai lati della testa, facendo incontrare le labbra con le sue.
Dapprima Xavier si oppose, mordendogli le labbra in modo da farlo scostare, ma poco dopo si lasciò andare, cingendogli i fianchi con le gambe mentre lui la reggeva e chiudeva gli occhi, di nuovo rilassato.
Quando sentì la lingua di lui scivolare fra le sue labbra per incontrare la propria non si oppose, abbassando anche il proprio cappuccio di velluto morbido e andando incontro ai suoi movimenti.
- Tu sei un'assassina. Lo sei da quasi più tempo di me, da quando eri una ragazzina. Non è così? Non tradire il tuo credo, altrimenti la prossima volta sarò costretto a prendere provvedimenti. Anche su di te, oltre che uccidere lui.
- Mi punirai?
Un piccolo risolino comparve sulle labbra di lui che se le leccò lentamente, tracciando il segno della cicatrice alla destra di quest'ultime.
- Che hai in mente, vecchio?
- Vecchio io? Ho ancora la forza per brandire un'arma, porta un minimo di rispetto..
- Oh avanti, quanti anni hai, 48? Sei come mio padre.
Una breve risata echeggiò dalle labbra di entrambi, sciogliendo l'atmosfera di tensione che si era andata a creare poco prima.
- Ah, ti ho portato una cosa, spero che ti piaccia.. Apparteneva al nostro antenato..
- Non dirmi che è ciò che penso!
Sorrise, porgendole un oggetto curioso che era appartenuto, anni or sono, al suo antenato, Altair Ibn La-Ahad.
- La sua lama corta! e il fodero da mettere sulla schiena.. Ezio,come?..
- L'abbiamo fatto riparare da Leonardo, anche se il metallo che lo compone non si trova più a questi tempi..
Xavier rigirò la lama nella mano con occhi lucidi e commossi, infilando la fodera a tracolla sulla schiena e il pugnale.
- L'ho trovato io tempo fa. Pensavo di usarlo, ma la mia tunica non me lo permette. Siccome la tua assomiglia molto a quella di Altair, ho pensato di donarlo a te..
- Questo è il regalo migliore che potessi darmi!
E detto questo si buttò sul suo collo, stringendolo con forza e gratitudine, separandosi poco dopo con una risatina tremula di lui.
- Fanne buon uso, come fece l'assassino che lo possedeva prima di te.
- Lo farò.
Guardò estasiata il triangolo di metallo che ora era sulla parte destra sul suo petto, passandoci sopra le dita e sfiorando ogni decorazione.
- Ma dimmi, Xavier.. perchè ci tieni così tanto a seguire le tracce di Altair?
- E' stato lui a farmi diventare quella che sono io.. attraverso i testi, il codice, i suoi insegnamenti. Mi ha fatto diventare la persona che sono ora, e ho passato parecchio tempo in terra santa a Masyaf, ad apprendere ciò che aveva tramandato ai suoi allievi. Purtroppo, da alcuni anni Masyaf non è più la sede degli Assassini.
- La rivendicheremo.
Annuì lentamente, sfiorando appena la mano di Ezio con la propria e andando lentamente in camera dove posò a terra la lama corta e il set dei pugnali da lancio, sfilandosi la tunica e posandola sul tavolo, mettendosi sul letto e avvolgendosi fra le lenzuola.
- Davvero vuoi dormire a quest'ora del pomeriggio?
- Hai altro in mente? Sono stanca per allenarmi oggi..
- Non avevo in mente di allenarci. Pensavo.. voglio rimuovere le tracce che Cesare ha lasciato su di te. Rivendicarti.
- M-ma io sono già tua, lo sai questo.
Indicò i lividi sparsi su tutto il suo corpo, alzando un sopracciglio.
- A me non sembra proprio. Almeno, non sei stata mia negl'ultimi due giorni.
- Allora cosa proponi?
- Hai capito bene.
Lasciò scivolare via la propria tunica, rimuovendosi il mantello e i lacci in acciaio insieme agli stivali e ai pantaloni. Non indossava mutande, per quello che Xavier si concesse di vedere.
Quando fù pronto si mise su di lei, strusciando i fianchi in modo dolce e possessivo, al contrario di Cesare, il cui desiderio usciva da ogni parte del corpo. Era caldo, scottava, a dire la verità. Passò le dita fra i capelli castani ormai sbiaditi dall'età e tracciando le guance magre, tracciando la cicatrice fino a scendere sul petto dove tracciò una seconda cicatrice con la lingua, facendolo tremare leggermente.
Portò le mani sulle gambe di lei, facendosi spazio per quello che gli occorreva e scivolando in lei con impazienza, cominciando subito a regalarle spinte veloci ma allo stesso tempo delicate, stringendo le dita sui fianchi di una Xavier arrendevole e improvvisamente timida, che gli graffiava le spalle gemendo di piacere ad ogni spinta.
Si abbandonò in lei con piccolo spasmo e si accasciò, poggiandosi sul suo petto dove erano ben udibili e distinti i battiti del cuore di ognuno, a contatto con l'altro.
- Anche se lui potrà prendere il tuo corpo..
Mormorò poco prima di addormentarsi, un paio di ore dopo;
- Anche se lui potrà prendere il tuo corpo, non potrà mai avere il tuo cuore, come l'ho ottenuto io.
Xavier arrossì lievemente, accarezzandogli i capelli e annuendo.
- Le nostre anime non si separeranno mai.
Era ancora confusa, dopotutto. Il suo cuore era sempre stato con Ezio, ma provava un sentimento di attrazione verso Cesare.
Avrebbe scelto l'aquila.. o il serpente?
~

// E anche il terzo cappy è finito! WOAH mi sembra increbile. Era nata come una One-Shot e alla fine è diventata una trilogia.
Beh, chissà, magari la nostra Xavier ucciderà davvero Cesare, in un quarto capitolo.
Chi sceglierà, la serpe o l'aquila? Beh restate con me e scopritelo :3







  
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