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Autore: lait    24/06/2012    0 recensioni
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Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La ragazza camminava del tutto assente osservando il traffico congestionato della metropoli londinese che a quell'ora del giorno era particolarmente condensato e assordante ,
con le calze nere bucate e palesemente troppo usate,una coperta sommersa di toppe cucite malamente qua e là e una giacca di seconda o forse terza,quarta o quinta mano.

Si sedette malamente davanti all'egocentrica e appariscente entrata di un forse troppo famoso negozio e prese tra le mani le copie giornaliere del Financial Times iniziando a sventolarlo
ai quattro venti sperando in qualche pendolare ritardatario in cerca di un passatempo per superare la lunga agonia del viaggio in metro.

Cinque sterline e due pounds giacevano vicino al suo "accampamento" precario.
Fissava irrimediabilmente i passanti camminare più veloci di Super Mario Bros sotto la leggera pioggerella che da sempre dominava la città britannica.
Erano monotoni, stesse espressioni da depressi cronici, non che la sua fosse differente ovviamente; abbigliamento stereotipato e una fame che divorava lo stomaco di ogni lavoratore dopo una stressante giornata.

Un paio di scarpe fin troppo sportive uscirono dalla corrente di gente ammassata e fradicia e le si avvicinarono,sentì il rumore tintinnante delle monete scosse dalla mano della persona davanti a lei,o forse era talmente speranzosa che fosse così
che il rumore dei soldi ormai era impresso nella sua mente come un'ossessione.
Le opzioni erano due:
forse cercava spiccioli o forse,
nel peggiore dei casi una pistola per ammazzare l'ennesima ragazza problematica che cercava di vendere disperatamente un giornale oltretutto molle e impregnato di acqua.
Fortunatamente pochi secondi dopo il ragazzo teneva tra le mani ambrate una copia del giornale seduto accanto a lei,al riparo dalle gocce taglienti.

Dal cappuccio fece capolino forse il viso più bello che avesse mai visto,
fu come se le avessero sparato,come se avesse avuto una pistola contro,come se uno sguardo la potesse uccidere.

uno sguardo più efficace di una pugnalata nello stomaco,
uno sguardo che nessuno avrebbe mai potuto reggere,con quelle iridi castane e grandi
e il sorriso forse appena strafottente le aveva provocato le farfalle nello stomaco,

anzi,elefanti nello stomaco.

Il nome del ragazzo le sembrò ad un tratto il più bello,aggraziato, grazioso, carino, piacevole, gradevole, delizioso, ameno, leggiadro, elegante, armonioso, equilibrato, ben fatto, ben proporzionato, armonico, scultoreo che avesse mai sentito.

Scrutando l'hamburger dal volume palesemente differente da quello della pubblicità,
avvolto nella carta ricoperta dall'ormai onnipresente simbolo di mcdonald,
cercò gli ultimi spiccioli nella tasca sfondata della vecchia borsa marrone, sgualcita e secolare di H&M,trovata ad un prezzo assolutamente conveniente tra gli scatoloni polverosi del negozio durante i saldi.

Ma molto probabilmente era più intenta a fantasticare sul sorriso,sullo sguardo del moro,sui suoi atteggiamenti,perchè nonostante avesse provato più di tre volte a contare le infinite monetine il risultato era sempre diverso.

Venti minuti dopo,quei pochi soldi erano sfumati,scomparsi dalle sue mani come fumo,immediatamente,senza il tempo di ragionare sulla cosa giusta da fare,dovutamente rimpiazzati da una bustina,
da qualcosa per cui non vale la pena pagare,per cui non vale la pena proprio niente.

Dentro essa giacevano tre pasticche bianche come la neve,letali come la morte,per niente sconosciute alla ragazza che le guardava avidamente,
come se non potesse aspettare oltre per farle sue.

Estrasse le chiavi,ne selezionò una dal grande mazzo e la infilò tintinnante nella toppa dell'appartamento 24,dalla porta in mogano rosso e luccicante.

Scartò con delicatezza estrema il sacchetto di plastica scadente e le estrasse con cura maniacale.
Le sentì bruciare a contatto con la lingua e poi scivolare giù,
percorrendo con lentezza inesorabile la faringe,e poi l'esofago,sciogliendosi lentamente
e impossessandosi violentemente di ogni millimetro del suo corpo,portandole via anche l'ultimo barlume di ragione.

Sentì l'effetto delle pasticche invadere il suo cervello,la pupilla si dilatò prendendo possesso dell'iride,arrivò subito dopo la sensazione di euforia e di potere,di stupidità e leggerezza.
Fissava il muro dell'appartamento,in estasi,senza distinguere il vero dalla finzione.
Percepì immediatamente il cervello andare in tilt,una cosa che non aveva mai provato,almeno non così fortemente,i muscoli rilassarsi e il busto non più capace di tenersi rigido,sprofondare indietro,non sentì più il cuore dentro il petto.

La sua mente,per qualche miracoloso motivo ancora poco funzionante,riuscì a proiettare le immagini di un sorriso, il più bello del mondo,pensò,lo sguardo più forte e insostenibile,la carnagione ambrata,poi sentì la superficie morbida del letto sulla sua testa. Poi più niente.









Il suono confuso della sirena di una volante svegliò il ragazzo dell'appartamento 87,che si affacciò assonnato al modesto balcone notando con sorpresa l'auto dalla sirena lampeggiante parcheggiata ai piedi del grande
palazzo.

Infilò la giacca,aggredito dal freddo mattutino della grande città e scese gli innumerevoli piani dell'abitazione.
Davanti alla porta rossa di un appartamento con inciso nel mezzo un 24 dorato,un agente parlava gesticolando animatamente con un collega.
Scostò con fatica i due e passò oltre la porta ;
vide il corpo esanime di una giovane ragazza appoggiato sul letto,
in parte,un ancora umida copia del Financial Times.
           

Questo è il mio spazio, tiè
 

è la prima storia schifezza che pubblico,che poi si conclude qui perchè è una one shot.
Non mi piace molto,lo ammetto.
Dovrei ringraziare sopratutto il mio Ed Sheeran che mi ha fatto da "muso ispiratore" per tutto ciò e anche a Martina che si è sorbita la nascita di questo ammasso di lettere.
Una piccola recensione? ma piccina picciò anche.
Ho bisogno di sapere quanto ho fatto schifo dai ahahah per faavvvore.
-Summer

 

  
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