Primo dannato
appuntamento.
<< Ma
che diamine ti sei messo addosso? >> Grida schifata mia madre notando il mio
abbigliamento: un jeans scuro, maglietta a maniche lunghe nera e gilet verde.
<< Perché?
È comodo. Mi passi le nike nere e grigie? >>.
La donna
sospira strappandomi di dosso gli abiti mormorando un “ecco perché non ce l’hai
una ragazza” e “che schifo di figlio”. Dopo due minuti mi ritrovo con una
maglietta aderente nera a maniche corte e delle adidas
nere e verdi, i jeas si sono salvati, almeno quelli…
<<
Che le regali? >>.
<< E
chi ha parlato di regalo? >> forse se mi decidessi ad utilizzare almeno
la metà del mio QI mi eviterei tutti quei bernoccoli in testa.
Mia madre
prende dei fiori dal nostro giardino e li lega con un fiocco tirandomeli poi in
testa.
<<
Tieni e vedi di comportarti a modo >>.
Mormoro un “mh” di assenso e scendo le scale, mi dirigo in cucina dove
sono sicuro di trovare il bradipo col sakè in bocca e il telecomando in mano.
<< Pà mi dai la macchina? >>.
<<
Che ci devi fare >>.
Mormoro in
modo meno apatico << Appuntamento… >>.
<< Mh… sopra il mobile del corridoio… >>.
Vado a
prendere le chiavi e il giubbotto quando sento la voce di mio padre urlare.
<< Ce
l’hai i preservativi? >>.
<< Va
a cagare pà… >>.
Tappetini nuovi
Arbre Magique
deodorante appena preso che fa molto chic
appuntamento alle nove e mezza ma io
per non fare tardi forse ho cannato da Dio
alle nove sono già sotto casa tua.
Finalmente
sono lontano da quella squinternata a dal padre bradipo, mi piazzo sotto casa
tua e mi accendo una Marlboro blue: scarto il pacchetto, scelgo rigorosamente
la prima nel mezzo e do la prima boccata inspirando intensamente e rilasciando
un ingente quantitativo di fumo quasi sbuffando.
<<
Cazzo >> dico apatico.
L’occhio
mi cade sull’orologio della toyota yaris nera: mezz’ora di anticipo.
E
che cazzo faccio? Per non parlare del fatto che le donne sono sempre SEMPRE in ritardo.
Niente
quasi quasi dormo.
Tu che scendi bella come non mai
sono anni che sognavo 'sta storia lo sai
sento il cuore che mi rimbalza in bocca e tu
con un body a balconcino che ti tiene su
un seno che così non si era mai visto prima
Dopo
circa venti minuti mi squilla il telefono: un tuo messaggio.
Dove sei?.
Sto
qualche secondo a pensare.
Fa tanto
effetto sfigato presentarsi con dieci minuti d’anticipo? Tanto non sa che son
qui da più tempo…
Perché
parlo da solo?
Vicino casa tua.
Allora scendo, sbrigati.
La vedo
uscire dal portone della sua villetta e… wow!
Jeans
neri e corpetto rosso, uno spettacolo di donna, guarda avanti e indietro poi si
mette a cercare qualcosa nella sua borsa.
Oh cavolo!
Mi son
messo a guardarla come uno scemo e lei mi sta cercando.
Scendo
dalla macchina << TEMARI sono qui >>.
Sei un mito sei un mito per me
sono anni che ti vedo così irraggiungibile
sei un mito sei un mito per me
tu per tutti noi sei la più bella ma impossibile
La
sera prima, al vecchio bar di Teuchi.
<<
Seee >> urla scettico Kiba
con la sua solita finezza << La Sabaku che dice
si ad uno come te, si Shika ci stiamo credendo fidati
>> poi tracanna la terza bottiglia di birra.
<<
L’hai drogata? >> chiede incuriosito Lee.
Sbuffo
annoiato e sconcertato mentre pago il conto sfilando due biglietti da cinque
dal portafoglio e gettandoli malamente sul tavolino.
<<
Mi avete rotto, buonanotte >>.
<<
Dai su scherzavamo baka! >>.
Ancora adesso non capisco perchè
hai accettato il mio invito ad uscire con me
forse perchè tu non sei
quel freddo robot
che noi tutti pensavamo tu fossi però
l'importante è che adesso siamo qui insieme
Mi
saluta con un cenno della mano venendomi di fronte.
Mi
sento un attimo euforico: sarò si e no la terza persona che Sabaku
no Temari bacia qualcuno senza che quest’ultimo vada
al pronto soccorso, e due di questi sono i suoi fratelli. Ma una volta vicino a
me mi tira un pugno sulla spalla.
<<
Bella ciuffetto! >>.
La
guardo un attimo inebetito, non è esattamente così che mi aspetto il saluto di
una ragazza.
<<
Ehi? Ci sei ciuffetto? >>.
<<
Si certo scusami, allora dove vuoi andare? >>.
<<
Sorprendimi >>.
