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Autore: Sahara__    24/06/2012    5 recensioni
Pensavo fossimo incompatibili. Tu ed io. Ma il tempo mi ha permesso di capire quanto mi sbagliassi. Altrimenti ora non sarei qui,accanto a te, stringendoti la mano fredda, osservando il tuo viso pallido e cereo, stanco e sonnolente, mentre mi osservi con quella dolce incertezza, timida e fragile, un qualcosa di così segreto che hai voluto mostrare, chissà per quale ragione, alla tua metà incompatibile.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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                                              CAPITOLO 1.    
                                                     LA LETTERA SEGRETA







Lacrime di cielo si stagliavano sulla terra riarsa, regalando sospiri e piaceri al silenzio tombale di quel paesaggio. Cadeva leggera, soffice e fresca, baciando la pelle di coloro che ne capitavano a tiro. Le nuvole avanzavano, come sotto invito, verso la casa illuminata, da cui provenivano chiacchiere e risate, mentre il cielo si tingeva di un blu acquerello, così magico e surreale. E lei se ne stava lì, timida ed insicura, saggiando quel piccolo momento di pace, chiudendo gli occhi, respirando a fondo, sorridendo di beatitudine. Perché era così contenta e soddisfatta? Qualcosa era cambiato dentro lei. Come un’onda che ribalta la sabbia sotto l’acqua, quel qualcuno aveva ribaltato i suoi sentimenti. Aveva rimodellato e trasformato a suo piacimento quello che lei era sempre stata.
Non curandosi della pioggia che scorreva tra i suoi capelli riccioluti, frugò nella sua borsa color violetto, e ne estrasse un rotolo di pergamena, una penna d’aquila ed una boccetta d’inchiostro nero.
C’era silenzio, pace, serenità. Quel battito incontrollato e regolare delle gocce piovane che si infrangeva nella terra bruna, formando piccoli buchi, aumentava la sua voglia di scrivergli. Di comunicare con lui.
Nella parte alta sulla destra della pergamena scrisse la data, (23 luglio 1996) , poi andò a capo, ed iniziò

                                                         Caro Draco… Sono passati un po’ di mesi dall’ultima volta che ci siamo visti…


Cancellò con una riga d’inchiostro quelle semplici parole. “Stupida!!” Si disse, mentre cercava i termini giusti da usare. Aveva così tanto da dirgli, ma non riusciva a far evadere ciò che sentiva all’interno.
“Riprovaci.” Pensò, mentre la pioggia filtrava attraverso i suoi capelli umidi e gocciolava su quel foglio di pergamena dal sapore antico.


                                   Caro Draco… Sono passati un po’ di mesi dall’ultima volta che ci siamo visti…                                      
                Caro Draco, non è facile trovare le parole adatte, ho così tanto da dirti eppure mi risulta difficile scrivere questa lettera…



Rilesse per qualche istante quelle righe, e poi, annuendo, decise di proseguire.


Ma credo che tu debba sapere che… Mi hai cambiato. In tutto e per tutto. Se ripenso a tutto quello che è successo, mi fa strano dirti queste cose.. Ma ho scoperto in te un Draco che non conoscevo, una persona dolce, gentile, anche molto fragile, che per proteggere qualcuno che ama è disposto a sacrificare la sua stessa vita. Non lo dimenticherò mai. Ti ho odiato per anni, pensando a quanto fossi odioso, insopportabile, vanitoso, egoista, un pallone gonfiato.. Ti ho odiato pensando per tutto questo tempo che io e te eravamo incompatibili. Impossibile pensare ad un NOI, io e te, mi veniva da ridere solo a pensarlo. Eppure… ora sei lontano, ed il fatto di un averti accanto mi fa avvertire un vuoto al cuore, ho bisogno di te, ora, al mio fianco. Ho bisogno di ringraziarti per quello che hai fatto per me, e di dirti che senza di te non riesco a stare. Mi hai cambiato. Sento che non sono più la stessa di sempre.
Non vedo l’ora di rivederti.
Mi manchi,
Tua Hermione



