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Autore: hexleviosa    24/06/2012    2 recensioni
Cosa accadrebbe se durante "Harry Potter e il principe Mezzosangue" Draco e Hermione si fossero segretamente fidanzati e ora fosse giunto il momento di separarsi per la ricerca degli horcrux?
Dal capitolo 16:
“Grifondoro, culla di coraggiosi e nobili di cuore”? Pf, avrebbero fatto meglio chiamarla “Grifondoro, culla di masochisti e pazzi suicida”!
RIELABORAZIONE IN CORSO! RIELABORATO CAPITOLO 1!
Genere: Fluff, Guerra, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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- Questa storia fa parte della serie 'Per la Vita che Verrà'
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PER LA VITA CHE VERRA'

I. BUGIARDA!



Il suo sguardo si perdeva all'orizzonte, là dove le verdi colline incontravano il cielo plumbeo. Era turbata, inutile negarlo, non era preparata agli avvenimenti che avevano travolto il mondo magico nell'ultimo periodo: la rinascita di Voldemort, la morte di Silente, l'abbandono della scuola e persino la strana relazione che aveva con Draco. Sì, esatto, proprio lui. Draco Lucius Malfoy stava con Hermione Jane Granger. Nessuno, a parte loro, ne era al corrente e le poche volte che si erano visti di nascosto, dopo l'omicidio di Silente, erano stati ben attenti a scegliere luoghi poco frequentati, se non proprio isolati, e a non essere seguiti da nessuno.
Aveva scelto di non far sapere della loro relazione neanche a Harry e Ron, i suoi più cari amici; anche se aveva notato Ginny farsi sempre più sospettosa: alla rossa non era sfuggito che ultimamente Hermione era assente e che, ogni qual volta il discorso cadeva sul biondo Serpeverde, lei cambiava argomento dopo averlo difeso a spada tratta.
Ma la cosa che più tormentava Hermione era l'aver mentito a Draco. Quando lei, Ron ed Harry avevano scoperto degli horcrux ed avevano deciso di andarli a cercare non aveva detto niente al ragazzo, neanche quando il giorno dopo si erano incontrati nella vecchia capanna di Hagrid...


Hermione era seduta sulla vecchia poltrona allo stesso tavolo che, negli anni passati, era stato testimone di molte chiacchierate in compagnia degli amici e del mezzo-gigante. Era da tanto che non ci tornava: dopo la morte di Silente, Hagrid era partito alla ricerca di giganti e mezzo-giganti come lui, disposti a combattere dalla loro parte contro Voldemort. Era stato strano non essere assalita da Thor non appena entrata ed ecco che la malinconia la pervadeva mentre una goccia salata già le stava bagnando la guancia.
I suoi pensieri furono interrotti dal solito crack della smaterializzazione, ma non si mosse né tanto meno prese la bacchetta, bensì rimase seduta ad asciugarsi le lacrime, in attesa che lui entrasse.
<< Ciao >> nel salutarla sul volto del biondo, segnato da vari graffi e cicatrici, apparve un sorriso.
Lei, una timida imitazione di sorriso sulle labbra, gli domandò:
<< Cosa... cosa ti hanno fatto? >> mentre pronunciava questa frase rivolse lo sguardo verso il basso, come a cercare di vedere oltre la pietra che ricopriva il pavimento; stava trattenendo le lacrime, non voleva metterlo in pena e sapeva che lui era già abbastanza preoccupato per lei. Draco non rispose, ancora fermo sull'uscio appoggiato alla porta chiusa la fissava, il sorriso scomparso:
<< Perché stavi piangendo? Cos'è successo? >>
<< Mi stupisci, Malfoy, dovresti sapere che non si risponde ad una domanda con un'altra domanda! E comunque io non... io non stavo piangendo >>.
Anche Hermione ora lo guardava dritto negli occhi.
<< Non raccontarmela a me, Granger, se sono un legilimens ci sarà un motivo, no? Allora, perché piangevi? Esigo una risposta >> la sua voce era dura e non ammetteva repliche.
Eccolo tornato lo spocchioso di sempre, il ragazzino viziato che non accetta un no come risposta. Ma a Hermione era ben evidente che, sotto quei modi bruschi si nascondeva una reale preoccupazione.
<< Mi sei mancato >> mormorò, optando per una mezza verità.
L'espressione del ragazzo in quel momento si fece più dolce e l'attimo dopo erano abbracciati stretti stretti, stavano bene così, avrebbero voluto rimanere l'uno tra le braccia dell'altro per sempre.


Una voce nella sua testa continuava a ripeterle una sola parola: Bugiarda.
No, non era una bugiarda, aveva detto la verità omettendone un piccolo particolare.
Ma il fatto che presto sarebbe partita per la disperata ricerca di oggetti di cui non sapeva nemmeno l'aspetto né la locazione era un piccolo particolare?
Hermione continuava ad avere lo sguardo perso nel vuoto; là fuori era una splendida giornata d'autunno e un gran viavai di persone si affaccendava in giardina per controllare che tutto fosse pronto per il matrimonio.
Ginny entrò come una furia nella camera che condividevano.
<< Hermione, ma dov'eri finita? Sono secoli che ti cerco e tu te ne stai qui tranquilla? Avanti andiamo, Fleur sta dando di matto perché la sua pettinatura non sta venendo come vuole lei, quindi è meglio che tu venga ad aiutarci! >> la rossa sembrava un fiume in piena e l'aveva già presa per mano trascinandola giù per le scale quando la mora riuscì finalmente a chiedere:
<< E si può sapere, di grazia, cosa dovrei farci io se la pettinatura non riesce? Sono una frana con trucco e parrucco. >>
<< Sì, ma in incantesimi sei la migliore ed è proprio questo che ci serve: una magia! >> replicò << Quindi taci e cammina. >>

Il matrimonio stava andando a gonfie vele ed Hermione qualche volta aveva pure riso dimenticandosi, sebbene per poco tempo, delle preoccupazioni che l'avevano assalita solo fino a qualche ora prima. Lei indossava un vestito rosso, come anche Ginny e Gabrielle: così aveva deciso Fleur per le sue damigelle.
E' davvero bellissima, pensò un ragazzo nascosto dietro l'angolo mentre la osservava avvicinarsi.
La solita vocina continuava a ronzarle per la testa mentre camminava per i corridoi della Tana: Bugiarda! Bugiarda! Bugiarda!
A Hermione sembrava di impazzire, doveva dire tutto a Draco.
Improvvisamente una mano la prese per la vita trascinandola in una stanza lì vicino, mentre l'altra le tappava la bocca per impedirle di urlare.
Quando la porta si richiuse alle loro spalle lui allentò leggermente la presa sulla ragazza che si voltò a guardarlo.
   
 
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