24/06/2012
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Prologo
"Svegliati cogliona!" mi gridò Emily nell' orecchio.
Eh, si...la delicatezza di mia sorella non ha limiti.
Io e lei avevamo solo un anno e mezzo di differenza così io ero costretta a sorbirmenla per 6 ore, sottolineo 6 ore, a scuola e a dovermela portare in giro quasi fossi stata la sua baby sitter.
E' possibile non riuscirsi ad autogestirsi a 17 anni?
Ma apparte l' età di simile non avevamo niente di simile, si e no qualche lineamento.
Lei era riccia e con i capelli di un marrone scuro, molto introversa e troppo mattiniera.
Io bionda e liscia, molto estroversa e troppo pigra.
Ed era per queste nostre differenza che litigavamo sempre.
"Ti sia ben chiaro Lola" continuò lei strattonandomi per strapparmi dal mio dolce giaciglio(?) "Se ci fai arrivare in ritardo non ti rivolgerò più la parola"
"Vivrò con questo peso" le risposi sarcastica.
Di tutta risposta mi tolse le coperte facendomi sobbalzare e cadere dal mio letto.
La insultai mentalmente e lei soddisfatta se ne andò dalla mia camera.
Direi che hanno risvegliato la moglie di Frankestein pensai specchiandomi al bagno.
I capelli era diventati un groviglio e fu un ardua sfida riportarli in ordine.
Quindi spazzolatami mi lavai e mi misi i primi vestiti che mi capitarono tra le mani: maglietta di "I love New York" e pantaloncini jeans.
Guardai l' orologio.
Le 8. Cazzo.
"Non sarà sconveniente girare per Londra con quella?" disse mia sorella interrogativa puntando il dito sulla mia maglietta.
Io finii di allacciarmi le converse, presi lo zaino facendo spallucce e poi insieme ci dirigemmo alla fermata dell' autobus.
Eh si! Io abitavo a Londra da quando eravamo partite dall' Italia per studiare nel King's College.
Ero veramente la ragazza più felice del mondo e il college era magnifico apparte per certi sbruffoni.
"Signorina Veri" esclamò la professoressa di scienze nello scovarmi (?) "Perchè non spiegalei al qui presente signorino Styles di cosa stiamo parlando?"
Ma come parla questa mica ci stiamo per sposare!
Comunque risposi correttamente senza troppi giri di parole e Harry mi lanciò un occhiataccia, io mimai un "Che minchia guaddi" e lo ignorai.
Che fossi la prima della classe lo sapevano tutti ma grazie alla amichevolezza nessuno mi aveva ancora uccisa.
Arrivò ben presto la fine della lezione ma a quanto pare la prof non aveva ancora finito di parlare.
"Lola, siccome lei va bene in questa e in altre materie" disse quest' ultima "Perchè non fa da tutor al signorino Harry?"
Perchè? Te ne darei 100 motivi di perchè!
Riordinai i miei pensieri e accennai il mio dissenso cautamente: "Non credo che vi sarebbero molti risultati"
Harry mi guardò nuovamente male.
"Tentar non nuoce" concluse lei uscendo dall' aula.
Io strinsi i pugni per la rabbia.
Perchè tutto a me?