Rilesse pensierosa quelle 16 righe, pronta con la penna d’aquila imbevuta d’inchiostro a correggere ogni piccolo eventuale errore. Sospirò e ripiegò la lettera, prima che la pioggia rovinasse del tutto ogni singola parola. “Hermione!!” Una voce femminile, dolce e premurosa l’aveva appena richiamata. Era la signora Weasley. “Ecco dov’eri finita!” Disse, sorridente. Si soffermò a guardare i suoi capelli bagnati ed esclamò “Ma cosa ci fai qua fuori, con questo tempo?”
“Oh, beh.. Io…” provò a dire la ragazza, ma Molly non la fece parlare. “Su su, vieni dentro, che è pronto il pranzo.” Hermione si alzò, ficcò la lettera nella sua borsa ed entrò in casa.
Ginny, una ragazzina di 14 anni con un’espressione mite dipinta sul volto e lunghi capelli di un rosso fiamma, stava aiutando la madre ad apparecchiare la tavola, il signor Weasley stava leggendo il giornale spaparacchiato in poltrona, e, ai piani di sopra si potevano chiaramente sentire gli schiamazzi di Fred, George, Harry e Ron. “Ah, che tempaccio!” Commentò il signor Weasley, abbassando il giornale e guardando la finestra. “E siamo in estate! Speriamo che domani migliori.”
Hermione sorrise, mentre prendeva dei piatti di porcellana dalla credenza lignea, e li disponeva sul tavolo dove avrebbero mangiato. La signora Weasley cantava, mentre girava con un mestolo del purè in una pentola, ed Hermione e Ginny muovevano le corde vocali come sottofondo, mentre aggiungevano cestini di pane, posate e tovaglioli alla tavolata. Finito di apparecchiare, la riccia salì al piano di sopra per chiamare i ragazzi.
Li sentì ridere nella camera dei gemelli, stavano provando alcune Gelatine Tutti i Gusti +1.
“Ragazzi.. E’ pronto da mangiare!” Disse, facendo capolino nella stanza. I quattro ragazzi la guardarono sorridenti, e dissero “Arriviamo!” Poi si alzarono rumorosamente prendendosi a spintoni per le scale. Hermione li seguì, posando la sua borsa nella camera che le era stata assegnata, ma non si era accorta evidentemente che qualcosa era caduto da essa, ed ora se ne stava indisturbato su quel ritaglio di pavimento polveroso..
“Domani pensavo di portarvi a fare una bella scampagnata qui vicino!” Così iniziò la conversazione a tavola, messa in atto da Arthur Weasley. Ron, che stava masticando il pollo preparato dalla madre, disse “Io domani voglio solo dormire!” “Sei sempre il solito Ron, non riesci a fare altro per tutta l’estate!” Commentò George, dandogli una pacca dietro la nuca. Ron rispose con una linguaccia. “E voi? Avete programmi migliori per domani?” Chiese la signora Weasley, rivolta ai due gemelli. “Oh… Diciamo.. Diciamo di si..” Risposero all’unisono, con uno sguardo furbo.
“Se vi ribecco a creare uno di quei vostri dolciumi non so cosa vi combino!” Li rimproverò la signora Weasley. Fred rise, ripensando alla Mou Mollelingua che avevano dato al cugino di Harry l’anno scorso, prima che il Ragazzo Sopravvissuto venisse a trascorrere un pezzo delle vacanze estive alla Tana. “Bene, voi signorine, verreste con me oppure avete anche voi di meglio da fare?” Domandò il signor Weasley amichevolmente a Ginny ed Hermione. Le due si guardarono timide. “No, no.. Veniamo volentieri..” Disse Ginny, ottenuto il consenso di Hermione. “Eccellente!” esclamò l’uomo, bevendo un sorso di vino. “Harry, Ron, immagino che voi due vogliate riposarvi invece di sorbirvi una bella camminata per i boschi..”
“Esatto papà!” Rispose Ron, strizzando l’occhio all’amico, il quale rise.
Quando finirono, la signora Weasley pretese che i cinque maschi della casa aiutassero a sparecchiare e lavare i piatti, lasciando libertà alle due ragazze, che avevano aiutato in precedenza. “Ma non è giusto!!” Commentò Ron, guardando la pila di piatti sporchi che lo attendeva. “E se provate ad utilizzare l’incantesimo Gratta e Netta sono guai!” Disse loro la signora Weasley, lasciando la cucina.
