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Autore: VENDA    09/01/2007    6 recensioni
"Ma perché, perché…. PERCHÉ?! Solo questa domanda gli rimbombava per la testa, l’unica domanda alla quale non sarebbe mai riuscito a dare una risposta…. e intanto continuava a correre."L'idea mi è venuta mentre ascoltavo la musica dell'Anonimo veneziano. L'ho scritta un po' di tempo fa, spero vi piaccia.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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HXD

** CON L’AIUTO DI UN RICORDO **

- Draco…. ti prego, ascoltami……!

- Non cambierebbe nulla, Harry…. ho detto che è finita!!

Il volto del moro era ormai inondato di lacrime.

- No.. no…. NO!! Non puoi farmi questo…. io non….

- Ho detto basta! Esci di qui. Harry…… ORA!!

Ma nel dare questo comando, il giovane erede di casa Malfoy non riusciva a guardare in faccia il suo amante.. il suo amore…. Avrebbe tanto voluto superare la scrivania che li divideva e stringerlo forte a sé, come tante volte aveva fatto negli ultimi due anni.. ma questa volta non poteva, per il bene di entrambi; se fosse successo qualcosa alla persona che più amava al mondo, dove avrebbe trovato la forza necessaria per andare avanti?

Benché un mese prima, con l’aiuto di Silente, fossero riusciti ad annientare la minaccia Voldemort, un gruppo di mangiamorte rimasti in libertà, capeggiati da Lucius Malfoy, era sulle tracce del moro in cerca di vendetta.. e Draco non poteva permettere che lo trovassero.

- Draco, io non ti riconosco1 se è vero quello che dici, allora…. abbi il coraggio di guardarmi in faccia..! - disse Harry in un soffio; in cuor suo pregava che l’ex sempreverde continuasse a tenere lo sguardo inchiodato al pavimento. Ma così non fu: con uno sforzo sovrumano, Draco alzò gli occhi incontrando quelli smeraldini dell’altro.

- Esci da questa casa e non farti più vedere. - disse in un sibilo che ferì Harry più di mille stilettate.

Lacrime silenziose continuavano a scendere sul viso del Bambino Sopravvissuto, che non riusciva a muovere un muscolo mentre la durezza di quelle parole lo investiva in pieno. Ma poi, ripresosi brevemente dallo shock appena subito si girò lentamente e, senza aggiungere altro, uscì dalla stanza; la porta si richiuse alle sue spalle non appena l’ebbe oltrepassata, rendendo tangibile la fine del loro amore.

Rimase immobile per qualche secondo, poi cominciò a correre….

…. corse a perdifiato lungo il corridoio, poi giù per le scale….

…. oltrepassò il pesante portone d’ingresso e continuò a correre per il viale davanti all’abitazione, accecato dalle lacrime che non accennavano ad arrestarsi…. ma lui non voleva che si arrestassero…. Avrebbe continuato a piangere forse in eterno il suo amore perduto, incurante di ciò che avrebbero potuto pensare gli altri vedendolo in quello stato, ormai nulla aveva più importanza se non c’era lui al suo fianco.

Ma perché, perché…. PERCHÉ?! Solo questa domanda gli rimbombava per la testa, l’unica domanda alla quale non sarebbe mai riuscito a dare una risposta…. e intanto continuava a correre.

Al Malfoy Manor, non appena la porta fu chiusa tra lui e il suo amore, Draco si accasciò sulla poltrona dietro la scrivania, dilaniato dal più grande dolore che un’anima innamorata possa provare: la perdita.da

C’era riuscito, l’aveva allontanato per sempre dalla sua vita.. da se…. lacrime silenziose cominciarono a sgorgare dai suoi occhi grigi, tutte quelle che per il tempo della sua messa in scena avevano premuto sotto le palpebre per uscire; lui però era stato più forte, era riuscito ad arginarle, ma ora…. a che servivano ora? Continuò a piangere, piangere, piangere e ancora piangere. Solo quello sarebbe riuscito a fare da quel momento in poi…. solo quello.