Appoggiati al tavolino di un bar
scopro che oltretutto sei anche simpatica
nonostante tu sia la più eccitante che
abbia visto in giro sono a mio agio con te
ordiniamo un altro cocktail poi si va via
Ok
forse da Teuchi non è esattamente il posto dove
portare una ragazza fine altolocata e maggiorata come lei ma sembra non
dispiacerle.
<<
Bel posticino >>.
<<
Già… >> dico sorseggiando la mia Guinness.
<<
Sei di molte parole vedo… >>.
In
effetti non è bello invitare una ragazza ad uscire e chiudersi nel mutismo più
totale, ma, diamine, solitamente le donne sono logorroiche e basta annuire e
fare “ah-ah” di tanto in tanto. Solitamente.
<<
C’è un biliardo là >>.
<<
Si … partita? >>.
<<
Finalmente un po’ di iniziativa! Dai che ti straccio >>.
<<
Ma non ci scommettere >>.
Dieci
minuti dopo…
<<
Daiii ma non è corretta quella mossa! >>.
<<
Ma piantala ciuffo! >>.
<<
E non chiamarmi ciuffo >>.
<<
Ananas >>.
Ridacchio
come un’idiota, che stronza.
E che
spettacolo quando si cala per usare la stecca.
Sei un mito sei un mito per me
sono anni che ti vedo così irraggiungibile
sei un mito sei un mito per me
tu per tutti noi sei la più bella ma impossibile
<<
Forse dovresti smetterla con i bloody mary… >>.
<<
Mamma mia ti sei auto dichiarato mio padre? Ah ho capito è una tattica per
distrarmi, spiacente cocco >>.
<<
Come hai … >>.
Mi
piace quello scambio di sguardi, è veramente piacevole stare con lei.
Quasi esplodo quando mi dici " Dai,
vieni su da me che tanto non ci sono i miei"
io mi fermo a prendere una bottiglia perché
voglio festeggiare questa figata con te
anche se forse non mi sembra neanche vero
<<
Forse dovremmo tornare a casa, si è fatto tardi >>.
<<
Ok >>.
Prima
di imboccare la traversa che porta a casa sua facciamo un paio di giri in
centro quasi uccidendoci per la scelta della musica.
<<
Cos’è sto schifo? >>.
<<
Oddio non dire mai più quella parola ti prego! Mi ricordi mia madre >>.
<<
Si ok comunque io opto per gli Ancient Bards
>>.
<<
Ok metti sta musica >>.
Dopo
una mezz’ora torniamo a casa sua.
<<
Vuoi salire? >>.
Quasi
mi viene un collasso.
<<
I miei fratelli sono fuori >>.
<<
E i tuoi? >>.
La sua
faccia cambia espressione.
<<
Oh. Mi spiace scusa >> dico maledicendomi. Si le sto provando tutte per
far fiasco.
<<
Dai Sali >> dice trascinandomi per la collottola.
E' incredibile abbracciati noi due
un ragazzo e una ragazza senza paranoie
senza dirci " io ti amo" o "io ti
sposerei"
solo con la voglia di stare bene tra noi
anche se soltanto per una sera appena
<< Carina casa tua >>.
Salone enorme, come la cucina.
Stiamo qualche minuto sdraiati vicino la
tv, danno qualche programma smielato degli anni 80, non capisco bene.
Dio quanto è bella.
Siamo seduti vicino o meglio io sono
seduto lei è sdraiata sulle mie gamba
punzecchiandomi il viso.
<< Mi annoio >>.
<< Temari…
>>.
<< Non ho ancora sonno >>.
<< Temari
>>.
<< Insomma non c’è nulla da fare…
>>.
<< Insomma Tema… >>.
Mi interrompe con un bacio caldo, è
stata veloce, non mi ero nemmeno accorto che si stesse alzando. Si stacca da me
mantenendo comunque una distanza molto ravvicinata.
<< Dobbiamo lavorare sul prendere
l’iniziativa cocco >> dice riprendendo a baciarmi.
La prendo di peso intenzionato a star
più comodo.
<< Dov’è la tua stanza? >>
chiedo preso dalla foga.
<< Cercala >> dice dispettosa.
<< Non fare la stronza dai. Seccatura
>>.
<< E’ questa qui, entra e piantala
di frignare >> dice strappandomi i pantaloni di dosso.
Sei un mito sei un mito per me
perché vivi e non racconti in giro favole
sei un mito sei un mito per me
non prometti e non pretendi si prometta a te
sei un mito sei un mito per me
perché vivi e non racconti in giro favole
sei un mito sei un mito per me
<< Shiii ma
tuo figlio è rientrato ieri sera? >>.
<< Certo tesoro >>.
<< E dov’è ora? >>.
<< L’ho mandato a fare la spesa >>.
<< Comprare due bottiglie di sakè e una di whiskey
non è fare la spesa, cretino >>.
Yoshino
prese la borsa pronta per uscire, Shikaku fece
zapping con il telecomando.
<< Figliolo, mi devi un grosso favore >>
disse tra se e se.
Piccola operetta scritta pe lo ShikaTema day. Fatemi sapere.