Ginny ed Hermione, approfittando di quel momento di svago post-pranzo, si precipitarono per le scale, con l’intento di raggiungere la camera di Ginny. “Un attimo, devo prendere una cosa nella mia stanza!” Disse Hermione, mentre erano nel corridoio. E Ginny, mentre aspettava l’amica, che aveva chiuso la porta della stanza dove era entrata, non si lasciò sfuggire un qualcosa che giaceva sul pavimento. Era una lettera. Scrutò le scale per assicurarsi che nessuno avrebbe messo piede in corridoio proprio in quel momento, poi la raccolse e l’aprì con la massima cura. Apparteneva ad Hermione.
Ginny trasalì.
Era per Malfoy.
Come poteva la sua migliore amica scrivere una lettera a quella serpe velenosa? E per dirgli cosa poi? Più scorreva nelle righe e più stentava a credere a ciò che leggeva…
All’improvviso, la porta della camera di fronte alla rossa si aprì, e ne uscì Hermione, che la guardò stupita, imbarazzata, offesa forse. “Oh.. Hermione scusa..” Balbettò la rossa, mentre Hermione si fiondava sulla lettera e gliela strappava di mano. “Dove l’hai presa??” Gridò.
“Era caduta per terra…” Ammise Ginny, con lo sguardo innocente. “E chi ti ha dato il permesso di leggerla??” Domandò, trafiggendola con lo sguardo glaciale. Ginny, piccola e tremante, rispose “Non lo so.. Io… Mi sono incuriosita.. Hermione perdonami…” Si guardarono negli occhi, con uno sguardo vacuo e d’attesa. Era uno sguardo intenso, eppure privo di significati. Quando ecco che la riccia si aggrappò al collo dell’amica, ed iniziò a versare lacrime, calde e salate, senza una ragione ben precisa, in testa solo il desiderio di uno sfogo emotivo. “Oh..Hermione, calmati..” Le disse Ginny dolcemente, un po’ stupita per quel gesto così inaspettato. Hermione continuava a piangere, macchiando di quelle piccole gocce argentee la camicia celestina di Ginny. Ginevra, dal canto suo, la stringeva forte a sé, come una madre che rassicura una figlia che quel fantasma che alloggia nel suo armadio è stato solo un incubo e nient’altro.
Quando Hermione si staccò, con gli occhi gonfi ed il viso arrossato, fissò l’amica, un velo evidente di malinconia sulla sua espressione sofferente, e lei, accarezzandole la chioma cespugliosa le disse “C’è qualcosa che dovrei sapere..?” Hermione gemette, lasciando traboccare molti dubbi riguardo quella risposta.. Era un si, oppure un no?
“Vuoi parlarne?” Questa volta la bruna annuì, Ginny le prese la mano ed insieme varcarono la soglia della cameretta della Weasley, decise a parlare.
Hermione si sedette sul letto, fissando un punto imprecisato del muro, nelle mani la lettera destinata al suo amore segreto.
“E’ successo tutto a settembre, quando iniziò il quinto anno..” Balbettò, mentre Ginny si accomodava al suo fianco. “E’ in quel periodo che scoprii che persona fosse realmente.. Io.. Io credo di essermi innamorata di lui…” Ginny sospirò, lasciando che il silenzio entrasse come fumo nella conversazione, mentre lo scrosciare improvviso e rilassante della pioggia estiva invadeva i loro pensieri.
“Deduco che c’è tanto da raccontare.. Dico bene?” Domandò la ragazzina rossa, fissando Hermione con uno sguardo apprensivo.
“Si.. Sono successe così tante cose tra di noi.. Che vale la pena di raccontarle tutte…”
“Ottimo, ti ascolto..”
Hermione sospirò, guardando la lettera ancora stretta nella presa salda della sua mano, un foglio di pergamena ruvido e ingiallito, lasciando che tutte le emozioni, i sentimenti, le sensazioni provate si riversassero sulle sue labbra, sottoforma di parole...
 

 
   
 
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