Ma ad un tratto qualcosa attirò la sua attenzione: da un cassetto semi aperto sbucava quella che sembrava.. una fotografia. La prese tra le mani e si asciugò gli occhi per riuscire a mettere a fuoco i due ragazzi che ne occupavano la superficie.. erano lui ed Harry!

Già, ricordava esattamente il giorno in cui se la scattarono, in uno di quegli aggeggi babbani per le fototessere tanto frequenti per le strade della Londra non magica.

Harry era riuscito a convincerlo a mangiare in un ristorante babbano dove facevano anche la pizza, un tipico piatto italiano. Prima di andare a cena, però, il moretto aveva deciso che un avvenimento come “Draco Malfoy tra i babbani” doveva essere immortalato, e così lo trascinò in una cabina per le fototessere.

- Dai, di che cosa hai paura? Che qualcuno riconosca il grande e temibile Draco Malfoy?! - nel dire questo, Harry aveva alzato la voce; diversi passanti si voltarono e ridacchiarono nel sentire un nome così…. particolare.

Draco ormai c’era abituato, ma decise che il bel moretto non l’avrebbe passata liscia; gli saltò letteralmente addosso facendolo finire seduto sulla panchina alle sue spalle, quindi gli si posizionò a cavalcioni sulle cosce.

- Come osa prendersi gioco di me, Signor Potter..? - disse a meno di una spanna dal viso dell’altro ragazzo. - Le devo ricordare chi tra di noi è il più forte?!

- Non ce n’è bisogno, Signor Malfoy, sono perfettamente consapevole delle mie potenzialità..!!

- Ah, davvero? Lo vedremo….- le labbra del biondino si curvarono in quello che doveva essere un ghigno malefico, e cominciò a fargli il solletico.

- Ah…. Dra…. Draco…. non…. non vale…. - balbettò il moro tra una risata e l’altra.

- E chi l’ha detto? Fammi vedere il regolamento e mi fermerò! Altrimenti…. potresti ammettere che il sottoscritto è il mago più bello e affascinante che sia mai esistito! - nel dire ciò abbassò la guardia quel tanto che bastò a dare il tempo al giovane Potter di afferrarlo per i polsi e ribaltare le posizioni.

- Tutto qui..? Ma allora bastava chiedere…. Draco Malfoy, lei è la creatura più meravigliosa che io abbia ai visto! - e detto ciò, eliminò la distanza che ancore separava le loro labbra e lo baciò; Draco non ci mise molto a ricambiare il gesto, cercando un contatto sempre più profondo. Le loro lingue duellarono per dieci minuti di fila, e a nessuno dei due importava cosa potessero pensare i passanti vedendoli in quel modo: si amavano, solo questo contava.

Quando si staccarono, visibilmente accaldati e affannati, si misero a sedere decentemente e rimasero abbracciati per una buona mezz’ora, ad ascoltare in silenzio i battiti dei rispettivi couri.

- Ehi Harry, credo si sia fatto tardi. Non me la fai più assaggiare la pizza? - chiese Draco interrompendo il silenzio.

- Certo! - rispose Harry alzandosi. - Ma prima…. credi che me ne sia dimenticato?! Dobbiamo immortalare questo momento!” - prese per mano draco e lo trascinò dentro la cabina.

Quando uscì la foto e il biondino si accorse che non si muoveva, sembrò cadere dalle nuvole.

- Cosa ti aspettavi? - aveva detto Harry, divertito dall’espressione esterrefatta del suo ragazzo. - Le fotografie dei babbani non si muovono, qui è normale!

E, mano nella mano, s’incamminarono verso il ristorante.

Quando Draco si accorse di avere nuovamente la vista appannata dalle lacrime, voltò lo sguardo fuori dalla finestra.

Come aveva potuto essere così stupido….?!

Ne avevano passate tante insieme: avevano battuto Voldemort, avevano catturato e sbattuto ad Azkaban il novanta percento dei Mangiamorte…. e ora si preoccupava di una ventina di pazzi incappucciati guidati da suo padre, ormai stremati dalla lotta?! Non poteva permettersi di perdere Harry per una simile sciocchezza!!

Improvvisamente mise a fuoco la figura che si stagliava di spalle sotto il ciliegio in fiore piantato nel suo giardino…. era lui!

Forse…. era ancora in tempo….

Forse…. non era ancora tutto perduto….

Forse…. Poteva ancora porre rimedio al più grosso errore della sua vita….

Senza più pensare, si alzò dalla poltrona stringendo spasmodicamente la foto in mano e corse verso la porta della stanza che si aprì di scatto quando vi fu davanti. Come poco prima aveva fatto il moro, Draco dorse fuori dalla casa, incurante delle proteste del suo cuore e dei suoi polmoni che minacciavano di esplodergli nel petto entro breve.

Appena la calda aria estiva gli accarezzò il viso, urlò con quanto fiato aveva in gola…. urlò il suo nome, il nome dell’unica persona che avesse mai amato.

- HARRYYYYY..!! HARRY, PERDONAMI….!!!

Nell’udire quelle parole, il cuore di Harry mancò un colpo.

Arrivato a meno di dieci metri dall’oggetto dei suoi desideri, il giovane Malfoy si fermò.

- HARRY…. IO TI AMO!! - urlò, benchè a quella distanza non ce ne fosse bisogno. Ma a lui non importava, anzi: voleva che tutto il mondo lo sapesse, che tutti sapessero quanto amava quel ragazzo di capelli neri perennemente arruffati e gli occhi verdi, che ancora gli dava le spalle.

- Harry…. - riprese, questa volta a voce più bassa. - Harry, io ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, e…. e sono uno stupido! Già, perché solo uno stupido avrebbe potuto comportarsi come mi sono comportato io…. Harry…. ti amo…. e non voglio perderti..!

Questa volta l’interpellato non riuscì a trattenersi e si voltò verso il suo interlocutore, puntando gli occhi di smeraldo ancora pieni di lacrime sul bel volto candido, ugualmente fradicio, del suo amore. Si guardarono negli occhi per quella che parve un’eternità; poi, all’improvviso, scattarono contemporaneamente l’uno in direzione dell’altro. Harry si lanciò al collo di draco, facendo rovinosamente finire entrambi sdraiati sull’erba, persi nel bacio più dolce e necessario che si fossero mai scambiati. Quando sentirono il bisogno di prendere fiato si staccarono, senza mai interrompere quel magico contatto visivo che era esclusivamente loro.

- L’ amo, Signor Potter, e non potrei mai vivere senza di lei…. perdona questo povero sciocco che in un momento di pazzia ha rischiato di perdere la cosa più preziosa che abbia mai avuto….

- E come potrei non perdonarti, testone? Se non fossi uscito tu sarei tornato io a riprenderti…. ti amo più della mia stessa vita, e non riuscirei mai a fare a meno di te. Non lasciarmi mai…. mai mai mai…. mai….

Draco si sporse in avanti e diede un casto bacio a stampo sulle labbra del suo ragazzo.

- Lo giuro..! - disse, continuando a dare tanti dolcissimi baci su quelle morbide labbra che, per un folle istante, aveva temuto di non poter più sfiorare.

Attorno a loro il sole stavatramontando e un lieve colpo di vento fece volare poco distante la foto che aveva contribuito a questo miracolo d’amore.

- Cos’è? - chiese Harry, prendendola prima che volasse vi e mettendosi a sedere.

- Guardandola mi sono accorto che non potevo permettermi di perderti. L’ho trovata in un cassetto, o meglio…. si è fatta trovare! Come se volesse far riaffiorare nella mia mente il ricordo di uno dei tanti momenti felici che abbiamo passato assieme, per farmi aprire gli occhi sull’errore che stavo commettendo….

- E…. ha funzionato? - chiese l’altro con aria falsamente ingenua.

- Tu che dici? - rispose Draco posando l’ennesimo bacio sulle labbra del suo ragazzo.

- Dico che è destino che io e te stiamo insieme..! - concluse Harry posando la foto sull’erba e catturando nuovamente le labbra del biondo.

   
 
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